NBA: lo sloveno Dragic firma il 2° ko consecutivo di Chicago

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Lunedì notte da dimenticare per  le due bigs della NBA in un turno corto , pazzo, con 5 vittorie esterne su 6, e soprattutto contro il pronostico come  quelle di Houston a Chicago e di Memhips a Oklahoma.

Le due sconfitte delle uniche due squadre che hanno già in tasca il biglietto per i playoff e guidano all’Est e all’Ovest  hanno in comune un fatto che nella spettacolare NBA sembra secondario, e invece può fare la differenza. Le palle perse, passaggi errati, infrazioni, violazioni disciplinari. Chicago e Oklahoma hanno mostrato anche in questo di avere un gran campionato, e sono stati 19 turnovers per Chicago e 18 per i Thundercity, oltre per quest’ultimi  anche la serata-no nel tiro  di Durant (8/20, 2/8 da 3) e particolarmente di Westbrook, 19 punti, 5/16 con 0/3 dall’arco e ben 5 palle perse da parte del cervello della squadra.

Sconsolato Thibodeau, dopo la seconda sconfitta consecutiva, cosa che non accadeva da 86 partite, e dopo aver visto i suoi Bull, rispetto alla sera precedente, dominare a rimbalzo (47-38, con 18 offensivi)  ma lenti nei recuperi. Il coach si è sfogato:

“No defense, turnovers, turnovers, turnovers…”.

Luol Deng, autore di 24 punti, è preoccupato in previsione della gara di stranotte con Boston in casa e sabato a New York:

“Ci manca tanto Derrick”.

Certo, Derrick Rose continua a non essere pronto per tornare in formazione, ma la squadra senza di lui ha vinto 14 volte contro 6 sconfitte, e quindi ha ragione il coach: bruttissima difesa. E troppa superficialità. Il ritorno di Rip Hamilton, dopo un infortunio alla spalla, è costato 5 palle perse, 3  a testa di Watson, Lucae e Korver. Quando si dice che la panchina fa la differenza.

I Bulls hanno tirato da 3 con 5/16, meno del 50% ai liberi (8/17) e col 48% da 2 (40/83), ben peggio hanno fatto Durant e c., con il 39% nell’area colorata (34/87), il 25% da 3 (4/16) sprecando una grande partita di Sergi Ibaka, il moro congolese che giocherà ai Giochi di Lonbdra con la Spagna: 12 punti e 6 stoppate.

Eroe della serata il giovane sloveno Goran Dragic che non aveva giocato un brillante europeo e che è diventato protagonista nei Rockets con l’infortunio di Kyle Lowry. Saggia decisione quella di affidargli la regia, a Chicago il mancino  che ha un altro fratello buon giocatore, è stato il miglior realizzatore (21 punti), ha servito 5 assist e recuperato 4 palle, mentre sono stati importanti anche i 18 punti e 12 rimbalzi dell’argentino Luis Scola per recuperare i 13 punti dell’intervallo in una gara dove oltre a Lowry ai Rockets mancava  il quotato K.Martin.

Chicago è 42/13 (76,4%) a 11 gare dal termine della regular season, poi ci sono Oklahoma che veniva da 6 vittorie (40/13, 75,5%), Miami (37/14, 72,3%), e San Antonio che si è fatta sotto, una delle sole 4 sopra il 70% con 36/14.

Nella East Conference Milwaukee (25/28) che ha vinto a Washington (orfana di Nenè), spera di agganciare New York ( 27/26) che ha perso Jeremy Lin per la rottura del manisco, Boston ha superato Filadelfia in calo netto (al 7° posto, con 29/23). A Ovest continua il rilancio dei Clippers a spese di Dallas. Trascinati da Blake Griffin e Paul (16 rimbalzi e 10 assist) la squadra di coach Del Negro ha dimostrato di saper anche difendere, 75 punti soli per i campioni in carica in casa, squadra invecchiata nel quintetto e sbagliata, soprattutto con la delusione di Lamar Odom. Dallas rimane al 6° posto con 30/24 ma è attaccata da Denver (29/24), Houston (29/25) e Utah.

Risultati lunedì 2 aprile: Washington-Milwaukee 98-112, Chicago-Houston 93-99, Oklahoma-Memphis 88-94, Dallas-LA Clippers 75-94, Sacramento-Minnesota 116-108, Portland-Utah 97-102.

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