Nba LeBron e il supertrio di Miami fanno un regalo al loro “filippino”

Spread the love

Il  celebrato supertrio (Big Three) offre il meglio di sé (81 punti su 100, solo 19 gli altri 7, un punticino solo per Ray Allen, Chris Andersen è stato solo uno spot al superfluo) e Miami dopo un primo tempo difficile, sotto il fuoco di Rudy Gay, il  nuovo arrivato dei Raptors, e DeRoizan, l’altro cecchino, approfittando delle palle perse dei rivali nel 3° tempo schiaccia sull’acceleratore e conquista una vittoria importante  in  trasferta.

Il crollo dei Raptors nella seconda parte della gara, 35 punti contro 56, 17-27, 18-29, con uno “spadellamento” indicibile (a parte i due cecchini, l’1/5 nelle triple dell’ex Grizzlies, il 6/17 di de Rozan, l’1/7 di Alan Anderson e l’1/6 di Lucas, fa capire che l’uscita di scena di Josè Calderon, la mente e il cuore e anche il sarto del gioco della squadra che adesso è legata alla leggerezza di due play volatili come Lowry e Lucas ( cambio del titolare) e la trasformazione dovuta alle operazioni di mercato costata anche la perdita di Ed Davis, giocatore in crescita e prezioso in difesa e attacco, lascia perplessi.

I Raptors erano diventati una squadra rispettabile sotto canestro, col rientro di Valanciunas dall’infortunio alla mano potevano accentuare questa caratteristica invece adesso sembrano avviati al destino di formazione dall’attacco perimetrale, e difatti senza avere un centro di ruolo in area Miami ha dominato (48 punti contro 32) e non si vede quale utilità possa concretizzarsi col ritorno di  Andrea Bargnani peraltro incerto. Vorremi sbagliarmi, ma temo che la scelta di cedere Calderon e Davis e di puntare di Gay e Lowry play sia  l’ennesimo errore della franchigia di Jerry Colangelo e Maurizio Gherardini, e come si dice nel Veneto la pezza sia peggiore del buco.

Grazie alla vittoria Miami (30/14)  ha raggiunto le prime 30 vittorie, conferma la leadership all’Est quando poteva essere raggiunta da New York (30/15) che da moltissimi anni non era a questi livelli, crescita dovuta a una panchina interminabile e anche agli arrivi di Felton, Kidd e Prigioni dietro cui si aggiunge il ritorno del talentuoso secondo anno Iman Humpert.

E Miami fa anche un grosso regalo al suo allenatore-ombra che non compare anche c’è, e grazie al flop di Toronto che, vado a naso, è la formazione più floppara nel 4° tempo (22% da 3, 38% da 2), guiderà la squadra dell’Est nell’All Star di Houston il 17 febbraio. Erik Spoeltra e non Mike Woodson sarà sulla panchina  occupata l’anno scorso da Tim Thibodeau dei Bulls, e in fondo questi heat che non convincono a mid-season in questa stagione sono primi in classifica…”Saremo ben rappresentati all’All Star Game, questo è un riconoscimento per come il nostro coach prepara le partite e come rispettiamole sue direttive”, ha voluto sottolneare con una dichiarazione ruffiana LeBron che sa benissimo che una delle chiavi di un possibile bis è puntellare il poco credito di cui gode il filippino protetto da Pat Riley, eminenza grigia del club.

Senza più Rondo e Sullinger (la brillante matricola è uscito dall’ospedale per un intervento alla schiena, e come il re delle triple e dell’assist saluta tutti fino all’anno prossimo), Boston ha vinto la quarta gara consecutiva, coach Rivers dice che la squadra potrebbe fare meglio, difficilmente potrà entrare nei giochi per il titolo, ma intanto è riuscita a battere i Clippers senza Chris Paul da 7 turni e peraltro sostituito in maniera egregia da Bledsoe top-scorer e MVP con l’aggiunta di 10 assist. Ma Paul è un’altra cosa, vale un grande pilota per una vettura di Formula Uno, e i Clippers dopo una bela rimonta con Crawford hanno sbagliato il tiro del pareggio e ha vinto Boston con 51 punti della panchina, le triple di J.Green, i canestri di Barbosa e nel finale di Jason Terry tutti  in doppia cifra.

Lakers rimontati pericolosamente  a Detroit con una doppia delusione per la formazione di casa, la sconfitta per i due tiri sbagliati negli ultimi 3,8 secondi e l’impossibilità di vedere il debutto del  nuovo acquisto Josè Calderon   per un problema di visti e che potrebbe giocare stanotte al Madison. Niente derby spagnolo con Gasol, felice per questa opportunità che, ha detto, “ha rinfrescato i miei entusiasmi”. D’Antoni annuncia il rientro di Howard nelle prossime gare.  Gli errori fatali sono stati di Willy Bynum in lay up, la palla che gira attorno al cerchio e non ha forza centrifuga per ricadere nella retina, e un passaggio alley-hoop a 1’02”  di Singler sulla rimessa a Drummond che non riesce a schiacciare.

I Lakers privi di Howard (spalla) hanno rilanciato lo spallatissimo  Pau Gasol nel quintetto e con una doppia-doppia dello spagnolo, il migliore in soldoni, della sua squadra, i Lakers hanno portato a casa la vittoria con l’ennesimo calo finale e uno spavento che poteva essere evitato. Una conferma della crescita di Earl Clark (doppia-doppia che gli vale il ruolo di starter come ala e uno slum-dunk da favola),  merito di Mike D’Antoni, al solito Artest ha preso per il collo un avversario,  mentre la sorprendente metamorfosi di Bryant continua. Il raddolcito (grazie al ritorno con la moglie Vanessa) il Black Mamba del basket non è riuscito per la quarta volta a segnare una sola tripla, è stato sotto i 20 punti, è stato comunque la chiave del gioco di squadra  con i suoi passaggi, gli assist più belli sono stati quelli di Steve Nash che però ha interrotto la serie di 40/40 dalla lunetta sbagliando due liberi nel finale. Non ha sbagliato quando si trattava di chiudere invece Kobe  che a 1’09” dalla fine ha firmato la gara con una giocata da 3, canestro e libero su fallo dell’ex madrileno  Singler promosso in quintetto.

Si ricomincia stanotte, attenzione a quello che succede in campo e sul mercato aspettando le decisioni dei Raptors su Bargnani e il 17 a Houston la partita delle stelle.

[email protected]
Riproduzione Riservata

Turno domenica 3 febbraio: Toronto-Miami 100-85 (29 Gay, 22 DeRozan1/5 da 3, 6 Grey + 12 r; 30 L.James,10/16, 9/12 tl, 8 r, 7 as, 28 Bosh, 12/19, 1/1, 5 r, 23 Wade 8/19, 5 r, 5 a); Boston-LA Clippers 106-104 (22 Pierce, 4/6 da 3, 14 J,Green, 3/3 da 3, 14 Barbosa, 5/10; 23 Bledsoe + 10 as, 23 Jam.Crawford, 8/15, 4/7 da 3, 6 as, 20 B.Griffin + 11 r); Detroit-LA Lakers 97-98 (20 G.Monroe + 12 r, 18 W,Bynum + 10 as, 9 A.Drummond + 10 r, 11 Singer; 23 P.Gasol, 10/18  + 10 r, 18 K.Bryant, 0/3 da 3, 5 as, 17 E.Clark + 10 r, 11 Nash + 10 a)

Lascia un commento