Piccolo scudetto, Bologna batte Siena

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Come due anni fa le V nere battono la Montepaschi nella finale Under 19, grazie all’acquisto dei due gioielli del sud Matteo Imbrò e Aristide Landi

Virtus Bologna – Mens Sana  69-62 (24-15, 15-13, 16-17, 14-17)

  • Virtus Bologna:  Imbrò 15 (2/6, 2/9), Landi 16 (1/7, 4/6), , De Ruvo 1, Guazzaloca (0/1, 0/2), Person 11 (2/6, 2/3), Donati (0/3), Bottioni 6 (3/4), Fontecchio 10 (5/5 0/2), Fantinelli 5 (1/2, 1/1), Pechacek 5 (2/6), Millina, Tugnoli. Coach: Sanguettoli .
  • Mens Sana Siena: Magrini 6 (1/2, 1/5), , Perin 3 (1/2), Sousa 7 (3/4, 0/1), Spina, Bianchi 2 (1/2, 0/1), Monaldi 17 (6/17, 0/4), Severini 5 (2/6), Cappelletti (0/1), Udom 13 (5/10, 1/1), Sorrentino 9 (1/4, 1/4), ne Mugnaioli, Papi. Coach: Baioni.
  • Note: T2 Bo 16/40, Si 20/48, T3  Bo 9/23, Si 3/18, Tl  Bo 10/15, Si13/21. Rimbalzi: Bo 44, Si40. Assist: Bo15, Siena 7. Usc. 5° f: Magrini (Si), Fantinelli (Bo)

Finale 3° posto: Virtus Roma-Sella Biella 70-65 (28 Marchetti, 9 Pullazi; 15 Laganà, 11 Sodero)

Premi speciali – Quintetto ideale: D.Monaldi (Mps), M.Fantinelli (Virtus Bo), E.Lombardi (Biella), R.Pullazi (Virtus Roma), A. Landi (Virtus Bo). MVP Finale Aristide Landi (Virtus Bologna). Miglior realizzatore: Amedeo Tessitori (Virtus Siena) 116 punti. Miglior giovane: Simone Fontecchio (Virtus Bologna). Miglior allenatore: Marco Sanguettoli (Virtus Bologna)

Dopo due anni il “piccolo scudetto” prende  nuovamente  – e con pieno merito, 5 vittorie su 5 – la strada per l’Arcoveggio, dove 25 anni fa l’avvocato Porelli ha edificato il college della Virtus Bologna. La squadra di Marco Sanguettoli  ha avuto un qualcosa in più dei senesi, giù battuti due anni fa dai rivali. Quel qui in più  è la maggior esperienza di due gioielli del sud, il siciliano Matteo Imbrò, di Porto Empedocle,  e il centro Aristide Lanzi, di Potenza, i pilastri delle squadre azzurrine che si sono fatti onore nell’ultima edizione degli europei giovanili.

La Benetton campione uscente, nel segno della continuità  del vivaio che non s’interrompe nemmeno col passaggio di consegne dalla prima squadra a un consorzio trevigiano, è stata fermata  nei quarti dalla Virtus Siena nella rivincita del titolo 2011. Meritata finale per la Montepaschi-Mens Sana alla sua sesta finale in 7 stagioni  con una squadra forte anch’essa di mini-azzurri quali Monaldi, Bianchi e Sorrentino, e il talentuoso moro fiorentino di Bagno a Ripoli Mattia Udom (18 anni, 2,03) che da 3 anni figura nel roster della prima squadra.

Nonostante un paio d’anni fa il presidente del rilancio delle “V nere”(ritorno alla finale scudetto, alla Coppa Italia e vittoria nel 2009 dell’Eurochallenge, ultima coppa italiana nell’ultimo decennio ottenuta contro una squadra di rango quale Orthez, e l’acquisto dell’Arena di Casalecchio) dichiarò incautamente che “gli italiani sono solo l’arredo del campionato”. In realtà poi si è ricreduto, vedi gli acquisti di Poeta e Gigli, e soprattutto un rafforzamento sistematico delle squadre giovanili. Approfittando del fatto Siena ha cambiato bruscamente politica non essendo a riuscire a lanciare in prima squadra  e portarlo a livello di titolare un giovane, dopo 10 anni di titoli,
“Oggi –spiegano gli addetti ai lavori –  è la Virtus Bologna il club che spende di più”. Il gran colpo non solo grazie al fiuto, perché ormai Imbrò era ben noto a tutti e in un altro paese avrebbe esordito nel campionato di vertice,  ma anche al regolamento che permette di acquisire i cartellini dei giocani per poche migliaia di lire (in questo caso sembra 66 mila euro)  è stato,l’anno scorso, Matteo Imbrò, arrivato a Siena da Porto Empeocle assieme al fratello, e figlio minore e talentuoso per lo sport  di un allenatore di calcio. Scoperto da Umberto Veezzosi e lanciato in prima squadra dalla Virtus Siena a soli 16 anni, seguito da Carlton Myers, Matteo Imbrò ha mantenuto le promesse, lui è il giocatore  italianoche assomiglia di più allo slavo Teodosic. E l’anno prossimo potrebbe figurare fra le scelte NBA.

Era scontato  che il ragazzino invitato a un provino del Torino Calcio facesse la differenza nella finale Under 19, peccato che la Virtus Bologna invece di lanciarlo in prima squadra l’abbia mandato – pur con un allenatore preparato come Salieri – nei cadetti dilettanti, cioè un gradino sotto rispetto al campionato nel quale l’anno prima era stato fra i principali protagonisti firmando una strepitosa partita nella finale di Coppa Italia a Montecatini che gli valse il titolo di MVP.
Con Imbrò  e il binomio con Tessitori la Virtus Siena avrebbe quasi sicuramente vinto un altro scudetto e completato il suo ciclo, invece è il cronico  problema del play ad aver causato principalmente la retrocessione della prima squadra trasferendosi anche sulla squadra Under 19, vedi la costante di palle perse, ben 18 nella partita decisiva contro la Virtus Roma nella quale non è stato sufficiente Amedeo Tessitori, il miglior centro attaccante a livello giovanile.
L’entrata di Imbrò che conosceva bene gli ex cugini senesi per i quattro anni continui di derbies derby con la Montepaschi ha cambiato rotta alla finale nel Primo Carnera di Udine. Siena non ha mollato, è stata sempre lì col suo impianto solido, ma alla fine hanno vinto le due  individualità di maggior spicco ed esperienza,   in un contesto di un’annata qualitativamente interessante con ragazzi fra i 17 e 19 anni.

Su uno dei rari tiri da 3 di Siena (3 su 18), segnato da   Magrini  sul 55-60 i toscani  avrebbero potuto accorciare   a -2, ma Bianchi ha colpito il ferro. È invece Person  ha infilato la bomba decisiva, 67-62, a 30 secondi dalla fine, il sigillo l’ha messo proprio Imbrò cercando di prendersi il fallo, e così è,  69-62 con due liberi alla fine di una gara di buon livello.

Con 2 sconfitte su 28 gare, la favorita Biella di coach  si è  ritrova al 4° posto,  nella piccola finale ha deluso William Magarity (0/9, 0/2) , altra bella sorpresa invece  della Virtus Roma  grazie a Gianluca Marchetti  (28 punti ,6/8, 4/11, 4/6, 6 rimbalzi, 9 falli subiti, 4 palle recuperate e 35 di valutazione) lanciato quest’anno in prima squadra da Lino Lardo. Il 3° posto, favorito dall’impresa contro  Virtus Siena vicecampione d’Italia uscente nei quarti, è il miglior risultato dagli Anni Settanta  del basket capitolino che incoraggia il presidente Claudio Toti, venuto a sostenere i suoi ragazzi, a restare nel basket.

Per i premi speciali, qualche sorpresa, come Imbrò e Marchetti fuori dai primi 5, ma questa rassegna è un traguardo di passaggio, il prossimo è il posto in A. Le società di A controllano ormai anche i vivaio, “i miracoli stanno finendo”  profetizza sospirando rassegnato Umberto Vezzosi , head coach della scuola senese della Virtus che per anni ha tenuto testa alle big e oggi dovrà valutare se continuare su questa strada. Ma queste big – ci si chiede – hanno un reale interesse a lanciare i giovani, o fanno solo  man bassa di giocatori per controllare o monopolizzare il mercato e utilizzarlo in chiave più  “mercantile” che per vera fede?. Con tutto il rispetto per chi investe, il problema è un regolamento federale antiquato rispetto ai tempi e alle necessità: forse Fip e  CONI dovrebbero pensare a sollevare i club di A dall’onere dei vivai e promuovere finalmente un’attività scolastica nei licei e nelle università, come in America. O dare forza alle società dilettantistiche vere, non quelle prestanome che certamente comincerebbero a sorgere per aggirare questo le norme.

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