Basket in Tv, la lezione della Spagna

Ecco come il paese “eterno secondo” ha superato il campionato italiano grazie a 15 televisioni  regionali. La legge di Murhpy. Ovvero: la strega dai denti verdi (come il telecronista del basket Aldo Giordani chiamava la sfortuna) ha 10/10…è abile e arruolata. Nelle ultime giornate ho visto le partite in diretta e ho potuto parlarne a ragion veduta, questa volta, che ho seguito la diretta della Heineken Cup di rugby a Treviso sono stato tradito dalla programmazione del videoregistratore, rimanendo a video asciutto.

Quindi approfitto del fatto di non poter parlare delle dirette televisive di questa settimana  per  entrare nel merito di come viene realizzato il nostro sport e su quali basi organizzative si fonda negli altri paesi. Per cominciare da un paese che culturalmente  ci è molto vicino  vediamo come viene affrontato il basket in Spagna. Una volta, quando seguivo il basket da appassionato e non era ancora una fetta molto importante della mia vita professionale, quando si giocava contro le squadre spagnole, Real Madrid e Barcellona comprese, si sapeva quasi sempre che si sarebbe usciti bene dalla partita.

Gallinari show al Madison, una grande rivincita

Ceduto a Denver 11 mesi fa, con 37 punti e 11 rimbalzi (record in carriera) Danilo Gallinari ha messo ko dopo 2 supplementari l’ex squadra ed è la quarta vittoria consecutiva in trasferta della franchigia del Colorado. Male Belinelli da 3 (0/6), largo a Dallas. Non avevamo forse ripetuto che il Gallo era diventato il giocatore-franchigia di Denver e una clamorosa opportunità gettata al vento agli europei?. A 11 mesi di stanza dalla cessione ai Denver, Gallinari si è preso la sua rivincita nei confronti dei Knicks che l’avevano ceduto in cambio di Melo Anthony dimostrando ampiamente la sua cresciuta e la fiducia accordatagli da George Karl offrendo uno show indimenticabile al Madison, con 37 punti e 11 rimbalzi, il record in carriera che gioverà anche a un’impennata nelle quotazioni alla vigilia del rinnovo del contratto con i Nuggets.

Dopo Kevin Love e Russell Westbrook, infatti, Gallinari dovrebbe strappare il miglior contratto entro il 25 febbraio, data ultima per trovare un accordo fra il suo agente Arn Teller e i proprietari della franchigia del Colorado che avevano visto giusto, il 22 febbraio 2011, a cedere Carmelo Anhtony ai Knicks in cambio di giocatori, fra i quali Gallinari e il russo Timofei Mozgov che da parte sua si è dato da fare segnando 16 punti, il massimo punteggio nella sua carriera. “E’ stata davvero una soddisfazione grandiosa, e desidero ringraziare tutti i tifosi dei Knicks per avermi regalato un’ovazione indimenticabile”, ha confessato Gallinari il quale ha coronato la sua prestazione segnando 9 punti nel 2° supplementare, con 7 liberi su 7. Importanti nell’ultima frazione anche il canestro di Harrington (24 punti totali, 4/12 dall’arco) e i liberi di Ty Lawson.

Nba risultati 21 gennaio 2012

Dieci partite nel corso della regular season Nba del 21 gennaio 2012, con l’evento di spicco vissuto al Madison Square Garden, dove i Denver Nuggets la spuntano sui New York Knicks dopo due over time. Notizia di giornata, che fa il paio con quella appena enunciata, è la prestazione stellare di Danilo Gallinari che sfiora i quaranta punti (ne mette a referto 37) e segna la migliore prestazione della sua carriera proprio contro gli ex compagni.

Il Gallo sta in campo poco più di cinquantuno minuti e chiude in doppia doppia: oltre alla valanga di punti con 9/19 al tiro, 18/20 dalla lunetta e 1/3 da 3, per l’ex Armani Milano anche undici rimbalzi. Per i Nuggets, quattro vittorie consecutive tutte in trasferta. Per lil roster di Mike D’Antoni, sesta sconfitta consecutiva.

Ancora negativo il referto dei New Orleans Hornets di Marco Belinelli che subiscono l’ennesimo ko – il tredicesimo – per mano dei Dallas Mavericks che si impongono per due punti (83-81). Per Belinelli quattro punti in poco meno di 25 minuti di gioco con 1/7 dal campo. Senza Dirk Nowitzki, infortunio al ginocchio, Dallas chiude il match negli ultimi minuti a disposizione. Tra gli altri match in programma, si annnovera la sconfitta dei San Antonio Spurs contro gli Houston Rockets nonostante i 24 punti messi a referto da Tony Parker.

Serie A1 Acea Roma-Canadian Solar Bologna 78-82

Le “V Nere” a Roma ottengono la terza vittoria esterna in campionato dopo le precedenti ottenute sui campi di Montegranaro e Caserta, superando l’Acea Roma 78-82. Decisiva ai fini della vittoria la prestazione del finlandese Koponen (24 punti): gli stessi dell’americano Tucker, ultimo ad arrendersi nella formazione di coach Lardo che trova nella seconda sconfitta consecutiva. Nella prima partita dopo l’annuncio di patron Toti che a fine stagione lasceràRoma paga carissime alcune distrazioni difensive che nel bilancio finale del match si riveleranno decisive. Nei primi due quarti infatti, l’incontro si mantiene sempre punto a punto con Roma che arriva all’intervallo sul 41-40. Bologna resta sempre in partita grazie ai due ex come Vitali (lui applaudito) e Gigli (lui fischiatissimo). Poi, all’inizio dell’ultimo quarto, Roma, dopo aver chiuso sotto nella terza frazione, grazie a una tripla di Mordente e a un libero di Tucker ritorna sul +4 (65-61). Ed é proprio a questo punto che Bologna sfrutta con Koponen le lacune difensive dei padroni di casa e torna avanti sino alla sirena. Il break piazzato dal finlandese è devastante: ai capitolini non basta la tripla di Gordic sulla sirena.

Acea Roma-Canadian Solar Bologna 78-82
(27-25, 41-40, 61-61)
Roma: Mordente 5, Crosariol, Datome 11, Dedovic 2, Kakiouzis 4, Gordic 13, Maestranzi 3, Tucker 24, Slokar 16. N.e. Marchetti, Gorrieri.  All. Lardo.
Bologna: Koponen 24, L. Vitali 9, Poeta 10, Gigli 14, Sanikidze 4, Gailius 3, Lang, Werner, Douglas-Roberts 18. N.e. Quaglia, Person, M. Vitali. All. Finelli.
Arbitri: Mattioli, Duranti, Weidmann.
Note – Tiri da tre punti: Roma 13/29, Bologna 10/20. Tiri liberi: Roma 15/19, Bologna 14/17. Rimbalzi: Roma 33, Bologna 39. Usciti per 5 falli: nessuno. Spettatori: 2281.

Serie A1 Benetton Treviso-Otto Caserta 71-73

Sono stati due tiri liberi di Andre Collins (21 i punti a referto per lui) a regalare a Caserta due punti fondamentali sul parquet della Benetton Treviso (73-71). Partita molto equilibrata, con Caserta che si porta a +6 sltanto nell’ultimo quarto (67-61), ma la Benetton riesce a recuperare pur ottenendo la parità solo sul 71-71. Il finale è emozionante, vissuto punto a punto, ma dopo i liberi di Collins, Thomas perde palla e Caserta può finalmente fare festa.

 

 

Benetton Treviso-Otto Caserta 71-73
(15-18, 34-36, 57-56)
Treviso: Ortner 5, Masocco ne, Becirovic 21, Goree 6, Bulleri ne, De Nicolao 5, Thomas 8, Ivanov ne, Cuccarolo 7, Moldoveanu 2, Wojciechovski ne, Viggiano 17.
Allenatore: Djordjevic.
Caserta: Maresca 5, Righetti ne, Marzaioli, Collins 21, Smith 15, Stipanovic 12, Bell 11, Di Monaco ne, Cefarelli 2, Loncarevic ne, Doonerkamp 7, Fletcher.
Allenatore: Sacripanti.
Arbitri: Cicoria, Filippini, Biggi.
Note – Tiri da 2: Treviso 19/38; Caserta 16/33 Tiri da 3: Treviso 6/22; Caserta 9/19 Tiri Liberi : Treviso 25/60; Caserta 25/52 Rimbalzi : Treviso 35; Caserta 31 Falli : Treviso 24; Caserta 22. Usciti per cinque falli: nessuno.

Basket A1 Pesaro-Biella 78-72, Coleman tiene testa a Hickman

Scavolini Siviglia Pesaro-Angelico Biella 78-72
(23-16, 39-31, 54-57)

Prima gara del girone di ritorno o, se preferite, diciottesima giornata del campionato A1 di basket inaugurata dalla sfida tra Pesaro e Biella, capaci di battagliare fino alla sirena conclusiva e regalare – oltre a qualche errore di troppo soprattutto in fase difensiva – più di una emozione al pubblico pagante (quasi 5 mila spettatori).

La spuntano i padron idi casa in virtù di un finale di partita impeccabile, sebbene per la Scavolini non sia stata una passeggiata: tutt’altro, considerato che gli ospiti erano riusciti, nel corso del terzo quarto, a ribaltare il punteggio e portarsi in vantaggio (54-57 a 10′ dal termine). Pesaro è partita così come ha concluso: concentrata in difesa e micidiale in occasione delle ripartenze in velocità.

Odissea aerea per Gallinari e i Nuggets

Il volo che avrebbe dovuto portare nella notte i Denver Nuggets di Danilo Gallinari verso New York, dopo la vittoria contro Washington, si è trasformata in un’odissea.

Gallo e compagni, che stasera sfideranno al Madison Square Garden i Knicks, sono stati bloccati da una fitta nevicata che ha ritardato in maniera evidente il decollo da Washington e lasciato i roster del Colorado in aereo per oltre tre ore, nell’attesa che fosse dato al pilota l’ok per la partenza.

E’ stato lo stesso meneghino a raccontare la disavventura attraverso la propria pagina facebook mentre metteva in scena con il collega Rudy Fernandez una partita a Monopoli sull’i-Pad:

Casale ingaggia Hukic

La Novipiù Casale decide di correre ai ripari per colmare la defezione di  Oluoma Nnamaka, infortunatosi al ginocchio sinistro (si parla di distorsione con una lesione minima meniscale) nel corso della sessione di allenamento dello scorso mercoledì.

Il club piemontese ha ingaggiato il bosniaco di passaporto sloveno Jasmin Hukic, il quale aveva lasciato i russi dell’Enisey Krasnoyarsk solo qualche tempo fa.

L’esordio di Hukic avverrà già domani nella gara contro Sassari.

I grandi del basket, Reggie Miller

Ha vinto davvero poco a livello di club, ma non per questo non può essere considerato uno dei più grandi cestisti della sua generazione. Lui è Reggie Miller, una carriera con la maglia degli Indiana Pacers, sin da quando venne scelto nei draft del 1987. Al”epoca in pochi avrebbero scommesso su quel ragazzo esile (2 metri di altezza per 88 chili), considerato una sorta di raccomandato per via della parentela con una delle più grandi cestiste di sempre (Reggie è il fratello di Cheryl Miller).

Un’etichetta difficile da cancellare per un ragazzo che sembrava non avere i mezzi fisici per sfondare nel mondo dei professionisti. Ma furono sufficienti poche partite per rendersi conto che Reggie aveva delle doti eccezionali, specie nella fase del tiro da fuori. 2560 le triple realizzate da Miller in carriera, 2560 canestri da fuori, che lo pongono al secondo posto della classifica di sempre, alle spalle di Ray Allen, balzato in prima posizione solo lo scorso anno.

Eurolega tracollo Armani col Panathinaikos, Scariolo ammette la superiorità

Sconfitta casalinga dell’Emporio Armani che a Milano depone le armi – nella prima giornata di Top 16 di Eurolega – per 57-78 contro un Panathinaikos nettamente superiore in ogni reparto. Assago alla fine ha fischiato il roster di Sergio Scariolo.

La prestazione incolore di Milano contro i greci – primi avversari dei meneghini nel gruppo G – non ha scalfito l’umore di coach Scariolo, che ha ammesso la differenza di forza psico-fisica degli avversari rispetto alla sua squadra:

“Capisco il pubblico ma abbiamo affrontato un avversario forte in tutti i reparti, qualcosa abbiamo sbagliato noi ed abbiamo subito quindi una batosta. Abbiamo avuto un impatto duro contro i campioni d’Europa che per altro erano al completo. Si vede che sono tanti anni che giocano assieme, che si conoscono e queste due cose hanno reso la nostra partita difficile per tutti i 40 minuti.

All Star Game 2012 all’Adriatic Arena di Pesaro

All Star Game edizione 2012: Lega Basket e Rcs Sport, che si stanno occupando dell’organizzazione dell’evento in programma all’Adriatic Arena di Pesaro sabato 11 marzo, stanno puntellando il contesto nella maniera migliore.

Sarà ancora la sfida tra la nazionale italiana e la selezione dei migliori stranieri del campionato di A1 a fare da filo conduttore a un pacchetto assai variegato. Perché Pesaro quale città ospitante è domanda cui risponde il presidente di Lega Basket, Valentino Renzi:

“Il ritorno dell’All Star Game a Pesaro, città in cui manca dal 1997, vuole essere un riconoscimento significativo a una delle piazze storiche del nostro basket”.

Per votare il quintetto All Star che affronterà il roster azzurro guidato da Simone Pianigiani è possibile collegarsi al sito ufficiale dell’evento: www.allstargameitalia.it.

Nba risultati 19 gennaio 2012

Solo tre partite nel corso della regular season Nba del 19 gennaio ma, vien da dire, che gare! E non solo per un Miami Heat-Los Angeles Lakers che ha consacrato i locali quali favoriti per l’anello ma anche per l’esito – incerto fino all’ultimo – delle altre due sfide. In cui l’unico italiano impegnato era Marco Belinelli i cui Hornets non riescono proprio più a vincere. Con ordine.

LeBron James, si è detto, contro Kobe Bryant: Miami prende in mano il match e rifila ai Lakers undici punti di differenza sebbene nelle file degli Heat sia ancora assente l’infortunato Dwyane Wade, la cui caviglia pare sia ancora tutto un dolore.

Toti lascia Roma e il basket

Claudio Toti annuncia a sorpresa l’addio all’Acea Roma in particolare e al  basket in generale: a determinare la decisione del patron della squadra capitolina sarebbe stato il contingente momento economico visssuto dall’Italia nel contesto sociale e sportivo. Le parole di Toti sono allarmistiche ma chiare: ne chiariscono il pensiero e gli obittivi del prossimo futuro:

“Dopo una lunga riflessione ho maturato la decisione di uscire, alla fine della stagione in corso, dal basket professionistico, sia come proprietà che come sponsor. Dopo tanti anni di impegno, e non solo economico, è stata una decisione sicuramente sofferta, ma coerente e conseguente ad un’attenta analisi del particolare momento storico ed economico che sta attraversando il nostro paese anche nello sport”.

La nota resa nota dal presidente di Roma illustra quel che Toti intende fare nei prossimi mesi:

Miller-show, vola la Gallinari-band

La 36enne guardia Andre Miller sfiora la clamorosa tripla-doppia firmando da ex la vittoria di Filaldelfia che rilancia Denver mentre a Orlando prima vittoria in trasferta di San Antonio e la cenerentola Washington chiude la serie di Oklahoma prima della classe.  La striscia di 7 vittorie della  prima della classe (Oklahoma, 12/2) finisce  contro l’ultima (Washington 11/1), pazienza se Russell Westbrook è il top scorer (38 punti) del turno di mercoledì notte e Kevin Durant ne segna 33.

Il miracolo è frutto della “banda bassotti” della capitale, 67 punti fra John Wall (25 punti oltre a rimbalzi e assist, sicuramente poteva ambire ai  20 del Dream Team), Nick Young (24) e Crawford (18)  anche  se con percentuali di tiro proporzionali alla statura (12 su 44), ma l’importante è muovere l’aria, alla fine qualcosa resta, mentre i  Wizard  che stanno inserendo il gigante ceko Jan Vesely restano ancora il  fanalino di coda, anche se molto vispo, con 2 sole vittorie su 12 gare. Trascinata da Tony Parker e senza Manu Ginobili  San Antonio vince a Orlando ai supplementari la sua prima gara esterna (dopo 5 sconfitte).