Contratto Nba decennale e fine del lockout

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Finisce ufficialmente il lockout Nba con la firma del contratto tra i proprietari delle franchigie e i giocatori: la firma dà origine a un accordo di 10 anni che pone fine alla serrata dopo 161 giorni di stop forzato.

A ufficializzare le firme è stato il commissioner della Lega, David Stern:

“Il Board of Governors ha ratificato il nuovo accordo collettivo e il nuovo piano decennale di ripartizione delle risorse”.

 

Nello specifico, il contratto è stato approvato da 25 proprietari sui 30 totali e include una clausola di uscita dopo la sesta stagione. Tra i cestisti, a votare sì sono stati in oltre 200 con parere favorevole espresso dall’86% dei giocatori. Ancora Stern:

“l’intesa ci porterà a un miglior modello di business e ad una lega più competitiva. È un accordo corretto, con diversi compromessi condivisi da entrambe le parti. Non è perfetto, ma risolve questioni significative in maniera estremamente soddisfacente”.

Ora, via libera alle ultime concitate fasi di mercato.

Leggendo il contratto si evince la divisione al 50% del Basketball-related income (Bri), ovvero delle risorse complessive con opzione di crescita (al 51%) o diminuzione (al 49%) della quota che fa capo ai cestisti a seconda dell’andamento degli affari.

Ancora: salary cap, ovvero il  monte ingaggi di ciascuna squadra, pari a 58,044 milioni di dollari nel 2011-2012 con riduzione della lunghezza massima dei contratti: da 6 a 5 anni quelli dei cestisti che firmano con una squadra, da 5 a 4 quelli degli altri.

La crescita degli ingaggi può essere al massimo del 7,5% (4,5% in caso di free agent). Fronte luxury tax: nel 2012 ciascuna franchigia dovrà versare il contributo di un dollaro per ogni dollaro speso in eccesso ai limiti del salary cap.

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