Nascita tribolata per la nuova A dilettanti, c’è il caso Bonamico

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Galeotto fu un taglia-e-incolla partito incidentalmente dal pc di Marco Bonamico, o si tratta di un altro colpo basso per mettere fuori gioco definitivamente LNP? Questo succede dopo l’Opa ostile di Faraoni  quando ai primi  di ottobre  il gm della Virtus Bologna delegittimò l’organismo delle minori spaccando il direttivo  e il suo presidente Fabio Bruttini, uno – pensate –  eletto plebiscitariamente  da 200 società  pochi mesi prima   convocato in un ristorante a Firenze Certosa  per vedersi consegnare  un fogliettino con i  nomi del delegato per il Consiglio Federale e i  consiglieri (tutti poi eletti senza colpo ferire!) e precostituire una maggioranza ancor prima dell’assemblea.

Una mossa di tale destrezza  e al tempo stesso tanto apertamente grossolana non s’era mai vista nella storia dei canestri. E nemmeno Rubini, nel momento della sua massima potenza, si era mai permesso di violare il codice di condotta,  fregarsene delle istituzioni, a loro volta accondiscendenti,  tanto da far capire che il dirigente livornese –  braccio destro con ricco contratto  del presidente Maifredi commissariato –  vanta ancora un grandissimo potere dentro questa Fip tanto che si capisce perché adesso si  parla di lui come Commissioner del nuovo campionato.

Si voleva dare un contentino alla Toscana, assicurarle una poltrona  nella squadra-Petrucci, ma la faccenda potrebbe essere letta – dicono – anche in un altro modo. Si arguisce intanto che evidentemente il Faraoni ha avuto via libera del nuovo gruppo di soci della Virtus Bologna di agire in tal senso perché, in fondo, il nascente campionato di A dilettanti potrebbe essere una riserva interessante per piazzare in prestito le decine e decine di giovani che due-tre società  di A controllano. E quindi è meglio tenerla sotto cappello.

Adesso cosa è mai accaduto  con Bonamico?. Il segretario della Fip, su mandato di Petrucci e Laguardia, inviano una lettera di sollecito alle delegazioni di LNP e Legadue  affinchè trovino un’intesa per il format e la gestione del campionato. Il dialogo non è facile, ci sono in ballo anche ruoli di potere ben remunerati, ciascuno rivendica una jus primae noctis.

Tocca a ne”, “No,  tocca a me!…”.

E si arriva all’ultima riunione dei giorni scorsi. LNP passa a Bonamico la bozza delle sue proposte per approfondire la discussione,  invece il presidente di Legadue  salta questo passaggio, la ignora e trasmette alla Fip solamente il proprio pacchetto di richieste fra le quali alcune inaccettabili, come quello di conservare il logo Legadue e i tre visti che significano un posto in meno per gli italiani.

Il pacchetto-Bonamico  comprende anche:

  • 1) atleta extracomunitario già vincolato a un club italiano;
  • 2) giocatore U21  iscritto a referto per almeno 3 (tre) partite di campionato, naturalmente  straniero non formato, che per almeno due stagioni abbia partecipato a un campionato giovanile italiano;
  • 3) L’attuale interfaccia di tesseramento, ovvero la Lega, è ritenuta dai Club la perfetta controparte da avere su questo tema;
  • 4) arbitri:  gettone standard per la stagione regolare e più sostanzioso per gli arbitri selezionati per la fase ad eliminazione,
  • 5) Nas:  riduzione del compenso e uguale per le fasce Golden e Silver.

Preso in contropiede, il vertice  di LNP ha bloccato qualsivoglia accordo con l’interlocutore e reagito con un documento, che Pallarancione.com ha letto, il cui tenore è questo:

A fronte di un rigoroso percorso istituzionale reso necessario dalla delicatezza e dall’importanza dei temi da affrontare, crea disappunto la scorrettezza con cui Legadue ha anticipato agli Organi Federali  le proprie posizioni su contenuti ancora in discussione ed ancora di più crea stupore il loro inserimento all’odg  del Consiglio Federale addirittura con una integrazione successiva .Considerando che LNP sta affrontando con estrema collaborazione la terza importante riforma dei campionati nelle ultime 5 stagioni sportive rendendosi anche disponibile allo scioglimento della propria associazione dopo più di 25 anni di esistenza, ci saremmo aspettati rispetto e considerazione per le impegnative scadenze che ci siamo dati con estremo rigore e correttezza.Non stiamo giocando a chi è più bravo: abbiamo la responsabilità di dare risposte a 180 società e lo vogliamo fare in trasparenza individuando con chiarezza i temi da definire per il futuro perchè non si tratta solo di creare un nuovo campionato (già si parla di un altro successivo) ma porre tutti assieme le basi per una vera riforma del settore nazionale  dilettantistico che tanta parte ha nel nostro movimento.Confermando i nostri impegni ,confidiamo di poter arrivare ad un risultato positivo nella chiarezza  di rapporti e pur rispettando l’autonomia e l’autorità del Consiglio Federale, riteniamo inopportuno ogni prematuro esame o valutazione di proposte ancora in fase di discussione”

Siamo al dialogo fra le Due Coree. La Commissione di Lavoro mista ha fissato la data del 14 marzo (a Siena o Cecina dove il prossimo fine settimana si assegnano le 3 coppe Italia dilettanti) per un confronto ultimativo il Direttivo di LNP è  previsto per il 15 marzo per la ratifica dei contenuti da sottoporre all’Assemblea Generale delle società del 16 marzo.  Potrebbe finire con un colpo di scena, e cioè che di fronte a un attacco concentrico perché oltre a Legadue ci sarebbe, tanto per aumentare il caos, la richiesta di alcuni club di A di tornare alla A-1 e A-2.

Questo con la solita scontata scusa come  di riportare il basket nelle grandi città. Difatti considerato il discredito riservato al proporio vertici, è possibile infatti che LNP scelga di sciogliersi. Questo per un minimo di rispetto verso se stessa (e  i 180 club) e per far nascere  una nuova Lega , insomma ognuno per conto suo. Si è tirato troppo la corda, col risultato che siamo alla fase finale dei campionati e non si conosce ancora quanto sono le squadre, chi sale e chi scende.

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