Michele Mian si ritira

Per un atleta che pensa di tornare sul parquet in prossimità dei 40 anni, ce n’è un altro che decide di abbandonare la palla a spicchi e di dire basta con il basket professionistico. Lui è Michele Mian, 38 anni, più della metà dei quali trascorsi a correre e sudare all’interno dei palazzetti dello sport, svolgendo nel migliore dei modi il ruolo di guardia. Ad annunciare l’addio è lo stesso giocatore dal sito della Bennet Cantù:

Dopo una lunga e sofferta riflessione, pur avendo avuto la possibilità di rimanere alla Bennet Cantù, ho deciso di lasciare il basket giocato. Ho sempre pensato che avrei abbandonato il parquet in silenzio, giocando la mia ultima partita in campionato, ma troppi sono gli amici, tifosi e compagni di squadra che in questi mesi mi hanno chiesto se avrei continuato a giocare. Arrivato a questo punto della mia carriera, ho deciso di percorrere altre strade privilegiando la vicinanza alla mia famiglia.

Gianmarco Pozzecco torna sul parquet?

Ha abbandonato il basket giocato 3 anni fa, non senza lasciare un vuoto nei cuori di quanti lo hanno seguito nel corso della lunga carriera. Lui è Gianmarco Pozzecco, uno dei migliori playmaker italiani di sempre, capace con le sue giocate geniali ed imprevedibili di strappare applausi a scena aperta, anche da parte di chi tifava per la squadra avversaria.

Alla vigilia dei 39 anni Pozzecco potrebbe tornare sui suoi passi, indossare nuovamente calzoncini e canotta e regalare ancora magie sul parquet. La bizzarra proposta gli arriva dal Fabi Shoes Montegranaro e la conferma della trattativa arriva dal sito della stessa società:

Gianmarco Pozzecco e la Fabi Shoes stanno considerando in questi giorni la possibilità di uno o più ‘camei’ del Poz in maglia Fabi Shoes per la stagione 2011/2012. Per Gianmarco, che resta il giocatore più amato e conosciuto del nostro Paese, si tratterebbe di un ritorno in campo ai livelli professionistici a tre anni dal ritiro.

Nba, Dwyane Wade verso la Cina

 Sono tante le squadre cinesi pronte ad offrire ingaggi faraonici da un milione di dollari al mese: ma esse non hanno fatto i conti con la CBA (la Lega cinese) che sta studiando la possibilità di introdurre una regola che impedisca ai giocatori NBA di giocare in Cina, visto che sembra sempre più probabile che il lock-out manderà in fumo gran parte della prossima stagione.

Nel marasma del basket-mercato estivo ci é finito ovviamente anche Dwyane Wade. Nei giorni scorsi si é parlato di una presunta offerta dello Zhejiang Guangsha di 2 milioni di dollari al mese per la stella dei Miami Heat, che proprio il mese scorso é stato in Cina per qualche giorno per partecipare a una serie di eventi promozionali.

“Se dovessimo ricevere offerte dalla Cina, saranno seriamente prese in considerazione – conferma il procuratore di Wade, Henry Thomas -. Però ribadisco che, al momento, né Wade né io siamo stati contattati da squadre cinesi. Dwyane si è limitato a commentare che, per il momento, ogni discorso che verte in questa direzione è prematuro, e io sono d’accordo con lui”.

Nba lock out, ancora scontro

Continua lo scontro nella NBA Usa, la lega di basket più importante del mondo, attualmente impegnata in una durissima vertenza economica con i giocatori. E all’orizzonte, il cielo é tutt’altro che sereno. Billy Hunter, direttore esecutivo dell’associazione dei giocatori Nba (Nbpa) infatti, la mette giù dura:

Se dovessi scommettere, in questo momento direi cancellazione“.

La situazione attuale, sostiene l’executive director dell’associazione giocatori, é dovuta soprattutto alla posizione assunta dalla nuova generazione di proprietari.

Da 6 o 7 anni – dice– c’è un nuovo gruppo di proprietari che hanno pagato per le loro franchigie e ora, tutto sommato, vogliono tenere i piedi al caldo…“.

Il primo incontro tra le parti, come riferimmo lunedì, é andato molto male: le parti sono rimaste molto distanti tra loro.

Deve succedere qualcosa -dice Hunterche entrambi possiamo usare come leva per salvare la faccia“.

Nike Air Max LeBron 8 V2, sample verde elettrico

Nike LeBron 8 V2

E’ apparso in rete da qualche giorno un sample delle LeBron 8 V2, si tratta solamente di una prova di colore che non ha passato i testi interni di Nike e che per questo non vedremo mai sul mercato.

A ben vedere non è difficile capire il perchè, visto che sembrano le scarpe di Kermit la rana, totalmente verdi, con inserti e dettagli bianchi, ottime per il giorno di San Patrizio, ma inadatte essere indossate quotidianamente.

European Basketball Tour, l’Italia supera la Russia

Nella seconda gara dell’European Basketball Tour, a Cipro, l’Italia ha battuto la Russia 71-67 (19-21, 32-37, 49-51), rimediando alla sconfitta con la Grecia, e mettendo in mostra un gruppo di giocatori che può rendersi utile accanto ai big dell’Nba Bargnani, Belinelli e Gallinari.

Contro la Russia il protagonista é stato Stefano Mancinelli (20 punti e record in Nazionale, oltre a 6 rimbalzi e 3 assist), in bella mostra anche Luca Vitali, Daniel Hackett, Andrea Cinciarini, Gigi Datome, mentre Andrea Bargnani continua ad essre il miglior realizzatore (23 punti) con Marco Belinelli sempre al servizio della squadra (8).

Una vittoria per certi versi inaspettata, (nella Russia mancava Andrei Kirilenko, mentre per l’Italia non c’era Danilo Gallinari che sta guarendo dalla contusione all’alluce del piede destro), ma sicuramente meritata per come è stata impostata e gestita la partita:

“Abbiamo dimostrato di essere in grado di fare passi avanti, tutti insieme e a meno di 24 ore dalla partita contro la Grecia – ha commentato Simone Pianigiani, ct azzurro – siamo stati molto più attenti nella costruzione del tiro e in difesa. Siamo qui per crescere”.

Kobe Bryant e il Besiktas non si parlano da giorni

Era previsto oggi l’incontro più atteso dell’estate nel mondo del basket: alla fine però,si è trasformato in un nulla di fatto. Kobe Bryant, la stella della NBa, non solo non si é incontrato con gli emissari del Besiktas, ma, a quanto pare, da diversi giorni le due parti non sono più in contatto.

Negli ultimi giorni le parole del dirigente turco, Seref Yalcin, avevano fatto il giro del mondo: il gm del Besiktas aveva infatti annunciato l’esistenza di un 50% di possibilità di mettere sotto contratto Bryant: quale opportunità migliore per incontrare i dirigenti del Besiktas a Washington, se non l’amichevole del Barcellona contro il Manchester United e la seguente partita che ha visto il giocatore dei Lakers indossare i panni del calciatore al fianco di Pep Guardiola? Invece, nulla di fatto.

“Sono settimane che NON ho contatti con il Besiktas – ha poi spiegato Bryant nella conferenza stampa post-partita -. Ma io sono qui, a disposizione, sto solo aspettando che il telefono squilli – ha precisato -. Giocherei dappertutto, non ho pretese. Voi (riferito ai giornalisti, ndr) sicuramente ne sapete più di me, ma io non sono uno sprovveduto. Leggo i giornali, navigo in Internet, mi informo… e leggo un sacco di notizie. Ma, se devo essere onesto, è la prima volta che sento queste cose. Lascio a voi decifrare il senso di questa mia frase, vi dico soltanto che la maggior parte delle cose che leggo mi sono del tutto nuove”.

Cinema e basket binomio vincente

La fatica, il sudore, i sogni e le aspirazioni di piccoli e grandi uomini, le storie di vita vissuta da giganti che amano il basket più di ogni altra cosa al mondo. Di storie come queste ne troviamo a decine sul grande schermo, perché il mondo del cinema ha sempre tratto ispirazione dallo spettacolo più bello del mondo.

Inutile dire che la pellicola più nota è quella che fa da copertina al nostro post, con Michael Jordan impegnato in una curiosa quanto improponibile gara contro dei cartoni animati nel celeberrimo Space Jam.

Un film di fantasia dedicato a grandi e – soprattutto – piccini, che vale anche come omaggio alla grandezza di Michael Jordan, il più grande cestista che la storia ricordi. Stando almeno alle statistiche NBA ed alla fama conquistata dall’atleta americano, perché se andiamo a spulciare le cronache di qualche anno fa, scopriamo che il basket ha conosciuto un giocatore forse più forte di Jordan, anche se il suo nome non compare mai in una classifica ufficiale.

Stasera l’incontro decisivo tra il Besiktas e Kobe Bryant

L’indiscrezione arriva direttamente da un post su Twitter di Ismail Senol, il giornalista turco della NTV SPOR: nella serata/nottata di oggi, il presidente del Besiktas, Yildrim Demiroren, si incontrerà a Los Angeles con Kobe Bryant e il suo agente, Rob Pelinka.

Dopo il  mancato incontro di domenica scorsa a Washington durante l’amichevole di calcio tra Barcellona e Manchester United, Demiroren proporrà una nuova e ancor più sostanziosa offerta economica per la stella dei Lakers.

Lo stesso Kobe del resto, pochi giorni fa aveva invitato i club europei interessati alle sue prestazioni a farsi avanti, dichiarando che avrebbe giocato ovunque per la “modica” cifra di un milione di dollari al mese. Ora però, pare proprio che la grande offerta sia pronta per essere formulata: 5.5 milioni di dollari per 6 mesi. Cosa deciderà Kobe?

NBA, niente di fatto nel primo incontro tra giocatori e proprietari franchigie

Un nuovo incontro, ore e ore di discussione, ma ancora un nulla di fatto. E molto probabilmente si andrà avanti così a lungo. I proprietari delle franchigie NBA e i rappresentanti dell’associazione dei giocatori si sono riuniti ieri per la prima volta dall’inizio del lock-out a New York, restando ognuno sulle proprie posizioni come ha spiegato Derek Fisher.

“Ci troviamo una situazione strana – prosegue il playmaker dei Los Angeles Lakers, presidente dell’associazione dei giocatori -. Il commissioner Stern e la NBA stanno cercando di articolare qualche stratagemma per permettere la chiusura delle trattative, ma in realtà le proposte che ci arrivano sembrano andare in tutt’altra direzione. Comunque continueremo a lavorare, a incontrarci e a discutere, ma per il momento siamo ancora molto, molto lontani dal trovare un accordo. Non ci sono stati progressi finora, c’è ancora una distanza enorme fra le nostre posizioni”.

D’altronde, nell’ultimo anno le franchigie hanno perso 300 milioni di dollari, una enormità che va a sommarsi a quelle iniziate dal 2005, l’anno in cui venne firmato il contratto collettivo scaduto a fine giugno. Quale dunque la soluzione? Introdurre un salary-cap “hard” inflessibile, dare un bel taglio agli stipendi dei giocatori, ridurre la durata massima dei contratti e ridistribuire gli utili in diversa maniera: ai giocatori, al momento, va infatti il 57% del totale, una cifra che dovrebbe ridursi al 40% nei prossimi 10 anni. La proposta dell’associazione dei giocatori, per ora, è quella di ridurre la quota al 54.3%, per una perdita di 100 milioni di dollari all’anno, un’offerta che David Stern ha definito per ora molto “modesta”.

Bargnani cambia look: ma solo su Twitter. Per ora…

Andrea Bargnani riesce a far parlare di sé anche per la sua fantasia e il suo senso dell’umorismo. L’ala centro dei Raptors e della Nazionale Italiana, soprannominato “il Mago” per le sue giocate cestistiche messe in mostra sui parquet itaiani e statunitensi, giocando con il programma Photoshop, ha ritoccato drasticamente il suo look e ha  chiesto un parere ai suoi numerosi fans su Twitter, il famoso social network ultimamente molto usato da molti protagonisti dello sport mondiale. Dunque, dicevamo del cambio di look del “Mago”.

Nella foto postata dal cestista sul suo profilo Twitter, si nota subito come il taglio a spazzola è scomparso per far spazio ad una testa completamente rasata. Il viso, invece, è caratterizzato da un pizzetto in stile “easy rider” mentre le braccia e il petto sono completamente coperte da una serie di tatuaggi molto vistosi con teschi, serpenti, tribali e altri disegni particolari. Uno stile degno per un vero byker da Harley Davidson: certamente, un look lontano parente dall’immagine di bravo ragazzo che Andrea ha sempre mantenuto in tutti questi anni. Sarà una semplice boutade agostana, o il preavviso di un cambio di look per fare il verso ai tanti rivali della NBA?

Basket Cantù, Basile in attesa: “Per ora non parlo”

“No grazie: ciò che avevo da dire l’ho già espresso in occasione della conferenza stampa relativa alla mia presentazione. Ora, in attesa di ricevere indicazioni definitive riguardo il presunto problema al piede, preferisco non aggiungere nulla. Quando tutto si sarà sistemato ritroverò anche la parola”.

E’ questo il pensiero di Gianluca Basile sulla vicenda che lo riguarda molto da vicino. Il 36enne ex Fortitudo e Barça, é stato infatti stoppato giovedì scorso alla prima visita medica della Pallacanestro Cantù: in atteso del responso definitivo, cerca un pò di relax in vacanza in Sardegna, dove da tempo ha acquistato casa in Costa Smeralda. Da buon ppassionato di pesca, amante del mare, innamorato della Sardegna, sta trascorrendo le ferie da beato tra le donne.

Oltre alla moglie Nunzia, il promesso sposo della Bennet è infatti padre di tre figlie: Alessia di 12 anni, Emanuela di 7 e Federica di 5. Da queste parti lo hanno adottato e si fa il tifo affinché almeno per i prossimi due anni la sua nuova terra d’elezione possa essere Cantù.

Biella ingaggia Dragicevic

Angelico Biella si avvia a chiudere la fase di mercato estivo e a dare il via alla stagione 2011/2012 con la rosa finalmente ultimata. L’ultimo acquisto in ordine di tempo è quello di Tadja Dragicevic, con cui i piemontesi hanno raggiunto un accordo biennale.

Ala grande da buone prestazioni e numeri significativi:  Dragicevic è un classe 1986 di 205 centimetri di altezza. Il suo esordio, nel settore giovanile della Stella Rossa Belgrado, è giunto a 18 anni nel 2004-2005 e arriva a Biella per completare il reparto lunghi rossoblu.

I numeri su cui la squadra può fare affidamento sono la sua versatilità fatta di oltre 1,5 assist a partita di media. Nella passata stagione ha militato nell’Alba Berlino dove nel 2010-2011. Le parole dell’amministratore delegato di Biella, Marco Atripaldi:

“Seguo da anni Dragicevic, giocatore completo che ha fatto molto bene ad alto livello in Europa, ma credo possa fare anche meglio e noi contiamo di metterlo nelle condizioni ideali per esprimersi come sa. Credo che per le caratteristiche tecniche sia l’ideale completamento della squadra che abbiamo pensato di costruire”.

La Dinamo Sassari riparte da Meo Sacchetti

Meo Sacchetti resta alla guida della Dinamo Sassari che, anche nella prossima stagione, riprenderà il proprio cammino con il coach che è riuscito, nella passata annata, a compiere una cavalcata importante coincisa con la salvezza.

Conservata la categoria, il club sardo ha quindi confermato il referente principale del miracolo in Lega A e allungato ulteriormente il rapporto in essere con gli assistenti Ugo Ducarello e Paolo Citrini.

Rispetto alla squadra, sono ancora di Sassari gli italiani Manuel Vanuzzo – riferimento imprescindibile e capitano del club -, Jack Devecchi, la guardia Mauro Pinton e l’ala Brian Sacchetti. Restano quindi fermi i fari della stagione messa in archivio dai biancoblu del nuovo corso griffato Stefano Sardara.