Addio a Tonino Zorzi, il “Paron” della pallacanestro

Una perdita davvero gigantesca per il mondo della pallacanestro italiana. Stiamo parlando della scomparsa di Tonino Zorzi, conosciuto da tutto il mondo cestistico come il “Paron”. Per i non addetti ai lavori, si tratta di una figura che non ha eguali in termini di importanza per il movimento cestistico italiano, che ne è stato protagonista e rivoluzionario prima da giocatore e poi, per tanti anni, come allenatore.

Zorzi è deceduto nella sua città natia, ovvero Gorizia, all’età di 88 anni: era stato colpito da diverso tempo da un male incurabile ed era ricoverato presso un’apposita struttura. In pubblico si era visto per l’ultima volta nel 2019, quattro anni fa, nel corso dell’edizione di quell’anno dell’Old Star Game tra le compagini di Venezia.

Nei panni di giocatore, Zorzi fece il suo esordio con la maglia della Goriziana, ma il top in carriera lo ebbe con la canotta di Varese, dopo scese in campo addirittura dal 1954 fino al 1962. Zorzi è stato capitano del primo scudetto che è stato vinto dalla compagine biancorossa, nel lontano 1961. Come si può facilmente intuire, fu grande protagonista anche con la maglia azzurra, con cui giocò due Campionati Europei.

Una volta che il Paron chiuse la sua parentesi da giocatore, ecco che iniziò fin da subito ad allenare. E anche in questo caso, le soddisfazioni non sono mancate, soprattutto perché ha girato un po’ tutte le panchine d’Italia. Infatti, ha allenato davvero tantissime squadre, tra cui la sua Gorizia, ma anche Napoli (con cui ha trionfato nella Coppa Coppe nel 1970), Padova, ma anche Venezia, il club a cui si è legato di più da allenatore. Con i lagunari, infatti, ha allenato in quattro fasi differenti, per complessive dodici stagioni, con cui ha ottenuto ben tre promozioni nella massima serie, raggiungendo anche la finale di Coppa Korac.

Tra i giocatori che ha allenato ci sono campionissimi del calibro di Haywood, Dalipagic, Radovanovic e Carraro. Nell’elenco delle squadre che ha allenato troviamo anche Reggio Calabria, con cui ha centrato una promozione in A1, ma anche Pavia, Montecatini, Siena, Sassari, Avellino e Rieti. Nella sua parte finale della carriera, ha vissuto anche delle ottime esperienze nel ruolo di assistente anziano, con squadre come Avellino, Virtus Bologna e Venezia. Una piccola pillola statistica che certamente rende onore al Paron: Tonino Zorzi è il solo allenatore che è stato in grado di allenare più di mille partite nel massimo campionato italiano, per la precisione 1073 match.

Serie A 2023-2024, ecco il calendario ufficiale

Sono stati finalmente tolti i veli al calendario della Serie A 2023-2024, che si caratterizzerà per essere stato realizzato in totale asimmetria tra il girone di andata e quello di ritorno. La squadra che ha vinto lo scudetto, ovvero Milano, farà il suo debutto tra le mura amiche sfidando Treviso nel corso della prima giornata che si svolgerà il primo di ottobre.

Serie A 2023-2024, le date della Supercoppa Italiana

A dire la verità, però, la stagione ufficiale prenderà il via già nel corso della settimana precedente, quando in palio ci sarà la Supercoppa Italiana, che si svolgerà in quel di Brescia. La fine del campionato 2023-2024 è invece prevista per il 5 maggio. Come detto in precedenza, il calendario del girone di andata sarà diverso da quello di ritorno.

La Supercoppa Italiana, come stavamo dicendo, si giocherà sul campo di Brescia e a battersi per questo primo titolo della stagione ci saranno ben quattro grandi squadre, ovvero la Virtus Bologna, Milan, Tortona e i padroni di casa della Germani Brescia. La sfida che rimetterà nuovamente di fronte le due finaliste nella lotta per lo scudetto nella scorsa stagione, ovvero Milano e Bologna si rivedrà il 10 dicembre sul campo delle scarpette rosse, mentre il ritorno si giocherà il 10 marzo del prossimo anno.

L’esordio in campionato per l’Olimpia Milano è previsto contro Treviso, mentre Bologna non debutterà in casa, visto che partirà sul campo di Scafati. Informazioni molto utili anche in riferimento alle Final Eight di Coppa Italia, che si svolgeranno nel periodo tra il 14 e il 18 febbraio. Come al solito, a partecipare alla fase finale di Coppa Italia ci saranno le otto squadre che si classificheranno ai primi posti alla fine del girone di andata.

Cosa prevede la prima giornata

Subito dopo, ecco che ci sarà il tempo per le Nazionali, con la finestra dedicata ad affrontare le partite legate alla qualificazione per gli Europei del 2025, che è prevista nel periodo che va dal 19 fino al 27 febbraio. Dando uno sguardo un po’ più approfondito alla prima giornata di campionato, ecco che si può notare come Venezia esordirà in casa contro Tortona, mentre poi Sassari sfiderà sempre tra le mura amiche in Sardegna la Gevi Napoli. Brindisi farà il suo debutto davanti al pubblico amico contro Reggio Emilia, ma la partita si giocherà mercoledì 4 ottobre. Stessa data anche per l’esordio di Varese, che si troverà di fronte, sempre in casa, Pistoia. Scafati sfiderà la Virtus Bologna, come detto, così come Milano affronterà Treviso. Brescia ospiterà Pesaro e Trento farà lo stesso con Cremona. Gli unici due posticipi previsti, come detto, sono quelli di Brindisi e Varese.

Banchero, tutta la delusione espressa da Petrucci

Una fortissima delusione, soprattutto per le modalità con cui è stata data la comunicazione ai vertici azzurri. Il numero uno della FIP, Petrucci, non ha nascosto il suo risentimento per una scelta più che legittima, ma che è stata comunicata in modo freddo e distaccato.

Insomma, la delusione per la scelta di Paolo Banchero di puntare sulla Nazionale Usa e non vestire la maglia azzurra si sta facendo sentire e sta lasciando i suoi strascichi su tutto l’ambiente azzurro. Se Pozzecco, il ct della Nazionale, è stato più diplomatico, Petrucci ha messo in evidenza come il tradimento è una parola troppo forte e grossa, ma era sufficiente una semplice telefonata per esprimere la scelta.

paolo banchero

Invece, pare che Banchero l’abbia fatto sapere ai vertici azzurri semplicemente tramite le agenzie, senza alcun contatto diretto. Non solo: visto che negli ultimi giorni ha presenziato un evento a Milano, ha addirittura evitato ogni contatto con coach Pozzecco. E proprio quest’ultimo, nello scorso inverno, aveva viaggiato fino in Florida, esattamente con l’intento di convincere Banchero ad accettare la maglia azzurra.

Petrucci ha messo in evidenza come era stato predisposto un programma apposito per investire sulla sua immagine nel nostro Paese, che però non deve aver fatto troppo breccia nei pensieri e nelle convinzioni sia di Banchero stesso che del suo agente Mike Miller. In realtà, come dicevamo in precedenza, non è tanto la decisione in sé ad aver fatto infuriare Petrucci, quanto le modalità con cui è stata espressa.

Il numero uno della Fip non ha usato mezzi termini nel definirla una presa in giro. Nessuno si è certamente illuso che Banchero potesse scegliere a occhi chiusi l’Italia, ma il percorso fatto fino a questo momento effettivamente dà a pensare. Ad esempio, nel 2019 la sua famiglia voleva diventare italiana e la Fip ha fatto tanto per fare in modo che ciò accadesse. L’anno successivo Banchero voleva dare una mano all’Italia a qualificarsi ai Giochi di Parigi e poi ha espresso e manifestato la sua voglia di scendere in campo con i colori azzurri.

Pare che tutto sia precipitato nel momento in cui Petrucci ha compreso a fondo il suo valore e il suo ruolo all’interno della Nba. Insomma, le quotazioni di Banchero sono cresciute notevolmente, sia dopo l’essere stato scelto con la chiamata numero uno al draft del 2022 sia dopo aver vinto il premio di Rookie dell’anno. E, di conseguenza, ecco che l’aspetto più romantico di tutta questa faccenda è venuto meno.

Bob Myers non è più il GM di Golden State

In effetti, si tratta di voci che circolavano già da diversi giorni, ma ora è arrivata anche l’ufficialità. Si tratta della notizia per cui Bob Myers non è più il General Manager dei Golden State Warriors. Una notizia che era stata anticipata qualche giorno fa da parte del giornalista Adrian Wojnarowski, ma che è stata ufficializzata tramite un’apposita conferenza stampa.

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In quest’ultima conferenza, che è stata tenuta e organizzata in tandem dal presidente della franchigia degli Warriors e dal, a questo punto ex, GM. È stato proprio Bob Myers a provare a trovare le parole per dare una spiegazione circa la decisione di dire addio alla franchigia con cui ha creato qualcosa di unico e che rimarrà nella storia della Nba.

in realtà erano già diversi mesi che si parlava con una certa insistenza di quanto potesse essere vicino l’addio di Bob Myers dalla Baia. In effetti, il contratto in scadenza nel mese di giugno non lasciava presagire nulla di buono, a maggior ragione che un accordo con la proprietà non sembrava arrivare mai. E in tanti si chiedono come mai questa intesa non è stata trovata. Il motivo risiede principalmente nel fatto che Myers, dopo aver trascorso ben dodici anni in questa franchigia, ha voglia di prendersi un periodo di stop. In effetti, fa anche bene, dal momento che il futuro più prossimo per la compagine californiana non è di sicuro dei più splendenti o, perlomeno, sia nella fase in discesa della parabola dei mitici Warriors in grado di far segnare record che rimarranno nella storia della Nba.

Nel corso di una conferenza stampa di fronte a decine di giornalista, il patron dei Warriors, Joe Lacob, ha voluto chiarire le motivazioni che hanno portato Bob Myers a prendere una simile decisione. L’impegno, dal punto di vista lavorativo, è in effetti tanto, occupando praticamente ogni spazio della giornata e se non è più possibile dedicare anima e corpo a tale compito, allora è meglio evitare di farlo.

Uno dei punti di forza di Myers è sempre stata la capacità di fare quadrato attorno al gruppo di giocatori. Nello specifico, ha avuto un legame molto forte e profondo con il nucleo storico di Golden State, ovvero in modo particolare Draymond Green, ma anche Steph Curry e Steve Kerr. In generale, è sempre stato apprezzato anche per la sua franchezza, oltre che per la sua capacità di trovare sempre il modo dialogare e giungere a un accordo.

Mondiali 2023, ecco il sorteggio per l’Italia

Si è finalmente svolto il sorteggio che ha ad oggetto i gironi dei Mondiali 2023, che cominceranno il prossimo 25 agosto. Sono otto i gironi che andranno a caratterizzare questa grandissima manifestazione. Ebbene, per fortuna, quantomeno per questa volta, all’Italia è andata davvero bene, dal momento che ha evitato lo spauracchio numero uno, rappresentato dagli Stati Uniti.

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Infatti, il sorteggio ha visto la Nazionale guidata in panchina da Gianmarco Pozzecco finire insieme a tre avversari tutto sommato abbordabili, ovvero Filippine, Repubblica Dominicana e Angola. Un cammino che potrebbe anche prospettarsi in discesa, anche se ovviamente poi è il campo che deve parlare.

Si tratta di un torneo che, per la prima volta nella sua storia, si terrà in tre Paesi diversi. Si tratta dell’Indonesia, con Giacarta, del Giappone, visto che diverse gare verranno disputate a Osaka, e delle Filippine, con i giorni che si giocheranno a Manila. E anche gli azzurri scenderanno in campo proprio a Manila nel corso della prima fase. La speranza di tutti gli appassionati, naturalmente, è quella di vedere l’Italia andare avanti in questo incredibile percorso il più possibile. Tra l’altro, sempre a Manila si svolgeranno anche altre partite del torneo, nello specifico la fase finale, ovvero quella che va dai quarti di finale fino in fondo.

La formula che è stata scelta prevede che vengano disputati ben otto gironi, che sono formati da quattro squadre ciascuno. Da notare come le prime due Nazionali classificate in ogni girone passeranno subito alla fase successiva. Quest’ultima sarà formata da altri quattro gruppi con quattro squadre.

Ed è proprio nella seconda fase che ci saranno gli scontri fondamentali per accedere ai quarti di finale. A qualificarsi saranno solo le prime due classificate di ciascun girone. Ed è chiaro che per l’Italia aver pescato le Filippine nella prima urna, evitando gli Usa, rappresenta un gran bel colpo di fortuna. Detto questo, è chiaro che affrontare i padroni di casa non è mai semplice, dato l’entusiasmo che porteranno in campo per l’evento, ma i valori tecnici sono chiaramente differenti e su questo dovrà far leva la squadra di coach Pozzecco. Tra l’altro, durante il sorteggio si è rivista una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Erick Thohir che ora è presidente del comitato organizzatore per l’Indonesia. In effetti, per l’Italia il sorteggio ha sorriso, dato che pure gli impegni contro Angola e Repubblica Dominicana, se trattati con la giusta concentrazione, dovrebbero spianare la strada verso la qualificazione alla fase successiva.

Schio, che impresa: per la prima volta alle Final Four di Eurolega

È passato davvero tanto tempo da quando una squadra italiana non scendeva in campo su palcoscenici così importanti. Ebbene, si può tranquillamente parlare di vera e propria impresa, quella compiuta dalla Beretta Famila Schio, che pochi giorni fa ha sconfitta il Valencia nella terza gara della serie dei Quarti di finale di Eurolega femminile.

Schio, ecco il pass per la Final Four

Grazie a questa vittoria, Schio ha staccato il pass per poter accedere, ed è la prima volta che capita in tutta la sua storia, alle Final Four che si disputeranno il weekend dal 14 al 16 aprile prossimi. È chiaro che l’orgoglio di tutta la pallacanestro italiana è tanto, dal momento che sono trascorsi ben 21 anni da quando un team italiano era stato in grado di accedere alle Final Four. In quel caso, infatti, l’impresa l’aveva centrata il Basket Parma, che nel 2002 era riuscito a raggiungere la fase finale della principale competizione cestistica femminile europea. In quell’occasione, Parma venne poi battuta in semifinale da parte della compagine polacca del Lotos Gdynia, ma in ogni caso fu in grado di mettere le mani, grazie alla vittoria nella finalina, sul terzo posto nella manifestazione, sconfiggendo la compagine russa del Ruzomberok.

Sul parquet di casa le venete hanno giocato un’altra gara estremamente solida, soprattutto in difesa, mettendo in ko le temibili giocatrici spagnole. In questo modo, hanno staccato come dicevamo il biglietto per la Final Four. L’avversario è rappresentato dalla squadra turca del Fenerbahce, con l’appuntamento che è previsto per il prossimo 14 aprile e sicuramente vedrà una città intera di fronte allo schermo della tv per tifare le proprie beniamine. Si tratta, senza ombra di dubbio, di un avversario particolarmente ostico e difficile, ma è chiaro che sognare non costa nulla e in questo momento la compagine vicentina lo sta facendo ad occhi aperti e nessuna la può costringere ad aprirli.

Super difesa

Il successo che è stato ottenuto in gara 3 da Schio contro Valencia è frutto di una grandissima prova difensiva. Basti pensare come le spagnole hanno segnato 31 punti nel primo tempo e poi solo 22 negli ultimi due quarti di gioco. Compattezza e solidità, così le Orange sono riuscite a fare un’impresa che ancora oggi ha lasciato senza parole tanti tifosi. La capacità poi di chiudere la partita nel momento cruciale, ovvero nell’ultimo quarto, quando le spagnole stavano facendo di tutto per rientrare nel match, è stata la mazzata definitiva su Valencia e ha portato Schio alle Final Four di Eurolega femminile.

Grande Italia in Spagna: la vittoria di Pozzecco

Grandissima prova da parte degli azzurri, che riescono a centrare un successo inatteso nel match in trasferta contro la Spagna con il risultato di 72-68, ma purtroppo il quoziente canestri questa volta è a sfavore degli azzurri. Di conseguenza, è la Spagna che ha potuto mettere le mani sul primo posto all’interno del gruppo I.

Nba: Doncic, Westbrook e Curry nella storia della Lega

Un problema alla caviglia l’aveva messo ko nell’ultima partita, ma Luka Doncic sta dimostrando al mondo della pallacanestro e soprattutto della Nba perché ambisce a diventare il numero uno. Infatti, lo sloveno trascina Dallas a una super vittoria nella sfida contro Detroit. L’asso della nazionale slovena mette a segno la bellezza di 53 punti, con un clamoroso 71% al tiro.

Milano super rimonta in Eurolega, Monaco al tappeto

Come al solito, l’Eurolega regala delle emozioni tutte da vivere. L’Olimpia Milano da qualche anno a questa parte si sta ritagliando un ruolo di tutto rispetto, con l’obiettivo, prima o poi, di riuscire a centrare il grande sogno di riportare in Italia quel trofeo, che manca dalle nostre parti da troppo tempo.

Banchero sarà azzurro? Le sue parole lasciano pochi dubbi…

Nel corso dei primi giorni del prossimo dicembre, il ct della Nazionale italiana, Gianmarco Pozzecco, in compagnia del general manager azzurro, Salvatore Trainotti, così come insieme al numero uno della Fip, ovvero Gianni Petrucci, ha in previsione un importante appuntamento in quel di Orlando.

Banchero continua a mietere record, impatto da fenomeno in Nba

Ancora un’altra notte da incorniciare e da ricordare per Paolo Banchero, che è stato grande protagonista anche nella sua terza apparizione oltre oceano. Nonostante la sconfitta dei suoi Orlando Magic nel match contro i Celtics, va detto che la prima scelta assoluta dell’ultimo draft ha collezionato dei numeri di tutto rispetto.

Supercoppa: dopo tanto equilibrio la spunta Bologna su Sassari

Alla fine a spuntarla è stata una squadra che ha costruito in estate una rosa decisamente importante. Si tratta della terza vittoria per la compagine di Scariolo, che nel finale riesce ad avere il cambio di marcia solamente nel corso dell’ultimo quarto.

A vincere la Supercoppa 2022 è stata la Virtus Bologna, per la terza volta in tutta la sua storia. Ancora una volta il coach di origini bresciane Sergio Scariolo ha dimostrato di essere una sorta di talismano e di attrarre qualsiasi tipo di competizione a sé.

Basket: batosta in amichevole per l’Italia, battuta 100-68 dalla Francia

Se la sfida, sempre di amichevoli si parla però, giocata in territorio italiano aveva di fatto portato in dote diverse indicazioni positive per coach Gianmarco Pozzecco, il secondo round del match estivo tra Italia e Francia ha visto i transalpini prevalere in modo piuttosto netto sugli azzurri.

Italia basket convocazioni

Franco Casalini, è scomparso l’ex coach dell’Olimpia Milano

L’ex allenatore dell’Olimpia Milano, che diede un contributo fondamentale per guidare Milano sul tetto d’Europa e anche d’Italia, visto lo scudetto che è stato conquistato nel corso della stagione 1988-89, è morto.

Franco Casalini ci ha lasciato a 70 anni: tra i suoi innumerevoli ruoli, fu anche il vice storico di un grandissimo allenatore che ha fatto la storia del basket italiano come Dan Peterson, ma ebbe successo anche da spalla tecnica nelle telecronache delle partite di pallacanestro in tv.

Franco Casalini

Un modo assolutamente romantico di vivere la pallacanestro

Casalini è stato un allenatore che ha vinto tanto, che ha vissuto il basket quasi come un vero e proprio amore più che un lavoro. Un milanese sotto tutti gli aspetti, che sapeva sempre rispondere a dovere e a cui non mancava mai la battuta.

Senza ombra di dubbio, il capoluogo meneghino rappresenta la città in cui Casalini ha vissuto con tutto l’amore possibile il suo sport preferito, ovvero la pallacanestro. Casalini ha vinto ben quattro scudetti nelle giovanili, sempre con l’Olimpia, ma poi il suo ruolo fu quello di vice allenatore di una squadra che ha vinto tutto e di più. Tra i vari trofei che sono stati messi in bacheca troviamo la Coppa Intercontinentale, vinta nel 1987, ma restano nella memoria anche le finali disputate contro il Maccabi in Coppa Campioni nel 1988, così come la finale scudetto thriller nel 1989, con la Philips Milano sfidava l’Enichem Livorno, con un epilogo quantomai caotico e drammatico, con un canestro mai assegnato dagli arbitri.

In seguito, Casalini non si fece mancare anche altre esperienze, come ad esempio quella sulla panchina di Forlì, a Roma oppure in Svizzera. Da quel momento in avanti, poi, prese il via una nuova fase della carriera di Casalini. Fu sempre l’amore per il basket a spingerlo a rivestire il ruolo di commentatore tecnico in tv. Uno stile unico, dal momento che in men che non si dica emerse una notevole proprietà di linguaggio e una serie di argomentazioni tecniche di elevato profilo. Non solo, dal momento che, cosa confermata anche da tutti coloro che hanno sempre lavorato insieme al buon Franco, non mancavano mai disponibilità, dedizione e professionalità. Un po’ a tutti mancherà in maniera sensibile la sua notevole capacità di comprendere ogni aspetto di quello che succedeva sul parquet, ma anche di vivere la pallacanestro con un rapporto unico e meraviglioso, non solo come passione, ma come un vero e proprio amore.