Perchè Siena ha ingaggiato Igor Rakocevic

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Il caso del giorno – La MPS dopo il ko casalingo con Caserta e la crisi del suo attacco (solo il 42% da 2 punti!) ha firmato col top-scorer dell’Euroleague che stranamente nessuno voleva più.

Arriva per Siena Igor Rakocevic per evitare che spronfondi quella che per ora potrebbe essere solo una crisi di identità quella emersa nella sconfitta casalinga con Caserta, vedi 65 punti, minor punteggio, 3 giocatori chiave in secca e anche in segno meno, a cominciare dal -3 di Nicos Zisis giocatore-simbolo per regolarità e rendimento.

L’ingaggio del giocatore scaricato dall’Efes Istanbul e che questa estate non aveva più mercato, anche a dispetto dei suoi 33 anni compiuti, un caso simile a quello che nella precedente stagione portò alla firma di Marko Jaric, va visto da varie prospettive, dal ritorno al turn-over con 13-14 giocatori per scegliere i giovani alla necessità di rivitalizzare un attacco che oggi è solo 11°, 75 punti di media, fra le 17 squadre della serie A, frutto di meccanismi che hanno bisogno di una revisione.

Ecco quindi Siena andare sul mercato per una serie di cause “varie ed eventuali”, e cioè: le due assenze su 3 gare di Kristof Lavrinovic, suo MVP della stagione scorsa e della Supercoppa contro Cantù, a uno strisciante “caso Moss” (l’americano che sarebbe stato messo fuori squadra contro Venezia in seguito a una notte movimentata) che le cifre confermano (7 punti in 37 minuti, e zero recuperi uguale impegno difensivo) e alla difficoltà di DeJuan Summers a trovare una propria dimensione nella squadra (12 punti in 41 minuti, per niente pericoloso con soli 4 falli subiti e ai rimbalzi, 4 in tutto!) mentre l’ex Malik Hairston portava al successo l’Armani contro il Maccabi in Euroleague, e l’incredibile picco negativo nel tiro da 2 (42,2%) e il 27,8%, da 3 punti, il più basso da quando il basket europeo ha inserito nel regolamento il “tiro pesante”. Questa la notizia ufficializzata dalla Mps Siena:

Igor Rakocevic, nuovo ingaggio della Montepaschi, è stato per tre volte il miglior realizzatore dell’Eurolega, nel 2006/07, 2007/08 e 2010/11, stagioni nelle quali si è aggiudicato il Trofeo intitolato alla memoria di Alphonso Ford. Nel 2008/09 è stato inserito nel primo quintetto dell’Eurolega, mentre nella stagione 2006/07 ha fatto parte del secondo. Con i club ha vinto tra le altre cose il campionato con la Stella Rossa Belgrado (‘97-‘98), e con il Buducnost (2000/01). In Spagna invece ha vinto il titolo ACB con il Tau Vitoria nella stagione 2007/08. Con la Nazionale serba, si è aggiudicato la Medaglia d’Oro sia agli Europei del 2001, sia ai Mondiali del 2002 ed ha giocato le Olimpiadi del 2000 e del 2004″.

Il comunicato omette che: Igor è nato il 29 marzo 1978, è alto 1,91, e viene presentato come playmaker (per cui si torna alla formula dei 3 play, come l’anno scorso con Jaric), ha giocato nella NBA nel 2002-2003 a Minnesota senza ritagliarsi un ruolo importante (78 punti in 42 gare, 5,8 di media col 37% e il 41,7 da 3) facendo subito ritorno in Europa. E inoltre che ha rivestito la maglia della Stella Rossa giocando poi nel Valencia e nel Real Madrid senza strappare la conferma dopo la prima stagione, prima di approdare al Saski Baskonia e contribuire azl titolo spagnolo in un ciclo di 3 stagioni, il periodo di maggior stabilità nella sua carriera.

E’ seguito il passaggio all’Efes con l’arrivo di coach Ergin Ataman, l’allenatore dell’unica coppa europea vinta dai senesi, caratterizzati da rapporti non facili costati la panchina proprio ad Ataman e anche al suo successore Perasovic. Ufus Sarica, il nuovo allenatore dell’ambiziosa squadra turca, gli ha preferito Savanovic, e forse per la prima volta nella storia del basket il top-scorer di una grande competizione si è trovato fuori dal giro. Ma Siena già in passato ha dimostrato di essere un ricovero ideale per giocatori vicini al viale del tramonto o con qualche problema caratteriale, e quindi prosegue con questa sfida confidando sulle proprie capacità di recupero di illustri pecorelle smarrite.

Il caso più clamoroso fra i tanti dell’ultimo biennio (Hawkins, Jaric, Moss, etc) è comunque quello della “third life”di Rimantas Kaukenas. Dato per finito (come giocatore, l’uomo è sempre stato perfetto) dal Real Madrid a metà stagione del 2009-2011 è tornato a Siena per giocare a 33 anni il suo miglior basket. Il segreto di questi illustri “ricostruttori” di carriere? Parliamo di “Siena code”, organizzazione (nel roster c’è anche l’alimentarista…) e disciplina, i panni sporchi si lavano in casa, chi sbaglia paga la multa a sta zitto e nulla trapela al di fuori attraverso una comunicazione blindatissima e del resto ineccepibile.

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