Continua la storia dell’incredibile resurrezione di Nate Robinson, Il luciferino piccoletto lanciato nella NBA dai Knicks 7 anni fa è stato l’eroe della strepitosa vittoria dei Bulls sul campo dei campioni di Miami in gara1 delle semifinali della East Conference. E’ lui il MVP dei playoff e la marcatura spietata del ventenne Jimmy Butler, una delle grandi novità della stagione, ha provocato il default di LeBron, all’indomani del quarto titolo di MVP della regular season,.
Per King James gara da dimenticare, un primo tempo orribile con un solo un canestro nel quarto iniziale, una schiacciata sul 10-8, poi 6 minuti in panchina a al rientro in campo un errore e fallo in attacco su Belinelli a rimbalzo, quindi a 2 tiri sbagliati, un’entrata a 1’16” e una tripla a fil di sirena per il 37 pari all’intervallo. Segnerà l’unica tripla della gara dopo 59” del ritorno in campo finendo con 24 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, unico della sua squadra sopra i 20, ma senza riuscire a dare la spinta per il successo agli Heat molli in difesa e che per la prima volta dall’arrivo del trio James-Wade-Bosh partono 0-1 nei playoff.
La difesa abrasiva dei Bulls paga anche nel tempio dei campioni della NBA che hanno dominato la regular season e perso solo 4 volte in casa, ma per i Bulls gli Heat non erano un tabù perché li avevano bruscamente fermati nella corsa al record dei successi consecutivi dopo 27 vittorie, mentre stavolta arrivavano da 13 vittorie.
Gara2 mercoledì notte sempre a Miami che deve cambiare atteggiamento e difesa, è stata aggredita dal primo all’ultimo secondo da una squadra che ha dimostrato di poter battere chiunque e vincere dovunque e mancava del play titolare, Hinrich, per uno stiramento al polpaccio, il miglior cecchino, Lou Deng, per un principio di sospetta meningite e Rip Hamilton e dell’aventiniano Derrick Rose e ha nuovamente avuto un Belinelli all’altezza del suo ruolo, 46 minuti di grande intensità e difesa, con 7 rimbalzi e10 punti per l’azzurro che era stato il match winner di gara7 a Brooklyn con 24 punti.
Cinque Bulls in doppia cifra (27 Robinson, 21 Butler con 14 rimbalzi, 13 Noah e 11 rimbalzi, 12 Taj Gibson, 10 Belinelli, invece 6 punti soli stavolta per il roccioso Carlos Boozer) contro i due degli Heat (24 di Lebron, 14 di Wade , tutti gli altri sotto i 10 con 3 su 10 di Chris Bosh e una magra collettiva dei suoi specialisti da 3, ¼ di Allen e Miller, 2/7 di Battier, 0/2 di Chalmers che ha segnato un solo canestro su 5). Una disfatta delle guardie contro l’apoteosi del trio di Chicago, con 27 di Robinson, 21 di Butler e 10 di Belinelli. Difesa tecnica perfetta, sempre un passo avanti, occhi di tigre, solo 20 falli, migliori percentuali di tiro,43% in area e 39% da 3 contro il 39% e il 29% e la disfatta dei campioni a rimbalzo, 32 palloni contro 46, 14 palle in meno giocate perché la squadra gioca senza un centri.
Nate Robinson che l’anno scorso era con i Warriors dopo aver giocato con i Knicks, i Boston e i Thundercity, 530 gare di NBA ma solo in una su 5 come starter, ha colpito ancora. Nei playoff è arrivato a una media di 17,1 punti contro 11,1 in carriera,non aveva mai tirato sopra il 40% da 3 e raggiunto i 358 assist (4,2 di media). La ricostruzione del piccoletto,micidiale anche nella schiacciata e un personaggio divertente, è uno dei tanti meriti di coach Thibodeau, al suo psoto nemmeno Derrick Rose poteva fare di meglio.
Avanti di 18 punti dopo tre canestri consecutivi del Curry-show (44 punti, 11 rimbalzi, 6 triple) nel 3° tempo, i Warriors non hanno saputo chiudere, sono calati d’intensità, hanno subito la rimonta degli Spurs ispirata da Tony Parker , 26-14 con canestri importanti di Denny Green (6 bombe), Leonard e Boris Diaw. I Warriors vanno a + 5 nel 1° overtime ma si salvano con un canestro di Jack, Ginobili sbaglia il tiro della vittoria ma si rifà con gli interessi a 1’’06 del secondo supplementare segnando la tripla del sorpasso grazie a una rimessa capolavoro di Khawi Leonard che con calma olimpica lancia la palla a due mani dal suo lato a quello opposto, l’argentino viene lasciato completamente libero, San Antonio ha fatto la grazia.
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Risultati playoff. Quarti. Est: Miami-Milwaukee 4-0, Brooklyn-Chicago 3-4 ;New York-Boston 4-2, Indiana-Atlanta 4-2. Ovest: Oklahoma-Houston 4-2, San Antonio-LA Lakers 4-0, Denver-Golden State 2-4, LA Clippers-Memphis 2-4.
Semifinali. – Est: New York-Indiana 95-102, 0-1 (27-22, 19-30, 19-29.30-21; 27 Anthony + 11 r, 10/28, ¼, 6/6, 18 Felton 8/12, 3 a, 17 JR Smith 4/15, 2/6, 7/10, 5 r; 20 D.West 8/15, 4/5 tl, 4 r, 19 George 5/14, 2/6, 7/8, 5 r, 4 a, 16 DJ Augustin 5/6, 4/5, 2/4, 14 Hibbert, 8 r, 4 a, 5 st, 11 Stephenson + 13 r, 5/9; statistica: rimbalzi 30-44, assist 15-21,p.area 32-46); Miami-Chicago 86-93, 0-1 (15-21, 22-16. 25-21, 24-35; 24 L.James 8/17, 1/3, 7/9, 8 r, 7 a,14 Wade 7/16, 0/1, 2 r, 4 a, 3 rec; 27 Robinson 8/16, 3/8, 8/10, 9 a, 21 J.Butler + 14 r 5/13, 2/4, 9/10, 13 Noah + 11 r, 5/9, 12 T.Ginson 5/9, 10 Belinelli 3/10, 2/6, 2/2, 7 r, 46’, 6 Boozer, 3/11, 7 r). Ovest: Oklahoma-Memphis 93-91, 1-0 (14-16, 33-30, 17-27, 29-18; 35 Durant + 15 r, 13/26,0/2, 9/10, 6 a, 2 st, 25 Kev.Martin 8/14, 3/5, 6/7, 7 r, 12 R.Jackson 4/8,0/1, 4/4; 20 M.Gasol + 10 r, 8/14, 4/7 tl, 18 Z.Randolph + 10 r, 7/16, 4/5 tl, 13 Conley 5/15, 1/5, 5 r, 13 Q.Pondexter 4/8, 3/5, 2/5, 5 r; statistica: rimbalzi 43-41, assist 13-13, tiri liberi Ok 22/25, 88%, Mp 14/24, 58,3%); San Antonio-Golden State 129-127 d2 ts, 1-0 (25-28, 24-25. 31-39, 26-14, 9-9, 14-12; 28 Parker 11/26, 6/6, 8 r, 8 a, 22 nD.Green 8/14, 6/9, 19 Duncan + 11 r, 6/15, 18 K.Leonard 7/11, 1/1, 3/5, 9 r, 16 Ginobili + 11 a, 5/20, 2/9, 4/5, 7 r; 44 Curry + 11 a, 18/35, 6/14, 2/2, 6 pe, 19 H.Barnes +12 r, 8/14, 3/6, 19 K.Thompson 8/15, 0/4, 3/3, 15 Jack 5/15, 0/2, 5/6, 10 Bogut + 15 r; statistica 45-53, panchina 35-35)
Calendario – Martedì: New York-Indiana, Oklahoma-Memphis. Mercoledì: Miami-Chicago, San Antonio-Golden State
Sull’abbrivo degli ultimi successi, il segnale che avevano ben affilato gli artigli di squadre forti nel punch, Indiana e Memphis hanno dato una scossa nelle prime due semifinali dei playoff di domenica, anche se alla fine la fortuna non ha premiato i Grizzlies che hanno condotto a lungo e avanti di all’ultimo minuto hanno perso la grande occasione per due fantastici canestri d’istinto di quel straordinario personaggio di Kevin Durant , un credente convinto, il quale sull’ultimo, un arresto e tiro dentro l’area a 11” che ha preso in controtempo la difesa avversaria, ha ringraziato Dio dichiarando “anche stavolta lui era con me”.
Rimessa dal fondo, Robinson cerca il passaggio per il lungo ma Boozer ha già commesso il 6°fallo, arriva Belinelli che riesce a smarcarsi e viene servito per il tiro da 3 del pareggio di B , subito vanno a murare Lopez e Johnson, per evitare la stoppata Beli deve tendersi come la corda dell’arco, la palla va lunga sul ferro e la gara finisce sul 95-92 anche se c’è ancora un tiro da 3 con Noah che calpesta la linea laterale, Deron Williams indugia con la palla in mano, Robinson e Noah tentano di strappargliela e si riscatta nella contesa col francese.
Fioccano i riconoscimenti ufficiali, Rookie of The Year è Damien Lillard (Portland) una sorta di Anthony tascabile,uno che non si fa scappare un tiro che uno, e non Antonio Davis, il n1.e del draft e uno dei 12 dreamer dell’oro di Londra che fra infortuni e adattamento non è riuscito a essere il profeta del rilancio degli Hornets (adesso si chiamato Pelikans, il nomignolo Hornets torna sulle maglie di Charlotte che al ritorno dalla luna di miele del suo proprietario Michael Jordan firmerà con coach Alvin Gentry, ex Suns).
Houston e Brooklyn annullano il primo match ball dei quarti di Oklahoma e Chicago che rimangono favorite per le semifinali, solo una dozzina di squadre nella storia della NBA hanno recuperato da 1-3. Atlanta che ha fatto bene per quasi tutta la stagione ha pareggiato vincendo le due gare casalinghe come ha fatto Memphis, ma il fattore-campo è ancora a favore di Indiana e Clippers anche se queste due formazioni hanno avuto un calo repentino, soprattutto i Pacers che dopo aver segnato solo 69 punti in gara3 sono incappati in un’altra serata difficile di tiro e sotto di 17 punti all’intervallo sono stati salvati da un secondo nubifragio da Paul George, l’astro nascente, che ha realizzato 18 punti nella seconda parte della gara quando Josh Smith, 29 punti e 11 rimbalzi, record personale nei playoff per il giocatore che da due anni arriva con la valigia pronta, ma alla fine rimane sempre l’ago della bilancia della formazione che mette in vetrina l’ottimo lavoro di due vecchie conoscenze del Basket Spaghetti, Larry Drew (ex Scavolini) e Danny ferry (ez Messaggero) oggi coach e gm di una squadra impostata sul futuro e liberatasi di contratti onerosi.


Play off Nba 2012. Risultati 12 giugno finalissima
Play off Nba 2012. Risultati 9 giugno
Nella bella Boston con una tripla-doppia di Rajon Rondo guida per due tempi e mezzo fino a quando il trio degli Heat si scatena: 28-15 l’ultimo quarto. Da martedì Oklahoma-Miami anche su Sky. Ben 20 partite di playoff in 40 giorni sono un tributo e una spada di Damocle crudele sul collo. Boston crolla in piedi quando Rondo che non a caso si chiama Rajon, Raggio Luminoso, il suo superbo direttore d’orchestra (tripla d’autore, con 14 assist sui 19 della squadra), perde lucidità, Garnett non ritrova il punch per dominare l’area. In questa stagione Miami è stata eccezionale e sconcertante, dopo aver recuperato in semifinale da 1-2 a Indiana è andata nuovamente sotto con Boston, ha vinto gara 6 con Lebron disceso dallo spazio e nella gara decisiva il successo porta la firma di Chris Bosh.
Play off Nba 2012. Risultati 7 giugno
Per 3 tempi il 3 volte MVP ha segnato da solo più di tutti i compagni,e con 45 punti e 15 rimbalzi ha annullato il match ball a Boston e la sfida per la vittoria nella Eastern Conference si decide sabato notte a Miami. Il Boston Garden stavolta non è stata il solito incubo per LeBron. Gli era capitato di perdere ai tempi di Cleveland, e con la nuova maglietta degli Heat due anni fa nel primo turno dei playoff, non erano nemmeno bastate alcune grandissime partite. Aveva perso segnando 42 punti, stessa storia con 27 punti, 19 rimbalzi e 10 assist, anche 45 non erano stati sufficienti come invece stavolta, in una partita fra le più belle della sua carriera sul campo-tabù dove aveva perso in precedenza 7 volte su 8 e Miami, da parte sua, 15 partite su 16 della stagione regolare.
Play off Nba 2012. Risultati 6 giugno