D’Antoni ai Nets, è ufficiale: farà il vice di Steve Nash

Incredibile notizia che arriva da oltreoceano e che stupisce un po’ tutti gli appassionati del mondo Nba. Infatti, D’Antoni ha finalmente accettato la proposta che gli è arrivata dai Brooklyn Nets e ha deciso che farò da vera e propria chioccia a Steve Nash, che è stato da poco nominato nuovo head-coach.

Steve Nash dice basta, ringrazia e si ritira

Steve Nash si ritira e di certo sarà ricordato come uno dei migliori giocatori dell’NBA: terzo nella classica globale giocatori con 10335 assist, due volte mvp nel 2005 e nel 2006, 8 volte All Star. Peccato non essere arrivato mai alle Finals. A lui manca il basket, al basket mancherà lui. 

Nba torna Nash, per i Lakers comincia una nuova era?

Mike D’Antoni può giocare finalmente con la squadra al completo  recuperando Steve Nash, fuori 24 partite per un problema al ginocchio,  e i Lakers vincono gara2 sul campo dei Warriors, la più bella novità della stagione coi suoi giovane di talento, dopo essere stati sotto di 14 punti nel 4° tempo, aver avuto l’occasione di vincere con un tiro di Bryant e sfruttando l’enorme  esperienza nell’overtime finito, come sublimazione dello spettacolo,  con la tripla del possibile pareggio di Stephen Curry, circondato da 3 difensori,  leggermente lunga sul ferro.

Si è capito che gli astri  sabato notte  erano dalla parte dei  Lakers quando recuperati 14 punti, i gialloblù  sono tornati  avanti proprio sul filo   con 2 canestri da 3 e   nell’overtime Koby Bryant che  stava per perdere palla si è trovato a palleggiare in ginocchio riuscendo a rialzarsi per segnare  un canestro psicologicamente importante in una delle gare più pazze della sua incredibile carriera riuscendo a segnare per la 15esima volta quest’anno più di 30 punti, con 41 tiri, di cui 16 realizzati. Un dato da Guinnes, perché  ha tirato  ben 41 volte, pensate 10 più dei 31 di massimo stagionale contro Houston!.

Deron Williams e Steve Nash, che colpi!

La guardia rimane ai Nets nell’operazione per il trasferimento a Brooklyn per 98 milioni per 4 anni, a 38 anni  il re dell’assist  firma per il Lakers per 3 anni in cambio di 4 giocatori del draft e 3 milioni di conguaglio per i Phoenix. Houston vuole riprendersi Jeremy Lin.

Il mercato dei free agent ha registrato due fra gli affari più attesi, quelli riguardanti Deron Williams e Steve Nash. Deron, una guardia esplosiva che coltiva l’ambizione di vincere un titolo con una squadra più forte dei nest dello scorso anno, si trasferirà. Nel senso però che la sua nuova destinazione si trova a qualche decina di chilometri  dal New jersey, precisamente nella nuova Arena di Brooklyn, periferia multietnica di New York dove i Nets del milionario russo che ha acquistato il club vuole far partire un’operazione ambiziosissima. E dopo l’ingaggio del bosnicaco Teletovic (15 milioni per 3 anni), uno dei migliori cecchini dell’Euroleague,  di Joe Johnson (Atlanta), il rinnovo del contratto con Gerald Wallace, preso l’anno passato da Portland, e l’imminente firma di Erggie Evan, ecco i Brooklyn Nets diventare una franchigia importante, e presentarsi a Dwight Howard offrendogli una squadra degna per una star del suo calibro.

Steve Nash ai Los Angeles Lakers

I Los Angeles Lakers si sono assicurati Steve Nash, uno dei free agent più ambiti nel mercato Nba. Secondo il network Espn, i Lakers hanno raggiunto l’intesa con il 38enne play e con i Phoenix Suns, l’ormai ex squadra della guardia.

Nash ha firmato il nuovo contratto con Phoenix prima di essere ceduto ai Lakers, che hanno messo sul piatto 2 prime scelte (2013 e 2015) e 2 seconde scelte (2013 e 2014).

Nash, inseguito anche da altre squadre e soprattutto dai New York Knicks, si lega ai Lakers con un contratto triennale che dovrebbe contemplare un ingaggio complessivo da oltre 25 millioni di dollari.

Steve Nash vicino al Raptors!

Toronto risparmia su Calderon che potrebbe giocare in Euroleague con l’argentino Luis Scola.

Dopo il triennale  da 34 milioni di dollari che permette a Kevin Garnett di essere il giocatore più costoso nella storia di una franchigia (322 milioni di dollari contro i 293 di Shaquille O’Neal) nell’ultima ora sembra ormai vicina la firma di Steve Nash per i Toronto Raptors, intenzionati a fare il salto di qualità e inserirsi in fascia alta con la firma di Jonas Valanciunas, n.5 del draft 2011,  e l’acquisizione dell’ultimo draft di ben 3 giocatori, Terence Ross (Washington), Quincy Acy (Bylor) e Tomislav Zubic (Cibona Zagabria).

Per la franchigia che nel 2006 ha puntato su Andrea Bargnani (e lo ha confermato con un quinquennale da 50 milioni di dollari due anni fa) si tratta di un investimento da 12 milioni di dollari, due più all’anno dell’azzurro. Per un piccolo di 34 anni non c’è male…

  I  Raptors  per stare nel salary cap  si libereranno del contratto di Calderon che potrebbe andare ai Lakers come cambio di Ramon Session o a Miami come alternativa di Mario Chalmers. E una terza ipotesi potrebbe essere quella di essere il cambio di Tony Parker a San Antonio. Ma c’è anche un’idea europea, perché il Caja Laboral sembra intenzionata a offrire un contratto interessante all’argentino  di Houston Luis Scola e al play titolare della nazionale spagnola che sta lavorando in questi giorni con la sua squadra ed è convinto di poter conquistare l’oro a Londra, anche se il capitano Juan Carlos Navarro ha problemi al piede e manca Ricky Rubio.
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Perché Armani non chiede a Steve Nash di giocare i playoff?

Poco dopo l’operazione al ginocchio di Jeremy Lin, al Madison era circolata la voce dell’arrivo di Steve Nash per i playoff. Successivamente con una serie di vittorie i Suns sono entrati nel giro dei playoff e oggi sono al 9° posto  (31/29) a 6 gare dal termine della regular season, davanti hanno Houston e Denver (7° e 8° con  32/27), mentre al 10° c’è Utah con 31/30.  Difficile recuperare 2 sconfitte e 1 vittoria, anche se Houston ha smesso di vincere.

E’ successo però  sabato notte un fatto strano. Dopo 5’43 a San Antonio Steve Nash è stato tolto dal suo allenatore e non  è più rientrato. Vero però che il re dell’assist era la brutta copia di se stesso, con 1 canestro su 5 tentativi  e 2 palle perse, come è vero che Grant Hill, il nonno della regia (40 anni a ottobre), appena rientrato dopo 8 partite per un problema al menisco non ha fatto di meglio, 2 su 4, per cui anche lui  dopo 7 minuti ha lasciato il campo e chiuso lì la sua partita.

Grazie alle rotazioni  è tornato a galla Sebastian Telfair, una leggenda da ragazzo ai tempi dell’Abrahm Lincoln High School di Brooklyn col record di 3 successi consecutivi nella competizione interscolastica. Disse no alla borsa di studio di Luoisville passando a 19 anni nella NBA scelto n.13 da Portland, per finire ai Clippers e poi ai Phoenix.

Telfair, 1,83, 25 anni bambino prodigio non è più ma è ancora giovane  pur essendo già al suo 7° anno di NBA. Nella strana notte dei Suns a San Antonio, finita con una sconfitta di 15 punti, il kid di Brrokyn  si è rilanciato. Migliore realizzatore della gara, con 21 punti in 30 minuti contro i 5,4 e 14 di media.

I Suns pensano al futuro più che ai playoff. E se la voce di mercato non fosse vera e fra una settimana Phoenix fosse già fuori dai giochi, Milano non potrebbe offrirgli di giocare i playoff della Spaghetti League? Avendo l’Armani per direttore delle operazioni  non uno dei tanti ex bancari arrivati nel basket  un ex scout della NBA,  ritengo scontato abbia già contattato  il grande play canadese e magari con i buoni uffici del presidente Jerry Colangelo, grande amico di Toto Bulgheroni, per cercare di chiedergli se è interessato a venire l’Italia, se la cosa si può fare. Sarebbe un’occasione  per far riparlare il basket come per i colpi di Gervin, Haywood, McDaniels, McAdoo, Carroll.

Per la cronaca il quintetto iniziale di Phoenix ha segnato in tutto 20 punti sui 91 (105 quelli subiti), e precisamente 6 sono stati i punti di Gortat, Dudley e Brow, 2 di Nash e 0 di Frye.