Nba Belinelli migliore dei tre tenori azzurri, Mago senza voce

Adesso qualcuno suggerirà a Bargnani di cambiare il  numero di maglia e chiedere il 0-0 in lettere doppio zero se non triplo zero, questo  perché il Mago dopo essere andato in bianco contro Memphis,  si è ripetuto con gli interessi. Coach Casey l’ha utilizzato come ottavo giocatore per  mettere nel suo quintetto di partenza, al posto di Amir Johnson. Landry Fields per la marcatura di Melo Anthony  suo compagno ai Knicks, e per riconoscenza per la partita contro i Grizzlies nei confronti di  Alan Anderson, l’ala piccola.

Questa ulteriore down-grade ha certamente contribuire ad aumentare il distacco fra l’azzurro e la squadra, e ormai la storia di Bargnani entra a far parte di uno degli episodi di “La solitudine dei numero Uno”volume  dedicato alle prime scelte del draft che non hanno confermato le attese. Bargnani ha giocato in tutto 12 minuti, in due momenti, e quando i Raptors hanno capito che  la grande tigre mediatica creata dalla NBA per rilanciare dopo 40 anni uno dei club più conosciuti al mondo era a portata di mano, Bargnani non ha avuto l’opportunità di riscattarsi e ha chiuso con 2 tiri falliti e 1 fallo e lo 0 periodico alle voci rimbalzi, assist, recuperi, stoppate, insomma tutto ciò che significa il contributo di squadra.

Nba LeBron e Parker bocciano Bulls e Clippers, Redick ai Bucks

Le due attese dirette  televisive di  TNT, il Network di Turner, offerte giovedì notte su tutti gli Stati Uniti che contrastano con la modestia della produzione dell’Euroleague e del Basket-Spaghetti  finiscono per essere  una rivincita personale di LeBron e Tony Parker che avevano dovuto lasciare il palcoscenico dell’All Star Game a Chris Paul. L’indiscusso  MVP di Houston è stato infatti sovrastato dal francese in ogni punto del campo, creatività, incisività, precisione, personalità, un momento di “show time” cadenzato da 1 assist al minuto degli Spurs, anche se alla fine si fermeranno a 30 per non infierire.

Il verdetto è stato chiaro, per ora Bulls e Clippers non sono da titolo, anche se Derrick Rose parlando per la sua squadra pensa invece il contrario confidando sul suo rientro che diventa urgente e  necessario perché i Bulls hanno raschiato il barile e sono rimasti fuori dal mercato quando molti davano per scontata la partenza di Rip Hamilton e si aspettavano almeno una sorpresina , mentre la storia del trade Boozer-Bargnani era solo  una furbata dei Raptors per capire se c’era un fesso  interessato  a rilevare il pesante contratto di Bargnani rimasto com’era scontato a Toronto, anche se  nonostante il fatto di non aver segnato un solo canestro contro Memphis e  aver manifestato “comunicazione zero” coi compagni mi aveva fatto sorgere il dubbio che prima della gara i suoi dirigenti  l’avessero informato di preparare le valigie.

Se il compito di Bargnani adesso è quello di dimostrare  di essere il vero acquisto dei Raptors, quello di  Belinelli sarà  di tirare fuori gli artigli per chiudere la stagione col rinnovo del contratto  perchè  giovedì  è andato in bianco nel tiro, e  proprio per il tiro pesante  è stato preso dai Bulls che nella brutale sconfitta hanno pagato anche  la ricaduta dell’infezione al gomito di Rich Hinrich, l’unico play vero, del quale ci si accorge quando manca e  di quando è in campo.

Stoppato ben due volte da Kobe Bryant nel finale di Houston quando ancora aveva la chance di essere il MVP, LeBron è tornato a tirare sopra  il 60% a Chicago, dove non aveva mai vinto con la maglia degli Heat. Il suo  partitone serve a coprire certe magagne, vedi consentire ad Haslem  di stare nel quintetto pur senza segnare un solo canestro.

I Bulls hanno onorato il complesso del …campo amico, ma segnare solo  67 punti  (minimo stagionale per la difesa dei campioni che ringrazia sentitamente) è davvero troppo, e ancor peggio stabilire il record stagionale  di palle perse, largamente… migliorato da 22 a 27 col contribuito di Noah e Marquis Teague ( 4 a testa), e  Boozer, Hamilton, Robinson, Gibson e Belinelli (3 a testa).  E poi c’è l’altra criticità, ormai cronica, il tiro da 3: su 11 tentativi ha segnato solo Robinson 2 volte (su 4)  e sono rimasti all’asciutto le guardie Hamilton e Belinelli (0/3).

I Bulls usciti male dal big-match non ripeteranno quindi il successo nella regular season per il terzo anno consecutivo,  hanno grattato il fondo del barile e  forse ci hanno lasciato le unghie,  e l’acquisto sarà  ora Derrick Rose la cui presenza urge più che mai col  problema al gomito di Hinrich senza il quale la squadra ha vinto solo 2 gare su 8.

Il truce Thibby (Tom Thibodeau) a fine gara si è rassegnato alla realtà rendendo merito alla partita di King James e agli altri cavalieri bianchi non volendo infierire sulla sparuta pattuglia per cercare di non perdere di vista il 4°  posto dell’Est e avere un teorico fattore-campo (che questa stagione  sembra più il triangolo delle Bermude personale..): “Miami vola, sta giocando alla grande, se contro di loro hai 2-3 minuti brutti sei fregato, ed è quello che abbiamo fatto noi”.

La superiorità degli Spurs  sul campo dei Clippers, ha toccato punte oceaniche raggiungendo il + 34, 92-68, quando Parker ha toccato i 31 punti  (questo dopo soli 28 minuti) facendo a pezzi  una difesa intontita con i suoi dribbling  stretti  e arrivando sotto canestro per chiudere il sottomano, o armando i suoi tiratori entrata-e-scarico.  Ha avuto un +31 nel confronto diretto con Chris Paul, come dire un ko al primo pugno, il quale sembrava il fantasma di quello che domenica ha alzato il trofeo più ambito della partita delle stelle col record di 15 assist.

L’interesse si è spostato quindi sulla chiusura del  mercato, alla fine Howard, Josh Smith, Bargnani, Ridnour sono rimasti e il colpo maggiore a pronta presa è quello di Milwaukee con JJ Redick dei Magic .

Questi sono stati i trasferimenti delle ultime ore:

Toronto  che cercava il cambio di Lowry in regia, prende Sebastian Telfair da Phoenix , non più vice-Dragic col nuoco coach Hunther,  per il gigante iraniano Hammed Haddadi e una 2.a scelta.

Portland prende come vice-Lillard la guardia di Oklahoma Eric Maynor che costa 2,3 milioni e ha problemi al ginocchio e i diritti di Giorgios Printezis, autore del canestro della vittoria in Euroleague  dei greci. Atlanta prende Jeremy Tyler e Danthan Jones , Filadelfia prende Charles Jenkins  e i Mavricks Anthony Morrow. Oltre a Printezis Oklahoma ha acquistato per soldi dai Knicks Ronnie Brewer uscito dal quintetto col ritorno di Shumpert e una seconda scelta. I Grizzlies hanno puntato su Dexter Pittman ceduto dagli Heat che si prendono Ricky Sanchez e una seconda scelta. Il movimento che può determinare un impatto vero è il triplo acquisto dei Bucks con la guardia JJ Redick , il centro messicano Gustavo Ayon e  il playmekerino Ish Smith.  I Magic che perdono Redick hanno preso Tobias Harris, Doron Lamb e Karim Warrick, l‘ala forte Josh Robert è arrivato a Charlotte, i Celtics hanno preso Jordan Crawford, fino al ritorno di Wall, un giocatore di spicco per Washington in cambio di Leandro Barbosa che si trova ad aver cambiato 4 squadre in un anno (Raptors,Pacers,Boston e Wizards) e il centro Jason Collins. Per finire Marcus Morris lascia i King per raggiungere il gemello Markieff ai Suns.

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Risultati turno giovedì 20 febbraio: Chicago-Miami 67-86 (14 N.Robinson, T3 2/4, 12 Boozer + 11 r, 11 Noah, 8 r, 8 a, 3 rec, 2 st, 3 Belinelli, 0/1, 0/3, tl ¾, 0 rimbalzi, assist e recuperi e perse in 15’33”, 27 perse; 26 L.James + 12 r, 11/15, T3 ¼, 7 a, 2 rec, 17 Wade, 8 r ,5 a , 0 Haslem); LA Clippers-Sas Antonio 90-116 (17 B.Griffin, 8 r, 18 Matt Barnes, 5/6, T3 1/5, 6 r; 31 T.Parker, 12/16, tl 7/7, 7 a, 0 perse, p/m + 31, 15 D.Green, T3 3/6, 7 a, 10 Ginobili)

Nba il Mago per la prima volta a secco, salviamo il soldato Bargnani!

Nella vita di ognuno di noi c’è il momento più bello e quello più brutto. Andrea Bargnani ha certamente toccato il cielo, grazie anche ai 213 centimetri, in quel giorno  di giugno del 2006 quando venne scelto n.1 del draft 2006. Merito suo, dei buoni uffici della Benetton, il club europeo che ha il primato di giocatori forniti alla NBA, grazie al passaggio  nella Lega professionistica di  Gherardini e D’Antoni, che l’avevano sotto gli occhi. E vorrei aggiungere al credito come scout di Rudy D’Amico, il coach  vincitore della Coppa dei Campioni col Maccabi scout per l’Europa dei Raptors, e senza dimenticare all’italianità di Toronto –altra ragione dell’operazione – considerata la quarta città italiana per abitanti.

Per l’implacabile maledizione del Settimo Anno,  proprio nella stagione in cui i Raptors speravano che si ponesse come la guida di una squadra di giovani, il Mago mercoledì notte 20 febbraio ha toccato il fondo non riuscendo a segnare per la prima volta nemmeno un canestro in 22 minuti . La sua partita racconta di zero tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist, qualche blocco in lunetta per Lowry, difesa critica, considerando i molti rimbalzi in attacco  e i canestri dei Grizzlies di seconda intenzione e i liberi di Randolp,  col suo fisico da peso massimo, col quale il romano ha avuto purtroppo a che fare o negli switches o nel taglia fuori.

Nba la ripresa si tinge d’azzurro, 26 per il Gallo

Calato il sipario sull’All Star Game “West oriented” di Houston (vittoria nella gara maggiore e nelle matricole, MVP Chris Paul e Kenneth Faried) il Barnum è ripartito per l’ultima tranche della stagione, a 25 gare dalla fine San Antonio  rafforza il suo primato vincendo a Sacramento , i Brooklyn Nets schivano la sconfitta grazie a Joe Johnson che segna da 3 per il pareggio e nel supplementare, il quinto tie-break vincente,  segna il jump della vittoria allo scadere con Milwaukee.

Chicago che per ora mostra Derrick Rose solo nel riscaldamento passa a New Orleans con 9 punti di Belinbelli  e avvicina Indiana per il primato della Central Division. Toronto vince a Washington tradita da Wall (1 su 14) e con la quinta vittoria consecutiva vive l’era Gay e col nuovo ruolo di Bargnani sesto uomo da 11 milioni di dollari,  perché a 24 ore dalla chiusura del mercato non si vede uno straccio di acquirente per il n. del draft 2006.  Comunque finisce con 9 punti e poco altro,  giocatore tutto da ricostruire ma deve lavorare duro.

Nba torna Gallinari nella rivincita contro Boston

Calato il sipario di uno degli All Star Game più belli, poche ore dopo la lunga notte di Houston  quando a Los Angeles mancavano 5 minuti alla nuova alba di lunedì 18 febbraio, aggredito da molti mesi da un tumore, a 80 anni  Jerry Buss se n’è andato in una stanza del Cedar Sinai Hospital. E questo ha smorzato gli entusiasmi, per il resto ci ha pensato Michael Jordan.

Nell’intervista speciale concessa  a Acb.com, dopo tre settimane di voci riguardanti il suo possibile ritorno, alimentate anche da racconti di allenamenti strepitosi  e incoraggiato dalla sparata di Magic Johnson, disposto a puntare sull’amico in una sfida 1 contro 1  per LeBron perdente, Micheal Jordan ha annunciato ufficialmente  che non tornerà a giocare come  promise il giorno dell’ingresso nella Hall Of Fame. “E’ un passo che non mi sento di fare, questione di tempo, di età, di peso anche se nella mia testa continuerò a credere sempre di essere ancora un giocatore”. Storia finita.

Se n’è andato Jerry Buss il papà dei Lakers

Se n’è andato, a 80 anni, il papà dell’epopea dei Lakers, l’unica squadra ad avere tifosi in tutto il pianeta. Jerry Buss è stato il Gianni Agnelli del basket, e il suo capolavoro. i  Lakers, vengono considerati  la squadra più popolare al mondo con 10 titoli, grandi personaggi come Jabbar, Magic, Bryant, Shaquille,  Worthy , Gasol, Howard, Nash e allenatori quali Riley e Jackson. E  anche il  gioco spettacolare parte del marchio di successo  è entrato nella leggenda del basket come “Showtime”.

Quando acquistò per 68 milioni il club-faro  che secondo Forbes oggi vale 1 milione di dollari (idem i Knicks)  un biglietto costava 15 dollari, oggi un abbonamento di prima fila vale  migliaia di dollari. Giocava al Felt Forum e aveva già vinto 6 titoli, Buss li ha raddoppiati  e  lo Staples Center è una succursale di Hollywood, con Jack Nicholson primo fra i molti tifosi e le squinzie illustri.

Nba All Star Game Houston fiction di successo, il genio di Paul trascina l’Ovest

Forse Jordan  aveva ragione nel ritenere Kobe più forte di LeBron, fatto sta che due spettacolari e sorprendenti  stoppate nel finale di Black Mamba  sul  n.1 della NBA,  la prima addirittura su un jump in area, hanno segnato il risultato del  62° All Star Game di Houston terminato con un trionfo personale di Chris Paul, MVP a furor di popolo con 15 assist, 20 punti, 4 triple su 5, 4 assist. Miglior marcatore Kevin Durant con 30 punti, miglior marcatore dell’Est Carmelo Anthony più 12 rimbalzi. LeBron non più infallibile e irretito da Kobe.

Fra i volti nuovi Paul George e Kyrie Irving due grandi acquisti per la NBA della seconda decade del millennio, in particolare attenti a Indiana col ritorno di Granger, perché Paul può essere il vero anti-Lebron. Il migliore fra i tre afro-europei è stato, manco a pensarci, il francese Tony Parker, vergogna che Mister Europa sia stato premiato Kirilenko nella stagione in cui ha perso la Coppa dei Campioni facendosi rimontare 19 punti .  Partita  purtroppo d’addio senza i giusti toni per due big,  Kevin Garnett (2 minuti e 26 secondi, nessun tiro) considerato anni fa uno dei 100 personaggi più influenti degli Stati Uniti e Tim Duncan.

Terrence Ross e Kyrie Irving re della schiacciata e del tiro da 3

I re della schiacciata e della tripla sono Terrence Ross e Kyrie Irving, giovani campioni della NBA che stanno bruciando rapidamente le tappe. Soprattutto Terrence Ross era sconosciuto fino a giugno quando il ragazzo dell’Oregon uscito da Washington State prova con i Toronto Raptors alla Summer League e stupisce tutti come 2° marcatore con 14,4 punti e 27 minuti. Segna 21 punti al suo debutto come professionista con la maglia dei Raptors a luglio, si fa subito notare quando iniziata la stagione Dwane Casey lo manda in campo. Soprattutto in contropiede dimostra di essere un missile terra aria, e la sua schiacciata in velocità, ricorda quella di Michael Jordan, come scrivo appena l’ho visto all’opera.

Rocket-Ross vince lo Sprite Slun Dunk Contest al Toyota Center, quest’anno senza particolari coreografie , all’insegna  della schiacciata secca, killer,  col  numero più applaudito, passandosi la palla dietro la schiena in arrampicata e chiudendo  la prodezza  in reverse a due mani.

Supershow Faried, anche le matricole europee fanno onore alla NBA

Mezzo guerriero macedone, mezzo centauro, “Animal” Faried  col suo sorrisone e i suoi muscoli è stato la vera scoperta quando gli occhi erano tutti per gli elfi neri, gli Irving, Lillard e Waiters, e anche l’europeo bianco Ricky Rubio che la NBA ha innalzato ad attrazione tanto da godere pure dei favori della pubblicità.

E’ certo che i padroni del basket vengono a cacciare ormai nelle riserve europee,e non solo per i giganti rappresentati in questa occasione da Nikola Vucevic, il 22enne montenegrino di passaporto svizzero che ha preso il posto di Superman Howard nei Magic ed è il suo sfidante nella classifica dei rimbalzisti. Ci poteva stare anche Valanciunas, unica matricola Alex Shved, 22 enne russo, guardia-play come il catalano Ricky suo compagno a Minnesota, che ha firmato una delle azioni più bella del match, una schiacciata in reverse. Quindi anche per i play l’Europa comincia a essere una miniera, come dimostra anche il successo di Calderon e Goran Dragic e naturalmente Tony Parker  star del primo livello.

Nba Belinelli non basta, Gallo malato, Bargnani vince a New York

Il Circo Barnum  del basket  si trasferisce  a Houston, il regalo di San Valentino sono le 4 giornate dell’All Star Game che culminerà domenica al Toyota Center con la partita delle stelle per la quale è stato convocato all’ultimo momento Brook Lopez di Brooklyn, il più talentuoso dei due fratelli con sangue sudamericano.

L’antipasto è stato una specie di brunch dove si trovava di tutto,  il risultato più eclatante è stato l’harakiri di Melo Anthony, 12 punti, troppi errori ma un ammirevole sacrificio contro Toronto che ha iniziato con 4/19 nel primo quarto e vinto con il bombardamento di Anderson, uno dei tanti affari alla rovescia della Virtus Bologna, il club che passerà alla storia anche per aver annunciato l’ingaggio di Kobe Bryant e aver ingoiato il bidone, e del solito John Lucas mandato in campo con l’espulsione di Lowry.

Nba steroidi Hedo Turkoglu sospeso 20 turni, Ridnour ai Knicks e Jefferson agli Spurs?

Bric a brac NBA. La NBA ha sospeso per 20 turn il turco Hedo Turkoglu (Orlando Magic) per uso di steroidi anabolizzanti, il giocatore ha chiesto scusa al club e ai tifosi ma spiegato di aver usato questa sostanza la scorsa estate in Turchia per guarire da un infortunio, e non sapeva che in America fosse un farmaco proibito. Perché la FIBA da parte sua non vieta almeno per un anno l’attività internazionale per chi si macchia di questi reati?.

I Warriors, una delle più interessanti sorprese della stagione, non  più con l’ormai antica  canotta ma con magliette ultraleggere, di fibre speciali, quasi una seconda pelle con le maniche poco sotto le spalle come quelle dei velocisti dell’atletica leggera. Che servono a esibire muscoli scolpiti.

Nba Gallo marca visita, Bargnani a mezzo servizio, vince Toronto mentre “sciopera” Bryant

Fanno storia LeBron e Kobe, due record opposti, come dire dalle stelle alle stalle comne vedremo più avanti. Il duello italiano di Toronto si gioca in infermeria, George Karl non rischia Gallinari  per una sinusite mentre Andrea Bargnani  rientra dopo l’influenza e avendo saltato gli allenamenti di lunedì e del mattino gioca 17 minuti con 4 punti, 2 canestri su 7, 3 triple a vuoto , 1 rimbalzo, 2 perse.

Da cecchino a problema economico il Mago per il suo club che vorrebbe proponendo lo scambio con Boozer dei Bulls rimasto lettera morta. Con altre 2 stagioni davanti e 22 milioni di dollari di salario all’azzurro conviene sacrificarsi e cercare di riguadagnare credito almeno come giocatore tattico perché la star dei Raptors è ormai Rudy Gay che al suo arrivo  a Toronto ha portato una incredibile  ventata di euforia, con 4 successi nelle prime 6 partite e i canestri della vittoria a Indiana e quello a 4,8 secondi di martedì notte contro i Nuggets. Rimessa, palleggio verso il fondo, arresto e comodo jump  dell’ex Grizzlie con la riverenza di Corey Brewer che ha finito la sua prima gara da starter difficile da scordare, per gli errori al tiro (1/7 nelle triple) e non ha fatto nulla per contrastare il match winner nell’ultima azione.

Il russo Kirilenko Mister Europa, Gallinari il più votato sul web

Secondo la FIBA, Giocatore dell’Anno per il 2012 è stato proclamato Andrei Kirilenko che ha vinto il bronzo olimpico e perso l’Euroleague all’ultimo canestro. La votazione  ha elaborato   il mix di voti fra i tifosi sul web e quella della giuria tecnica degli esperti che ha fatto pendere la bilancia dalla parte di colui che nella NBA è conosciuto col nome in codice di AK-47, un’idea che oggi è un gioco e richiama   tempi della Guerra Fredda e del Maccartismo quando i russi erano considerato delle spie mentre oggi è caduta una barriera storica quando grazie al senso degli affari di David Stern Brooklyn è stata venduta a un magnate russo, Prokorov, che ha fatto la sua fortuna coi jeans. Che si sa sono un indumento di  invenzione americana,  del povero Levis Strauss e non del signor Dieles o del signor Zara…

Nba Belinelli non ferma gli Spurs che vincono a Chicago con le riserve

Il 29 novembre San Antonio andò a Miami e perse lasciando a riposo Parker, Ginobili e Duncan e suscitando la collera di David Stern sfociata in 250 mila dollari di multa. Stavolta il commissioner dovrebbe emendarsi restituendo la somma, perché  senza il suo famoso trio dei tre anelli gli Spurs  hanno vinto a Chicago nella prima sfida diretta confermando di essere la miglior squadra della stagione, con 13 vittorie nelle ultime 14.

Il viaggio di ben 9 trasferte per i texani che hanno vinto 19 partite fuori casa prosegue con altre 6 partite on the road, il ritorno a casa è previsto il 27 febbraio con la parentesi dell’All Star Game che vedrà fra la stelle il ritorno di Tim Duncan e di Tony Parker, mister Europa 2011, 6°  negli assist e 11° fra i marcatori, il miglior giocatore del Vecchio Continente . Altra partita storta casalinga dei Bulls senza il play Hinrich, l’United Center è diventato un problema serio, soprattutto -dicono le statistiche-  quando la squadra torna da una serie di partite esterne spesso crolla a picco.