Il peggior Bryant degli ultimi 8 anni, frenata dei Lakers

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Sbagliare é umano, perseverare è diabolico. Non basta la cessione di Derek Fisher (5 titoli), la bandiera dei Lakers, che ha firmato per Houston per 3,4 milioni di dollari, sembra una provocazione quella di  Mike Brown di insistere su Steve Blake nel ruolo di guardia e utilizzare come cambio Ramon Session arrivano in cambio di Luke Walton e Jason Kapono.

“Devo pensare al futuro della squadra”,

avrebbe dichiarato il coach di colore arrivato quest’anno a Los Angeles. Queste parole hanno scatenato sconcerto fra i tifosi e i giornalisti perché Blake che come starter per la seconda volta ha chiuso nuovamente senza segnare un canestro (un tiro da 3 andato a vuoto e basta), mentre Session è stato preso con lo specifico compito di  velocizzare il gioco e dare la palla dentro, cosa che ha fatto contro Utah anche se non è riuscito a tirare bene (1/7).

Ma Utah è riuscito a vincere la sua seconda partita sulle 4 totali e a chiudere la striscia di 10 vittorie casalinghe dei Lakers grazie a Paul Millsap e ai 34 punti delle due matricole Eneas Kanter e Alec Burks, ma anche alla clamorosa magra di Kobe Bryant nel tiro: 3 canestri su 20 tentativi, 1/6 da 3, 6 rimbalzi, 4 assist Per ritrovare una serataccia come quella di domenica, bisogna andare indietro al 8 anni quando Kobe segnò 11 punti, con 2 su 16 e i Lakers persero 72-82 a Memphis quando Pau Gasol giocava nei Grizzlies.

“Adesso so che possono esserci anche giornate come questa…”,

ha detto il top scorer della NBA smorzando la delusione con una battuta.

Ne ha approfittato il 20enne turco Eneas Kanter, n.3 del draft, miglior europeo dell’ultimo draft nel quale Jonas Valanciunas, scelto dai Raptors di Bargnani, era n.6, che assente il centro titolare Al Jefferson ha segnato 17 punti con 6/7 al tiro, 8 rimnbalzi in 22 minuti. Scatenato anche l’altra matricola Alec Burker, 19 minuti pregevoli con 17 punti, 7/10, 3 rimbalzi.

Terrificante la potenza sotto canestro dei Lakers grazie a Andrew Bynum, 33 punti (suo primato personale e della giornata) , 12/14, 9/12 dalla lunetta e 11  rimbalzi e Pau Gasol (18 punti con 8/12 e 10  rimbalzi) che si è espressa in 45 rimbalzi contro 40, anche se non è stato sufficiente. Utah ha avuto il merito di vincere anche con 2-10 da 3, e la giovane squadra grazie alle sue matricole e questo Burke, poco quotato, già decisivo con 15 punti con Minnesota  continua a coltivare la speranza di entrare fra le prime 8.

Dopo l’ultimo giro di boa Chicago (37-10) mantiene il comando e un significativo vantaggio sulle due rivali dopo essere tornata al successo. Miami (33-11) ha vinto il derby con Orlando dimostrando di poter fare a meno di un grande centro, successo netto di Oklahoma (34/11) con Portland.

Settimana decisiva per Denver (25/20) che  dopo la vittoria per 98-91 con Boston è al 7° posto e stanotte se batte Dallas può arrivare al 6°, poi mercoledì c’è Detroit e venerdì si chiude la lunga storia con Utah. Alle finali di Coppa Italia Vittorio Gallinari ha detto che Danilo è molto carico sperando di giocare i playoff, bisogna vedere come reagirà la squadra alla cessione di Nenè (“una mossa uguale a quella di Anthony dell’anno passato per ridurre i costi con la cessione di un contratto pesante”) e all’innesto del discusso gigante  JaVale McGee, e che non ci sono ostacoli sulla disponibilità per la maglia azzurra. “Danilo ama molto la nazionale”, ha detto Vittorio, ex giocatore del Billy “banda bassotti”.

Risultati domenica 19 marzo: Cleveland-Atlanta  87-103, LA Clippers-Detroit 87-83, Memphis-Washington 97-92, Sacramento-Minnesota 115-99, Miami-Orlando 91-81, Phoenix-Houston 99-86, Oklahoma-Portland 111-95, LA Lakers-Utah 99-103.

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