Nba Chicago stregata per i Bulls, fuori fase anche Belinelli

Imprevedibile scivolone dei Clippers. Avanti di 9 punti al’inizio dell’ultimo quarto, la formazione  n.1 della Lega  non riesce ad allungare la striscia vincente  in casa di 13 partite. E soprattuttto viene battuta da Orlando arrivata allo Staples Center con 10 sconfitte consecutive, la peggior striscia della Lega. Vinnie Del Negro chiede invano il pugno del ko che non arriva, tanto che   non bastano i 30 punti di Griffin, high stagionale, e i 16 assist di Paul  come nella gara precedente, e il debutto stagionale di Grant Hall guarito dal problema al ginocchio. Viene così  gettare alle ortiche una gara che doveva essere di routine.

Orlando nell’interessante  “post-Howard” ha dimostrato che  la sua classifica è bugiarda, che sa lottare, non si dà mai per vinta. E difatti le statistiche dicono che ha vinto 6 delle 13 gare rimontando più di 10 punti, mentre Redick, autore della tripla  decisiva a 42” dalla fine rivendica il diritto alla compensazione  ricordando che nella sua serie nera  la  squadra è arrivata all’ultimo minuto a giocarsela per ben 6 volte. Il marine bianco  Redick, il cambio delle guardie, ottimo tiratore  è certamente uno dei protagonisti del blitz in California, il suolo natio di Arron Afflalo, ex  studente di Ucla, che  l’aria di casa ha esaltato.

Nba nel festival del tiro da 3 Belinelli risveglia i Bulls

Il turno di lunedì 7 gennaio  ha dimostrato quanto sia importante oggi il tiro da 3 per evitare che vinca la potenza e il gigantismo. E’ dall’arco che sono venute sentenze importanti. Ha castigato Oklahoma, la n.1 del ranking,  bombardata a Washington, l’ultima della classe,  da Webster e dalla matricola Beal (4/6 e 5/7, totale 9/13) e San Antonio (29% a New Orleans,  0/4 D.Green e 1/4 Jackson).

Ha premiato  con due vittorie sulla carta non facili  Memphis (55%, 6/7 di Ellington) a Sacramento (tradita da Isiah Thomas 0/7 e Garcia 0/3) e  Utah  (53% grazie allo smilzo Hayward, il 6° uomo, con 4/5 e 26 punti) contro Dallas. Ha salvato e permesso a Portland  di vincere nell’overtime e farsi notare come l’ultima piacevole sorpresa della NBA grazie alle bombe di Batum quando Orlando era vicina al successo,  e la stoccata di Damie Lillard che ha tagliato le gambe a Redick e J.Nelson che dall’arco avevano dato slancio alla loro squadra.

Belinelli in calo, i Bulls chiamano Daequan Cook?

Che pensare  della  posizione di Belinelli che nelle ultime 2-3 partite è rientrato nei ranghi, leggendo della voce di mercato che sostiene  prossima la firma  di Daequan Cook(1,96, guardia, 26 anni Ohio State), coi Chicago Bulls quando grazie alle 3 settimane  di assenza di Rip Hamilton che hanno dato l’opportunità all’azzurro di farsi notare fino  a due partitone contro i Knicks che facevano supporre un rinnovo del contratto? Il buffo Rip che a volte assomiglia a ET  ha ripreso il posto nel quintetto  e ai Bulls oltre le ultime due vittorie  ci sono buone notizie per quanto riguarda il ritorno  di Derrick Rose, l’indiscussa star.

L’ex MVP 2011, prima matricola a conquistare il trofeo individuale più prestigioso che LeBron ha vinto 3 volte da qualche giorno viaggia e si allena con la squadra anche se per rivederlo in campo si parla di un mese. Coach Thibodeau fa lo gnorri, sa benissimo che non è il caso di forzare il ginocchio dopo la complessa operazione  per ricostruire crociato e un’assenza di 8 mesi.

Nba continua il volo dei Clippers, grande attesa per Belinelli

Con 17 successi  consecutivi i Clippers, squadra non ancora titolata, è a pochi passi dall’ingresso fra le titolatissime 5 formazioni iscritte nell’albo d’oro delle più lunghe strisce vincenti, che si apre con i 32 dei Lakers 71-72 e si chiude con 19 di Boston e Lakers.  Domenica notte hanno festeggiato assieme ai tifosi  con l’ennesimo esaurito un 2012 memorabile nella storia della seconda franchigia di Los Angeles che ha avuto una svolta col mercato del 2011, quando David Stern, il commissioner che gestiva gli Hornets, a quel tempo di proprietà del concorso dei 29 club, decise di mandare Chris Paul a Los Angeles, ma non ai Lakers che avrebbero fatte carte false per Paul e Howard.

La scelta del coach ricadde su Vinnie Del Negro, l’ex giocatore della Benetton che non aveva esperienza specifica e aveva lavorato prevalentemente nelle relazioni esterne più che in palestra,  il quale passato un momento delicato a metà stagione riuscì a portare la squadra ai playoff e a costruirsi un seguito di tifosi entusiasti per il gioco spumeggiante prodotto da star come Paul e Griffin, e questo nonostante i molti cambiamenti e l’infortunio grave di un giocatore-chiave come  Billups.  La mentalità vincente è arrivata invece in questa stagione, dopo qualche difficoltà iniziale, grazie a qualche ritocco alla squadra, vedi l’arrivo di Jamal Crawford, spesso il cecchino della scolta,  e alla decisione di Del Negro di dare maggiori responsabilità alla panchina, una delle più produttivo specie da quando Lamar Odom è tornato pian piano e essere una presenza importante  dopo la brutale  spersonalizzazione patita col trasferimento dai Lakers a Dallas.

Nba Gallo non ripete, Belinelli rilancia i Bulls

Dopo la magica notte di Dallas che con record personale di 39 punti l’ha proiettato fra i grandi della NBA  Gallinari non  ripete come Paganini, ma  per il maggior prestigio del campionato italiano che ormai pochi si filano torna  alla ribalta Marco Belinelli che preferito  nel quintetto al rientrante Rip Hamilton dimostra di aver messo nel suo bagaglio il carattere da uomo-Bulls.

Non è la prima volta che succede, risulta al ritorno nello United Center  il miglior marcatore della sua squadra, 17 punti, con la tripla sul 79-76 che tiene a distanza i Wizard che senza il loro top-scorer Jordan Crawford e la star John Wall, fuori dall’inizio della stagione, valgono molto di più della loro classifica e dominano ai rimbalzi Noac e c.  col giovane centro africano Okafor in continua crescita.

Belinelli per una sera fa dimenticare Rose, da riserva a match winner dei Bulls

La maglia n.8 dei Bulls porta fortuna a Marco Belinelli. Da Persiceto, periferia di Bologna, a match-winner del leggendario club di Micheal Jordan coi suoi  6 titoli, orgoglio e vanto di Chicago con 23 mila spettatori a partita all’United Center . Solo 3 settimane fa stava attraversando un momento difficile, la stampa lo dava per declassato, Butler gli era passato davanti come cambio delle guardie, 6 minuti e nessun punto il 21 novembre a Houston, 4 minuti e 2 punti il 28 a Milwaukee, 16 minuti e 1 punto a Dallas, 2 punti e 11 con Filadelfia con 3 vittorie della squadra e il terrore di non farne più parte. Il 4 dicembre i Bulls perdono in casa con Indiana, gioca 24 minuti con 6 punti, forse è un piccolo segnale, la sera dopo, 5 dicembre, con l’infortunio di Rip Hamilton, il giocatore più nevigato della sua squadra, afferra al volo l’opportunità,  segna 23 punti  a Cleveland, da quel momento diventa titolare, è fisso in doppia cifra, fa 22 punti e contribuisce a stoppare New York che fila come un treno, arrivano 5 vittorie nelle ultime 6 gare.,  è un viaggio nel sogno che vale una vita, 19  punti di media in una squadra con due tiratori come Boozer e Deng significa essere un big.

Nba Belinelli uomo-Bulls, Gallinari non basta a Denver, fermo Bargnani

Secondo ko casalingo dei campioni di Miami, il colpo è firmato dai Warriors che vincono la quinta partita consecutiva e contendono il primato della Pacific Division ai lanciatissimi Clippers.

Chicago riesce a passare a Filadelfia, la seconda squadra dell’Atlantic Division e  conferma il suo primato nella Central Division grazie all’ingresso di Belinelli in quintetto che da quando ha sostituito Rip Hamilton è la guardia più prolifica e ha chiuso una partita di carattere in doppia cifra, mentre il trio Faried-Gallinari-Lawson non ha avuto molta collaborazione da Iguodala, star offuscata che ha chiuso con 2 soli punti peccando troppo al tiro (1/9, 0/2 da 3), da Andre Miller e dai due lunghi Koufos e McGee che in due hanno segnato 15 punti e preso 10 rimbalzi contro i 22 punti e 11 rimbalzi del montenegrino Nikola Pekovic, miglior centro europeo, e Kevin  Love che ha tirato male per la polemica che ha fatto capire alla sua società che vuole andarsene, ma ha compensato con 14 rimbalzi. Faried da matricola di lusso adesso è un All Star, anche se la sua doppia-doppia non è stata bastata,  e Gallinari nel ritrovare il tiro (9/13, 4/5 dall’arco) sperava di avere miglior sorte e non voleva perdere questo match per salire sopra il 50 % di vittorie e dare strada a Minnesota che alla vigilia del ritorno di Rubio sorpassa la squadra di Karl al 3° posto della Northwest.

Nba non basta Belinelli bomber, Gallo decisivo a Detroit

I Lakers di D’Antoni rilanciano anche i Cavaliers della pulce Irving (28 punti e 11 rimbalzi), e oggi sono solo la 21ma squadra della NBA.

La squadra che avrebbe dovuto far tremare il mondo, costruita attraverso un mercato durato quasi due anni, un tempo maggiore di certe spinose  trattative diplomatiche degne di maggior causa della palla a spicchi,  ha riservato a Mike D’Antoni la settima sconfitta su 11 gare. Mike non ha trattenuto una boccaccia di disgusto, durante l’amara gara, nel vedere i suoi Lakers bombardati dall’alto dai Cavaliers, con Varejao che riceva la palla, finta e sul secondo passo d’entrata schiaccia sul capo di Howard e Artest e orchestrata dalla pulce atomica Kyrie Irving che ha scritto 28 +11 assist al rientro dopo la frattura di un dito, costata  un’assenza di 11 giornate.

Notte da star per Belinelli in maglia Bulls

La guardia azzurra segna anche da metà campo e con 22 punti Chicago ferma la corsa dei Knicks reduci da 5 vittorie. Stop casalingo di Memphis, adesso n.1 del ranking  è San Antonio (17/4).

Super-Belinelli  ferma i Knicks reduci da 5 vittorie consecutive, indiscussi leader della Atlantic Division  e protagonisti nei giorni scorsi di  una vittoria importante con i campioni di Miami. Paga ancora la mossa di coach Thibodeau di puntare come starter sulla guardia bolognese (che ha scelto la maglia n.8, come Gallinari)  nel prestigiosissimo club dei 6 titoli di Michael Jordan.

Belinelli uomo Bulls, a Denver non basta Gallinari, ciclone-Harden

Il bolognese ha giocato 21 minuti sbagliando solo un tiro, al debutto il Gallo (23 punti)  non scuote i Nuggets. Harden un affare da 80 milioni per i Rockets:  segna 45 punti e prende 10 rimbalzi, poi 21 di Lin e 19 rimbalzi di Asik.

Recuperato per il problema alla caviglia Gallinari gioca la sua prima partita della stagione, è il miglior marcatore (23 punti) della sua squadra che col 38% al tiro e una sola manciata di assist  non è certo la divertente ambasciatrice  del corri-e-tira dello scorso anno. Dopo aver perso in casa al debutto  ci lascia le penne a Orlando che inizia il dopo-Howard con una bella vittoria firmata da Glen Davis e JJ  Redick (50 punti in due, e resto mancia…).

Belinelli ai Bulls: “A Chicago per vincere”

E’ arrivata l’ufficialità di una notizia che circolava ormai da giorni: Marco Belinelli è un nuovo giocatori dei Chicago Bulls e a rivelarne la certificazione è lo stesso cestista su twitter. Belinelli sta per firmare un contratto biennale e si è già lasciato andare nel primo commento:

“Sono molto felice e stimolato da questa scelta. Sono state settimane difficili, ci sono state delusioni ma alla fine la mia perseveranza ha portato il risultato che ho sempre desiderato. Chicago è una squadra dalle grandi ambizioni che ha scritto la storia della NBA. Ho fatto una scelta guidato dalla passione e dal mio unico desiderio: vincere. Avrei potuto scegliere realtà che mi avrebbero portato maggiori guadagni, ma è per me giunto il momento di mettermi alla prova in un team di questo valore. In 5 anni di Nba ho sempre dovuto lottare e guadagnare ogni minuto giocato. Le sfide non mi spaventano”.

Belinelli ai Bulls, Chicago verso l’annuncio

I Chicago Bulls si apprestano ad ufficializzare l’ingaggio di Marco Belinelli. La guardia bolognese dovrebbe firmare un contratto biennale con la franchigia dell’Illinois. L’approdo della 26enne guardia di San Giovanni in Persiceto ai tori è praticamente certo dopo la rinuncia di Chicago a Omer Asik: i Bulls lasceranno partire il centro turco e non pareggeranno il contratto triennale che gli Houston Rockets hanno offerto al lungo.

L’addio ad Asik è di fatto imposto dai limiti del salary cap. Le cifre proposte a Belinelli, reduce da una positiva annata con i New Orleans Hornets, consentono alla franchigia di rispettare i vincoli.

Nel roster affidato al coach Tom Thibodeau, l’azzurro colmerà il vuoto lasciato dalla cessione di Kyle Korver e completerà il reparto dei ‘piccolì che, per buona parte della prossima stagione, sarà privo dell’infortunato Derrick Rose.

Gli Spurs offrono 5 milioni a McCalebb

San Antonio pronta a firmare il MVP dello scudetto di Siena, il problema è l’indennizzo: per Mps la buonuscita standard NBA di 500 mila dollari è inferiore alla cifra per liberarlo. Chicago offre 2 milioni a Belinelli per una stagione, i Clippers entrano nella trattativa. Il Dream Team gioca domani sera a Barcellona.

Nell’operazione di rinnovamento intrapresa nel dopo-Obradovic (la panchina è stata affidata al greco Argiris Pedoulakis),guardando anche al budget,  il Panathinaikos, il club che ha dominato (6 trofei) la prima decade dell’Euroleague del Duemila ha puntato sul  croato Roko Ukic (27 anni, 1,96)  in appoggio al leader carismatico Dimitris Diamantidis.

Belinelli attende i Chicago Bulls che aspettano Derrick Rose

Marco Belinelli, free agent Nba, è in attesa dei Chicago Bulls. Pare che occorra definire solo i dettagli prima di ufficializzare il passaggio del cestista italiano dai New Orleans Hornets alla franchigia in cui milita Derrick Rose.

Il 26enne è vicino alla firma di un biennale con i Tori e dovrebbe essere il sostituto del partenteKyle Korver, finito agli Hawks di Atlanta.