Nba, Toronto spazza Cleveland con Bargnani e Calderon

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Nel corso delle gare Nba del 4 gennaio, i Raptors vivono una nuova era: hanno battuto nuovamente Cleveland di Kyle Irving col top stagionale di Andrea Bargnani (31 punti) che diventa il settimo marcatore della NBA, mentre il play spagnolo Calderon è terzo negli assist. Crescono anche i Denver di Gallinari, mentre Belinelli esce dal quintetto.

Toronto batte nuovamente i tosti Cleveland di Kyle Irving, n.1 del draft, e dell’israeliano Omar Casspi, Andrea Bargnani  si conferma più che mai “Il Mago” e con 31 punti, massimo stagionale (precedente 30 con Dallas) è l’MVP della gara confermando  il prestigioso  7° posto nella classifica dei marcatori con  22,6. Anche questo match dimostra oltre che la crescita dei Raptor che hanno adesso come le migliori formazioni un trio di star (in questo caso gli altri sono il play spagnolo Jose Calderon, 3° nella classifica degli assist, e l’aletta sgusciante DeMar DeRozan) il salto di qualità personale del romano  che tira meno da fuori, va più sotto, gioca in uno contro uno, sfrutta i suoi 211 centimetri e la mobilità e per la terza volta ha catturato 7 rimbalzi.

Nelle difese aperte va a nozze, contro Cleveland battuta di 15 punti nella Air Canada di Toronto, ha giocato 34 minuti con 11/16, 7 rimbalzi, 2 assist, mentre nuova doppia doppia di Calderon (13 punti e 11 assist) mentre Butler è stato l’unico starter della giornata a non segnare un punto. ha aperto la crisi dei Knicks con troppo corri e tira e troppi infortuni, al Madison è passato anche il modesto Charlotte trascinato dal moro francese Boris Diaw (27 rimbalzi e 6 assist) con la solita scorpacciata di canestri (228 punti totali).

Vittorie in trasferta anche per Chicago che va a 6/1 come Miami, capace di spazzare via la velleitaria Indiana (+35) con Super-LeBron (33 punti, 13 assist, 8 rimbalzi che compensano l’assenza di Wade) e Memphis di Marc Gasol  che a Minneapolis spegne gli entusiasmi dei Lupi di Kevin Love.

Il top-scorer della giornata con 38 punti è Monta Ellis (Sacramento), guida la classifica LeBron con 29,3, secondo con 27,2  Carmelo Anthony (Knicks), terzo con 26,1  Kevin Durant (Oklahoma), quarto con  26 Blake Griffin (Clippers), quinto con 25,9 Kobe Bryant (Lakers), sesto con 25,4 Kevin Love (Minnesota) e settimo Bargnani con 22,6.

Nei rimbalzi, con i 20 contro Orlando Dwight Jones è al primo posto con 15,3 di media e secondo è Kevin Love con 15,2; negli assist il piccolo Kyle Lowry (Houston) viaggia a 11 di media davanti a Rajond Rondo (Boston) con 10,5, terzo Jose Calderon dei Raptor con 9,8, davvero un exploit del play delle nazionale vincitrice degli ultimi due europei, mentre si fanno onore anche i connazionali Rudy Fernandez che ha giocato una gara tosta (12 punti e azioni spettacolari)  premiando la fiducia di George Karl che ha concesso una pausa agli starters. Gallinari ha segnato 8 punti in 25’ minuti, con 4/6, 4 rimbalzi, 3 assist e la stoppata più spettacolare della gara precipitandosi in un coast coast da star del basket, purtroppo conclusa con un errore.

Col rientro di Eric Gordon, fuori nelle prime 4 gare, Marco Belinelli è passato in panchina, Gordon è stato il top scorer (22 punti) degli Hornets. L’azzurro ha sentito questo brusco passaggio della sua stagione e ha segnato solo 5 punti in 20 minuti (zero nelle caselle rimbalzi e assist), e questa è una delle ragioni della sconfitta casalinga contro Filadelfia che relega gli Hornets nella parte bassa della classifica della Western Conference  con 2/4 peraltro assieme a Phoenix, Golden State, Houston e Minnesota. Guida con 4/1 Portland vincendo sul campo di Oklahoma che viene da 2 sconfitte (5/2) e viene affiancata dai Nuggets di Gallinari (5/2) , Sacramento è ultima con 2/5.

Nella Eastern Conference 6/1 per Chicago con la conferma di Derrick Rose e  Miami di LeBron-Bosh-Wade, 5/2 per i Magic di Dwight Howard, mentre Toronto è 3/3 grazie al duo Bargnani-Calderon, e si aprono prospettive interessanti dopo anni di vacche magre per la franchigia canadese. Giovedì 5 gennaio solo 4 incontri ma attesissimi, con Miami che rischia ad Atlanta, il derby San Antonio-Dallas e i rinati Lakers che verificano le nuovi ambizioni di Portland.

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