Cleveland, look at this: LeBron James, 38!

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Tornare per lasciare il segno. In negativo, perchè a Cleveland LeBron James è riuscito nell’impersa di passare da “tanto amato” a “tanto odiato” (ne sono una esatta misura, di quell’odio, i fischi che ne hanno accompagnato in maniera incessante ogni tocco di palla, ogni passo che calpestava il parquet); in positivo, perchè il nuovo asso di Miami Heat si è esaltato nel giorno più importante.

I 38 punti messi a referto ((13/18, 2/7, 6/9 ai liberi ma, altro dato spettacolare, 24 dei 38 complessivi sono figli del terzo quarto) nel corso della gara vinta dagli Heat rappresentano, a oggi, la migliore prova di James con la squadra della Florida: 118-90, un successo netto a cancellare, o sbiadire, o offuscare la contestazione premeditata e annunciata da parte del tifo dei Cavaliers.

I cosiddetti 20 mila inferociti della Quicken Loan Arena. Sulle maglie del pubblico stava impressa, a caratteri cubitali, la scritta Beat the Heat, i buuu che provenivano da ogni seggiolino hanno fatto il resto. Gli sono bastati tre quarti di gioco, il quarto lo ha praticamente trascorso in panchina circondato da body guards che ne hanno tutelato l’incolumità, per fare quello che aveva in mente fin dalla vigilia.

Il miglior LeBron attendeva un momento simile: questo, il momento è arrivato e lui, James, non ha disatteso. Perchè, in fondo, fischi per fischi, era lineare che andasse esattamente in questa maniera. A fine gara LeBron è tutt’altro che risentito:

“Non ho niente di personale contro questi tifosi e mai l’avrò. Era una partita di basket. Non sono deluso per i fischi, in fondo erano qui per fare il tifo per la loro squadra. Non posso dire niente di brutto su questi tifosi. Dalla stagione prima che io arrivassi, chiusa con 17 vittorie, siamo cresciuti fino alle ultime due stagioni, quando abbiamo avuto la miglior squadra della lega durante la regular season. Capisco la loro frustrazione. Io stesso ero frustrato perché non abbiamo ottenuto quello che volevamo. Ma auguro il meglio a questa organizzazione e a questi tifosi, che sono i migliori“.

Gli score personali indicano, per Cleveland, in Gibson (21 punti con 2/8 da due, 4/6 da tre, 5/7 tiri liberi), M. Williams (11 punti), Jamison (11 punti anche per lui) e Sessions (oltre agli 11 punti anche 7 assist) i migliori. Detto di James, per Miami si sono distinti anche Wade (22 punti, nove assist e nove rimbalzi) e Jones (18 punti).

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