Deron Williams e Steve Nash, che colpi!

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La guardia rimane ai Nets nell’operazione per il trasferimento a Brooklyn per 98 milioni per 4 anni, a 38 anni  il re dell’assist  firma per il Lakers per 3 anni in cambio di 4 giocatori del draft e 3 milioni di conguaglio per i Phoenix. Houston vuole riprendersi Jeremy Lin.

Il mercato dei free agent ha registrato due fra gli affari più attesi, quelli riguardanti Deron Williams e Steve Nash. Deron, una guardia esplosiva che coltiva l’ambizione di vincere un titolo con una squadra più forte dei nest dello scorso anno, si trasferirà. Nel senso però che la sua nuova destinazione si trova a qualche decina di chilometri  dal New jersey, precisamente nella nuova Arena di Brooklyn, periferia multietnica di New York dove i Nets del milionario russo che ha acquistato il club vuole far partire un’operazione ambiziosissima. E dopo l’ingaggio del bosnicaco Teletovic (15 milioni per 3 anni), uno dei migliori cecchini dell’Euroleague,  di Joe Johnson (Atlanta), il rinnovo del contratto con Gerald Wallace, preso l’anno passato da Portland, e l’imminente firma di Erggie Evan, ecco i Brooklyn Nets diventare una franchigia importante, e presentarsi a Dwight Howard offrendogli una squadra degna per una star del suo calibro.

I Dallas erano arrivati fino a 75 milioni di dollari, i Nets ne hanno investiti 98 per quattro anni. Adesso i Nets devono cercare di trattenere il centri Brook Lopez, e prendere un cambio per Williams, che potrebbe essere Jason Kidd. Poi il magnate russo che ha fatto fortuna col commercio dei jeans si concentrerà su Orlando sperando di far scendere dall’alto il giorno dell’inaugurazione della nuova Arena il superman del basket che per il momento pensa solo a ritrovare la miglior forma, dopo un’operazione alla schiena e la rinuncia alle Olimpiadi.

Abbiamo sperato che l’Armani provasse almeno a fare una sortita con Steve Nash, invece il due volte MVP della NBA che ama il calcio  a 38 anni  non pensa minimamente all’Europa per una “second life”, e dopo essere stato un possibile colpo di mercato per i Knicks (sul finire dell’ultima stagione) e per i Raptors si alternerà con Ramos Session (il quale però potrebbe cambiare maglia) per scodellare assist  al bacio  a Koby Bryant e all’artiglieria pesante dei Lakers. I Knicks e i Raptors, i quali avrebbero sacrificato Calderon per avere i, più grande cestista canadese di ogni tempo, erano pronti a entrare nell’affare, e Phoenix a pareggiare l’offerta ma Nash ha firnato un triennale con i Lakers. L’affare sarà perfezionato l’11 di luglio, in cambio Phoenix avrà 4 scelte: la prima del 2013 e 2015 e la seconda del 2013 e 2014 e una compensazione economica (3 milioni di dollari) che è poi quella che i lakers hanno incassato da Dallas per Lamar Odom.

“Per me è importante poter giocare con i mei amici”, queste le motivazioni di Steve che l’anno scorso ha avuto una media di 10,7 assist e 12,7 punti, leader per metà stagione degloi assist e poi superato da un grandioso finale di Rajon Rondo.

Se Session non esercita l’opzione per rimanere ai Lakers, la società della famiglia Buss libera delle risorse da mettere su Dwight Howard più la cessione di  Pau Gasol o Andrew Bynum che ha creato qualche problema dentro il club, è svogliato negli allenamenti e diserta appuntamenti di rappresentanza.

La vita a volta è stara, e scartato  Jeremy Lin il 24 dicembre, alla vigilia del ritorno in campo, per puntare su Dalembert, Houston 8 mesi dopo ha offerto un triennale da 24 milioni di dollari al play dela riscossa di new York che sembra pronta a rilanciare offerendo quattro anni di contratto, per 32 milioni. Ingaggiato a gettona dai Warriors, il 9 di gennaio fu scaricato, Houston  tornò alla carica, nel frattempo sembra che avesse anche firmato un pre-contratto con Teramo (per 100 mila dollari) quando si fece avanti New York, per completare il roster decimato dagli infortuni. E’ una favola in cui il protagonista moltiplica giorno dopo giorni il suo capitale, da 8 mila dollai a 80 mila, poi agli 800 mila della stagione scorsa che potrebbero diventare 8 milioni nei prossimi 4 anni. Anche questo fa capire perché la NBA sia considerato il grande Sogno Americano.

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