NBA caso Frye, fermato per il cuore il centro dei Suns

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In seguito ai controlli medici obbligatori della NBA Channing Frye  è stato fermato per un’anomalia cardiaca che impedisce il normale flusso sanguigno in tutto il corpo. Il centro dei Phoenix Suns però conta di tornare a dicembre “perché – ha spiegato – il problema non è congenito ma virale, e potrebbe  sparire come si è manifestato”. I Suns gli hanno messo a disposizione i migliori luminari che trattano i problemi cardiaci.

I controlli al cuore sono obbligatori dal 2006, dopo le morti sul campo di Hank Gathers, Reggie Lewis e Jason Collier.

L’anno passato ci furono due casi  determinati dai protocolli sanitari previsti perla tutela dei giocatori, quelli di Chuck Hayes e Jeff Green. Il primo che aveva firmato un contratto di 21 milioni di dollari per 4 anni, fu fermato al primo allenamento perché si evidenziava un cuore ingrossato, mentre Green fu operato per un aneurisma alla aorta e torna in campo quest’anno con i Boston celtics.

Diversi giocatori hanno superato problemi analoghi, come Malik Allen, Eddy Curry, il francese Ronny Turiaf, Ethan Thomas, fred Hoiberg. Altri invece sono stati costretti a ritirarsi, come l’argentino Oberto, il serbo Rebraca (ex trevigiano) o Ruben Boumtje-Boiumtje. Robert Tractor Traylor invece superato un intervento al cuore tornò a giocare ma fu trovato morto mentre giocava nel campionato portoricano.

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