Bargnani litiga col tiro, i Raptors chiamano Alan Anderson

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Assente Gallinari (frattura del pollice sinistro), serata-no per Bargnani e Belinelli che stanno sotto i 10 punti e le loro squadre ne risentono perdendo in casa con Orlando e fuori coi Clippers.

Si commenta da solo il giudizio dato della prova di Bargnani, 8 punti, 3/11, 0/1 da 3, 3 assist in 23 minuti:

“..he was a no-factor for Raptors…”

e cioè “è stato nullo” che viene rafforzato come pezza d’appoggio dal calo nei punteggi del top-scorer di Toronto che arrivato a essere fra i primi 5 della NBA con 23,5 è sceso a 19,3 col 42% perché nelle ultime 5 gare ha segnato 14,4 punti col 31% da sotto e 11,1% da 3 punti.

Sarà per questo che i Raptors  sconfitti 91-108 sono corsi ai ripari ingaggiando Alan Anderson che veniva dai Canton Charge (D League). E’ lo stesso Anderson (28 anni, 1,98) che uscito da Michigan State ha giocato a Charlotte due stagioni ed è arrivato a Bologna (via Tulsa) nella miglior Virtus dell’ultimo decennio (30 partite) giocando poi in Europa (18,7 punti col Cibona)  per vestire la maglia del Maccabi (10 punti di media). Giocatore senza un grande carattere, è tornato negli Usa e dopo aver giocato a New Mexico con la squadra dei Canton Charge ha segnato 21,5 punti di media con 4,6 rimbalzi e 3 assist, 8° realizzatore della Lega di Sviluppo. Da qui la chiamata in Canada e il debutto con 2 punti in 7 minuti. I Raptors  sono stati travolti dall’inizio di Ryan Anderson (18 punti, 6 triple, 22/8) che ha segnato 8 punti chiudendo con 8 canestri pesanti, suo nuovo record per l’ariete dei Magic che sono la squadra che più utilizza dal tiro dall’arco, con 10,2 canestri realizzati su 26,7 tentati per gara nonostante abbiano un riferimento sotto canestro come Dwight Howard.

Record negativo per gli starter degli Hornets: nessuno in doppia cifra, impossibile vincere contro i Clippers a 5 giorni dal successo casalingo con 3  punti di Ariza, 4 di Thomas, 7 di Belinelli (3/8, 1/5 da 3 e nient’altro in 23 minuti), 8 del messicano Ayon e Jack mentre per l’influenza non ha giocato Rich Kaman, il pilastro della squadra.

Toccate le 40 vittorie, Chicago ancora senza Rose ha patito il contropiede di Denver che ha ammutolito i 22247 spettatori dello United Center perché è stata una sconfitta pesante, e nonostante il 65% da 3 la difesa più solida della lega ha mollato i pappafichi, da qui l’arrendevolezza ai rimbalzi, 32 contro 45 per la miglior squadra della Lega  grazie proprio al primato nei rimbalzi, che vale più possessi. L’infortunio di Rose, stiramento inguinale, è una cosa seria se è fuori da 7 partite (e ha giocato la metà di quelle della squadra, lui che sembrava di ferro).

New York è tornata al 50%  battendo Milwaukee senza Jermy Lin (risentimento al ginocchio) e Stoudemire (mal di schiena),  quarta vittoria consecutiva di Denver che con 27/23 come  Utah Houston e però al 9° posto per i risultati diretti.

I Lakers hanno toccato il traguardo delle 30 vittorie (30/19) e sono 3° all’Ovest, a 30 anche Atlanta (30/20) e poi a salire  32 Orlando (32/18), 33 San Antonio (33/14), 35 Miami (35/13), 37 Oklahoma (37/12) fino alle 40 (40/11) di Chicago playofff già sicuri con 15 partite ancora da giocare.

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