Nba nella sfida azzurra di Chicago il replay beffa i Bulls di Belinelli

Nella  bolgia infernale dell’United Center, Denver, la squadra di Gallinari, sgraffigna  nell’overtime  con una tripla di Iguodala a 16 secondi  un successo rocambolesco ai  Bulls  che  riescono a mettere in campo 6 soli giocatori  contro una formazione la cui panchina in punti vale il doppio degli starter, basta pensare solo ai 35 punti di Winston Chandler, e raddrizzare una partita quasi  compromessa  con la  bomba micidiale del 103 pari di Belinelli che sembrava l’annuncio di una sentenza e un giusto premio per aver creduto nel risultato  anche con gli avversari sempre avanti e qualche errore di troppo.

Pur morta di fatica, con Boozer sotto tono per 32 minuti (2 soli punti)  la squadra che sa esaltare il concetto di sacrificio, flagellarsi le carni,  impaziente per il promesso imminente  ritorno di Derrick Rose che però avanti a un mese e mezzo, una vicenda un po’ surreale e snervante come quella teatrale di “Aspettando Godot”, è risorta dalle  sue ceneri e  ha fatto di tutto per riprendersi il quinto posto dell’Easy Conferece.

Lunedì notte Chicago-Denver, Gallo-Belinelli e l’operazione “coccole azzurre”

Lunedì sera sulle poltroncine dello United Center per l’atteso confronto fra le due formazioni al 5° posto delle rispettive conferences saranno ospiti interessati  anche il CT Pianigiani (storicamente purtroppo  anche l’ ex coach del disastro-Fenerbahce, per fortuna aveva voluto con sè le tre maggiori star dell’epopea senese..), Gianni Petrucci  e il suo cancelliere Laguardia (c’è anche il segretario Bertea…cui prodest?).

I quattro “fippini”  volano domenica mattina dall’Italia alla volta della città di Obama per concentrarsi sull’operazione “coccole azzurre” riservata a due giocatori  protagonisti dell’ottima stagione di Denver e quella significativa dei Bulls che mancando di Derrick Rose non hanno potuto competere per il terzo successo nella Regular Season  ma sono anche questa stagione fra le prime  del ranking “on the road” come hanno dimostrato anche venerdì notte sul campo dei Warriors, la principale sorpresa dell’anno,  passando dal -41 di Sacramento al + 36 di Oakland con 28-19 e 38-18 nel 2° e terzo quarto.

Nba Gallinari strapazza i Clippers

Evidente contributo di Danilo Gallinari che ha trascinato Denver tra le mura amiche e ha consentito ai suoi di mettere a tacere i Clippers. Gallo e compagni si impongono per 107-92 e mettono a referto la settima vittoria consecutiva – dodicesima di fila in casa.

Nel dettaglio, per Gallinari, 20 punti, 5 rimbalzi e sei assist che si vanno ad aggiungere ai 21 messi a referto da Ty Lawson. Chris Paul chiude con 16 punti per lui). Nell’altra sfida in programma nella notte, affermazione di Oklahoma su New York: a ressegnarsi al successo degli ospiti, 20mila spettatori trascinati dal finale thrilling visto che il match si è chiuso sul 95-94.

Nba Gallinari e Denver sbancano anche Sacramento

Sei vittorie consecutive per Denver, che conferma lo stato di forma eccellente e una coralità a tratti entusiasmante, anche a Sacramento, dove i Kings cedono 113-120 e si trovano a fare i conto con il Gallo versione 3points. Cinque bombe su sei in 36’29” di gioco per l’italiano che condisce la prova con 7/11 al tiro, 4 assist e 4 rimbalzi. I Nuggets si portano a 40 vittorie e 22 sconfitte e incassano le congratulazioni di Gallinari che a fine gara dice

“I miei compagni hanno creato per me tiri aperti, io non ho fatto altro che infilare il pallone”.

Capacità finalizzatrice che non è mancata, peraltro, nemmeno a Ty Lawson, che piazza 24 punti, e Kenneth Faried con 19 punti e 12 rimbalzi. A Kings non bastano i 32 punti di Marcus Thornton, top scorer della serata.

Nba stop per il Gallo, niente sfida con Kobe e Bargnani è un mistero

Marca visita il Gallo per lo stiramento alla coscia nella partita più attesa fra le quattro del “Monday Night”, ma Denver stoppa con autorità i bellicosi Lakers arrivati in Colorado con l’intenzione di raggiungere  per la prima volta  il  50%  di vittorie e  gettare le basi per l’ultimo posto dei playoff , a spese di  Houston e Utah fermata da Boston in casa dopo 3 vittorie.

L’assenza del Gallo stavolta non si è notata perché il suo sostituto, Wilson Chandler, due anni fa di questi tempi arrivato assieme all’azzurro col  famoso trade che portò Melo Anthony ai Knicks, è stato il più incisivo per tutta la gara , E si è intravisto anche un altro buon affare del gm Masai Urji,  discendente dei famosi cacciatori di leoni africani, quel Anthony Randolp, 23 anni, ala di 2,11, un grande potenziale inespresso in maglia Warriors, Knicks di D’Antoni e Minnesota e firmato questa stagione.

Un mese di fuoco per Denver, il suo calendario e i suoi segreti

Con Denver-Lakers di questo lunedì notte (diretta Sky in Italia martedì 26 dalle ore 3 di mattina su 2HD, differita ore 14 e 21.30 2 HD) comincia il mese terribile della squadra di Gallinari che al termine delle ben 17 gare, una ogni due giorni, potrà forgiarsi per lottare per il titolo, o capire se dovrà accontentarsi di un atto di presenza comunque prestigioso.

I playoff non sono in discussione, ma l’ambizione è arrivare al 4° posto che assicura il fattore-campo suo punto di forza c in questa stagione avendo perso solo 3 volte su 26 e  con squadre di secondo piano, come Washington e Minnesota.

Nba la ripresa si tinge d’azzurro, 26 per il Gallo

Calato il sipario sull’All Star Game “West oriented” di Houston (vittoria nella gara maggiore e nelle matricole, MVP Chris Paul e Kenneth Faried) il Barnum è ripartito per l’ultima tranche della stagione, a 25 gare dalla fine San Antonio  rafforza il suo primato vincendo a Sacramento , i Brooklyn Nets schivano la sconfitta grazie a Joe Johnson che segna da 3 per il pareggio e nel supplementare, il quinto tie-break vincente,  segna il jump della vittoria allo scadere con Milwaukee.

Chicago che per ora mostra Derrick Rose solo nel riscaldamento passa a New Orleans con 9 punti di Belinbelli  e avvicina Indiana per il primato della Central Division. Toronto vince a Washington tradita da Wall (1 su 14) e con la quinta vittoria consecutiva vive l’era Gay e col nuovo ruolo di Bargnani sesto uomo da 11 milioni di dollari,  perché a 24 ore dalla chiusura del mercato non si vede uno straccio di acquirente per il n. del draft 2006.  Comunque finisce con 9 punti e poco altro,  giocatore tutto da ricostruire ma deve lavorare duro.

Nba torna Gallinari nella rivincita contro Boston

Calato il sipario di uno degli All Star Game più belli, poche ore dopo la lunga notte di Houston  quando a Los Angeles mancavano 5 minuti alla nuova alba di lunedì 18 febbraio, aggredito da molti mesi da un tumore, a 80 anni  Jerry Buss se n’è andato in una stanza del Cedar Sinai Hospital. E questo ha smorzato gli entusiasmi, per il resto ci ha pensato Michael Jordan.

Nell’intervista speciale concessa  a Acb.com, dopo tre settimane di voci riguardanti il suo possibile ritorno, alimentate anche da racconti di allenamenti strepitosi  e incoraggiato dalla sparata di Magic Johnson, disposto a puntare sull’amico in una sfida 1 contro 1  per LeBron perdente, Micheal Jordan ha annunciato ufficialmente  che non tornerà a giocare come  promise il giorno dell’ingresso nella Hall Of Fame. “E’ un passo che non mi sento di fare, questione di tempo, di età, di peso anche se nella mia testa continuerò a credere sempre di essere ancora un giocatore”. Storia finita.

Nba Gallo marca visita, Bargnani a mezzo servizio, vince Toronto mentre “sciopera” Bryant

Fanno storia LeBron e Kobe, due record opposti, come dire dalle stelle alle stalle comne vedremo più avanti. Il duello italiano di Toronto si gioca in infermeria, George Karl non rischia Gallinari  per una sinusite mentre Andrea Bargnani  rientra dopo l’influenza e avendo saltato gli allenamenti di lunedì e del mattino gioca 17 minuti con 4 punti, 2 canestri su 7, 3 triple a vuoto , 1 rimbalzo, 2 perse.

Da cecchino a problema economico il Mago per il suo club che vorrebbe proponendo lo scambio con Boozer dei Bulls rimasto lettera morta. Con altre 2 stagioni davanti e 22 milioni di dollari di salario all’azzurro conviene sacrificarsi e cercare di riguadagnare credito almeno come giocatore tattico perché la star dei Raptors è ormai Rudy Gay che al suo arrivo  a Toronto ha portato una incredibile  ventata di euforia, con 4 successi nelle prime 6 partite e i canestri della vittoria a Indiana e quello a 4,8 secondi di martedì notte contro i Nuggets. Rimessa, palleggio verso il fondo, arresto e comodo jump  dell’ex Grizzlie con la riverenza di Corey Brewer che ha finito la sua prima gara da starter difficile da scordare, per gli errori al tiro (1/7 nelle triple) e non ha fatto nulla per contrastare il match winner nell’ultima azione.

Il russo Kirilenko Mister Europa, Gallinari il più votato sul web

Secondo la FIBA, Giocatore dell’Anno per il 2012 è stato proclamato Andrei Kirilenko che ha vinto il bronzo olimpico e perso l’Euroleague all’ultimo canestro. La votazione  ha elaborato   il mix di voti fra i tifosi sul web e quella della giuria tecnica degli esperti che ha fatto pendere la bilancia dalla parte di colui che nella NBA è conosciuto col nome in codice di AK-47, un’idea che oggi è un gioco e richiama   tempi della Guerra Fredda e del Maccartismo quando i russi erano considerato delle spie mentre oggi è caduta una barriera storica quando grazie al senso degli affari di David Stern Brooklyn è stata venduta a un magnate russo, Prokorov, che ha fatto la sua fortuna coi jeans. Che si sa sono un indumento di  invenzione americana,  del povero Levis Strauss e non del signor Dieles o del signor Zara…

Nba per Gallinari i complimenti di Garnett, Boston salva per miracolo

E’ superbo il match fra le due squadre più “calde” della NBA, fra continui colpi di scena ne esce un superthrilling di 3 supplementari firmato dopo ben 63 minuti da due canestri di Terry, con Denver che raggiunge Boston con un canestro a 0,8 secondi dal tempo regolamentare, ha l’occasione per vincere nei 3 tie-break ma nel primo Lawson non si ripete e la sua sospensione da 3 va lunga sull’innesto del ferro  col tabellone, nel secondo Gallinari in entrata sulla sinistra non riesce a chiudere il sottomano di tabellone, un tiro che non sbaglierebbe mai e sul quale gli arbitri non hanno visto il fallo, mentre nel terzo Andre Miller ha sbagliato da 3, e non solo il tiro ma anche a voler tirare quando mancavano ancora 8 secondi quando uno tanto geniale nel timing e nel passaggio poteva pensare ad altre opzioni dando quasi per scontato che la boccia  più importante sarebbe arrivata fra le mani del Gallo che oltre ad aver già dimostrato su vari campi di avere la tempra del match winner era carico e concentrato segnando la precedente tripla per il 113 pari a 1’57” dalla fine di una delle gare più belle della stagione che premia troppo i Celtics e castiga troppo i Nuggets che andavano per la decima vittoria consecutiva.

Canestro pazzo, “Gallinari make the impossibile”

Se non il più spettacolare  del turno di martedì 5 febbraio il canestro del Gallo alla fine è stato il più pazzo, un gancio campanile concluso con la mano mancina ma quella destra per evitare lo sfondamento  dell’avversario  che ha già preso posizione. Un gamncio che parte dalla cintola  ed entra carambolando di tabellone, e lui che casca a terra.

Siamo nel finale di Denver-Milwaukee, match tradizionalmente sfavorevole  per i Bucks che hanno vinto solo 8 volte su 34 in Colorado. Samuel Dalembert si regala una serata da Guinness, lui alto e  grosso e non molto veloce ma coordinato che da 5,7 punti di media finisce  a 35. Si trasveste da Chamberlain, il gigante caraibico di Haiti firma  il record  nella carriera del 32 e  anche della stagione fra tutti i colleghi del suo ruolo.

Nba Gallinari e la gran scalata da record

Anno nuovo, Gallinari migliore. Chiuso con 7 punti contro Memphis il  bel 2012 che l’ha visto in veste di trascinatore  nell’imbattuta qualificazione europea  della  nazionale azzurra e spuntare un rinnovo di contratto da 8 milioni per stagione, riconoscimento per il buon affare fatto dal club quando arrivò dai Knicks nel giro di Anthony,  il 2013 non poteva iniziare nel migliore di modi perché  nelle 17 gare dall’1 dell’anno ad oggi   ha sempre chiuso in doppia cifra  partendo dai 15,8 di gennaio per  raggiungere  il tetto da quando nel 2008 sbarcò nella NBA con  17,1  punti di media grazie ai  22  di martedì notte contro Milwaukee, una  delle squadre in  forma in cui si è fatto notare come l’emulo di un certo LeBron.

In questo mese  incredibile per Denver che con 17 vittorie e 3 sole sconfitte, in serie vincente da 7 partite, è oggi  la sesta formazione della Lega col 63,3  avendo superato Golden State e messo il fiato sul collo a Memphis (63, 8) il Gallo ha toccato una media-record di  23 punti nel trittico fra il 13 e 16 gennaio (23 Cavs, 21 Warriors, 25 portland)  salando a 24 nelle ultime 3 gare (27 Indiana, 27 Houston, 22 Bucks) e oggi oltre a essere con questa continuità il miglior cecchino della sua formazione è arrivato  al 28° posto guadagnando ben 9 posizioni. In questa scalata palmo a palmo,  si è lasciato alle spalle grandi giocatori, come Howard, e staccato Nicolas Batum per essere il n.2 europeo dietro l’inarrivabile Tony Parker, e il sogno di arrivare all’All Star Game non è lontano.

Nba Gallo si ripete, 27 punti spazzano via Houston

Ancora  in versione  superstar il Gallo che ripete i 27 punti  della gara precedente, 54 punti  in 96 minuti sono lo specchio della sua crescita esponenziale  e l’impatto sulla squadra e nella NBA e potrei fare un taglia e incolla del commento post-Sacramento di 48 ore fa  per ribadire senza impeti sciovinisti che il lodigiano è oggi fra le prime 3 ali bianche della Lega professionistica col suo gioco del tutto simile, come interpretazione di leader  della gara totale, difesa e attacco, a quella di Lebron.

Danilo sveglia  nuovamente la squadra, succube ai rimbalzi tutti catturati dalla piovra turca  Asik  dall’omerico nome ma dal’incarnato latteo, i riccioli ramati, quando capisce che bisogna intervenire in prima persona. E riesce a  rovesciare una situazion che poteva precipitare   fra la fine del 3° quarto  e i primi 5 minuti di quello finale, da 77-85 al 24-3  con una serie di triple pesanti e tiri spettacolari, 12 punti nell’ultima frazione per incassare la vittoria n.29 con una settimana ricca di prospettive perché  dopo le 5 vittorie consecutive che fanno della squadra di Karl la vera novità con i Warriors , anche se Javale McGee, la torre della squadra, è fuori ci sono ottime prospettive grazie al calendario con altre 3 gare casalinghe davanti, venerdì con New Orleans, mercoledì con Milwaukee e il 7 febbraio con i Bulls di Belinelli.