Che goduria il basket olimpico al femminile!

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Usa-Australia e Francia-Russia: queste le semifinali dell’8 agosto , una passarella unica delle maggiori star fra di questo sport, come la bellissima australiana  Lauren Jackson, Becky  Hammon l’americanina che guida la Russia e  Celine Dumerc genietto della sorpresa-Francia.

Donna è bello. Nel torneo femminile dell’Olimpiade londinese  i quarti  hanno confermato di essere  il momento  più spettacolare dei tornei ad eliminatoria diretta e offerto già  un primo verdetto importante:  una squadra europea tornerà a giocare la finale,  a 20 anni di distanza dal successo della formazione delle ex repubbliche sovietiche  (si chiamava Comunità Stati Indipendenti) raggruppatesi  (erano in 12, mancava solo la Georgia) per infliggere l’ultima sconfitta agli Stati Uniti.
Le semifinali di giovedì  9 agosto  offriranno l’ennesima sfida fra Stati Uniti e Australia vinta per 3 volte su 3 dalle americane nelle ultime 3 finali olimpiche, mentre  la rappresentante europea uscirà invece da un  match Francia-Russia uscito a sorpresa.

Il fatto rilevante di questi Giochi è  il grande ritorno delle transalpine sparite dopo il 5° posto di Sydney, quindi ben  12 anni fa,  declassamento che ricorda  quello dell’Italia  che ottave nel  ’92 e ’96  torneranno a Rio , se tutto va bene,  dopo 20 anni  ma riusciranno a qualificarsi  agli europei del prossimo anno sull’abbrivo del successo nel girone dei pre-europei  cambiando persone e programmi.

Ho seguito in Tv, divertendomi moltissimo, la lunga giornata dell’altra metà del basket nei quarti di finale di martedì. Si è trattato di una  maratona di ben 14 ore  e caratterizzata di storie importanti e ottimo basket. Una maratona cominciata  alle 9 di mattina con la vittoria netta (+42)  delle americane  nel derby con le canadesi, e proseguita con tre match-thrilling e l’ultimo canestro da 3 punti della francesina Dumerc quando erano quasi le 2 di notte

L’Australia arrivata ai Giochi con 3 argenti e un mondiale (grazie alla vittoria delle russe sulle americane in semifinale nel 2006)   con il problema dell’infortunio  della regista Taylor, ha raggiunto due traguardi:  consentire a Lauren Jackson,  l’icona sportiva del paese scelta come portabandiera del proprio paese a Londra di battere il record  olimpico dei punteggi e  rimanere ai vertici internazionali. Nel finale ha spazzato via  (+15)  la  Cina, 4.a a Pechino e argento nel ’92 ma in calo  nelle due competizioni di questi Giochi, specie nel torneo maschile l’allenatore americano Donwald non ha lontanamente compensato il ritiro del gigantesco  Yao Ming).

Grazie a una crescita euoforica dell’economia e in  generale di tutto il movimento cestistico, dal vertice (vedi i draft NBA e il successo dei vari Turkoglu, Yliasova e Kanter)  alle giovanili (parlano chiaro i risultati dei campionati europei di quest’anno) il settore femminile ha sfiorato il colpo clamoroso a Londra. Merito va alla recente naturalizzazione dell’americana Kuanita Holingswort (23 anni, 1,96, centro, viene dalla Portsmouth americana, gioca in Ungheria)  se   la Turchia ha tenuto in scacco la Russia, due bronzi alle ultime Olimpiadi, l’unica a battere gli Usa negli ultimi 20 anni (mondiali 2004).

A loro volta le russe fin da  prima di Pechino avevano naturalizzato Rebecca “Becky” Hammon che ha portato la  squadra in semifinale  con 33 minuti di grande intensità e intelligenza e lo spettacoloso canestro decisivo nell’ultima azione. Nata a Rapid City (Iowa) 35 anni fa, copia al femminile di  Steve Nash, pluripremiata per il passaggio e la precisione nel tiro nella WNBA preferendo poi i rubli russi e il ruolo di star delle maggiori squadre di club della grande Repubblica anche se è tornata a giocare in partita per i San Antonio Silver. Questa piccoletta (1,68) geniale  che nel 2001 giocò in Italia a Rovereto, ennesima occasione persa, a 35 anni ha messo la  firma  infilandosi con la sua tecnica perfetta nella difesa turca per segnare in sottomano di sinistro. Questo canestro consente alla Russia, se saprà battere la Francia, di giocare la prima finale e conquistare l’oro.

Protagonista del  secondo colpo mancino  della giornata un’altra piccoletta fenomenale, Celine Dumerc che mancina lo è per davvero. Aria da maschietto, 30 anni, francese di Tarbes, quella che era considerata solo saggia formichina, alla sua prima Olimpiade allo scadere dei 24”,  ha infilato la tripla che ha tagliato le gambe alle ceke che giocano una bellissima pallacanestro. E filavano verso il successo, con 13 punti di vantaggio (51-38), e 10 ( 51-41) alla fine del 3° quarto.

La forza della squadra francese è certamente la selezione multietnica. Le giocatrici di colore afro e caraibiche tutte sopra il metro e 80,  che sono la maggioranza della formazione, hanno portato potenza atletica e spirito di rivincita. Quasi tutte  hanno anche passione e motivazioni avendo imparato  l’arte da genitori  arrivati dal Mali, Senegal, Benin per giocare a basket.

La Francia ha segnato 30 punti negli ultimi 10 minuti, in questo più brava  anche degli Usa. Decisivi  i tiri liberi, la freddezza della Yacoubu e la Miyen, anche se  l’eroina dell’impresa che arriva  assieme al primo oro europeo della Juniores,  è certamente la regista Celine Dumerc. La sua storia è una trafila umile  e tenace  di 15 anni dalle giovanili alla guida della nazionale maggiore, 5 europei, due mondiali. Considerata giocatrice preziosa ma non una star, a Londra tutti parlano della sua  clamorosa metamorfosi. Con i 23 punti, un terzo della sua squadra nella squadra che apre le porte a una medaglia, e il canestro  storico che permette alla Francia di Pierre Vincent di essere l’unica imbattuta  con le americane avendo sconfitto le vice-campionesse olimpiche la Dumerc ha raddoppiato addirittura  la sua media punti a livello internazionale, con 15,8 di media e 3,2 assist.

Da parte sua Lauren Jackson, centro-ala, 1,95, 31 anni di Albury,  nella storia del basket per i suoi 15 anni di carriera che hanno permesso all’Australia di essere la seconda formazione nel ranking mondiale e  conquistare un titolo iridato e 3 argenti  olimpici consecutivi e diventare l’icona di questo sport, grazie anche al fisico degno di un nudo artistico, con i 12 punti segnati alla Cina alla sua quarta Olimpiade con 535 punti ha superato il  record  del punteggio a spese un’altra famosa star,l’americana Lisa Leslie, e la brasiliana Janet Arcain .

Oro olimpico a parte, questa superba biondona  che per la strada non passa inosservata, col corpo cosparso di piccoli maliziosi tatuaggi,  e alla quale è stato attribuito anche un flirt col cinese Yao Min, non c’è trofeo  o premio che non abbia vinto nella WNBA.  Miglior giocatrice due volte, miglior difesa, con i Seattle Storm, ha  vinto il titolo anche in Russia, Spagna e nel  naturalmente anche nel suo paese coi Capitals.

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