La Bocca della Verità dopo Siena-Milano

Questa rubrica post finale  scudetto Siena-Milano è stata realizzata col contributo dei collaboratori e osservatori e dei lettori di Pallarancione.com. Chi vuole dire la propria,  può scrivere a [email protected]: note e pareri saranno pubblicati sinteticamente nell’ambito di un corretto diritto di critica dovuto a evento di rilevanza nazionale:

°Che pensate  dell’idea di fare le primarie fra Scariolo e Pianigiani, per guidare la nazionale agli europei 2013?

° Perché i due allenatori a fine gara hanno evitato di stringersi la mano?, e a chi toccava per primo?

°La consegna delle medaglie e il protocollo della premiazione scudetto e dei trofei non doveva essere una regia congiunta Fip-Lega?

°Fabio Facchini ha ecceduto di protagonismo abbonando in gara5 i passi di Cook e annullando la tripla di Fotsis?

Sei scudetti, Siena è come il Truman Show

CONTROSCUDETTO – Vittoria netta, Mps toglie all’Armani il tricolore e il primato storico, ma finisce un epoca che  per la caccia al passaportato ha coinciso con un calo d’interesse e dei risultati internazionali. Completata  la pagina storica (post-moderna?) del basket di Siena, Milano è sparita subito dal campo. Mi aspettavo una grande festa generale, come è stata quella baci abbracci e commozione fra Miami e Boston.

Mi aspettavo  3-4 collegamenti in diretta da varie parti d’Italia,  per commentare e dare un senso ampio a questo primato dei 6 scudetti marcata subito con l’arrivo dellaa maglietta ufficiale “Siamo nella storia del basket”.

La Tv e lo scudetto, non basta l’arrivo di Jimmy

La finale fra Siena e Milano si allunga per la prima volta, la Rai ci prova con la telecamera d’alta quota ma gli ascolti sono sotto l’1 per cento

Tra una stoccata e l’altra… Nel bel mezzo degli Europei di scherma continuo a scrivere, a modo mio, di sport in televisione ed in particolare di quello che amo di più: le freccette… Scherzavo, anche se mi diverto un sacco a vederle in tv. Ovviamente il basket, che si é allungato per la prima volta oltre al tradizionale 4 a 0 tre Siena e Milano, nella prima partita dove alcuni giocatori milanesi si sono svegliati dal torpore e RaiSport (o la Lega visto chi tira i fili) si é decisa a dare un gadget in piú alla sin qui risicata configurazione telecamere stagionale dei registi Rai/La7: il Jimmy Jib.

Siena, così parlò la Bocca della Verità

Questa rubrica per la finale Siena-Milano è realizzata col contributo dei collaboratori e osservatori e dei lettori di Pallarancione.com. Chi vuole dire la propria,  può scrivere a [email protected]: note e pareri saranno pubblicati sinteticamente nell’ambito del diritto di critica per un evento di rilevanza nazionale

1) Siena ha perso perché  era sottotono,  Milano ne ha approfittato
2) I giocatori milanesi sono un po’ “montati” devono rimanere di più concentrati e non esaltarsi se fanno un tiro da tre.
3) Armani difesa sempre tecnicamente scarsa,  almeno ha tentato di difendere.

Mancinelli evita il cappotto di Milano

CONTROSCUDETTO – Armani da combattimento, il successo merito degli italiani e della riscossa di Bourouis, Siena festeggia domenica il record dei 6 scudetti. Una telecronaca a 5 voci, e la voce di Obradovic in arrivo al posto di Scariolo. La battuta era facile:

sapete qual è il colmo per Giorgio Armani?. Prendersi continui cappotti da Siena…”.

Niente triplo 4-0,  si voleva la sconfitta di Siena, è arrivata. La faccia  è almeno salva, per dare succo vero alla stagione milanese ed riaprire il discorso scudetto l’Armani deve invece vincere gara5.   La festa dello scudetto di Siena è rinviata a domenica, niente meschini discorsi sulla storia dell’incasso in più.

Esclusiva: Siena-Milano non buca la TV

Le prime 3 partite della serie finali non avrebbero toccato l’1 per cento, con indici inferiori alla stagione regolare: è colpa solo degli europei o di errori di marketing o comunicazione?

Tutti davano per scontato che dopo un sofferto divorzio con Sky, per il rimpianto per la sua eccellente produzione, il supporto di All Sport 24 ore su 24 ore con Tg e appprofondimenti e il traguardo dei 5 milioni di abbonati, avendo puntando quest’anno  sulla doppia telecronaca e il chiaro Legabasket fosse attenta, grazie anche alla finale più attesa  (e con un maggior bacino di utenza rispetto a Siena-Cantù),  a offrire all’indomani  delle varie partite i dati d’ascolto della serie Montepaschi-Armani. Non è così, evidentemente Legabasket si riserva di comunicare i dati finali quando riceverà il rapporto di “Stage Up”, l’agenzia bolognese che cura questo servizio.

A poche  ore dall’inizia di gara4, il sito di Legabasket non  ha  offerto cifre o proiezioni,  mentre per i playoff l’unica comunicazione ufficiale è stata sottolineare una buona visibilità per Scavolini-Armani,  gara4 di semifinali.

La Bocca della Verità per Siena-Milano

Questa rubrica è realizzata col contributo dei collaboratori e osservatori e dei lettori di Pallarancione.com, chi vuole dire la propria può scrivere a [email protected], e saranno pubblicati nell’ambito del diritto di critica per un evento di rilevanza nazionale.

°Gioco di scarsa qualità di Milano, a volta troppo scolastico, prevedibile, certamente frammentario
°In generale difesa poco attiva, con pause inspiegabili  e scollamenti imperdonabili, come si è visto col rimbalzo in attacco decisivo di Stonerook nel finale

°Il coach dell’Armani nel time out aveva sulla lavagnetta previsto una situazione per il taglia fuori come quella decisiva?

Per l’Armani la paura fa 80

Siena ipoteca il 6° scudetto togliendo proprio Milano dall’albo dei record perché l’Armani, col deludentissimo Bourousis, nelle 3 gare ha sempre subito più di 80 punti e perso il duello ai rimbalzi, dove era superiore, facendosi soffiare da Stonerook il pallone decisivo. Tre indizi fanno una prova, tre rimbalzi in attacco nel finale, con quel capolavoro di Shaun Stonerook che sbaglia due liberi e indisturbato riesce a prendersi il rimbalzo che nega il tiro decisivo a Milano e vale la vittoria della certezza. In realtà tre sconfitte di Milano, nel senso matematico,  non valgono ancora il sesto scudetto di Siena, meritatissimo, per me scontato dall’inizio di stagione perché le grandi squadre italiane sono indistruttibili, e Siena vincerà con un nucleo (se mettiamo anche Rakovic che non ha giocato) dall’età media di 33 anni  di Siena.

In Italia le grandi squadre sono solo vittima delle crisi economiche endemiche, è toccato all’Innocenti, e soprattutto all’Ignis che dovette “regalare” Dino Meneghin a Milano. Si è capito, in queste prime tre gare, che la Spaghetti League non ha trovato nell’Armani la sua Oklahoma. Il nostro basket è conservatore, dentro un paese per vecchi intristiti dalla politica, le tasse e la burocrazia.

L’Armani riuscirà a salvare almeno se stessa?

CONTROSCUDETTO  Siena dilaga, il match si sposta a Milano per gara 3, il pubblico del Forum può essere la molla per una reazione, e Dentom potrebbe essere la novità per fermare lo scatenato McCalebb (46 punti in due gare oltre al resto)

Meno 28 anche se l’inverno è passato da un pezzo. Non siamo su Scherzi a Parte,  Siena 86, Milano 56  procede infatti  come il gambero a meno che stoicamente  vada controcorrente come il salmone per deporre le uova e riprodursi geneticamente, per fare figli  più forti. Ma sarà per l’anno prossimo. Perdere di 1 o di 20 nei playoff non fa differenza, e paradossalmente una brutta sconfitta produce spesso tonnellate di rabbia, cosa di cui Milano ha bisogno per riportare in equilibro una sfida per ora largamente  tradita.

Armani, quando si dice la prova del 9…

IL CONTROSCUDETTO  Contro il McCalebb-show di Siena,  le prove deludenti dell’asse del rilancio  Bourousis e Cook confermano problemi di gioco mascherati con l’arrivo di Gentile e Bremer.

Tanto rumore per nulla. Gara1 da ragione ai bookmakers che hanno pagato la vittoria di Siena solo 22 centesimi contro i 3,60 euro dell’Armani, e puntella il  credito del “grande  sortilegio” secondo il quale chi perde la prima   non ha mai vinto lo scudetto in 30 anni su 36.

A 16 anni dall’ultimo scudetto, con una delle squadre meno amate e più controverse ma con un cuore grande come il suo famoso Duomo, Milano continua ad aspettare  Godot. Arriverà in questa serie tanto attesa, o il prossimo mercato sarà necessario ingaggiare Kobe Bryant o LeBron?