A1 in mano agli stranieri, Cremona dice che il basket non è più italiano

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  • DI ENRICO CAMPANA

L’esterofilia  alla fine ha livellato i valori del basket A1, ma non verso l’alto: Milano ha faticato, Siena vinto ai supplementari. Tutto sull’ultima giornata, nel segno di una pericolosa tendenza tutti stranieri i punti di Cremona!

  • Se Cristo si è fermato a Eboli, il basket italiano si è fermato a Cremona!
  • A metà della Regular Season,  di fronte a un fatto che per la Spaghetti League  ha un valore simbolico da  Ground Zero,  è  venuto il momento di dare conto dello  studio curato questa  stagione per monitorare l’incidenza  in punti dei giocatori italiani nei 17 club. Il motivo era raccogliere elementi vivi, non rimasticati,   per  poterli offrire in chiave di  “avviso ai naviganti” per evitare le scontate querelles seguite alle sconfitte della squadra azzurra, come è avvenuto dopo gli europei  che hanno solo creato nuova confusione.
  • Si è registrata la tesi popolare (“la maggior responsabilità è dei club che non valorizzano gli italiani”, sondaggio Gazzetta.it) e quella del CT (“questo passa il convento”, tesi che per onestà  andrebbe  estesa anche agli allenatori stessi e a quelli dei loro vivai) sostenuta (per ragion di stato) dalla Fip che successivamente si è però  saggiamente corretta postulando  un problema a monte, di tipo  strutturale,

 “perchè siamo gli unici al mondo ad avere  5 campionati professionistici, compresa la serie C”.

  • Da parte sua il presidente del CONI Gianni Petrucci ha fatto pollice verso alla politica del passaporto (“non daremo un nulla-osta in più”). Il dibattito invece è  stato assente dalla stampa scritta, polarizzata,  acritica se non indifferente o addirittura  che si vorrebbe “manipolabile” come si legge in un verbale di Baskettopoli in quanto la trascrizione  di un colloquio notturno  alla vigilia di una gara-scudetto  fra il presidente degli arbitri e di una società, quest’ultimo  gli dice: senza garanzie sulla designazioni minaccia di scatenargli la stampa contro. Ma forse si trattava solo di  uno scherzo.
  • Partito per Denver Gallinari, il campionato sembra  purtroppo spogliato del suo baluardo italiano. Proprio l’Armani è passata infatti bruscamente dal 50 per cento nelle 2 precedenti gare vincendo con Venezia al  19  per cento nel rapporto fra italiani e stranieri,  anche se forse questa settimana potrebbe annunciare il passaggio di Alessandro Gentile per riportare lo scudetto a 16 anni dall’ultimo, quello firmato dal padre. E’ andata via via calando  Pesaro, reduce da 3 sconfitte e prima in questa classifica l’ultima stagione, mentre la Benetton con 3 starter  ventenni ha dato sabato 14  punti a Roma che tentò questa politica due anni fa con l’arrivo di  Bogdan Tanjevic, ma poi ha  scelto una soluzione di compromesso ritrovandosi  con i problemi delle altre stagioni, vedere la classifica deludente (3 sconfitte nelle ultime 4 gare), anche se Gigi Datome è il capofila dei quei 4-5 italiani che si stanno facendo onore (gli altri sono Hackett, Gentile, Poeta, Cusin e a tratti Aradori).
  • Bene, anzi male, tanto tuonò (il 2,4% di Avellino alla 7.a giornata, il 6,8 di Siena nella 9.a) che piovve…. La 10.a giornata purtroppo ha dato ragione a Sauro Bufalini, colonna della prima grande Ignis e della nazionale azzurra (due olimpiadi Anni Sessanta), che in una interessante  intervista pubblicata da “Il Tirreno” nei giorni scorsi  in occasione dei festeggiamenti riservatigli dagli accademici del basket, ha ammonito:”La serie A ormai è diventata un campionato americano giocato in Italia. L’identificazione non esiste più: dove sono finite la livornesità, la pesaresità, la milanesità?”.   Nel giro di una settimana ecco la controprova. E magari si facesse un dono agli americani, come restituzione per il boom di questo sport, la realtà è che lavoriamo per gli slavi, i paesi dell’est e quelli Nordici, vedi la Finlandia che agli europei ci ha scavalcato.
  • Nella partita  Cremona-Caserta che segna  la capitolazione ufficiale del basket italiano, con 13 punti totali fra i  10 giocatori italiani obbligati ad andare a referto, l’italico trio di Cremona non ha segnato nemmeno un punto. In compenso, partito il suo cecchino (Von Wafer) per la NBA, cambiata la formazione e preso un americano da Cantù (che già aveva battuto i rivali con la precedente maglia..) Cremona  ha vinto la gara, e quindi tutto va bene madama la marchesa… Squadre gonfiate artificiosamente?. Non sempre: Biella  squadra rivelazione (7 vittorie) va ad esempio di personaggi nuovi, parecchi giocatori del giro europeo sono passati da lì.
  • Prendendo in considerazione le ultime 4 gare   quale “campione” di una realtà consolidata, solo Cantù (57,8%) e Milano (55%), hanno superato la soglia del 50%. I  picchi in positivo e negativo sono stati  con 44,1% Siena-Roma e 2,4% Avellino  (7.a giornata); con 55% Milano e 10,4 Venezia (8.a giornata); con 57,8% Cantù e 6,8% Siena (9.a giornata, proprio lo scontro diretto in quel di Siena!), con 43% Treviso e 0 % Cremona (10.a giornata).
  • Questa la classifica (fra parentesi vittorie e sconfitte) dei 17 club quale incidenza del “capitale italiano” (ultime 4 gare): 1. 40,33% Milano (7/2), 2. 39,7 Cantù (6/4), 3. 36,5 Roma (4/6), 4. 33,6 Bologna (5/4), 5. Treviso 32,7 ( 4/4), 6. 30,7 Pesaro (4/5), 7. 25,7 Teramo (2/8), 8. 24,2 Siena (8/2), 9. 22,6 Casale (2/7), 10. 21,5 Caserta (5/4), 11. 20 Sassari (5/4), 12. 19,7 Venezia (5/4), 13. 19,6 Varese (5/4), 14. 19,5 Biella (7/3), 15. 15 Cremona (3/7), 16. 13  Montegranaro (3/6), 17. 9,5 Avellino (5/5).
  • Ben 8 volte una squadra è scesa sotto il 10%:  a parte  l’ineffabile “0” Cremona, storica tripla di Avellino (2,4, 8,4, 9,9 e grazie al solo Spinelli..), al quale si aggiungono almeno  una volta anche Biella (8,4), Siena (6,8 con i nazionali Carraretto, Aradori e Ress…),  Varese (6,3),  Montegranaro (5,6).  L’”impresa”di Cremona speriamo non  preannunci un  trend contro-promozionale, in quanto ben 4 squadre sono andate  in quest’ultima giornata sotto la soglia  del 10%. Che significa una parola sola: esterofilia.
  • Ma ragioneranno così: il risultato prima di tutto… Sì 2 hanno portato a casa il risultato (Cremona e Montegranaro che ha vinto il derby a Pesaro), una terza (Avellino) ha portato i campioni d’Italia al supplementare. Il fine giustifica i mezzi  in senso relativo, la cosa non va bene quando non si è più un movimento vincente. E  il problema è di difficile soluzione, specie in Italia dove tutto è ricondotto alla politica (per cui la perfetta Nemesi è appunto un governo di tecnici per salvare la politica medesima), si discute su tutti senza mai prendere una decisione drastica. Tutti i club hanno chi più o chi meno scelto la via del “passaportato” al quale è legato (solo una coincidenza?)  il periodo più buio del basket, come risultati e immagine, soprattutto a livello internazionale. Hanno purtroppo accettato questa logica anche i nostri allenatori, fra i quali almeno la metà di quelli della Spaghetti League  hanno fatto o fanno parte del giro delle nazionali al più alto livello,  e sono stati responsabili di vivai.
  • Siamo ormai una riserva indiana, e per tornare indietro bisognerebbe …andare avanti,  sperimentare per due anni  un campionato professionistico (come la NBA), togliere i vivai ai club di A, oggi in funzione solo di controllo del mercato minore (che significa un cespite interessante) e creare una A di sviluppo autentica, con 2 stranieri (freschi di college o alla prima esperienza internazionale) , non più di due 2-3 over 25-26, e il resto 5-6 giovani compresi quelli di provenienza straniera. E naturalmente  il draft a fine stagione come ricambio per la A.  Per realizzare  questo progetto occorrebbe  però mettere il proprio tornaconto personale dietro le spalle,  strutturarlo in modo serio, e avere una Fip e una Lega davvero forti, e purtroppo siamo a fine mandato. E la parola d’ordine sembra essere : chi vivrà vedrà.
  • MVP –   Denis Marconato (Cantù)  a 36 anni tocca il top stagionale (22 di valutazione): è il simbolo del basket azzurro che raschia il barile.
  • QUINTETTO IDEALE –  Dee Brown (Teramo), Stefano Gentile (Benetton), Igor Rakocevic (Siena) Drake Diener (Sassari), Linton Johnson (Avellino) che per la 2.a volta cattura 20 rimbalzi.

 

  • DIETRO LA LAVAGNA  –  Terzo stop per Pesaro, la squadra più balzana del campionato: Daniel Hackett ha perso la padronanza, trema la panchina di Delmonte, è in arrivo Luca Bechi?. E naturalmente il primato di Cremona. Lino Lardo che dichiara: “Abbiamo sbagliato tutti, io per primo..”.

 

  • AGENDA SETTIMANALE  – Per la 9. a penultima giornata di Euroleague, mercoledì 14 Armani-Belgacom Spirou (Forum Assago, 20.45, andata 81-76), giovedì 15 Mps-Barcellona (Palasclavo Siena, 20.45, andata 75-92) e Olympiacos-Bennet Cantù (Pireo Atene,ore 20, andata 63-64. Per l’11.a giornata di campionato, sabato Tv con Benetton-Sassari Palaverder Treviso, 16.10  La7) e domenica (20.30, Rai Sport1 Varese-Biella).

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