I grandi del basket, Pierluigi Marzorati

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Se Dino Meneghin è giocatore più titolato del basket nostrano, Pierluigi Marzorati è senza dubbio “il più americano tra i giocatori italiani”, come ebbero a dire alcuni tecnici NBA nel periodo d’oro del cestista azzurro.

Una carriera stratosferica, iniziata nel 1969 con la Pallacanestro Cantù e conclusa nel 1991 con la Clear Cantù. Ventidue anni in cui i canturini hanno cambiato più volte sponsor, ma non playmaker, visto che lui, Pierluigi Marzorati, era sempre lì a tenere alto il nome della squadra, fedele nei decenni, come la più longeva delle bandiere.

E da vera bandiera, l’idolo di Cantù ha voluto essere protagonista nella festa per i 70 anni della società, scendendo sul parquet a 54 anni suonati l’8 ottobre del 2006. Due soli minuti di gioco, ma applausi a scena aperta per colui che ha contribuito in maniera determinante ai tanti successi del club negli anni passati.

Successi in campo nazionale, con i due scudetti conquistati nelle stagioni ’74-’75 ed ’80-’81, ma soprattutto in campo internazionale, dove Pierluigi Marzorati ha avuto l’onore di sollevare 2 Coppe dei Campioni, 4 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Korac e 2 Coppe intercontinentali. Vittorie pesanti anche con la canotta della Nazionale, a partire dall’oro agli Europei di Francia nel 1983, fino all’argento olimpico nel 1980 ed ai tre bronzi europei nel 1971, nel 1975 e nel 1985. Da ricordare la partecipazione a ben quattro kermesse olimpiche e – soprattutto – il record di presenze con la maglia azzurra, indossata per ben 278 volte (per un totale di 2209 punti realizzati).

Numeri da capogiro per un atleta che ha rappresentato il basket italiano in Europa e nel mondo, ponendosi come esempio di correttezza e signorilità sia in campo che fuori. Da ricordare anche i successi personali al di fuori del parquet di Pierluigi Marzorati, che – nonostante la fama – non ha abbandonato i banchi di scuola, laureandosi in Ingegneria Civile (non a caso veniva chiamato l’ingegnere volante).

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