NBA, a Bargnani e Gallinari torna il sorriso, chiude il mercato

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Dopo un mese e mezzo di apprensione  arrivano buone notizie per il basket italiano dalla NBA perché  Bargnani e Gallinari  hanno recuperato il ruolo di protagonisti dopo serissimi infortuni. Entrambi hanno segnato  19 punti  decisivi per tenere accesa la speranziella dei Raptors di fare corsa sul crollo dei Knicks per l’8° posto nei playoff della Atlantic Conference, mentre Denver conferma un 6° posto (24/19)  migliorabile perché la squadra del Gallo col suo gioco d’attacco e le rotazioni in trasferta non ha paura di nessuno e ancora si inneggia alla fortunata decisione di mandare Carmelo Anthony ai Knicks operazione che – mi dicono – Mike D’Antoni non voleva.

Ben 3 match su 8 sono finiti ai supplementari, ce ne sono voluti ben 2 perché i Lakers approfittassero dell’assenza di Danny Gay, il miglior giocatore dei  sorprendenti Grizzlies per vincere a Memphis in una partita di grande significato per la classifica.

Il fatto più rilevante, a poche ore dalla chiusura del mercato che ha registrato un movimento di 5 giocatori fra Milwaukee e Golden State, e dal  big-match di stanotte fra i Bulls e Miami, le due migliori squadre dell’Est, riguarda le sconfitte di Oklahoma in casa contro la guastafeste Houston che ha vinto con un canestro dall’angolo di 3 di Courtney Lee su assist di Dragic, bravo a non far sentire la mancanza dell’infortunato Lowry, e di Miami a Orlando dove LeBron ha sfiorato la tripla doppia stando però sotto i 20 punti, mentre Dwight Howard che già aveva fatto la differenza a Chicago si è ripetuto con una doppia-superdoppia 26 punti e 25 rimbalzi.

Non è stato brillante ai liberi (6/18, 30%) ma intanto è riuscito per la 40.a volta in questa impresa, e adesso tutti gli occhi sono concentrati sulla chiusura del mercato. La situazione è la seguente: aveva chiesto in estate di essere ceduto, poi il trasferimento è stato bloccato dal commissioner Stern, col suo club aveva concordato una libera uscita tramite accordo fra le parti, adesso le voci fanno sapere che il suo general manager Otis Smith è fiducioso per un’estensione del contratto perché, in effetti, deve stare attento a scegliere la squadra giusta, che potrebbe essere Chicago e non i Lakers in quanto con i 37 punti a Memphis Bynum copre bene il suo ruolo spalleggiato da Pau Gasol che però ha perso il derby col fratello (8 rimbal,zi e 14 punti contro 11 e 20 punti di Marc).

 Le voci di mercato dicono Session ai Lakers per avere una guardia che fa gioco e segna, Kaman da New Orleans a Indiana, Bogut in libera uscita a Milwaukee per contrasti per il coach è stato ceduto (anche se infortunato) a Golden State con Jackson in cambio di 3 giocatori (Monta Ellis, Kwane Brown e lo sloveno Udoh). Josh Smith  star di Atlanta, molto richiesto, fa sapere di voler rispettare l’ultimo anno di contratto. I Clippers hanno bisogno del sostituto di Billups, le voci parlano di un interesse per Bo McCalebb però inamovibile da Siena, e c’è il problema di Lamar Odom infelice per la scelta di Dallas dove ha continuato anche martedì notte la sua deludente stagione. Chicago punta su Pau Gasol, i Lakers su Rajon Rondo.

La fortuna da dato una mano ai Lakers che con una serie di 3 successi salgono al 3° posto (26/16) a 1 sola vittoria da San Antonio nella West Conference; nel borsino sono in crescita assieme ai Bulls (10 vittorie sulle ultime 11) e Orlando (28/15) mentre scendono Memphis (24/17) e Clippers (23/17). Per quanto riguarda invece la lotta per le prime 3 posizioni, siamo già a una svolta, specie se stanotte i Bulls (35/9) vincono allo United Center con Miami (31/10). Oklahoma è invece al 2° posto assoluto con 32/10. In sintesi; i Bulls giocano la partita n.45, -21 dal termine della stagione regolare,  e hanno attualmente 4 vittorie più di Miami e 3 di Oklahoma che però hanno giocato meno gare della formazione di Chicago che non vale certamente quella di Michael Jordan, famosa per non aver mai perso una gara per un intero anno e i sei titoli,  ma riesce a raddoppiare le forze. E se Howard scegliesse Wind-City, il più felice sarebbe il presidente Obama grande tifoso dei Bulls, la squadra più amata della sua città.

Bargnani ha segnato 19 punti in 28 minuti, 8/15, ben 8 rimbalzi, fra cui il più importante è stato quello dopo un proprio errore e schiacciata, azione che ha chiuso il match di Cleveland. I Raptors sono la bestia nera dei Cavaliers che hanno perso ben 3 volte, ma questa pesa ancor di più perché la squadra di Irving, ben contenuto da Bayless che non ha fatto rimpiangere l’infortunato Calderon, veniva da 3 vittorie e puntava a entrare nel giro dei playoff. Purtroppo Irving, uno dei protagonisti della stagione, ha segnato solo 10 canestri su 42 contro la franchigia canadese.

Per quanto riguarda Gallinari, dopo due seratacce di tiro, ha avuto ancora fiducia da George Karl e giocato 37 minuti, con 19 punti, 6/13, 1/4 da 3, 6/7 dalla lunetta, partita tosta, da fighter, in una serata che rischiava di riservare l’ennesimo stop casalingo contro Atlanta che gioca con 3 piccoli, e fa valere questa sua forza perché oltre ai 33 punti di Josh Smith, hanno segnato 34 punti il taurino Joe Johnson, 22 il tenace Kirk Hirich, oltre 600 partite di NBA, e 9 Teague

Risultati  martedì 13 marzo: Orlando-Miami 104-98 ts; Cleveland-Toronto 88-96, Indiana-Portlandn92-75, Memphis-LA Lakers 106-111 2 ts, Oklahoma-Houston 103-104, Dallas-Washington 107-98, Denver-Atlanta 118-117 ts, Sacramento-Golden State 87-115.

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