Mezzo dietrofront Armani: Frates rimane solo nel ruolo di capo-scout?

Spread the love

Adesso il caso Frates verrà in qualche modo ricomposto, è tutto talmente grossolano per la sostanza e la forma di un club che sbandierato novità nella comunicazione che magari  daranno la colpa ai giornalisti inficiando il senso del provvedimento. Come ha già tentato di fare qualcuno nel pomeriggio di lunedì  – mi raccontano – non sapendo che la notizia è giornalisticamente documentata, la norme sulla stampa proteggono le fonti d’informazione, ma si può sempre andare davanti a  un giudice e cercare un reato di diffamazione che va provato e qui non c’è.

La notizia che a Frates  hanno detto  al telefono che doveva rimanere a casa è più che confermata,  lo hanno convocato   per le  14.30 di trovarsi in sede  per spiegargli le ragioni del provvedimento da Guinnes, perché mai un assistente ha pagato le colpe del capo, ha peccato di infedeltà. Difatti all’assistente di Scariolo, che non ha parlato di questo problema e se esiste non esiterà a farlo, gli è stata fatta arrivare anche la motivazione ufficiosa e fumosa, che sarebbe questa: “una mancata comunicazione alla società delle problematiche riguardanti la squadra”.

In pratica si sapeva delle discussioni fra lui e Scariolo e doveva riferirle alla società. Il coach milanese voluto proprio da Scariolo sarebbe rimasto di stucco, e  avrebbe spiegato ai dirigenti che lui ha avuto confronti con  Scariolo di esclusivo  carattere tecnico, come capita in tutti i rapporto fiduciari. E che  andare a sollevare un problema che non è un problema, non è uno scontro,  fa parte della dialettica di due professionisti che  si conoscono e si stimano da sempre e cercano le migliori soluzioni tecniche per la squadra.

E andare a riferire perciò  delle discussioni tecniche  alla società sarebbe  questo sì  creare una turbativa. Frates è in  una botte di ferro, questo la società lo sa perfettamente, deve arrampicarsi sui vetri e quindi gli avrebbe proposto il ruolo di capo-scout, una retrocessione nelle mansioni inaccettabile, e debole per una causa di lavoro, probabilmente si cercherà una transazione economica.

E quindi alle 19 è previsto un comunicato stampa con questa scappatoia raggelante che  crea un ulteriore motivo di perplessità sulla gestione del club più titolato del basket che ha perso la sua forte identità milanese, quando Scariolo profeticamente si era presentato alla prims conferenza stampa affermano: “A Milano non si può vendere fumo” . Di cosa era accusato Frates, da suscitare anche il sospetto di colui che l’aveva scelto?. Alle orecchie di Proli, il gran capo, qualcuno avrebbe detto  che segava la panchina, aizzava i giocatori contro Scariolo, faceva confidenze   ad alcuni amici giornalisti e sparlava dell’organizzazione societaria. Proli sembra sia stato scosso da queste presunte violazioni comportamentali di Frates perché tutti sanno che dopo la sconfitta di Venezia aveva avuto un colloquio con Frates per sondare se era pronto a prendere la squadra.

E cosa doveva fare Frates, andarlo a dire a Scariolo, idem il presidente. Così facendo  ha bruciato di fatto  l’unico possibile cambio, infatti nè Rossini nè Fioretti possono allenare la prima squadra, Obradovic non viene a metà stagione nemmeno se gli dai la Madonnina, altri allenatori su piazza non ce ne sono. Ci sarebbe Rudy D’Amico che ha portato il Maccabi alla coppa dei campioni, ma è fuori dal giro degli agenti. Morale Sergio Scariolo è salvo fino a giugno. “Ma se perdono domenica con Varese e il giorno della Befana con Cantù, chi licenziano ? Il Magazziniere”, mi scrive un lettore regalandomi una battuta  che suscita a almeno una risata salutare  per una storia scritta da troppi apprendisti stregoni che stanno giocando con la storia della società e la pazienza di Giorgio Armani. Che credo abbia un limite.

Lascia un commento