Monsalve lascia l’ospedale arresto cardiaco superato

Ex giocatore del grande Real, in 40 anni di carriera ha diretto almeno 20 squadre fra cui il Brasile e anche in Italia nell’82 a Mestre. Moncho Monsalve, uno dei primi grandi centri del Real Madrid, è stato dimesso dopo una settimana dall’ospedale di Madrid dopo che lo scorso sabato si era temuto per la sua vita a causa di un arresto cardiaco felicemente superato dal 67enne allenatore che sta lavorando con Murcia.

Moncho è un allenatore che può competere con Jim McGregor, ex allenatore della squadra azzurra, per il Guiness del numero di squadre dirette e di paesi nei quali ha lavorato. E una delle sue prime uscite dalla Spagna agli inizi degli Anni Ottanta fu proprio l’Italia, quando Pieraldo Celada lo chiamò a Mestre.

Dopo aver giocato nel San Sebastian, Real Madrid, Bilbao e Girona a soli 27 anni  inizia  sua carriera di allenatore a Mataro nel ’72 e poi prosegue conaltri club spagnoli come il FC Barcelona, CAI Zaragoza, Murcia, Malaga, OAR Ferrol, quindi la breve esperienza di Mestre  nel 1982, Nautica Tenerife, Valladolid, Lobos Cantabria e Murcia. Ha guidato anche le selezioni nazionali di quattro continenti, il Brasile, la  Repubblica Dominicana, Tunisia, Svizzera, il Marocco.

Fino al 2010 è stato l’allenatore di basket del Brasile, ma non è riuscito a qualificarsi per le Olimpiadi Pechino anche se ha  conquistato la medaglia d’oro al Torneo delle Americhe e la qualificazioni ai mondiali 2010 in Turchia.

Nel febbraio 2011  dopo 3 sconfitte ha lasciato la panchina del  Sameji di Santiago (Repubblica Dominicana) spiegando che il motivo erano le ragioni di salute della madre e anche sue. Moncho è sempre stato un coach focoso ma anche emotivo, ma anche una grande persona. Conosce il basket come pochi colleghi al mondo. Ha lavorato anche con la federazione spagnola coi giovanile  per il direttivo tecnico ed è anche un ottimo commentatore televisivo. Ha ricevuto nel 2010 il premio Raimundo Saporta alla carriera.

[email protected]
Riproduzione Riservata