NBA, i giocatori rifiutano la proposta dei proprietari. Ed ora la palla passa ai legali. E la stagione é ad un passo dal saltare

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Ancora una volta nessun accordo ed ora l’intera stagione NBA é ad un passo dal baratro. I giocatori hanno infatti rifiutato l’ultima offerta dei proprietari delle franchigie sul rinnovo dell’accordo collettivo e subito dopo di sciogliere il sindacato, portando la Nba in tribunale. “Siamo pronti a promuovere un’azione per la violazione delle leggi antitrust contro la Nba“, ha dichiarato Billy Hunter, direttore esecutivo del sindacato. “E’ la decisione migliore per i giocatori – ha aggiunto il presidente Derek Fisher In molti, a livello individuale, hanno tante cose in gioco in termini di carriera e di posizione e crediamo che sia importante che tutti i giocatori, non solo quelli in questa stanza ma l’intero gruppo, ottengano un accordo per tutti coloro che arriveranno nella Nba nei prossimi dieci anni e anche oltre“. L‘ultimatum imposto dal commissioner David Ster che intimava ai giocatori di accettare l’ultima proposta, pena il presentare una nuova proposta ancora meno vantaggiosa, non ha avuto i suoi effetti essendo stato giudicatoestremamente iniquo“: per il sindacato dei giocatori, dunque, il fatto che in caso di risposta favorevole la stagione sarebbe partita il prossimo 15 dicembre, con un calendario di 72 partite per squadra contro le 82 previste, non ha avuto alcun valore. Hunter ci ha tenuto a sottolineato che negli ultimi due anni il sindacato ha trattato sempre in buona fede e ha ceduto su molti punti, al contrario invece dei proprietari: “i giocatori non hanno intenzione di accettare alcun ultimatum“. Per Fisher, dunque, non c’è più spazio per trattare: da qui ha preso corpo la decisione estrema di sciogliere il sindacato e portare la battaglia in tribunale, citando i proprietari con l’accusa di violazione delle norme antitrust. “Probabilmente l’azione legale scatterà nei prossimi due giorni“, ha detto ancora Hunter, mentre Fisher ha dichiarato che “da ora questa è diventata una questione legale e dovrete fare le domande ai nostri legali“. E’ rottura totale tra le parti e non solo per quanto concerne la questione della ripartizione dei ricavi, con la Lega disposta ad offrire il 50% (salvo poi minacciare di tornare al 47% in caso di risposta negativa): a non convincere del tutto i giocatori é stanto anche la nuova struttura del salary cap che avrebbe limitato le loro opzioni di scelta una volta diventati free-agent. A questo punto il rischio che salti l’intera stagione Nba è sempre più reale.

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