A ore il supercontratto di Gallinari

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A 11 mesi di distanza dal trade fra Denver e Knicks, il vero affare è stato Danilo Gallinari mentre con Anhtony la squadra di D’Antoni ha perso 20 gare su 23. Si parla di un rinnovo di contratto sopra i 50 milioni per 5 anni, mentre Russell Westbrook ha firmato per 80. Il 25 gennaio scadono i termini per il rinnovo dei contratti delle matricole 2008, dopo la firma di Derrick Rose per 94 milioni di dollari è arrivata quella di Russel Westbrook (80 milioni per 5 stagioni)  con i Thundercity spegnendo le voci di una rivalità della point-guard con Kevin Durant (“chi non vorrebbe giocare col miglior marcatore della Lega?”). Naturalmente nelle ultimissime ore hanno fatto un balzo all’insù incredibile le quotazioni di Danilo Gallinari. 

Il suo contratto sul quale sta lavorando Arn Teller, l’agente che una decina di giorni fa era in Colorado a discutere  con i dirigenti della franchigia,  era stimato  15 giorni fa sui 30-35 milioni ma potrebbe salire a 50-55  dopo lo show del Madison:  37 punti, record personale del Gallo. E non solo: Big-Dan  ha realizzato  i punti decisivi nel secondo supplementare, ha tenuto in scacco tutti gli avversari (18 su 20 ai liberi), catturato 11 rimbalzi. Mettiamoci anche la superdifesa  che ha paralizzato Melo Anthony (col quale i Knicks hanno vinto 20 gare su 23 dopo il famoso “maxi trade” del 22 febbraio di un anno fa che coinvolse l’azzurro) e la standing ovation finale dei tifosi del Madison.

Una notte da re della NBA che farà epoca nella storia del basket italiano, perché non si tratta solo di una gara di regular season contro una squadra che continua a perdere e fa ammattire D’Antoni  (che rischia la panchina) e l’opinione pubblica perché con Chandler, uno dei protagonisti dell’anello di Dallas, doveva essere più forte. “Sono a pezzi ma felice, sono tanto stanco che avrei bisogno di riposare”, ha dichiarato The Italian Stallion nel videoclip post-gara mentre masticava gomma col volto tirato e gli occhi lucidi che facevano risaltare ancor più il suo caratteristico (anche se leggero) strabismo di Venere.

Denver ha vinto 4 partite, l’ultima dopo il doppio overtime, e adesso vuole vincere a Sacramento prima di tornare a casa venerdì per affrontare i Raptors che non sono sicuri di poter ripresentare Bargnani, per diventare all’Ovest la sfidante ufficiale di Oklahoma  allungando a 6 la striscia vincente cominciata dopo il ko casalingo con Utah. Gallo superstar, dunque, e Denver sugli scudi per aver vinto la maratona di New York dopo essere arrivata nella grande Mela solo alle 5 del mattina  da Washington per una bufera di neve, mentre calano con gli ultimi risultati, complice l’infortunio di Chris Paul,  le quotazioni dei Clippers e  di Blake Griffin di trovare posto fra i 12 del Dream Team dei Giochi.

Intanto Derrick Davors (Utah) è stato multato di 25 mila dollari per aver scagliato il pallone in tribuna, e gli effetti della serrata con un precampionato corto e più partite si fanno sentire. Chicago e Dallas sono riusciti a vincere anche senza Derrick Rose (infiammazione del gomito sinistro) e Dirk Nowitzky (infiammazione al ginocchio, 4 turni di assenza precauzionale) gli Heat  vice-.campioni della NBA e favoriti nelle scommesse, hanno perso in casa senza  i punti e la forza mentale e fisica di Wade  contro una squadra che stava sonnecchiando. Si tratta di Milwaukee. Relegato  alla panchina è riemerso  il turco Ersan Ylasova (16 punti e 6 rimbalzi) ma  importante è stato il rientro nel ruolo di centro  dell’australiano Bogut, ex prima scelta, oltre ai canestri (23 punti, solo 1 su 10 dall’arco) di Brandon Jennings uno dei tanti colpi che Roma non ha saputo sfruttare anche se per la verità era uno sbarbato di 19 annoi quando sbarcò nella capitale.

Un altro ex romano di bianchiniana memoria, Brian Shaw che  sbarcò a Roma con Brian Ferry ai tempi del Messaggero, come co-allenatore di Indiana di Frank Vogel, scelto nel 2010 da Larry Bird per dare una scossa alla franchigia, è sulla bocca di tutti  per la vittoria esterna che affossa i Lakers ai quali non sono bastati i 33 punti (14/30 al tiro, 8 rimbalzi). Brian Shaw che aveva vinto 3 titoli e due come assistant coach di Jackson  piaceva ai tifosi e a qualche giocatore per camminare sul solco della continuità, il gm Mike Kupchak gli ha però preferito Mike Brown, in arrivo dai Cleveland Cavaliers, e i risultati non parlano a favore del new deal perché la squadra dello show time per 11 volte nelle ultime 12 gare non è riuscita a toccare i 100 punti, la soglia dello spettacolo. E fra gli scheletri del passato dobbiamo mettere anche Josh McRobets, l’ex di Milwaukee,m che non ha segnato un solo punto in 19 minuti gettando un allarme sulla scarsa qualità della panchina che finisce per sovraccaricare i titolari, come dimostra anche il 4 su 12 di Pau Gasol comunque utile con 10 rimbalzi.

Comunque la vittoria di Indiana allo Staples Center, arrivata a 11 vittorie e 4 sconfitte,  grazie alla linea dettata da Larry Bird due anni fa  è stata propiziata da ben  6 giocatori in doppia cifra e  soprattutto l’eroica serata di Roy Hibbert, il lunghissimo centro (2,18) che uscito dopo 6’46” per la rottura del naso (un fallo di Kobe) ha scosso la squadra che aveva accusato il colpo nel primo quarto e rimesso piede in campo con un tampone di cotone provvisorio, è stato decisivo con le gocce di sangue che gli calavano sul viso. Importante anche il suo sostituto, Tyler Hansbrough, con 7 rimbalzi anche se non ha segnato, per concretizzare un grande inizio di stagione e sperare di battere la striscia di 12 vittorie del 2003-2004.

Brutta settimana per i Lakers che hanno perso i big-match con Miami e Orlando e sono 10-8 dopo lo scivolone con Indiana  hanno bisogno di andare sul mercato, a livello personale una botta ancor peggiore per Kobe Bryant che in seguito all’accordo per il divorzio ha dovuto consegnare le sue 3 ville sulla costa di Newport alla moglie Vanessa stufa dei suoi tradimenti. Il valore stimato è di 20 milioni, ma il totale del risarcimento previsto ammonta a 70 milioni, il totale di 3 stagioni sul quale però pesano le forte tasse.

Infine, il problema al polpaccio è diventato serio per Andrea Bargnani perché Toronto sballottata dai Clippers con 14 assist di Chauncey Billups parte malissimo (27-11) riuscendo a evitare un disastro ben peggiore limando il -16  (e 11 punti, minimo stagionale) dei primi 12 minuti grazie ai canestri di DeRozan a Kleiza (16, high stagionale) e al solito combattente Leandro Barbosa (punti, recuperi, tiri da 3) con un Calderon  molto stanco (1/8, 4 assist contro i 9 di media). Dwane Casey ne ha approfittato per attivare la panchina, difficile rientro di Bayless (2/9 al tiro) che ha saltato ben 13 gare. In assenza di Chris Paul i Clippers rimediano con i 16 rimbalzi (e 16 punti) del centro DeAndre Jordan  e con l’esperto Mo Williams tornato ai livelli dei tempi dei Bucks avendo superato sempre i 25 punti nelle ultime 3 gare. Decisivi i 19 punti nel quarto tempo dello scatenato vice-Paul che il suo coach Vinny del Negro ha elogiato però soprattutto per la difesa.

Inizia l’ultima settimana di gennaio, dopo si faranno i conti del primo mese della NBA ristretta (regular season di 66 gare) che non è mai stata tanto importante per i tre tenori italiani, Toronto è tornata ai vecchi tempi come percentuali di sconfitte, ma si è fatta onore dovunque, ha vinto al Madison e  la causa principale è l’assenza prolungata di Andrea Bargnani (più altri problemi, i recuperi di Kleiza e Bayless). Il Mago garantiva 23 punti di media, adesso l’attacco è il peggiore della Lega,  il record è  4/13 e  per 12 volte i Raptors non sono arrivati a 100 punti. Ma attenzione, il problema è analogo per Charlotte, e Miami nonostante LeBron abbia segnato più di un terzo dei punti (28 con 13 rimbalzi e 5 assist) ha chiuso in casa con un totale di 82 punti e quello dei Lakers è stato simile (88). Chicago guida il ranking (15-3) con l’ultima tripletta, la miglior serie vincente (6/0) è di Memphis e Houston e spieccano le 4 vittorie su 4 di Denver nel viaggio all’Est, mentre la peggiore è New York. E se i Knicks dell’Ovest, come sono stati ribattezzati i Nugget, sono migliori di quelli originali la differenza sta nel cambio Gallinari-Anthony.

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