Torna Gallinari e Denver vola, Walker in rovina

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Andrea Bargnani si ferma per la terza volta per l’anno problema al polpaccio sinistro  e i Raptors perdono con onore (e 14 assist di Josè Calderon) a Indiana dello scatenato ex Leandro Barbosa (14 punti) mentre  il  rientro di Gallinari, fuori dal 19 di marzo per la rottura del pollice sinistro contro Dallas, contribuisce al successo casalingo di 39 punti di Denver  contro Golden State.

Serata stellare al Pepsi Center, di buon auspicio nella volata per i playoff che vede ben 7 squadre lottare per 2 posti. Infatti insistono Phoenix (+24 a Minnesota) e Utah (che ha fermato dopo 11 vittorie San Antonio per aver fatto riposare Parker, Duncan e Ginobili).

Il Gallo, che fra l’ incidente alla caviglia e quello alla mano ha perso questa stagione ben  24 gare su 57, è tornato in campo nell’abituale ruolo di  prezioso collante del quintetto, 15 punti (4/11, 2/5 da 3), 5 rimbalzi, 6 assist, gioco e difesa. Con lui la squadra ha funzionato a meraviglia col 54% nel tiro da 2,  il 50% da 3, 60 rimbalzi (contro 27, più che doppiati i californiani!) e 35 assist.

Statistiche da capogiro, come da capogiro è stata la partita di Kennet Faried, supermatricola di Morehead State con i deadlocks “ rasta.man “ il quale  ha segnato 27 punti e catturato 17 rimbalzi facendo risparmiare ai Nuggets il maxi-stipendio del brasiliano Nenè che peraltro per una fascite non sta giocando nella sua nuova squadra (Washington).

New Orleans ha risparmiato i Lakers privi per la seconda gara di Kobe Bryant per un versamento allo stinco.  Gli Hornets con 20 punti di  Belinelli (37’, 7/15, 4/7, 2 rimbalzi, 2 assist) che ha festeggiato come meglio non poteva il ritorno nel quintetto (per problemi alla schiena di Eric Gordon)  avevano 8 punti di vantaggio nell’ultimo quarto, ma  hanno perso  di 2 punti. Decisivo il canestro da 3 a 26” di Session e  i 19 punti dell’ultimo arrivato, oltre i 25 di Pau Gasol e i 18 e 11 rimbalzi di Bynum.

I Clippers speravano in una sconfitta dei Lakers per riprendersi il 3° posto, invece traditi da Kyle Martin tornato sfasato dalla Cina (4 punti, 1/6)  e Nick Young (0 punti, 0/5) e nonostante la doppia-doppia del centro Jordan (14 rimbalzi, 14 punti)  hanno perso  a Memphis (18 punti di Marc Gasol) e adesso hanno solo una vittoria in più dei Grizzlies, una delle più belle sorprese di questa stagione.

Il caso Howard-Van Gundy è finito a tarallucci e vino. Pat Williams, il vicepresidente dei Magic, ha annunciato che i due rimarranno a Orlando per molto tempo. Senza il suo superman, in panchina con giacca cravatta e occhiali cerchiati di nero,  i Magic hanno dato 30 pounti a Detroit. Si tratta della seconda vittoria, dopo le 5 sconfitte. Oltre a Turkoglu, stagione finita per una frattura facciale, Howard ha saltato la terza partita in pochi giorni. Colpa della botta alla schiena “assassina” – come acusa il suo allenatore – nella gara con Utah da Brandon Haywood.

Al posto dei due infortunati, Van Gundy ha mandato in campo Glen Davis e Redick che sono stati fra i migliori nel quintetto bassotto. Glen Davis pur essendo solo 203 centimetri di statura nel ruolo di centro non ha fatto rimpiangere Howard, con una prestigiosa doppia-doppia (16 rimbalzi, 16 punti), Redick ha segnato 20 punti. Le guardie hanno segnato 60 punti, oltre a

Redick, 22 di Richardson (e 6 bombe da 3) e 19 di Nelson.

Lo sloveno Goran Dragic ha onorato il premio di giocatore della settimana giocando un’altra grande gara a Portland, con 22 punti e 7 assist  della guardia Houston ha vinto la quarta partita consecutiva, miglior serie all’Ovest dove Oklahoma torna al 1° posto approfittando dello stop di San Antonio.

A una decina di gare alla fine, la lotta dal 4° all’8° posto, vede queste posizioni: 4° 34/23 Clippers, 5° 33/23 Memphis, 6° 32/25 Houston, 7°  31/26 Dallas, 8° 31/26  Denver, 9° 30/27 Phoenix, 10° 30/28 Utah). A rischio i campioni di Dallas che hanno messo Lamar Odom sul mercato. Si tratta di separazione consensuale, chi vuole l’ex  “Miglior 6° Uomo”, deve sborsare 2,8 milioni di dollari e 8,2 il prossimo anno.    Intanto, visto i guai fisici e i 36 anni di Jason Kidd, Dallas ha chiamato dalla D-Leage Kelenna Azubuike.

Triste addio al basket, a 35 anni, di Antoine Walker, dopo 12 anni di NBA, 530 partite coi Celtics (la miglior matricola dopo un certo Larry Bird), il titolo NCAA con Kentucky, l’anello 2006 con Miami (con 17,5 punti e 7,6 rimbalzi), 3 volte All Star. Nelle ultime due stagioni ha provato a rientrare con gli Idaho Stampede,  col salario minimo di 25.000 dollari della D-League, dopo aver sperperato 110 milioni di dollari nel gioco d’azzardo, auto e ville di lusso e aver conosciuto il carcere. La tipica storia da viale del tramonto, un compagno che lo aiuta a uscire di galera pagandogli la cauzione e il rischio di tornare in cella perché un giudice l’ha condannato a risarcire il casino di Las Vegas per un debito di  gioco di 770 mila dollari.

Risultati lunedì 9 aprile: Charlotte-Washington 85-113, Orlando-Detroit 119-89, Indiana-Toronto 103-98, Milwaukee-Oklahoma 89-109, Memphis-Clippers  04-85, New Orleans-LA Lakers 91-93, Denver-Golden State 123-84, Minnesota-Phoenix 90-114, Utah-San Antonio 91-84, Portland-Houston 89-94.

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