Toni Cappellari, il presidente Menegin non aveva D’Antoni che gli passava la palla

Sono sceso in campo per rappresentare Lnp perché pensavo che la mia persona potesse mettere d’accordo tutti, un delegato ha detto che venivo da Marte…Legabasket deve contare. Milano non difende, non corre e tira solo da fuori”

Intervista di Enrico Campana

–          Toni Cappellari, partiamo dall’inizio per spiegare ai lettori  la vicenda di cui è protagonista… Alla vigilia dell’assemblea  lo sconcertato  direttivo di Lnp  scopre il blitz “con destrezza” della Toscana che rastrellato  deleghe in tutta Italia  e ufficializzato il candidato per la squadra di Petrucci, già sicuri  di avere la maggioranza fra i delegati che voteranno a  Roma, tenta di mettere l’assemblea davanti al fatto compiuto, l’esecutivo reagisce, un gruppo di club la mette in pista  per parare questo “colpo grosso” e poi, dopo uno scontro interno, decide che il rappresentante nel Consiglio federale sarà scelto nel proprio interno.

–          “Sì forse le persone che mi hanno coinvolto pensavano che la mia persona potesse mettere d’accordo tutti. Ma un delegato ha detto che non ero espressione delle società di LNP e venivo da Marte, io penso che la pallacanestro sia una sola”

–          – Lei ha dato la disponibilità  ufficializzando la sua candidatura con un’intervista, per quale ragione è rimasto sotto traccia?

Non sarà esterno il candidato di Lnp per la squadra di Petrucci

La raccolta delle deleghe per eleggere il toscano Marco Pertini ha avuto un finale scontato, la scelta cadrà fra i 10 del direttivo, il compito di tirare le fila sarà del presidente Bruttini.

L’avventura della Toscana per entrare nell’esecutivo di Gianni Petrucci protagonista di un tentativo di scalata “con destrezza” alla carica di rappresentante di Lnp  è finita bruscamente. Dopo un direttivo sembra molto animato, effetto scontato del tentativo di blitz (raccolta di deleghe allo scopo di avere la maggioranza nel direttivo e fra i delegati  per l’elezione del presidente del prossimo quadriennio e controllare l’assemblea), ha vinto quel sacro principio di fisica per il quale “a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.

Niente scontro sui Nas, sì alla rateizzazione

L’assemblea di Lnp di Bologna ha ottenuto dalla Fip di pagare in tre rate dal 5 novembre a gennaio la tassa di servizio che torna parzialmente ai club come incentivo per la produzione dei giocatori.  Per il CF spunta la voce di Toni Cappellari.

I 12 delegati che andranno a votare per l’elezione dell’esecutivo della Fip di Gianni Petrucci il 14 gennaio a Roma sono Tajana e Vaghi (Lombardia), Lucati (Veneto), Arletti, Bottioni e Incarbona (Emilia), Trovato (Piemonte), Mauriello e Benacquista (Lazio), e il trio toscano Andromedi, Cardelli e Sesoldi.

Alla fine  è arrivato dalla Fip il segnale tanto atteso,  la mobilitazione del manifesto “No rata, no Nas” al quale hanno aderito oltre 100 società che chiedevano un pò di respiro sul pagamento dei Nas, una sorta di tassa di servizio  restituita parzialmente (sembra si tratti di 10 milioni di euro) aqi club quale incentivo per la produzione giocatori (naturalmente la grande fetta della torta è per la A): Lnp è riuscita a strappare il pagamento in tre rate col  leggero dilazionamento (entro il 5 novembre, 5 dicembre e 5 gennaio). La notizia positiva  ha contribuire a rasserenare gli animi dei quasi 120 delegati, segno di una partecipazione molto sentita, presenti alla 36a assemblea della Lega Nazionale Pallacanestro.