Rateizzazione-Nas: i club di Lnp sul piede di guerra

La protesta prende spunto da una email: “Non ci rifiutiamo di pagare, se non ci ascoltano ci dovranno radiare tutti”

Questo il test della mail che sta girando tra le 200 società  di LNP per chiedere con forza la rateizzazione NAS. L’incalzare della protesta che in meno di 24 ore aveva già avuto l’adesione di 35 società offre la sensazione di una sorta di  rivolta popolare che costringerà la Fip a rivedere la sua posizione non motivata esaurientemente nel corso dell’ultimo Consiglio federale nel corso del quale è stata sancita una chiusura netta, mentre si è deciso di valutare la proposta delle liberalità riguardante le sanzioni fino all’esclusione dei club che non onorano i loro impegni contrattuali con i tesserati, con 3 scadenze durante la stagione.

Euroleague di pentimento per le italiane, è già un “guai ai vinti”

Trasferte-verità per Armani (Zagabria), Mps Siena (Maccabi) e Cantù (Panathinaikos), intanto tornano nel giro due vecchie conoscenze della Spaghetti League, Acker (Prokom) e Jaaber (Zalgiris).

Vecchi fantasmi della Spaghetti League che tornano e girano per l’Europa. Oltre a “Ibbiy” Jaaber, il ragazzo un po’ presuntuoso del playground di New York che si giocò una bella carriera a Roma e sprecò la sua chance con Milano ed entra nel roster dello Zalgiris Kaunas al posto dell’infortunato Mantas Kalnietis, sguscia fra le offerte Alex Acker.

Si tratta di una delle tante delusioni  o semidelusioni dell’Armani Jeans Milano del recente passato. Acker (1,96, 29 anni)   torna in Euroleague con la maglia dell’Asseco Prokom che apre la settimana europea con l’anticipo casalingo di mercoledì con l’Unicaja Malaga. Le due squadre cercano i primi 2 punti e per coach Kemzura, ex CT lituano, il problema è potenziare l’attacco, per Acker una magnifica occasione.

Vogliamo parlare dei meriti di Aradori?

RUBRICA CONTROCORRENTE – Pietro fondamentale per la nazionale: criticato per la sua difesa quando sa leggere come pochi gli aiuti di squadra e conquista tanti rimbalzi difensivi, invece Belinelli. Un paio di riflessioni.

Di Bepi Barbara – Allenatore

Intanto Matteo Imbrò non da Mazara del Vallo ma di Porto Empedocle: Io l’ho reclutato quando lavoravo a Trapani, ha lavorato con me un anno, poi l’ha preso Vezzosi: Trattandosi di talento puro sia tecnico che di intelligenza cestistica chiunque l’avesse allenato sarebbe comunque esploso.

Basket in tv, tanto agitarsi ma nessuna proposta visibile

Questo basket sempre più  difficile da seguire aumenta i canali d’informazione e disperde le notizie…

“…e vedere di nascosto l’effetto che fa! Vengo anch’io? No,tu no!…”

Perché Jannacci? Perché é l’effetto che mi fa in questo momento il campionato di basket. E chi scrive, é un datato (vecchio non mi piace) appassionato. Cerco di guardare da fuori il mondo nel quale ho lavorato per piú di vent’anni con dirette e non, televisive, e faccio fatica.

Faccio fatica ad esserne informato, perché con l’aumentare dei canali d’informazione, invece che focalizzarsi le notizie si disperdono.

Marco Bonamico, è giusto che Legadue chiuda bottega ?

“In effetti ha una sua dimensione, sacrificabile solo per un progetto ambizioso dei nostri club. Come dice Monti, bisogna fare sistema”

Intervista a cura  di Enrico Campana

La grande transition, il passaggio a nord-ovest della situazione sarà la fusione fra Legadue e DNA in un campionato a 36 squadre, e Marco Bonamico sarà uno dei traghettatori, ruolo ingrato perché in fondo è riuscito a create un campionato-laboratorio arrivato per primo sui telefonini

Bonamico, per l’addio della Lega due al basket avete fatto le cose in grande, quasi un funerale alla napoletana…

Jaaber torna in Euroleague

L’ex guardia di Roma e Milano debutterà il 19 ottobre nel 2° turno con lo Zalgiris Kaunas  sul campo del Caja Laboral.

E’ tornato in circolazione  Ibrahim Jaaber, che debutterà nell’Euroleague 2012-13 con lo Zalgiris Kaunas  il 19 ottobre a Vitoria col Caja Laboral.  Dopo due anni  il newyorkese “Ibby” (28 anni, 1,88), un talento che non lega sempre cooi compagni, lascia  Penn State (18,2 punti di media) e arriva in Europa facendosi notare nella squadra greca dell’Egaleo (22,4 punti, 4,2 assist, 2,8 recuperi) . Chiamato da Roma dimostra le sue qualità, punti, rimbalzi, assist, palle recuperate, un radar micidiale. Spesso l’ago della bilancia della Lottomatica, poi qualche critica ai compagni gli costa il posto e passa a Milano dove non riesce a legare e ad esprimere le sue qualiutà, con 4,7 punti, 3,3 rimbalzi, 2,1 assist e 2,4 recuperi.

Dzikic licenziato dopo aver sfiorato il successo a Mosca

Colpo di scena a poche ore dalla sconfitta di soli 2 punti a Mosca per i 3 tiri sbagliati nel finale quando il Lietuvos si trovata  avanti di 4 punti con la squadra di Ettore Messina.

Erano passate solo poche ore dal termine della prima giornata di Euroleague che  è saltata la prima panchina, un record da Guinness. Avanti di 4 punti (67-71) a Mosca  a un minuto e 30 secondi  contro il Cska di Ettore Messina, la giovane squadra lituana del Lietuvos Rytas, vincitrice per 3 volte dell’Europcup,  ha perso una grande occasione di vincere con una delle favorite, e nell’incandescente dopo-gara il colpo di scena.  L’indomani il serbo Alexandar Dzikic,  è stato sollevato dal club  assieme a uno dei suoi assistenti, Srdjan Flajs, e i dirigenti di Vilinius hanno deciso di affidare la squadra a Dario Maskoliunas, 41 anni, vincitore dell’Euroleague del ’99 a Bologna come giocatore dello Zalgiris Kaunas.

Il manuale del “buon designatore”

Ragionamenti sulla querelle “Designatore No, Designatore Sì” e sul come scegliere la miglior terna per far crescere gli arbitri, il gioco  e la figura arbitrale

Nota del Marchese del Fischio

Leggo l’articolo “SARA’ LA GAZZETTA A DECIDERE SULLE DESIGNAZIONI ?” . Il problema, ormai definerei “catartico” delle “designazioni arbitrali” si è sempre affacciato nelle trascorse gestioni federali ed ognuno ritiene di poter individuare “metodologie” che dovrebbero far poi cessare le arcinote “dietrologie” che, comunque, allo stato di alcuni fatti, appaiono anche di possibile accettabilità e ripercorribilità.

Maglia azzurra: la Champion resta per altri quattro anni!

Manca solo la firma alla proposta dell’azienda leader americana che colò suo marchio ha portato fortuna all’Italia con un oro, un argento e un bronzo europeo e l’argento olimpico fra il ’97 e il 2004

Champion ci ha proposto un allungamento del contratto per altri quattro anni che il consiglio federale ha approvato nell’ultima riunione, e non possiamo e non vogliamo interrompere questo rapporto che va avanti da molti anni”. E’ vero dunque l’interesse per lo sponsor tecnico della nazionale,  risvegliato da pour-parler reali riguardanti il possibile  ingresso di Armani  che con marchio alato EA7 entra nel mercato dell’abbigliamento e dell’accessorio sportivo e  anche un possibile  interesse di Adidas, ma la il vicepresidente Laguardia fa sapere che la  Federbasket è pronta alla firma per tutto il prossimo quadriennio olimpico con l’azienda di Rochester con quella C caratteristica, schiacciata , simile a un ferro di cavallo o un becco pronto a cogliere il successo che  ha ben 90 anni, come la Fip.  Per la firma ufficiale mancano solo i dettagli, la fornitura riguarda anche le squadre femminili e le giovanili e si calcola almeno 500 capi per ciascuna spedizione azzurra internazionale. La cifra non è nota. La Fip comunque acquista le magliette anche per tutti gli arbitri, e anche diversi comitati regionali sono clienti della Champion Autentics Athletic Apparel Europe che ha sede a Carpi.

Obradovic, il nome non mente e l’Euroleague premia le novità

Bruttissimo inizio per le squadre italiane, le protagoniste della Supercoppa Cantù e Siena devono recuperare il ko casalingo, l’Armani salva il risultato, il largo ai giovani è la parola d’ordine.

Nomen omen, un nome un destino dicevano i latini. Se Zeljko Obradovic si è concesso un anno sabbatico dopo essere stato dato per sicuro al Barcellona,  pur perdendo per un grave infortunio a pochi giorni  Nathan Peavy, il suo cecchimo-guerriero, Sasha Obradovic un altro serbo che non vanta nessun grado di parentela col recordman delle 8 coppe dei Campioni e che ha da poco iniziato la sua carriera di coach all’Est dopo essere stato un giocatore di buon livello, pugnace e intelligente, nell’Alba Berlino  ha presentato le sue credenziali nella sua nuova veste. E nel giro di una settimana  ha dato filo da torcere ai Dallas Mavericks nella visita in Germania e vinto a Siena, il successo più significativo di una giornata che legittima la wild card dell’Euroleague allo scopo di favorire una crescita al basket tedesco e segna un contraccolpo delicato per una Montepaschi work in progress, col problema dell’asse regista-centro e del recupero dopo le fatiche del doppio match contro le squadre americane.

Perché Armani piace ma la sua squadra no?

Il test-match coi Celtics ha indispettito Re Giorgio, Milano è fredda con una formazione data favorita per lo scudetto ma che lascia perplessi.  Maestranzi da Guinness, il segreto di Petrucci, e l’escalation di Gaetano Laguardia e tanto altro…

Questa rubrica è frutto di un contributo collettivo del mondo del basket. Sono ovviamente sempre ben accette segnalazioni o suggerimenti dei collaboratori e dei lettori, anche le voci dissnoanti,  purchè documentate e non offensive, o di parte. I contenuti non vanno oltre la cronaca e  un pizzico di ironia, col desiderio principale di favorire il dibattito per il maggior interesse per il basket. Un ingrediente che, oggi nonostante il moltiplicatore del  web, sembra  carente. Ovviamente questa rubrica  consente, considerandolo gradito oltre che giusto, il  pieno diritto di replica e l’errata corrige nella stessa misura dell’art.8 della Legge sulla Stampa.

Ecco l’11 che Petrucci mette in campo per il rilancio

La quota dei Comitati regionali ha una lista bloccata di 4 nomi, per il quinto ballottaggio Campania-Puglia, fuori la Toscana. Cresce l’importanza di Laguardia, rimane Meneghin

Di Antonio Trevigiano

Giochi quasi già fatti per il prossimo Consiglio Federale, che verrà ridotto a undici consiglieri e un presidente. Anzi un Superpresidente degno naturalmente di entrare nel Guinness dei Primati perché unico nella storia dell’organo di gestione dello sport italiano riesce – per ora –  a ricoprire ben 3-presidenze-3: quella del CONI, quella del consiglio di amministrazione della SpA CONI servizi e della Federbasket ancor prima di essere eletto. Mettiamoci inoltre, caso mai qualcuno l’avesse dimenticato, anche la poltrona di sindaco di San Felice al Circeo.

Ipotesi Armani per la maglia azzurra? Oggi è la Champions, per il futuro forse

Il rilancio della squadra nazionale ha alzato il valore di mercato e col ritorno di Petrucci si prospettano interessanti sponsorizzazioni. Nel suo iperattivismo Gianni Petrucci porta giù i primi risultati,  e non solo come talismano  in occasione degli 8 successi consecutivi e il 1° posto assoluto delle qualificazioni europee grazie al quoziente-canestri che consente all’Italia una miglior posizione nel sorteggio per gli europei previsti per il prossimo mese.

E con un blitz nei giorni scorsi a Milano, in occasione del match coi Boston e un convengo promosso dalla RCS, assieme ai suoi collaboratori,  si era diffusa la voce che il Superpresidente avesse  capitalizzato il buon risultato della delegazione olimpica azzurra a Londra che vestiva  Armani riuscendo a stipulare un accordo anche per la nazionale di basket. E direttamente con re Giorgio.

Armani Milano-Boston Celtics tu chiamale se vuoi emozioni

É facile cominciare con una citazione del grande Lucio Battisti, che tra l’altro era la seconda passione dopo il basket di quello che considero uno dei più grandi cantori della pallacanestro e un amico, scomparso dodici anni fa, Tullio Lauro. Tu chiamale se vuoi, emozioni…

É quello che ho vissuto, nel weekend Nba, al Forum e dintorni. Tutto é stato emozionante: nonostante sia dal ’89 che ci lavoro, col basket e con l’Nba dal McDonald di Roma, con Seattle e la Milano D’Antoniana, é sempre qualcosa di speciale che travalica sia la pallacanestro “normale” che le riprese televisive “normali”. Un po’ per il carrozzone anche circense che circonda l’evento Nba ed un po’ per la suggestione ( e soggezione) che trasmette a chi ci lavora. Poi c’é il fatto, dopo la pausa forzata, di tornare a dirigere le riprese di basket, il motivo per il quale faccio questo mestiere. Rivedere volti, persone, amici e non, colleghi… Tutta gente con la quale ho diviso questi vent’anni, il passo da colleghi ad amici diventa sottile se non inesistente.