Nba ritorno in quintetto di Bargnani, Raptors addio playoff

Termina a Milwaukee la corsa ai playoff dei Raptors per l’assenza (dolori alla schiena, sarà vero?) di Rudy Gay che riapre le porta nel quintetto iniziale a Bargnani che non sfrutta completamente l’occasione, sta in campo 33 minuti, prende 7 rimbalzi ma continua a litigare col tiro anche se mette a segno il suo primo tiro da 3 in 10 gare. Aveva fatto di peggio recentemente, con tre partite a zero punti, ma la sua collocazione non è facile, schierato come centro gioca prevalentemente fuori in attacco e quindi la squadra è esposta al contropiede.

Milwaukee ha vinto grazie al turco Ersan Ilyasova, anche quest’anno il migliore mentre si è fatto notare il più giovane Eneas Kanter che lanciato in quintetto da Utah ha stupito con una doppia-doppia pesantissima (22 punti e 22 rimbalzi). I Raptors potevano vincere grazie ai tiri pazzi di John Lucas III e alla determinazione di Alan Anderson che nel 2009 la Virtus Bologna scaricò durante la stagione per scarsa reattività, ma sono stati salvati da Ilyasova coin un tap in determinante e dalla freddezza di Monta Ellis mentre nell’overtime hanno ritrovato anche  Jenning al tiro, ma sinfonico nel passaggio col record di 19 assist. Tripla doppia inutile, compresi 2 tiri da 3 nell’overtime, di Kyle Lowry classico esempio di giocatore di talento ma con carenze di personalità  quando è il momento di chiudere. I Raptors non hanno un vero play, ma due guardie.

Nba Coach Casey fischiato, i tifosi non vogliono Bargnani!

Fossi il presidente di un club, non avrei  dubbi nella scelta dell’allenatore, in Italia lasciamo stare i nomi che vanno di moda, firmerei Umberto Vezzosi per la vista lunga e la scuola tecnica-morale che infonde nei giovani. Nella NBA firmerei un contratto a vita con Dwane Casey, uno che ha fatto la gavetta, impeccabile nell’eleganza, la “pochette” bianca nel taschino, la silhouette d’atleta mica come certi ciccioni o la giacca larga che toccano terra dell’ingrugnito Thobodeau. E’ perfetto, interessante e profondo il moro coach dei Raptors  nei ragionamenti, tiene la schiena ritta,è  un self made man di stile, non un arrampicatore.

Può darsi, come scritto nei giorni scorsi, che i Raptors gli abbiano chiesto di fare del tutto per aiutare Bargnani a riprendersi per cercare di  limitare i danni della svalutazione al momento di un trade scontato la prossima estate, E siccome sa  prendersi le proprie responsabilità,  piuttosto di infierire su Bargnani  regalandogli ben 32 minuti profumatamente  ripagato con …uno zero nella casella rimbalzi (record da Guiness per un gigante di 212 centimetri e 6 anni di NBA) e assist, 8 punti, 3 canestri  su 7 e 2 liberi, -14  nell’indice di valutazione rispetto all’avversario. Perché, se rovesciamo il discorso, era facile prendersela col Mago.

Nba Belinelli torna in quintetto, i Bulls riprendono quota col Noah-show

Programma ristretto con 3 gare il giovedì con la diretta TNT di Lakers-Minnesota e le due squadra di Los Angeles in campo. I Clippers hanno approfittato dell’assenza di Roy Hibbert sospeso per un turno per la discussione con David Lee nella gara contro iu Warriors e vinto a Indiana con il ritorno al ruollo di match winner di Chris Paul.

Il MVP dell’All Star Game ha segnato 29 punti,suoi tutti gli 8 finali che hanno gelato  la rimonta di Indiana che ha avuto problemi sotto canestro col centro francese Mainhmi (5 punti, 5 rimbalzi) e  non ha tirato bene coi suoi bigs (5/14 D.West e 4/11 Paul George), La sconfitta costa il 2° posto, 36/22 col 62,1% contro il 34/20 dei nuovayorkesi. I Clippers hanno raggiunto i  Thunder come vittorie (42) ma con 18 sconfitte contro 15.

Nba Calderon 18 assist, record per lo spagnolo

Nella serata in cui al Madison Stephen Curry ha stabilito il record stagionale con 54 punti con 11 triple su 13 ma hanno perso dai Knicks anche perla squalifica di un turno di David Lee per la scaramuccia con Hibbert nel match di Indiana,  c’è stato anche un record di 18 assist dello spagnolo Josè Calderon  che ha permesso a Detroit di tornare a vincere  (95-96) a Washington.

I Wizard  erano reduci da 3 vittorie consecutive, hanno pagato una brutta botta di Nenè a Toronto e le 7 palle perse di   John  Wall il quale però ha ribaltato le accuse. “Si trattava di ottimi passaggi, sono i  miei compagni e non averli capiti”, si è difeso il play genio e sregolatezza. Bene Beal, 16 punti, 8/16 ma 0/6 da 3, 6 rimbalzi, 3 recuperi , Okafor (15) e Ariza , 4/7 da 3, 6 rimbalzi, 3e assist e 3 recuperi che ha fallito il tiro della vittoria con un air-ball finale.   

Nba per Casey (Raptors) attacco dalla stampa: “Che ci faceva in campo Bargnani?

Andrea Bargnani è al centro di  un caso in cui è vittima e colpevole e gestito nel peggiore dei modi per tutti.

Per la terza volta il giocatore che all’inizio della stagione scorsa era arrivato fra i primi 7 marcatori della NBA, con 24 unti di media, è andato in bianco: 0 punti, 2 tiri sbagliati da 2 e da 3, 1 rimbalzo, 1 assist in 15’46”.

E’ noioso e inutile  ripetere come scriviamo da mesi che non c’è più sintonia fra il Mago, la squadra e l’ambiente, che ormai  è considerato  un corpo estraneo, e che lo stesso  coach Casey, poveretto, appare  condizionato  nelle sue scelte dai Raptors  svenatisi  per raddrizzare la stagione  Rudy Gay e non si rassegnano però  a perdere un investimento che prevede altre due rate per un totale di 22 milioni da qui al 2015.

Nba Stephen Curry nuova star, 54 punti al Madison

Prima di inchinarci davanti a un giocatore alato  di nome Stephen Curry che ha fatto tremare imn Madison segnando  54 punti e un’età in cui anche star del calibro Michael Jordan e Koby Bryant erano arrivati a tanto, dobbiamo raccontare del  lento  e triste scivolamento di Andrea Bargnani (ne parliamo qui a fianco)

Mai visti in circolazione nella NBA  tanti vecchioni, ma anche moltissimi giovanotti interessanti nelle ultime due stagioni. E se dall’album della figurine, per fermare la corsa degli Spurs resuscita persino “JO” o “Six”, al secolo Jarmaine O’neal, gloria dei Pacers con 15 di stagione sulle spalle, il primo predicatore che usa il tatuaggio (e sulla pella ecco due mani giunte e  la scritta“For the love of God”) giocando la partita dell’anno a San Antonio, dove avevano vinto solo due squadre, i kids terribili  prendono decisamente la scena.

Nba Miami vittoria n.12 con rischio, Belinelli tradito dal tiro

Ci vogliono ben 2 supplementari  e 79 punti della Premiata Ditta LeBron&Wade che raggiunge il season-high personale (40 per King James e 16 assis, 39 per la sua formidabile spalla) e senza dimenticare il bombardamento di Ray Allen  per dare a Miami la vittoria n.12 contro la sorprendente (nel meglio e nel peggio) Sacramento. Il mestiere in queste circostanze è a favore dei campioni che hanno vinto 4 overtime su 5,mentre al tie.break i californiani hanno sempre perso (0/4).

Il costo del biglietto è stato ripagato da 270 punti, i 141 punti degli Heat fa capire il suo potenziale d’attacco di questa stagione grazie all’innesto di Ray Allen , rimane quello del centro e difatti sotto canestro ha avuto problemi a contenere l’imprevedibile Cousins.

Nba stop per il Gallo, niente sfida con Kobe e Bargnani è un mistero

Marca visita il Gallo per lo stiramento alla coscia nella partita più attesa fra le quattro del “Monday Night”, ma Denver stoppa con autorità i bellicosi Lakers arrivati in Colorado con l’intenzione di raggiungere  per la prima volta  il  50%  di vittorie e  gettare le basi per l’ultimo posto dei playoff , a spese di  Houston e Utah fermata da Boston in casa dopo 3 vittorie.

L’assenza del Gallo stavolta non si è notata perché il suo sostituto, Wilson Chandler, due anni fa di questi tempi arrivato assieme all’azzurro col  famoso trade che portò Melo Anthony ai Knicks, è stato il più incisivo per tutta la gara , E si è intravisto anche un altro buon affare del gm Masai Urji,  discendente dei famosi cacciatori di leoni africani, quel Anthony Randolp, 23 anni, ala di 2,11, un grande potenziale inespresso in maglia Warriors, Knicks di D’Antoni e Minnesota e firmato questa stagione.

Un mese di fuoco per Denver, il suo calendario e i suoi segreti

Con Denver-Lakers di questo lunedì notte (diretta Sky in Italia martedì 26 dalle ore 3 di mattina su 2HD, differita ore 14 e 21.30 2 HD) comincia il mese terribile della squadra di Gallinari che al termine delle ben 17 gare, una ogni due giorni, potrà forgiarsi per lottare per il titolo, o capire se dovrà accontentarsi di un atto di presenza comunque prestigioso.

I playoff non sono in discussione, ma l’ambizione è arrivare al 4° posto che assicura il fattore-campo suo punto di forza c in questa stagione avendo perso solo 3 volte su 26 e  con squadre di secondo piano, come Washington e Minnesota.

Nba il samaritano Belinelli non salva i Bulls dal castigo di Durant e Westbrook

Il volto della delusione l’ha offerto ESPN, ed era quello del Buon Samaritano felsineo Marco  Belinelli in panchina a gara scontata, la mano appoggiata sul mento, lo salvietta sul capo, lo sguardo assente. Mancava solo il fumetto: Morti di fatica, potevamo starcene a casa…

Molto brutalmente i  due confronti ravvicinati con Miami e Oklahoma, principali pretendenti al titolo, hanno chiarito che forse  questa non è stagione per i Bulls, premiata officina dei canestri , anche  se  il rientro di Derrick Rose potrebbe  ridurre le distanze dalle bigs. Distanze  al momento abissali avendo archiviato le due sconfitte di Chicago e Oklahoma City  con oltre 50 punti di passivo. Il  brusco ridimensionamento dei Bulls trova una giustificazione nel nuovo stop di Hinrich, play dal rendimento sicuro quanto inaspettato, e ha raggiunto la punta più preoccupante contro la squadra di Scott Brooks  e  dal naufragio si è salvato parzialmente  il soldatino azzurro, unico positivo al tiro.

Nba Miami 10 e lode, il Gallo risparmiato per la sfida con Kobe

Nella caccia all’8° posto dei playoff Houston forse è troppo avventata, perciò deve stare attenta perché Kobe ha fatto sapere toccherà ai Lakers. I Rockets  volevano dimostrare a Washington  di poter vincere da 3 punti  con un quintetto di bombaroli puntando su Carlo Delfino. Strana riconversione di coach McHale, uscito dalla scuola spartana dei Celtics, aver scelto l’edonismo. Fatto sta che nonostante ben 46 tiri, più della metà (84 totali), record  stagionale della NBA  e  l’aver imbucato  19 volte col   41% ,  una  percentuale sopra lo standard e 57 punti su 103,  alla fine ha vinto Washington puntando invece a scelte opposte, e  ad arrivare al cuore dell’area (54 punti col 63% nella ripresa) rimontando 7 punti  per chiudere a 5” dal termine con Okafor.

Nba Belinelli migliore dei tre tenori azzurri, Mago senza voce

Adesso qualcuno suggerirà a Bargnani di cambiare il  numero di maglia e chiedere il 0-0 in lettere doppio zero se non triplo zero, questo  perché il Mago dopo essere andato in bianco contro Memphis,  si è ripetuto con gli interessi. Coach Casey l’ha utilizzato come ottavo giocatore per  mettere nel suo quintetto di partenza, al posto di Amir Johnson. Landry Fields per la marcatura di Melo Anthony  suo compagno ai Knicks, e per riconoscenza per la partita contro i Grizzlies nei confronti di  Alan Anderson, l’ala piccola.

Questa ulteriore down-grade ha certamente contribuire ad aumentare il distacco fra l’azzurro e la squadra, e ormai la storia di Bargnani entra a far parte di uno degli episodi di “La solitudine dei numero Uno”volume  dedicato alle prime scelte del draft che non hanno confermato le attese. Bargnani ha giocato in tutto 12 minuti, in due momenti, e quando i Raptors hanno capito che  la grande tigre mediatica creata dalla NBA per rilanciare dopo 40 anni uno dei club più conosciuti al mondo era a portata di mano, Bargnani non ha avuto l’opportunità di riscattarsi e ha chiuso con 2 tiri falliti e 1 fallo e lo 0 periodico alle voci rimbalzi, assist, recuperi, stoppate, insomma tutto ciò che significa il contributo di squadra.

Nba LeBron e Parker bocciano Bulls e Clippers, Redick ai Bucks

Le due attese dirette  televisive di  TNT, il Network di Turner, offerte giovedì notte su tutti gli Stati Uniti che contrastano con la modestia della produzione dell’Euroleague e del Basket-Spaghetti  finiscono per essere  una rivincita personale di LeBron e Tony Parker che avevano dovuto lasciare il palcoscenico dell’All Star Game a Chris Paul. L’indiscusso  MVP di Houston è stato infatti sovrastato dal francese in ogni punto del campo, creatività, incisività, precisione, personalità, un momento di “show time” cadenzato da 1 assist al minuto degli Spurs, anche se alla fine si fermeranno a 30 per non infierire.

Il verdetto è stato chiaro, per ora Bulls e Clippers non sono da titolo, anche se Derrick Rose parlando per la sua squadra pensa invece il contrario confidando sul suo rientro che diventa urgente e  necessario perché i Bulls hanno raschiato il barile e sono rimasti fuori dal mercato quando molti davano per scontata la partenza di Rip Hamilton e si aspettavano almeno una sorpresina , mentre la storia del trade Boozer-Bargnani era solo  una furbata dei Raptors per capire se c’era un fesso  interessato  a rilevare il pesante contratto di Bargnani rimasto com’era scontato a Toronto, anche se  nonostante il fatto di non aver segnato un solo canestro contro Memphis e  aver manifestato “comunicazione zero” coi compagni mi aveva fatto sorgere il dubbio che prima della gara i suoi dirigenti  l’avessero informato di preparare le valigie.

Se il compito di Bargnani adesso è quello di dimostrare  di essere il vero acquisto dei Raptors, quello di  Belinelli sarà  di tirare fuori gli artigli per chiudere la stagione col rinnovo del contratto  perchè  giovedì  è andato in bianco nel tiro, e  proprio per il tiro pesante  è stato preso dai Bulls che nella brutale sconfitta hanno pagato anche  la ricaduta dell’infezione al gomito di Rich Hinrich, l’unico play vero, del quale ci si accorge quando manca e  di quando è in campo.

Stoppato ben due volte da Kobe Bryant nel finale di Houston quando ancora aveva la chance di essere il MVP, LeBron è tornato a tirare sopra  il 60% a Chicago, dove non aveva mai vinto con la maglia degli Heat. Il suo  partitone serve a coprire certe magagne, vedi consentire ad Haslem  di stare nel quintetto pur senza segnare un solo canestro.

I Bulls hanno onorato il complesso del …campo amico, ma segnare solo  67 punti  (minimo stagionale per la difesa dei campioni che ringrazia sentitamente) è davvero troppo, e ancor peggio stabilire il record stagionale  di palle perse, largamente… migliorato da 22 a 27 col contribuito di Noah e Marquis Teague ( 4 a testa), e  Boozer, Hamilton, Robinson, Gibson e Belinelli (3 a testa).  E poi c’è l’altra criticità, ormai cronica, il tiro da 3: su 11 tentativi ha segnato solo Robinson 2 volte (su 4)  e sono rimasti all’asciutto le guardie Hamilton e Belinelli (0/3).

I Bulls usciti male dal big-match non ripeteranno quindi il successo nella regular season per il terzo anno consecutivo,  hanno grattato il fondo del barile e  forse ci hanno lasciato le unghie,  e l’acquisto sarà  ora Derrick Rose la cui presenza urge più che mai col  problema al gomito di Hinrich senza il quale la squadra ha vinto solo 2 gare su 8.

Il truce Thibby (Tom Thibodeau) a fine gara si è rassegnato alla realtà rendendo merito alla partita di King James e agli altri cavalieri bianchi non volendo infierire sulla sparuta pattuglia per cercare di non perdere di vista il 4°  posto dell’Est e avere un teorico fattore-campo (che questa stagione  sembra più il triangolo delle Bermude personale..): “Miami vola, sta giocando alla grande, se contro di loro hai 2-3 minuti brutti sei fregato, ed è quello che abbiamo fatto noi”.

La superiorità degli Spurs  sul campo dei Clippers, ha toccato punte oceaniche raggiungendo il + 34, 92-68, quando Parker ha toccato i 31 punti  (questo dopo soli 28 minuti) facendo a pezzi  una difesa intontita con i suoi dribbling  stretti  e arrivando sotto canestro per chiudere il sottomano, o armando i suoi tiratori entrata-e-scarico.  Ha avuto un +31 nel confronto diretto con Chris Paul, come dire un ko al primo pugno, il quale sembrava il fantasma di quello che domenica ha alzato il trofeo più ambito della partita delle stelle col record di 15 assist.

L’interesse si è spostato quindi sulla chiusura del  mercato, alla fine Howard, Josh Smith, Bargnani, Ridnour sono rimasti e il colpo maggiore a pronta presa è quello di Milwaukee con JJ Redick dei Magic .

Questi sono stati i trasferimenti delle ultime ore:

Toronto  che cercava il cambio di Lowry in regia, prende Sebastian Telfair da Phoenix , non più vice-Dragic col nuoco coach Hunther,  per il gigante iraniano Hammed Haddadi e una 2.a scelta.

Portland prende come vice-Lillard la guardia di Oklahoma Eric Maynor che costa 2,3 milioni e ha problemi al ginocchio e i diritti di Giorgios Printezis, autore del canestro della vittoria in Euroleague  dei greci. Atlanta prende Jeremy Tyler e Danthan Jones , Filadelfia prende Charles Jenkins  e i Mavricks Anthony Morrow. Oltre a Printezis Oklahoma ha acquistato per soldi dai Knicks Ronnie Brewer uscito dal quintetto col ritorno di Shumpert e una seconda scelta. I Grizzlies hanno puntato su Dexter Pittman ceduto dagli Heat che si prendono Ricky Sanchez e una seconda scelta. Il movimento che può determinare un impatto vero è il triplo acquisto dei Bucks con la guardia JJ Redick , il centro messicano Gustavo Ayon e  il playmekerino Ish Smith.  I Magic che perdono Redick hanno preso Tobias Harris, Doron Lamb e Karim Warrick, l‘ala forte Josh Robert è arrivato a Charlotte, i Celtics hanno preso Jordan Crawford, fino al ritorno di Wall, un giocatore di spicco per Washington in cambio di Leandro Barbosa che si trova ad aver cambiato 4 squadre in un anno (Raptors,Pacers,Boston e Wizards) e il centro Jason Collins. Per finire Marcus Morris lascia i King per raggiungere il gemello Markieff ai Suns.

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Risultati turno giovedì 20 febbraio: Chicago-Miami 67-86 (14 N.Robinson, T3 2/4, 12 Boozer + 11 r, 11 Noah, 8 r, 8 a, 3 rec, 2 st, 3 Belinelli, 0/1, 0/3, tl ¾, 0 rimbalzi, assist e recuperi e perse in 15’33”, 27 perse; 26 L.James + 12 r, 11/15, T3 ¼, 7 a, 2 rec, 17 Wade, 8 r ,5 a , 0 Haslem); LA Clippers-Sas Antonio 90-116 (17 B.Griffin, 8 r, 18 Matt Barnes, 5/6, T3 1/5, 6 r; 31 T.Parker, 12/16, tl 7/7, 7 a, 0 perse, p/m + 31, 15 D.Green, T3 3/6, 7 a, 10 Ginobili)

Nba il Mago per la prima volta a secco, salviamo il soldato Bargnani!

Nella vita di ognuno di noi c’è il momento più bello e quello più brutto. Andrea Bargnani ha certamente toccato il cielo, grazie anche ai 213 centimetri, in quel giorno  di giugno del 2006 quando venne scelto n.1 del draft 2006. Merito suo, dei buoni uffici della Benetton, il club europeo che ha il primato di giocatori forniti alla NBA, grazie al passaggio  nella Lega professionistica di  Gherardini e D’Antoni, che l’avevano sotto gli occhi. E vorrei aggiungere al credito come scout di Rudy D’Amico, il coach  vincitore della Coppa dei Campioni col Maccabi scout per l’Europa dei Raptors, e senza dimenticare all’italianità di Toronto –altra ragione dell’operazione – considerata la quarta città italiana per abitanti.

Per l’implacabile maledizione del Settimo Anno,  proprio nella stagione in cui i Raptors speravano che si ponesse come la guida di una squadra di giovani, il Mago mercoledì notte 20 febbraio ha toccato il fondo non riuscendo a segnare per la prima volta nemmeno un canestro in 22 minuti . La sua partita racconta di zero tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist, qualche blocco in lunetta per Lowry, difesa critica, considerando i molti rimbalzi in attacco  e i canestri dei Grizzlies di seconda intenzione e i liberi di Randolp,  col suo fisico da peso massimo, col quale il romano ha avuto purtroppo a che fare o negli switches o nel taglia fuori.