Ufficiale: Gentile adesso veste Armani

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  • Alessandro Gentile prende il posto di Gallinari, per cui la squadra di Milano punta su un nucleo italiano per rivincere lo scudetto dopo 16 anni, grazie ai canestri del padre della giovane guardia lanciato dalla Benetton.
  • Come Pallarancione.it  aveva dato conto nei giorni scorsi, Alessandro Gentile passa da Treviso a Milano che rileva il contratto quadriennale (e in cambio avrà anche l’americano con passaporto italiano Jeff Viggiano) di  cannon-ball già passato ufficialmente dalla ristretta cerchia delle “grandi promesse” a quelle dei campioni e artefice l’anno scorso dell’argento della Under 21, miglior risultato del settore squadre azzurre giovanili negli ultimi quattro lustri. Inoltre, al  termine della scorsa stagione premiato dalla giuria del MIPA Award dfi Passignano sul Trasimeno il giocatore più progredito dell’anno. Un riconoscimento l’anno precedente toccato a Pietro Aradori e al suo coach Luca Bechi. Caso curioso, le due new star della pallacanestro italiana vincitrici del premio hanno una cosa in comune, e cioè Nando Gentile che ovviamente ha messo il pallone fra le mani ad Alessandro (e all’altro figlio maggiore, Stefano, guardia della Junior casale) proprio quando giocava a Milano (dove acquistò una casa che non ha mai venduto) e scoperto Pietro Aradori che le società lombarde si sono lasciate soffiare fino a quando si è fiondata un anno e mezzo fa Siena.

  • Pianigiani l’ha fatto debuttare Gentile jr. nell’All Star Game a primavera,  una presenza da parata e nulla più, avrebbe potuto benissimo il giovane tiratore di Massaloni giocare sia con la under 21 a Bilbao e giocare gli europei con la sua personalità, e alla luce anche del rendimento di alcune pedine nel suo ruolo, ma è scontato che  arrivare in nazionale è talvolta un mistero gaudioso, poi la gente non capisce perché scegli un oriundo acciaccato, quello non segna nemmeno un punto e si guadagna il passaporto italiano, favorevole a far salire la sua quotazione, e un giocatore già decisivo come impatto internazionale, e con un fisico bestiale, che farebbe il portavaligie pur di far parte dei 12,  resta a casa. Mentre un coetaneo (e facciamo pure il nome: Melli) viene convocato, risponde di malavoglia, e lascia perplessi. Il discorso dei ruolo è un sofisma, Taurisano diceva sempre che le grande squadre si costruiscono attorno ai giocatori carismatici, i ruoli vengono dopo. Comunque siamo tranquillizzati sulla qualità del pensatoio azzurro, perché la Foip dedica un comunicato a Pianigiani nel quale il CT azzurro in part-time parla della scelta di nuove professionalità nel settore, senza però dare l’organigramma e i titoli. Nei giorni prossimi ve ne daremo doverosamente conto di questo nuovo staff del settore tecnico, mentre sarebbe stato doveroso ringraziare i predecessori, vedi ad esempio Gaetano Gebbia che speriamo possa capitalizzare la sua esperienza e il suo valore, curiosi anche di leggere il libro che parla del genio del basket, Vittorio Tracuzzi, uno di quegli innovatori che il basket non ha più perché oggi si mangia pane e pick and roll.
  •  Tornando ad Alessandro,  ha avuto la fortuna di aver trovato nella Benetton il club ideale per potersi realizzare, lanciato a soli 18 anni come starter, ruolo che tocca quasi sempre a uno straniero, e ha ripagato il club trevigiano con prestazioni spesso decisive, come l’anno scorso quando con 22 punti a Bamberg mise fuori i tedeschi portando la Benetton alle Final Four di Eurocup. Dopo aver contributo a portare quest’anno la formazione trevigiana fra le prime 16, si è congedato nell’anticipo di sabato contro Sassari e vestirà la nuova maglia fin da giovedì prossimo nel decisivo match  di Belgrado con l’Armani che deve vincere con 5 punti per non essere eliminata.  Con questo colpo, l’Armani oltre a compensare la partenza di Danilo Gallinari, un’ala piccola di 2,07 ma con la stessa potenza di cannon-ball, prende un giocatore già sperimentato a livello internazionale, oltre a guadagnare in simpatia per la scelta di puntare su un nucleo italiano in un momento in cui Cremona vince solo con i punti degli  stranieri e gli italini sono declassati. La stessa Siena che ha recuperato 15 punti grazie all’impatto che Pietro Aradori ha dato sul Barcellona, aveva battuto Cantù nel big match di campionato con solo il 6,8 dei punti del gruppo italiano che teoricamente era il più forte. E inoltre Alessandro, che a fine stagione entrerà nei draft NBA, per l’Armani è anche un talismano in quanto col padre, Nando Gentile, ha dato a Milano l’ultimo scudetto. E si parla di ben 16 anni fa.
  • Questo è insomma un trasferimento in gestazione da mesi, e che può far pendere la bilancia dalla parte di Milano anche se Siena è molto forte e sul sito della Mens Sana il suo presidente ha preannunciato una svolta, per cui i vecchioni senesi (ben roster ben 9 sopra i 31 anni, il Guiness ne prenda nota) venderanno cara la pelle in uin momento in cui riaffiorano velenose polemiche sugli arbitraggi, un vero ibrido al quale la Federazione ha risposto con un compromesso per cui paga gli arbitri mille euro a gara, l’istruzione, le trasferte, ma la designazione è saldamente nelle mani del superconsulente di Lega. Per cui la Lega con un cachet di 50-60 mila euro all’anno gestisce di fatto un settore che alla Fip costa quasi un milione di euro solo in getton i di presenza.
  • Sul sito dell’Armani la notizia viene così ufficializzata.

Pallacanestro Olimpia EA7 – Emporio Armani Milano comunica di aver raggiunto un accordo fino alla stagione 2014-2015 con il giocatore Alessandro Gentile. Guardia di 2 metri, nato il 12 novembre del 1992 a Maddaloni, Gentile ha iniziato la stagione con la Benetton Treviso, viaggiando a 12.9 punti di media in 27.8 minuti di impiego in campionato. In campo europeo, nelle 5 partite di Eurocup disputate con Treviso ha realizzato 15 punti di media con 6.6 rimbalzi conquistati”.

  • Dopo un anno alla Virtus Bologna (complimenti anche a loro, altra grande occasione persa, NdA), nel 2007-2008 approda alle giovanili della Benetton Treviso che guida alla finale scudetto Under 18. L’anno successivo conquista il titolo nazionale Under 19, giocando da assoluto protagonista e segnando 33 punti nella finalissima contro Siena. Gentile comincia la sua esperienza nelle nazionali giovanili nel 2006 con l’Under 16, fino alla medaglia d’argento con l’Under 20 agli europei la scorsa estate. L’esordio in serie A risale al 2009/10, con 3.3 punti di media e un high di 23 punti sul campo della Pepsi Caserta. Veste la maglia della Benetton anche nel 2010-11 dove conquista la Final Four di Eurocup, in cui i veneti vengono sconfitti in semifinale dal CajaSol Siviglia. Arriva anche la convocazione in Nazionale maggiore il 13 marzo 2011, in occasione dell’All Star Game.

“Con grande piacere salutiamo l’arrivo di Alessandro nella famiglia Olimpia – afferma l’Amministratore Delegato Gianluca Pascucci – Il nome Gentile appartiene alla storia e, con Alessandro, al presente e futuro della nostra società. Il passaggio di Alessandro dalla Benetton all’EA7 – Emporio Armani è la dimostrazione degli eccellenti rapporti che intercorrono tra le due società, pur nel contesto di una sana rivalità sportiva”.

Ancora:

“L’ingaggio di Gentile è coerente con il programma a medio lungo termine che la società sta mettendo in pratica – afferma coach Sergio Scariolo – anche se, pur con pazienza e con i dovuti tempi di ambientamento, Alessandro potrà darci una mano già in questa stagione. Il fatto di puntare su un giocatore di grande futuro, dimostra la serenità con cui la società continua a lavorare con l’intento di costruire una squadra in grado di fare bene in questa stagione e in quelle a venire”.

Quest’ultima affermazione di Sergio Scariolo credo abbia solo lo scopo di motivare il ragazzo a sfidare questa logica sparagnina, altrimenti sarebbe una storiella simile a quella dell’Asino di Buridano. In un sistema professionistico, un giocatore titolare di un certo giro, passa da una squadra all’altro per avere un impatto immediato, e non giocando su un grande futuro. Son ragionamenti vecchio stile, tutti vogliono vedere Gentile in campo per quel che vale, può dare e gli è consentito dare.

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