Nba per Bargnani altro 4 in pagella, voto alto per il Gallo

Nel lungo venerdì notte i Lakers col nuovo trio Howard-Jamison-Meek  respinge Denver , i Raptors vincono con Phoenix senza aver bisogno del loro cecchino, è un segnale isolato?

Contro il suo maestro D’Antoni che l’ha portato ai Knicks  Gallinari si presenta con un costa to cost con schiacciata mancina, e finisce con19 punti, top scorer della sua squadra fin dal 1° quarto (13 punti, 3/3 dopo 22 minuti, 4/7 alla fine) ,  prova ottima  se pensiamo che non ha avuto molte palle perché la squadra (alla terza sconfitta) ha cercato quasi sempre Iguodala  senza successo.

Bargnani parte forte e poi sparisce, D’Antoni nelle secche

A Houston 19 punti a metà gara, poi altri 2 soli, Raptors sco nfitta n.12 su 15, George Hill segna il canestro di Indiana in entrata e ai Lakers non bastano 40 punti su 77 di Kobe Bryant.

Nella serata in cui i Lakers riconvertiti al  contro-showtime (77 punti!, 12 nel 2° quarto..)  devono bere fino in fondo l’amaro  calice, per il canestro della sconfitta a 1”  in sottomano di George Hill (felice intuizione di mercato di Indiana  nel trade con Dallas per Darren Collison), alla tripla “double face” dell’influenzato Kobe Bryant (40 punti, 10 assist , ma 10 perse  sulle 19 di squadra, e quasi 30 tiri)  Andrea Bargnani offre il filmato di sintesi della sua carriera –come dire? – di Mago  meteoropatico, capace di imprevedibili  oscillazioni brusche.

Bargnani è davvero un Mago, fa sparire 30 punti!

Mentre la Grande Mela ha due squadre vincenti, i Raptors perdono in casa con gli Spur la partita n.11 dopo 2 supplementari  e Bargnani passa da 34 a 4 punti, minimo stagionale. Litiga col tiro anche Galinari, ma per Denver 4° successo.

Per la prima volta nella storia della NBA due quartieri della Grande Mela sono ai primi due posti della Atlantic Division, Manhattan coi i gloriosi Knicks che quest’anno ridestano sopiti entusiasmi (9/3), e  Brooklyn che ha costruito la Barclay Arena  per accogliere i Nets  (8/4) del magnate russo Prokhorov che  fra i suoi soci vanta  la coppia musicale più famosa d’America, il rapper Jaz-Z e Beyoncè Knowles.

Bargnani torna il Mago, 34 punti non bastano ai Raptors

Terza vittoria consecutiva di Gallinari (20 punti), i Lakers non seguono D’Antoni, bis sconcertante di Howard e Pau Gasol : 8 rimbalzi e 13 punti in 2 a Memphis che adesso guida la classifica.

Anche il miglior Bargnani della stagione che batte di 9 punti il suo record (da 25 a 34, 21 nel 1° tempo, 13/30, 3/5 da 3, 5/6 tl, 5 r, 4 as)  non basta per incassare la terza sconfitta consecutiva, la seconda di 1 punto (3 su 4 fra 1 e 2 punti). Merito dei gancetti mancini di Prince e dell’assolo di Brendan Knight a 7” che vede spalancarsi un corridoio e ci si infila indisturbato, e  colpa  dell’egoismo di Lowry il quale fa capire una volta di più  perché i Rockets lo hanno scaricato  con un tiro forzato che addirittura schizza in alto, e rimbalza sullo spigolo in alto del tabellone e non è nemmeno giocabile per il rimbalzo, invece di dare la palla a Bargnani libero grazie al quale i Raptors erano andati a +5 e poi 2 volte a + 3 (85-88 e 87-90 nel finale) accarezzando l’idea della seconda vittoria in trasferta. E la quarta della stagione, quando invece adesso è  3/11 e ospita San Antonio che invece ha ripreso a macinare successi in trasferta (ultimo a Indiana).

Mezzo Bargnani e triplo Calderon, così Toronto vince a Indiana

Tre soli canestri e 8 punti per l’azzurro, 14 punti, 10 rimbalzi e 10 assist per lo spagnolo: dopo aver perso con 133 punti  a Utah  i Raptors vincono con 74 dimostrando di saper difendere. Mike D’Antoni assiste in Tv alla nuova sconfitta dei suoi Lakers

Gli Spurs vincono a Los Angeles con tripla  di Denny Green che a sorpresa si prende il tiro decisivo, e due rimbalzi difensivi di Tiago Splitter, promosso starter , il secondo sul tiro finale  di Pau Gasol che va lungo sul ferro. Si  tratta ancora dei Lakers dell’”emergenza  Bickerstaff” , ironia della sorte,  il  nuovo coach che dovrà guarire la squadra  che questa stagione  doveva far tremare il mondo, è a sua volta in via di guarigione per l’operazione al ginocchio. Mike D’Antoni era davanti alla Tv,   potrà uscire di casa solo fra qualche giorno e imbarcarsi sul volo per Los Angeles dove l’attende una squadra da ricostruire nel gioco e nell’orgoglio.

Gallinari e Bargnani ritrovano il sorriso ma non la tripla

Importante risveglio contro le squadre texane: doppia-doppia del Gallo che ridimensiona Harden, mentre il Mago miglior realizzatore (25 p) col ritorno di Calderon in regia.

Anche se hanno litigato col tiro da 3 Gallinari (1/5)  e Bargnani (0/5) sono stati fra i protagonisti del turno del 7 novembre. Certamente hanno giocato la loro miglior partita dall’inizio della stagione portando beneficio alla loro squadra. I  Raptors che hanno vinto finora solo con Minnesota sono però  usciti sconfitti da Dallas orfana di  Nowitzky che ha ceduto il ruolo di protagonista al nuovo arrivato Rich Kaman. Sì, proprio la sua spalla nelle nazionale tedesca e miglior rimbalzista negli ultimi europei.

Gallinari fa penitenza per ritrovare il tiro

Primo successo dei Nuggets con 8 punti dell’azzurro che lunedì sera si è allenato da solo per un’ora e mezzo per aggiustare la mira.  Bargnani (16) si salva con le triple, Belinelli (Bulls) solo 2 punti.

Turno cortissimo, quello di martedì notte, con la fortunata coincidenza di vedere in campo i tre italiani nelle tre partite e la telecronaca di Oklahoma-Toronto su Sky per capire  le difficoltà che incontra Bargnani, dopo il lungo stop per il problema del polpaccio, sulla strada di evoluzione tecnica  di colui che, alla settima stagione, dovrebbe essere l’uomo-franchigia della svolta dei  Raptors che intanto mercoledì va a Dallas con  3 sconfitte nelle prime 4 gare.

NBA Belinelli sorride, Bargnani e Gallinari no

Il bolognese ha dato minuti di qualità decisivi ai Bulls per vincere in casa, molti errori di tiro per Bargnani, problema alla caviglia per Gallinari. Per i Lakers non bastano 33 punti e 14 rimbalzi di Howard, Nash una delusione.

Sorride solo Marco Belinelli che entrato come secondo cambio (al posto dello starter Hinrich  che con la nuova maglia ha segnato 1/7)  ha portato il suo preziso mattone (6 punti, 1 canestro da 3, 3 liberi su 3, 3 assist in 11 minuti-qualità)  alla sofferta vittoria dei Bulls (senza Derrick Rose, ancora fermo)  con i Kings (3 tempi chiusi con + 2 per i padroni di casa, 24 pari quello finale), nella prima giornata azzurra non felicissime  della stagione NBA 2012-13.

Bargnani litiga col tiro, i Raptors chiamano Alan Anderson

Assente Gallinari (frattura del pollice sinistro), serata-no per Bargnani e Belinelli che stanno sotto i 10 punti e le loro squadre ne risentono perdendo in casa con Orlando e fuori coi Clippers.

Si commenta da solo il giudizio dato della prova di Bargnani, 8 punti, 3/11, 0/1 da 3, 3 assist in 23 minuti:

“..he was a no-factor for Raptors…”

e cioè “è stato nullo” che viene rafforzato come pezza d’appoggio dal calo nei punteggi del top-scorer di Toronto che arrivato a essere fra i primi 5 della NBA con 23,5 è sceso a 19,3 col 42% perché nelle ultime 5 gare ha segnato 14,4 punti col 31% da sotto e 11,1% da 3 punti.

Bargnani si confessa a Max, gli manca Verdone e l’amore va alla grande

Andrea Bargnani made in Toronto è un cestista realizzato e felice, soprattutto ora che ha scoperto di essere punto di riferimento imprescindibile dei Toronto Raptors – che quando manca l’italiano perdpono tre volte su quattro – e che viene indicato come il migliore tra gli italiani nell’Nba. Non solo, per la prima volta al romano potrebbe toccare l’onore di prendere parte a un All Star Game mentre la sfera privata va a gonfie vele con la fidanzata italo-marocchina (sportiva come lui, visto che gioca a pallavolo) Nabila Chihab.

Contesto idilliaco, ambiente ideale eppure, in più di un dettaglio, la mancanza dell’Italia e di Roma si fanno sentire.

“A Toronto di Roma mi mancano il clima, la storia, il cibo e Carlo Verdone… In compenso, l’Italia ha da invidiare al Canada tutto il sistema governativo”:

sono le parole rilasciate da Bargnani a Max e leggibile nel numero in edicola e su iPad da lunedì 6 febbraio. Considerato il miglior made in Italy della Nba, Bargnani dice che :

Toronto ai piedi di Bargnani, il Mago stella dei Raptors

Andrea Bargnani torna a giocare, i Toronto Raptors ritornano a vincere. Il rientro dell’italiano, fermo per sei partite a causa di un problema al polpaccio, coincide con il successo della franchigia canadese capace di griffare la regular season Nba del 24 gennaio con una vittoria importante sul parquet dei Phoenix Suns.

Per il Mago si tratta dell’ennesima consacrazione dopoché i compagni avevano messo in fila una serie di otto sconfitte consecutive, sei da quando si è assentato. Ed è proprio Bargnani, dall’alto dei 36 punti segnati in tabellone, a intrervenire ai microfoni della Lega a match concluso:

Nba risultati 24 gennaio 2012

Cinque partite nel corso della Regular Season Nba del 24 gennaio. Ampio spazio al ritorno di Andrea Bargnani che, dopo una lunga assenza coincisa con un filotto di sconfitte per i suoi Toronto Raptors, ha di nuovo calcato il parquet e preso per mano i canadesi.

Si evince, nella vittoria dei Raptors contro i Phoenix Suns (96-99), quanto sia importante la presenza dell’italiano per la franchigia di Toronto: il Mago segna 36 punti mettendo in cantiere la sua miglior prestazione stagionale.

Dopo otto sconfitte consecutive, sei senza Bargnani, i canadesi invertono il trend: il romano gioca oltre 42 minuti e chiude con 10/21 al tiro (4/6 da 3 punti, 12/12 ai liberi), 6 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e 1 stoppata. Roba da spellarsi le mani per applaudirne le gesta.

Nba, Gallinari rilancia Denver e Kobe replica lo show

Più di uno spunto di riflessione dopo le partite di regular season Nba dell’11 gennaio: conferma dei progressi di Danilo Gallinari (16,7 di media) che punta in alto e trascina Denver alla vittoria contro New Jersey; con 40 punti di Kobe Bryant i Lakers vincono la prima gara esterna a UtahChicago e Oklahoma arrivano a 10; ancora stop per Miami. Notiziola di mercato: Dwight Howard ai Bulls?

Andrea Bargnani ha concluso anzitempo,  per uno stiramento al polpaccio, la peggior gara in attacco  della sua ottima stagione nel corso della quale è arrivato al top fra i marcatori (7° assoluto, 23,8 di media). Ma adesso rischia di essere superato da LaMarcus Aldrige avendo segnato coi Kings  solo 10 punti, 2 canestri e 6 tiri liberi su 6, 2/13 al tiro e 0/3 in 28’. Platonica quindi la  nuova doppia-doppia del Mago,  che ha catturato  10 rimbalzi segnando miglioramenti in questo settore. Dopo aver cambiato allenatore (Keith Smart per Paul WestphalSacramento si è presa la prima vittoria esterna a Toronto grazie ai 19 rimbalzi (e 21 punti) di DeMarcus Cousins in disaccordo con l’ex coach e sfruttando la libertà concessa dalla difesa canadese  ai tiratori avversari: Tyreke Evans (29 punti, 14/14 liberi e 7 rimbalzi) in continua crescita e i 12 punti nel finale del rookie  Isiah Thomas scelto all’ultimo giro del draft dai King. Fra i Raptors non  è stato sufficiente il positivo ritorno, dopo l’operazione al ginocchio, del cecchino lituano Linas Kleiza e i 24 punti del brasiliano Leandro Barbosa.

Bargnani vuole l’All Star Game

Dopo una serie di prestazioni da applausi inanellate nel corso delle prime gare di regular season di Nba, Andrea Bargnani (settimo marcatore della Lega americana) sta prendendo per mano i Toronto Raptors e comincia a pensare in grande. Il Mago vede una strada ancora lunga e tortuosa ma sta dimostrando di poter competere con i migliori cestisti a stelle e strisce e ora sogna l’All Star Game.

E’ lo stesso romano, al termine della sfida vinta contro Cleveland (in cui ha messo a referto il massimo stagionale, 31 punti, e che sta viaggiando a una media di quasi 28 punti a partita nelle ultime quattro gare) a rendere pubblici i desideri:

“L’All Star game è un sogno. È ovvio, vorrei arrivarci: l’unico modo per riuscirci è continuare a lavorare, lavorare, lavorare. La cosa più importante è continuare a vincere. Ho tirato molto bene nel secondo tempo, ma il merito è di tutta la squadra: non ho avuto bisogno di forzare, avevo a disposizione tiri aperti perchè la palla arrivava sempre al momento giusto”.