Il micro-turno del giovedì riserva la quinta sconfitta consecutiva ai Celtics. Non basta la tripla-doppia di Rondo, Pierce fa punti ma tira male, i giovani balbettano, gli uomini-mercato Jason Terry (1/6, 0/3 dall’arco) e Leandro Barbosa (0/3) non pervenuti. Melo Anthony prima della gara fa pace con Garnett (“non mi metterei mai contro un tipo come lui”) per il burrascoso dopo-gara della sfida newyorkese che gli era costata una squalifica e relativo multone e poi sul campo trascina i Knicks alla vittoria al Garden che mancava da 7 anni. Sempre assente Felton, il play titolare, la regia viene organizzata al meglio da Jason Kidd “manolesta” (3 recuperi) e il samaritano argentino Prigioni (2 triple e 4 assist) che ha raccontato che D’Antoni non l’aveva voluto. I Knicks sabato sono a Filadelfia, se vincono il calendario gli consente di staccare i Nets dai quali erano stati sconfitti lunedì nel Memorial Luther King e sono alle calcagna.
Danilo Gallinari
Nba Gallinari, riesce l’impresa di fermare Super-Durant
Fermare di questi tempi la lanciatissima Oklahoma è un’impresa, ci riesce Denver nell’overtime per 2 punti, va lungo il tiro per il pareggio di Durant che segna 37 punti con 20-21 dalla lunetta dopo i 52 e 23/23 liberi della gara precedente e 36 di Westbrook con 8 rimbalzi e 9 assist, devastante al pari del fenomenale compagno.
Denver non dà mai per vinta, arriva a condurre più volte, non riesce a concludere, vince perché è determinata, rischia, non perde mai la testa, il jolly è Corey Brewer, che non sbaglia nulla, Gallinari lascia il segno ogni volta che la squadra lo chiama, 18 punti valgono oro per questo successo, ma Denver vince la battaglia ai rimbalzi (52/39) e ben 7 giocatori finiscono in doppia cifra, per Faried stupendo fighter e Koufos, sorprendente, il premio di una doppia doppia. Denver superiore anche nel tiro da 3 e negli assist, il dato che da un valore anche al gioco.
Mister Stern, tutta l’Italia chiede Gallinari all’All Star Game
Parliamo della prossima partita delle stelle.Con 1.591.437 voti Kobe Bryant ha battuto con meno di 7000 voti LeBron James (1.583.648) nella votazione per il 62° All Star Game che si giocherà il 17 febbraio al Toyota Center di Houston con le riprese di TNT che raggiungeranno oltre 200 paesi di 40 lingue.
Sarà la 15esima presenza consecutiva e Kobe eguaglierà Jerry West, Karl Malone e Shaquiller O’Neal. Sono 15 partecipazioni anche per Garnett, il record assoluto è di Jabbar con 19.
I quintetti saranno per l’Est LeBron James (Heat), Carmelo Anthony (Knicks), Kevin Garnett (Boston), Dwayne Wade (Heat) e Rajon Rondo (Boston) il quale festeggia per la prima volta come starter.
Nba Gallinari mette la sua firma nella scalata di Denver
Il canestro decisivo con Portland è di Winston Chandler, ma nell’overtime c’è anche la solita zampata di Gallinari e il suo forte imprinting sul risultato con 25 punti, principale riferimento della sesta vittoria consecutiva che proietta Denver fra le prime 8 squadre (24/16) , perché oltre a essere il top scorer è il migliore anche da 3 (3/6) e nei liberi (6/8) e il più utilizzato (42,25 minuti) da George Karl in una gara difficile da condurre in porto perchè Portland con un quintetto supoer ha dimostrato di essere una delle piacevoli novità di questa stagione. Il piccoletto Damian Lillard, il rookie n.1,non ha tirato molto bene sbagliando la tripla per il 2° supplementare dimostrando comunque di avere stoffa, con 16 punti, 8 rimbalzi, 5 assist.
Con Mirza Teletovic protagonista del break del primo tempo con 2 triple consecutive e 10 punti in 5 minuti e meritatosi la fiducia nel finale giocando da flash pivot, Brooklyn ha incassato la settima vittoria, il miglior record, ma Denver dopo aver perso la seconda volta in casa il 3 gennaio contro Minnesota, la notte dell’infortunio bis di Kevin Love, ha iniziato una serie di 6 successi con Utah, Lakers in trasferta, Orlando, Cleveland, Golden State e Portland.
Nba Gallinari sorride, Belinelli non basta ai Bulls, Lakers 0/5
Gallinari offre il consueto contributo al buon momento di Denver che vince la terza gara consecutiva con 38 punti nell’ultimo quarto partendo 9 punti sotto contro Orlando che l’aveva battuta nell’apertura stagionale. Belinelli (9 punti,4/14, 1/2 , 3 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi in 31 minuti) è migliore di un Hamiltor in crisi anche se il tiro è altalenante e i Bulls senza il play Hinrich per una botta al gomito davanti alla prospettiva del primo poker di successi perdono nuovamente in casa e l’occasione di entrare con 20 vittorie in area playoff .
“Abbiamo meritato per quanto fatto”, questo il commento sferzante di coach Thibodeau che non si capacita di come la sua squadra abbia gettato alle ortiche 15 punti di vantaggio contro Milwaukee, diretta concorrente per il 2° posto della Central Division,. Una squadra rinata in 48 ore grazie al cambio di allenatore (Jim Boyle al posto di Scott Slyles, il suo capo allenatore) e con due autentici show di Brandon Jennings, il golden boy della Lottomatica, che dopo i 29 punti della sera precedente ne segna 35 e con una serie da 3 riapre la gara e la decide.
Nba Gallo si ripete a Los Angeles, Denver col passo da playoff
Si diceva proprio ieri che con Gallinari non sarà un giocatore dal ventello tutte le sere né può vantare doti atletiche naturali del livello degli afro-americani come LeBron, Kobe o lo stacco incredibile di Kobe Bryant, capace di alzare la parabola di tiro sopra i tentacoli di Javale McGee mentre sta candendo a terra o attorcigliarsi come un velenoso Black Manba in area per infilare la palla nel canestro come ha mostrato contro Denver, rimediando al 1° tempo più brutto della stagione (6 punti) segnando successivamente 23 punti negli ultimi 20 minuti.
Ma il Gallo, irriconoscibile con due basettone che ricordano quei pionieri che nel Settecento andavano sulle Montagne Rocciose a cercare oro, è un match winner, anche se non piace ai colleghi di Sport Illustrated come ci ha raccontato Antonio Trevigiano in un servizio su Pallarancone.com. E aiutato dai 2 metri e 8, dal talento che non aveva il padre, il fighter della Banda Bassotti di Dan Peterson, ma dallo stesso carattere, il Gallo sfrutta sempre al massimo quello che gli ha dato madre natura, e può essere decisivo per un rimbalzo, un anticipo, un tiro da 3.
Nba Gallinari 26 punti, Utah paga dazio a Denver
Contro Utah priva di Mo Williams (operazione al pollice) e del gigante turco Eneas Kanter, Denver sfoga la rabbia per la brusca sconfitta casalinga con Minnesota e riposato sugli allori dell’impresa con i Clippers arrivati a High Mile City con 17 vittorie consecutive. Il primo quarto riserva qualche difficoltà ma bastano quelli centrali per chiudere con le seconde linee a + 19, con 39 liberi a favore, e la differenza in pratica sono i punti del Gallo che supera per la decima volta il traguardo dei 20 punti.
D’accordo che Lebron e Anthony sopra i 20 ci stanno tutte le sere e hanno ingaggiando una sfida per vedere chi arriva più lontano (a Orlando è stato il turno di Melo con 40 punti) ma è un dato eccezionale per un tuttofare d’oro, uno che non è nato come tiratore, un’ala dal fisico meno dotato dei grandi mori che non riuscirà ad avere i voti necessari per l’All Star Game del 17 febbraio a Houston ma ci mette intelligenza, cattiveria, coraggio, senso di sfida fuori dal comune, è il prezioso collante della sua squadra e quando non riesce a mettere la pezza giusta in regia, in difesa, in attacco, nel tiro da fuori la sua formazione paga pedaggio perché l’asse play-centro (Lawon-Koufos) è fra le meno dotate e la star, Iguodala, non è eccelsa, un centauro che galoppa a testa bassa e ha un bisogno quasi fisico di schiacciare.
Nba il Gallo non canta, ne approfitta Minnesota a Denver
Il Gallo abbassa la cresta, favolosa occasione (persa) per Denver del Gallo per dare forse una svolta definitiva alla classifica con buone prospettive di calendario nelle prossime tre gare che prevedono per stanotte la visita di Utah al Pepsi Center , domenica la trasferta coi Lakers e mercoledì il match casalingo con Orlando.
Le occasioni sprecate, si sa, hanno anche un rovescio della medaglia, e la seconda sconfitta casalinga dell’anno in questo caso vale doppio . Perché ha vinto infatti Minnesota, accreditata aspirante pur con tutti i suoi guai fisici ma con un ottimo mercato impostato sui russi Kirilenko e Shed, come la squadra di George Karl, al ruolo di anti-Oklahoma nella Northwest Division, ed è riuscito a svangarla nostante avesse giocato e perso di 22 la sera precedente a Sall Lake, e con Kevin Love finito in panchina a 4’32” dalla fine del 3° tempo con un dito slogato dopo una doppia che avrebbe potuto essere ancora più pesante (12 punti e preso 17 rimbalzi) e Rubio assente per dolori alla schiena, anche se per nulla incisivo.
Nba Gallinari 17 punti e Miller-show, stop dei Clippers dopo 17 successi
Il 2013 inizia nel modo migliore per Danilo Gallinari, 17 punti, miglior marcatore dei Denver Nuggets che fermano bruscamente i Clippers lasciandogli solo 78 punti dopo 17 gare vinte consecutivamente, e devono fare un monumento all’incredibile Andre Miller chiamato al ruolo di starter per l’assenza del regista Ty Lawson per uno stiramento del tendine d’Achille.
A soli due mesi dai 37 anni Miller, 1,88, il sosia coi baffetti di Denzel Washington, voluto l’anno scorso da George Karl che lo guidò ai mondiali 2002, ha terminato l’ennesimo capolavoro con 12 punti e 12 assist, giusto il doppio degli assist di Chris Paul, vale a dire l’ispiratore della scalata dei Clippers che, imbattuti dal 26 novembre, erano ormai a sole 2 vittorie per entrare nelle prime cinque squadre della NBA con la maggior striscia vincente,un record che vede in cima con 32 vittorie i mitici Laker dei primi Anni Settanta.
Nba Gallinari chiude il 2012 col record di 39 punti a Dallas
Nel suo viaggio al sud Gallinari dopo il suo record personale, 39 punti con 7 bombe su 11, torna in campo stanotte a Memphis per chiudere un anno splendido cominciato il 12 gennaio col record di 37 punti contro i Knicks di Mike D’Antoni al Madison e proseguito con i playoff, il rilancio della nazionale italiana (8 successi su 8 gare), la leadership dentro la sua squadra-guastafeste nonostante l’arrivo della star Iguodala, le nomination per l’All Star Game di febbraio a Houston e la votazione del Miglior giocatore d’Europa dove però il trofeo sembra destinato meritatamente al francese Tony Parker.
Le grandi giornate del Gallo da combattimento, come sempre, arrivano on the road, dove risalta il carattere, una dote che non gli manca e quella che doveva essere la festa per il ritorno di Dirk Nowitzky davanti al proprio pubblico, si è trasformata invece nell’ennesimo calvario dei campioni 2010 che questa stagione fanno collezione di sconfitte sopra i 20 punti, hanno commesso errori di mercato (vedi le cessioni di Tyson Chandler, Jason Kidd, Josè Barea e l’acquisto del declinante Odom, subito ripudiato) e sono stati ringraziati vibratamente per l’occasione dal giocatore azzurro che con 10 punti (una tripla e una giocata da 3 punti) ha determinato nel 3° quarto il break decisivo, 17-6, punteggio 87-70 per la squadra di Karl che ha avuto punti importanti anche da Iguodala, ala piccola, e anche il record personale di 19 rimbalzi dell’incredibile Faried che a questo punto diventerà uno dei possibili colpi di mercato delle bigs in estate.
Nba risultati 27 dicembre 2012
Danilo Gallinari segna 19 punti e Denver stende i Los Angeles Lakers. L’ala azzurra colpisce dalla lunga distanza al momento opportuno e i Nuggets (16-14) sul proprio campo battono i gialloviola (14-15) per 126-114. I californiani, nonostante i 40 punti di Kobe Bryant (decima partita di fila oltre quota 30), vanno al tappeto dopo 5 vittorie consecutive.
I padroni di casa chiudono con 6 uomini in doppia cifra e si godono l’eccellente prova di Corey Brewer, che firma 27 punti in 23’50” partendo dalla panchina. Da applausi anche la prestazione di Gallinari: titolare per 35’35», mette a referto 6/10 al tiro (3/5 da 3 punti), 3 rimbalzi e 2 assist. Pesa, in particolare, la tripla che il numero 8 infila a 3’48” dalla sirena per il +10 che fa calare virtualmente il sipario.
Nba Gallinari superstar, è lui l’italiano dell’anno
Con 28 punti dell’azzurro, Denver batte gli Spurs di Parker-Duncan-Ginobili e sale al 2° posto della sua Divisione.Per Pallarancione.com è lui il n.1 azzurro. Vince ancora Belinelli, senza Bargnani Toronto vince la terza gara consecutiva.
Superstar night, lo definisce l’intervistatore Tv, passandogli il microfono che tocca sempre di diritto al MVP della serata. E’ un’altra serata importante per il Gallo da combattimento che fa pendere la bilancia per Denver. Formazione che dimostra di poter battere chiunque e dovunque, vedi i successi in trasferta con le rivelazioni della stagione, Memphis e Golden State, e contro gli Spurs ai quali non basta un Duncan senza età (31 punti, 18 rimbalzi) per vincere in Colorado con Danilo Gallinari in veste di trascinatore, autore delle due bombe consecutive che tagliano le gambe alla rimonta di una delle quattro bigs della Lega.
MVP Europeo 2012, fra i 10 candidati Gallinari unico italiano
Danilo Gallinari (Denver Nuggets) è il solo e unico italiano candidato per i migliori giocatori europei del 2012. Fra i 10 l’unico che non gioca nella NBA è il greco Vassilli Spanoulis (Olympiacos), gli altri sono gli spagnoli Marc Gasol (Memphis) e Pau Gasol (LA Lakers), il russo Andrei Kirilenko (Minnesota), lo sloveno Goran Dragic (Phoenix), il polacco Marcin Gortat (Phoenix), il montenegrino Nikola Pekovic (Minnesota), il turco Omer Asik (Houston) e il francese Tony Parker. Trascurati gli spagnoli Josè Calderon (Raptors) questa stagione unico a firmare ben due “triple-doppie”e Ricky Rubio (Minnesota), il francese Nicolas Batum (Portland) e il turco Yliasova (Bucks) che nell’ultima stagione era fra i candidati al titolo di Miglior Sesto Uomo.
Denver, perché non hai dato l’ultimo tiro a Gallinari?
Rocambolesco finale a Oakland, annullato il canestro della vittoria di Iguodala. Intanto Stern annuncia sanzioni contro coach Popovic che non ha portato a Miami quattro starters ma ha sfiorato il colpo coi campioni NBA.
Hanno fatto correre fiumi d’inchiostro e bytes i risultati delle due infuocate partite di giovedì notte vinte in rimonta da Miami (11/3) e Golden State (9/6) che guidano la classifica nella Southeast e Pacific Division.
Si comincia col comunicato stampa di David Stern, alla notizia che Gregg Popovic – come fatto anche in passato – dopo la vittoria di Orlando decide di rimandare a casa quattro starters prestigiosi, Duncan, Parker, Ginobili e D.Green, perché dopo le trasferte in 5 giorni.