Europei 2011: Macedonia – Russia 68-72

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Portare la medaglia di bronzo in Macedonia sarebbe styato un privilegio che la nazionale di basket avrebbe voluto avere. Perchè la storia diu una nazione dal passato recente e difficoltoso si costruisce – si rinsalda – anche grazie a momenti di giubilo garantiti dallo sport. Giocare la finale per il terzo e quarto posto degli Europei 2011, in ogni caso, ha rappresentato di per sè motivo di orgoglio che va ben oltre ogni più rosea previsione e aspettativa.

Di fronte ai giallorossi, una Russia leggermente favorita per una rosa di maggiore qualità e la possibilità di poter contare su cambi più affidabili. Eppure, sulle grandi spalle di Bo McCalebb – mai come in questa circostanza emblema di un intero popolo, di una squadra – la piccola Macedonia ha provato a salirci per farsi più grande. Per dimostrare di non avere alcun timore reverenziale pur nutrendo grande rispetto.

Dalla parte opposta, Timofej Pavlovič Mozgov e  Sergey Monya sono stati fin da subito espliciti: nessuna voglia di piegare il capo nè di dare corda ad alcuna sorta di sentimentalismo. Sono le iniziative dei due, tonici per tutti i primi due quarti, a consentire ai russi di conservare con costanza un margine di vantaggio che ha consentito loro di gestire l’incontro. Neppure McCalebb, 15 a referto tra i primi due quarti, può fare granchè in questo giochino dell’elastico che porta i macedoni ad avvicinarsi un po’ di più o un po’ di meno ma, in ogni caso, a stare a guardare. Alla seconda sirena – quella dell’intervallo – il punteggio era di 36-30 per la Russia.

Pare che ci si appresti a consacrare la supremazia russa anche nbella seconda parte di gara, invece l’impeto di orgoglio macedone conta più di tutte le attitudini e virtù tecniche degli avversari. Non è solo questione di doti cui madre natura è mittente primaio: contano poi tutto il resto. Attributi e polmoni in grado di farti correre di più; cuore a pompare come motore incessante; occhi pieni di grinta, della voglia di non cedere nemmeno un pallone e lottare su ogni rimbalzo. Tra i russi si risveglia dal torpore Kirilenko, autore di 18 punti complessivi e di un gran finale di partita ma sono in realtà McCalebb (22 alla fine del quarto quarto) e compagni a ritagliarsi, per l’ennesima volta nel mondiale, la scena. Con una tenuta impressionante, la Macedonia va ad agguantare il pari: 68-68 a 27” dal termine.  Tocca a Shved togliere le castagne sul fuoco e allontanare lo spauracchio: a 6 secondi dal termine sono i due liberi del russo a chiudere l’incontro il cui punteggio si fissa sul 72-68 per Bykov e compagni. Medaglia di bronzo ai russi.

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