Kim Yong Il dittatore tifoso di Michael Jordan

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  • Kim Yong Il, dittatore coreano morto sabato in seguito a un attacco cardiaco, raccontava di avere la collezione dei filmati di Michael Jordan, l’asso dei Chicago Bulls, l’atomica del basket: amava lo sport al punto da mandare ai lavori forzati il CT della squadra di calcio dopo la vergogna dei mondiali in Sud Africa

Di Enrico Campana

  • Potenza del messaggio: anche i dittatori hanno un cuore che batte per lo sport e  all’uomo che minacciava il mondo con l’atomica forse  un giorno verrà attribuita la favola che per amore del basket non ha ordito la mano crudele. Mano che però, in occasione alla vergogna dei mondiali di calcio in Sud Africa, fece calare  pesantemente sul capo del CT della squadra condannato ai lavori forzati ed espulso dal Partito dei Lavoratori  per disobbedienza al regime e costretto a riscattarsi partecipando alla  realizzazione di una strada.
  • Talmente adirato dalla sconfitta nel girone con Brasile, Portogallo e Costa d’Avorio, Kim Jong Il  risparmiò i lavori forzati ai giocatori, gli eredi di quella formazione che in un mondiale di tanti anni prima riuscì a battere l’Italia di Fabbri,  anche se al rientro in patria, la comitiva fu costretta a subire per 6 ore gli insulti dei tifosi inferociti.  Un modo estremo, da tifoso, per far capire la sua passione per lo sport quale componente di un orgoglio nazionale.

  • KiM Jong Il, sempre effigiato con gli occhialoni neri, il ciuffo cotonato, la tuta d’ordinanza, il viso segnato da una smorfia, è morto a 69 anni. Verrà ricordato come il dittatore nordcoreano che ha tenuto sotto il tallone il suo paese, chiuso le frontiere e minacciato più volte di scatenare una guerra nucleare. Era malato da anni è stato stroncato da un ictus durante un viaggio in treno. L’ultimo comunista ligio alle vecchie regole del potere era ammalato, ma trovata consolazione  e passione per  lo sport, soprattutto il  basket.
  • Quando nel 2000 Madeleine Albright, segretario di Stato Americano visitò la Corea del Nord, riuscì a rompere il gelo diplomatico regalandogli  un pallone da basket firmato da Michael Jordan. Scontrandosi con i suoi ideali politici,  Kim Jong Il ha amato la NBA e soprattutto di Jordan del quale diceva di avere  la collezione dei filmati di tutte le sue partite. Probabilmente lo associava all’idea di un’esplosione atomica, per fortuna ha sfogato questi istinti davanti al videoregistratore.  Il Telegraph ha parlato di questo aneddoto, peccato che Michael Jordan sia stato sempre sordo agli inviti di Kim Jong  probabilmente per vedute politiche all’opposto della forma di potere con la quale ha retto il potere per tanti anni. In ogni caso,  si racconta che abbia instillato anche questa passione al figlio.

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