A1 risultati 12 febbraio 2012

L’Armani Milano ancora sconfitta in casa – stavolta per mano di un Banco Sassari strepitoso con Hosley autentico mattatore dell’incontro (31 a referto per lui) – mentre Siena passeggia contro Bilella e supera i 100 in tabellone rifilando 26 punti agli avversari. Bologna cade a Cremona, Caserta espugna Monferrato e Roma lascia a Cremona solo le ferite dovute a un ko subito sul filo dei secondi.

Non si sono giocate Sidigas Avellino-Banca Tercas Teramo (29/2 h. 20.30) e Fabi Shoes Montegranaro-Umana Venezia (13/3 h. 20.30)

Risultati della quarta giornata di ritorno del campionato di serie A di basket:

A1 tredicesima giornata, Bologna terza forza rivaluta gli italiani

La tredicesima giornata di Basket A1 rende lustro alla Virtus Bologna che espugna Caserta con 51 punti del trio Poeta-Gigli-Luca Vitali mentre Siena chiude l’anno con l’81% di successi (due anni fa il top). Milano salvata da Giachetti e Mancinelli.

Calendario folle: Natale, Capodanno, Epifania in palestra, le feste dedicate ai giovani e alla famiglia. La Spaghetti League opta per la formula no-stop, 3 turni in 10 giorni (il prossimo è il 3, poi il 7 e 8) senza  però  aver mai cercato di capire, con i suoi clob,   se è una cosa giusta e utile per scalare il cuore della gente attraverso un sondaggio o qualche esperto di comunicazione. Sarà  che forse contano poco in termini di bilancio i suoi tifosi,  considerato che la stagione passata l’incasso complessivo della A  ha fatturato poco più di 10 milioni di euro, quasi la metà del solo budget di Siena e Milano.

I soldi vengono da altre parti, del resto una delle riforme dello sport italiano sarebbe quella di capire bene fino a dove  sponsor e scommesse siano un value vero, o ci sia anche l’altra faccia della medaglia.  Magari pericolosa. La sponsorizzazione, infatti, è ancora  un reale interesse sportivo o  solo un falso mecenatismo, perché per la Legge Mammì da oltre 20 anni le sponsorizzazioni sono – signor Monti, le conosce queste cose? – uno strumento alla defiscalizzazione, e chi ha utile d’impresa può detrarre l’investimento, o nel nome dello sport si passano anche altre operazioni dentro le quale nessuno va mai a vedere. Sarà comunque che  questi dirigenti passa il convento al basket, che il basket ragiona come il calcio invece di crearsi un proprio stile.

A1 in mano agli stranieri, Cremona dice che il basket non è più italiano

  • DI ENRICO CAMPANA

L’esterofilia  alla fine ha livellato i valori del basket A1, ma non verso l’alto: Milano ha faticato, Siena vinto ai supplementari. Tutto sull’ultima giornata, nel segno di una pericolosa tendenza tutti stranieri i punti di Cremona!

  • Se Cristo si è fermato a Eboli, il basket italiano si è fermato a Cremona!
  • A metà della Regular Season,  di fronte a un fatto che per la Spaghetti League  ha un valore simbolico da  Ground Zero,  è  venuto il momento di dare conto dello  studio curato questa  stagione per monitorare l’incidenza  in punti dei giocatori italiani nei 17 club. Il motivo era raccogliere elementi vivi, non rimasticati,   per  poterli offrire in chiave di  “avviso ai naviganti” per evitare le scontate querelles seguite alle sconfitte della squadra azzurra, come è avvenuto dopo gli europei  che hanno solo creato nuova confusione.
  • Si è registrata la tesi popolare (“la maggior responsabilità è dei club che non valorizzano gli italiani”, sondaggio Gazzetta.it) e quella del CT (“questo passa il convento”, tesi che per onestà  andrebbe  estesa anche agli allenatori stessi e a quelli dei loro vivai) sostenuta (per ragion di stato) dalla Fip che successivamente si è però  saggiamente corretta postulando  un problema a monte, di tipo  strutturale,

 “perchè siamo gli unici al mondo ad avere  5 campionati professionistici, compresa la serie C”.

Daniel Hackett quarta star del basket italiano

IL PUNTO – Il play azzurro ispira la rimonta che prende di sorpresa la capolista Cantù, assomiglia sempre più a Carlton Myers e guarda alla NBA

  • Il campionato va, il volo di Cantù è brevissimo,  dura meno di una settimana e dopo virato alla terza giornata al comando in solitario a 30 anni di distanza perde la testa in diretta Tv, compreso il suo allenatore punito con un tecnico per un  bel“bestemmione” tondo tondo (repetita non juvant…) contro una Scavolini che sta giocando un’ottima pallacanestro nel festival del “casino organizzato” (ovvero il pick ad roll imperante).
  •  Altri tempi rispetto a 30 anni fa, altra squadra, altro basket antropologicamente made in Italy e non la porta girevole di un Barnum che manca di uno stile  proprio e ha preso la scorciatoia  perché, come diceva Machiavelli, il fine giustifica i mezzi. Siena ha fatto scuola costruendo la sua fortuna grazie anche alle italianizzazioni  (ma quelle per matrimonio) di Stonerook e Eze, oggi i modesti Diogene del basket italiano vanno alla ricerca del lanternino del giocatore comunitario, c’è un fiorente mercato  nato all’Est, ti danno un passaporto e qualche decina di migliaia di euro ed eccoti trasformato in  un cittadino della generosa Comunità Europea.
  • L’ultimo in ordine di tempo è Andre Collins che dopo aver giocato a Ferrara e Bologna oggi è l’ispiratore dei successi di Caserta, unica squadra imbattuta fra le prime 6 che guidano la classifica. Come già altri connazionali, Ibrahim Jaaber e Jeff Rowland,  il cecchino americano, uno dei tanti errori della Virtus Bologna,  giocherà per la Bulgaria che, guarda caso, ha come presidente un ex casertano quel Georgi Glouckov  che portava legna ai trempi di Oscar e  ha voluto fare un regalo alla formazione che gli ha dato la possibilità di fare una bella carriera quando un giocatore bulgaro era considerato un manovale del basket,  con tanti bravi americani in circolazione.