Giocatori della NBA e proprietari delle franchigie, potrebbero trovarsi nuovamente intorno ad un tavolo per provare a trovare finalmente un accordo sul rinnovo del contratto collettivo e mettere fine al lock-out Nba. Secondo quanto riporta la stampa statunitense infatti, ci saranno due incontri la prossima settimana, mercoledì e giovedì. Il primo di questi, però, sarà un unico faccia a faccia tra il commissioner David Stern e il suo braccio destro Adam Silver da un lato, e Billy Hunter e Derek Fisher dall’altro,a rapprensentare il sindacato di giocatori. Sul tavolo c’é sempre la questione del salary cap rigido che per il momento gli atleti rifiutano in ‘toto’. Se l’incontro di mercoledì prossimo dovesse andare bene, allora il giorno dopo verrebbero coinvolti anche proprietari e altri giocatori, in caso contrario lo slittamento della pre-season, in programma dal 3 ottobre, sarebbe certo.
Il ricorso: Reyer Venezia Mestre vs. Bancatercas Teramo. I fatti
Dopo il pronunciamento dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, in parziale accoglimento del ricorso presentato dalla Reyer Venezia alla Fip, vale la pena richiamare alla memoria i fatti per come si sono svolti. Protagonisti della diatriba, oltre al club lagunare che milita nell’attuale Legadue, anche i vertici della Bancatercas Teramo, club della massima serie il quale – è il motivo del contendere e la causa dell’affidamento agli organi competenti in ambito di giustizia sportiva – avrebbe mancato il rispetto delle scadenze previste dal regolamento. Ovvero: avrebbe potuto Teramo – e ha sfruttato tale opportunità –
A inizio estate, la Reyer aveva aveva chiesto la promozione in serie A, utilizzare una speciale wild card con versamento di 600mila euro come indennizzo al club secondo classificato nella graduatoria finale di Legadue. Ciò avrebbe garantito agli abruzzesi la permanenza nella massima serie e ai veneti un risarcimento congruo e stabilito dal regolamento.
Venezia, in ogni caso, ha immediatamente lamentato il mancato rispetto della tempistica e fatto ricorso alla Fip, la cui Commissione giudicante nazionale si era pronunciata in accoglimento dello stesso e – al contempo – si era dichiarata incompetente rispetto alla decisione relativa alla promozione in serie A. Palla, in questo senso, al Consiglio federale.
Kobe Bryant alla Virtus Bologna: questa notte sarà decisiva
La Virtus Bologna ora fa davvero sul serio: il club di Claudio Sabatini ha infatti resto che Kobe Bryant, attraverso il suo agente Rob Pelinka, ha risposto alla proposta della Virtus e questa notte si svolgerà una nuova conference call. Sabatini ha pubblicamente chiesto a tutti i tifosi bianconeri e agli appassionati di basket bolognesi, di aiutarlo a portare a Bologna un ambasciatore del basket nel mondo come Kobe Bryant, agendo direttamente con i messaggi da inviare alla mail [email protected]. Tutti gli appelli verranno pubblicati sul sito della Virtus. Questa notte potrebbe dunque essere quella decisiva.
PILLOLE DI KOBE BRYANT– Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978) è un cestista statunitense. Gioca prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice, e milita nei Los Angeles Lakers, squadra con cui ha conquistato cinque titoli NBA. Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, vincendo la medaglia d’oro.
Kobe Bryant gioca solitamente come guardia tiratrice, ma all’occorrenza può ricoprire i ruoli di playmaker e ala piccola. Viene considerato uno dei migliori giocatori NBA di tutti i tempi, il secondo nel ruolo di guardia dopo Michael Jordan: dal 1999 ad oggi è stato sempre incluso ogni anno nel primo, secondo o terzo quintetto All-NBA e, sempre dal 1999, viene annualmente convocato per partecipare all’All-Star Game; anche dal punto di vista difensivo viene considerato fra i migliori, essendo stato inserito in 8 delle ultime 9 stagioni nel primo o secondo miglior quintetto difensivo.
È un realizzatore prolifico e ha al suo attivo, al febbraio 2011, una media di 25,2 punti a partita, da aggiungere ad uno score medio di 4,7 assist, 5,3 rimbalzi ed un totale di 1.626 palle rubate. È anche un abile tiratore da tre punti: a pari merito con Donyell Marshall, infatti, detiene il record NBA di triple realizzate in una sola partita, 12. Alla fine della stagione 2010-2011 (playoff esclusi) la sua media nel tiro dal campo è del 45,1%, da 3 è del 32,3% e dai liberi è dell’82,8%.I 27.868 punti totali realizzati,[3] infine, lo pongono al 6º posto tra i migliori marcatori NBA di sempre, primo tra quelli in attività. È invece al 3º posto per quanto riguarda i migliori realizzatori di sempre nei playoff, con 5.280 punti (primo Michael Jordan con 5.987). Un sondaggio di TNT lo ha eletto giocatore della decade(2000-10).
È considerato uno dei giocatori più “letali” nella storia della NBA grazie alla sua capacità di decidere una partita negli ultimi secondi con ogni tipo di giocata, dal tiro da fuori alla penetrazione. Tra i suoi numerosissimi buzzer beater si ricordano in modo particolare quello nei playoffs contro i Phoenix Suns e quello del dicembre 2009 contro i Miami Heat. La sua “work ethic ” è altrettanto famosa, sebbene infatti sia da più di 15 anni nell’elite della NBA cerca costantemente di elevare il suo gioco, come dimostra ad esempio l’estate 2009 passata ad allenarsi sul “post basso” insieme a un maestro del genere, Hakeem Olajuwon.
Dopo la Fip, il Coni: Venezia vede la A1
Ricorso parzialmente accolto anche se, a questo punto, l’Alta Corte di Giustizia Sportiva del Coni passsa la palla alla Federazione Italiana Pallacanestro: la Reyer Venezia Mestre potrebbe disputare la stagione 2011/2012 nella massima serie, portando la A1 dalle sedici attuali a diciassette squadre.
TUTTI I DETTAGLI DELLA VICENDA
Quanto già deciso dalla Commissione Giudicante Nazionale della Fip, la quale aveva deliberato nello scorso giugno, viene confermato dall’Alta Corte: lo conferma il Coni, secondo cui la Reyer può vantare a ragione un diritto acquisito in seguito alla presunta irregolarità dell’iscrizione al campionato della Teramo Basket.
A questo puno, deciderà la Fip. Escluso che Teramo possa essere retrocessa d’ufficio, non altrettanto escluso il fatto che la Reyer Umana Venezia possa salutare la LegaDue per giocare la A1. In laguna stanno cominciando a crederci.
Virtus Roma, Lardo aspetta Slokar con ottimismo
La rosa non è ancora interamente a disposizione di coach Lino Lardo ma la Virtus Roma continua la fase di intensa preparazione in vista della stagione alle porte: la prima squadra del basket capitolino è ancora in attesa di Uros Slokar, che ragggiungerà i compagni nel corso del week end, quando Roma sarà impegnata a Ferrara in occasione del Trofeo Naturhouse. Intanto, è proprio l’allenatore a tentare di fare il punto rispetto allo stato di salute del suo roster:
“La preparazione – afferma Lardo – continua bene. Veniamo dalla prima settimana di lavoro con la squadra quasi al completo e non posso che riportare sensazioni positive: c’è voglia di fare bene, i ragazzi si allenano con impegno e concentrazione totale”.
Da qui agli inizi di ottobre, con avvio della regular season di A1 previsto per il 9 del prossimo mese, Roma si prepara ad affrontare gli ultimi quindici giorni di sessioni atletiche e tattiche con intensificazione del lavoro muscolare: equivale a dire – ricorda Lardo mettendo le mani avanti sull’esito delle prossime amichevoli – che le uscite imminenti potrebbero non essere delle migliori sotto il piano squisitamente qualitativo.
“Dopo le due settimane di lavoro fisico – conclude Lardo – faremo sette giorni di scarico. In campo, il lavoro atletico è per la maggior parte mirato alla mentalità difensiva e alla ricerca della giusta amalgama in attacco”.
Montegranaro e Uzoh, divorzio lampo
Ne avevamo annunciato l’ingaggio solo qualche giorno fa e, con l’innesto del paly americano di origine nigeriana, Ben Uzoh, la Fabi Shoes Montegranaro avrebbe dovuto sostituire lo sfortunato Edgar Sosa, infortunatosi nel corso delle gare nella Fiba Anerica’s e costretto al forfait per l’intera stagione.
Sembrava una soluzione ponderata e riflettuta abbondantemente, invece è di stamane il colpo di scena che rimette tutto in discussione, per lo meno in casa Montegranaro: l’intesa precedentemente annunciata è stata smentita e, attraverso un comunicato ufficiale, il club ha riferito della interruzione anticipata (sarebbe concluso il prossimo 28 settembre) del periodo di tryout cui era vincolato l’accordo annuale per l’annata 2011-2012.
Ciò pone Montegranaro nuovamente con le mani sul portafogli per cercare, tra chi è rimasto al palo, il sostituto di Uzoh che, a sua volta, sarebbe stato il sostituto di Sosa. Eppure, in questo, il club assicura:
“chi serve è già stato individuato dallo staff mentre auguriamo a Uzoh un futuro ricco di successi”.
Già, ma lontano da Montegranaro.
Bologna, dalla Virtus quattro proposte a Kobe Bryant: eccole
BRYANT – BOLOGNA: SI DECIDE NELLA NOTTE?
Nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata su cartaceo oggi, il patron della Virtus Bologna, Claudio Sabatini illustra per filo e per segno che cosa ha offerto a Kobe Bryant, campione Nba in quota ai Los Angeles Lakers, affinchè accetti di vivere sotto le Due Torri nel periodo compreso tra l’inizio del campionato italiano e la fine del lockout statunitense.
La prima cosa che il patron fa sapere è di essere in attesa di una risposta da parte del 24 dei Lakers e del suo entourage. In realtà, la Virtus ha avanzato al campionissimo non una ma un ventaglio di offerte: ben quattro, per la precisione, affinchè la stella possa riflettere e optare – qualora decidesse di accettare – per il pacchetto che più gli si addice. Nello specifico, è Sabatini a riferire dell’entità e della diversità delle quattro proposte:
“Una per la prima giornata, una per un mese, una per due mesi, una per tutto l’anno. Vediamo cosa ne pensa Bryant”.
Dal punto di vista economico, si tratterebbe di un esborso significativo perchè – ribadisce il presidente virtussino – si parla di
“circa 850 mila dollari per giocare la prima contro Roma, 1,3 milioni di dollari se rimane un mese; 1,6 per i due mesi e 5 milioni di dollari per l’intera stagione. Parlo di importo lordo, comprensivo di tasse, assicurazione, eccetera”.
I palazzetti del basket: Mediolanum Forum di Assago
A Milano, appena in periferia rispetto alle aree cittadine, campeggia il Mediolanum Forum, l’impianto nel quale il roster dell’Armani Jeans disputa le gare interne e che è ubicato lungo la tangenziale che porta in direzione Como-Chiasso nei confini del comune di Assago. L’edificio, imponente con i suoi 11.500 posti a sedere è anche luogo di riferimento per concerti e congressi dalle dimensioni imponenti.
Se Siena sta a guardare, declassiamo la Montepaschi e Minucci?
Non ci credo. Non sembra vero. E alla fine, lo so, Siena lascerà un’impronta grande così sul tracciato segnato dai club che fino a ieri stavano a guardare. Quant’è che la città del Palio e di Cecco Angiolieri non rimaneva in stand by per lasciare che fossero gli altri a fare? Io, giacchè sono anni, non lo ricordo quasi più. Da più di un lustro, Ferdinando Minucci stava davanti a tutti. Che fossero venti passi, tre centimetri o un’unghia, che importa.
Ma davanti, il patron dei toscani che non a caso in cinque anni si sono sfamati gozzovigliando quasi in solitudine al banchetto della A1, ci stava in ogni caso. E ha continuato a tenere la testa davanti agli altri, Minucci, fino a poche settimane fa. Verrebbe da dire fino a qualche giorno fa. Quando, per come la si volesse girare, l’acquisto di un certo Juan Summers – lungo di livello – potesse fare il paio con quel fenomeno che si è mostrato Bo McCalebb anche nelle file di una nazionale – quella macedone – che presa e misutìrata metro per metro sembra giustappunto misurare quanto Siena. Tra giganti – in senso traslato e letterale – la Montepaschi restava il gigante. Tra colossi – intesi economicamente e storicamente parlando – la Montepaschi restava il colosso. Ma poi.
Pa pa pam. Due giorni a guastare una percezione figlia di meriti acquisiti sul campo. Crisi economico finanziaria a parte – ma se Standard & Poor’s decide di declassare sette banche italiane un buon segno non lo è neppure per chi se l’è finora scampata – arriva la mazzata che non ti aspetti. Perchè avremmo potuto semmai ipotizzare difficoltà legate alla congiuntura socio economica del periodo, non certo immaginare che il basket – quello che conta per davvero – non passa più solo – e in primo luogo – per Siena.
Non tanto per analisi legate alla statistica – e dice la statistica: la probabilità di continuare a vincere diminuisce in maniera direttamente proporzionale a quanto si vince – quanto per il fatto che – pa pam: Milano; pa pam: Bologna – il paginone di apertura oscura le facce vincenti di Siena. Montepaschi in terza, quarta pagina. Chi se lo ricorda più, quando è stato.
Bologna, il PalaDozza al Comune: si cerca l’intesa con i club di basket
Il Paladozza di Bologna conteso nella gestione: la stessa, da domani, torna a essere di competenza delll’amministrazione comunale. Ma il PalaDozza, va ricordato, è casa di una società di Serie A e due di Legadue: parliamo, rispettivamente, di Effe Biancoblù, Virtus e Libertas Basket. Nell’edificio in cui risiede l’esecutivo, Palazzo D’Accursio, si è già in fase di trattativa con i vario club di basket che ne utilizzano gli spazi: il motivo della serrata discussione è ovviamente legato al conseguimento di una intesa rispetto ai costi di gestione.
Occorre per forza di cose conseguire un accordo perchè, qualora la giunta si rendesse conto di non poter sostenere i passivi di bilancio, si vocifera dell’eventualità di non utilizzare l’impianto. E’ il contenuto, per nulla sottinteso, di una nota ufficiale diramata dall’assessorato allo sport felsineo che fa capo a Luca Rizzo Nervo:
“Il Comune – si legge nel comunicato – assumerà da domani la gestione diretta del Palazzo dello Sport. La stessa comporta costi onerosi che il Comune deve assolutamente coprire con le entrate; non è infatti possibile immaginare un disequilibrio tra le entrate che preventiviamo e le uscite, men che meno nella situazione in cui versano oggi i bilanci degli enti locali. Senza la previsione di avvicinarsi significativamente ad un equilibrio tra entrate ed uscite – ecco il messaggio inviato a chi ha orecchie per intendere – il Comune potrebbe anche valutare la possibilità di tenere chiuso il Palazzo dello Sport evitando il rischio di spese non sopportabili”.
Meneghin a Pianigiani: “Il ct dell’Italia sei tu”
Dino Meneghin, istituzione più importante dell’attuale sistema basket italiano, dall’alto della sua carica presidenziale in seno alla Fip torna a parlare del futuro della nazionale azzurra e lo fa per riprendere la situazione relativa al prossimo allenatore. Che, in realtà, sarà per davvero lo stesso sdi adesso: nessuno ha intenzione di tocccare Simone Pianigiani, nel cui progetto si crede ciecamente e che ha la fiducia incondizionata di tutto l’ambiente.
Anzi, lascia intendere Meneghin, il fatto che Pianigiani si sia messo in discussione da solo in seguito al deludente europeo giocato dall’Italia diventa valore aggiunto che porta farina nel sacco dello stesso coach. Meneghin non è abituato a mezze parole, a lasciare che si legga tra le righe: le cose le dice con chiarezza disarmante. in tal senso, il presidente Fip ha ribadito – forse affinchè si chiuda ogni discorso relativo – che l’Italia ha un cittì:
“E’ lodevole che Pianigiani si sia subito messo in discussione, perchè mostra una volta di più quanto cuore ci metta e quanta passione gli appartenga nei confronti di questo sport ma non sta nè in cielo nè in terra che sia avvicendato”.
Resta ora da capire solo quali siano le intenzioni di Pianigiani, ovvero: nessun dubbio sul fatto che intenda proseguire il lavoro intrapreso ma saprà fare in modo che la Federazione gli assicuri presenza e puntualità? Saprà garantirsi un braccio alleato in caso di progettualità a medio e lungo termine? Il passato insegna che non è affatto semplice.
Vanoli Braga Cremona, il roster 2011/2012
Tomo Mahoric e Andrea Zagni ci riproveranno anche stavolta: obiettivo salvezza tranquilla per Cremona, già vittoriosa nell’obiettivo lo scorso anno, quando la Vanoli Braga è riuscita con facilità ad assicurarsi un’altra stagine nel basket che conta. La permanenza in A1 è valsa al tecnico sloveno il rinnovo del contratto – prolungato per un’altra stagione – che è stato vissuto quale giusto riconoscimento di un lavoro certosino e dettagliato.
Il nuovo roster della società lombarda è stato presentato a inizio settembre presso la suggestiva coirnice di Piazza Stradivari che, nella circostanza, è stata presa d’assalto dai supporters locali. Il tifo biancoblu, a dimostrazione della bontà della scelta societaria, ha letteralmente inondato di affetto proprio il suo coach e Mahoric, dal canto suo, si è detto pronto a confermare quanto di buono fatto fino a qui.
E se lo sloveno, cui non mancavano offerte allettanti, ha deciso di restare, lo ha fatto perchè il progetto presentatogli lo ha convinto. L’unico neo dell’estate che si è appena chiusa sta nella decisione dello storico presidente del club, Secondo Triboldi, di lasciare il prorpio incarico. Decisione non prevista: avrebbe potuto turbare l’ambiente, invece ci si è messi con intelligenza a individuare le mosse conseguenziali che hanno avuto vita più facile dopo il rinnovo della sponsorizzazione con la famiglia Vanoli. In realtà, l’altra pecca – ma è stata scelta di cuore e non si sarebbe potuto fare nulla per trattenerlo – è stata la partenza dell’ucraino Artur Drozdov il quale ha deciso di riavvicinarsi alla propria famiglia e accettare l’offerta dell’Azovmash Mariupol.
Arbitri Lega serie A: Evangelista Caiazza
Arbitro di esperienza certificata: Evangelista Caiazza sta al basket come, ormai, ci stanno da tempo i coach capaci di segnare un’epoca e mai passati di moda.
Il fischietto campano è nato ad Arzano il 2 marzo del 1968, svolge quest’attività dal 1989 e, nel corso di una brillante carriera, ha diretto finora 155 partite, 15 delle quali nella passata stagione.
Fa il fisioterapista, ha raggiunto il traguardo importantissimo della promozione in A1 e, a questo punto, nessuno può escludere che venga preso in sera considerazione anche per le gare europee con una convocazione per l’Eurolega.
Lockout Nba, serrata a oltranza
Sono ormai passati quasi quindici anni dalla stagione Nba del 1998/99, quando l’America conobbe l’ultimo lockout in ordine temporale: nella circostanza, la stagione regolare venne ridimensionata e, al posto delle tradizionali 82 giornate, se ne disputarono solo 50. A distanza di quasi tre lustri, il 2011 torna a mostrare l’incubo dello stop forzato: pare proprio che ci si debba rassegnare ad attendere ancora molto.
Nulla si muove sul versante Nba e il lockout che sta bloccando il campionato americano non da segnali di interruzione. Dopo i primi incontri, nel corso dei quali non si sono registrate novità rilevanti e positive, le parti continuano a essere distanti e a non trovare una soluzione che interrompa la serrata.
Alla base della trattativa che pone gli uni di fronte agli altri giocatori e proprietari, vi sono discrepanze su almeno tre argomenti: il salary cap, l’entità delle entrate complessive e la soppartizione dell’introito. Inoltre, sono al momento enormi anche le difficoltà nello stipulare un contratto dalla durata pluriennale.