Gallinari fa penitenza per ritrovare il tiro

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Primo successo dei Nuggets con 8 punti dell’azzurro che lunedì sera si è allenato da solo per un’ora e mezzo per aggiustare la mira.  Bargnani (16) si salva con le triple, Belinelli (Bulls) solo 2 punti.

Turno cortissimo, quello di martedì notte, con la fortunata coincidenza di vedere in campo i tre italiani nelle tre partite e la telecronaca di Oklahoma-Toronto su Sky per capire  le difficoltà che incontra Bargnani, dopo il lungo stop per il problema del polpaccio, sulla strada di evoluzione tecnica  di colui che, alla settima stagione, dovrebbe essere l’uomo-franchigia della svolta dei  Raptors che intanto mercoledì va a Dallas con  3 sconfitte nelle prime 4 gare.

I Bulls sono tornati al successo grazie alla crescita di Joaqin Noah, il figlio del grande tennista afro-francese,  che ha giocato una’altra grande partita (20 punti, 9 rimbalzi, 5 stoppate, 4 assist) confermandosi il top-scorer (16 punti di media) e miglior rimbalzista (8,8) contro il  22enne montenegrino  Nikola Vucevic  il quale non sembra spaventato  della pesantissima eredità lasciatagli da Howard e ha giocato una buona partita (16 punti, 6/7 dalla lunetta, 10rimbalzi, 2 stoppate, 41 minuti in  campo), anche se Orlando ha lasciato i primi due punti della stagione lanciando in quintetto il rookie DeQuan Jones (solo 2 punti).

Non è stata una vittoria facile, 6 punti soli il vantaggio finale, i Bulls anno avuto punti importanti (23 totali) dall’anglosudanese Deng al quale ha replicato l’ex Denver Afflalo (28 punti) e dopo aver chiuso il 1° quarto a + 8 si è giocato alla pari, con una breve apparizione di Belinelli, la più breve da quando veste la prestigiosa maglia dei Bulls, passata inosservata (7’46”, 1 canestro, 1 assist, 2 punti). Ha invece inciso lo scatenato elfo che giocò 5 stagione ai Knicks, quel Nate Robinson (1,75, 28 anni) che ha segnato 11 punti e servito 6 assist, e arrivato a Chicago dopo fugaci passaggi a Boston, Oklahoma e Golden State partendo dalla panchina riesce a segnare come negli anni migliori aspettando il rientro di Derrick Rose.

Tornando a Bargnani, Dwayne Casey cerca soluzioni difensive originali per limitare i danni delle non eccelse virtù difensive del Mago, legate anche al problema dell’assenza di muscoli, e subiti ben 30 punti nel 1° quarto (contro 17) ha ripiegato su una zona 3-2 con il romano in punta. Alla fine, in una serata difficile per il play-cecchino Lowry, uscito dopo 1 minuto e mezzo del 2° quarto per una distorsione alla caviglia (2 punti contro i 23,7 di media!) e del top scorer  DeRozan (solo 8 punti, 2/10 al tiro) Bargnani tutto sommato se l’è cavata (16 punti, con 3 triple su 6 mentre in area ha subito i contatti, vedi il 2 su 8 e una goffa schiacciata sul ferro interno) grazie  a quel grandissimo dono che il buon Dio gli ha riservato, il tiro da lunga distanza, e 6 rimbalzi. Casey ne ha approfittato per accrescere l’esperienza di Jonas Valanciunas che ha segnato 18 punti, miglior tiratoee della squadra, che ha subito una schiacciata sul capo da Durant accompagnata da un’occhiata torva a insistente che non aveva bisogno di commenti. Toronto riporta a casa anche una bella gara dell’altro rookie, Terence Ross, 21 anni, talentuosa guardia di 1,98 di Washington facendosi notare per i 10 punti in 13 minuti, con 2 triple su 3.

Per finire la notte non esaltante del Gallo che ha portato solo 8 punti  nel ruolo di ala piccola (3/11, 2/8 da 3, 4 rimbalzi, 2 assist, 4 perse)  alla prima vittoria dei Nuggets dopo 3 sconfitte, una dei quali a Miami, il campo dei campioni,  quanto mai beffarda. I Detroit (0/4) hanno avuto  ben 27 punti del 22enne centro mancino di Georgetown  Greg Monroe  e sono rientrati in partita, ma all’inizio del 4° tempo i canestri si Iguodala sono stati provvidenziali, cosiccome le schiacciate di JaVale McGee per riscaldare un  pubblico ansioso. Il Gallo per riacquistare fiducia nel tiro ha reagito alla sua maniera, non trova scuse e dopo l’allenamento di lunedì sera è rimasto in palestra addirittura un’ora e mezzo, anche se in queste situazioni non è facile come girare l’interruttore. George Karl capisce il significato di questi sacrifici, e gli ha dato più di 30 minuti convinto di essere presto ripagato.

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Risultati (martedì 6 novembre): Oklahoma-Toronto 108-88 (19 Westbrook; 18 Valanciunas); Chicago-Orlando 99-93 (23 Deng; Afflalo); Denver-Detroit 99-93 (17 Iguodala; 27 G.Monroe).

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