Nba, a Ovest piangono Oklahoma e San Antonio, Gallo ok

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Mentre Bargnani salta la partita n.27 per il problema al polpaccio, il tormentone fisico  che gli ha rovinato una stagione cominciata nel modo migliore, Danilo Gallinari con 18 punti (7/16, 3/7, 4 rimbalzi e 4 assist) si conferma l’uomo-chiave di Denver per la corsa ai playoff. Marco Belinelli sfrutta invece l’occasione fornitagli da un nuovo stop di Eric Gordon, la star degli Hornets, risultando decisivo  con 21 punti (5/9, 3/6 da 3, 3 rimbalzi e 3 assist) contro Sacramento di Isiah Thomas e DeMarcus Cousins, inferiori alle attese.

Fra due settimane Bargnani e Belinelli faranno dunque le valigie per rientrare in Italia e servire la nazionale alle qualificazioni europee di metà agosto, dopo la fine delle Olimpiadi, mentre grazie a Gallinari Denver mantiene a 8 giornate dal termine buone prospettive di fare i playoff anche se non  partirà col favore del campo nel primo turno.

Il successo con Minnesota, favorito dall’uscita di Kevin Love dopo 8 minuti (e 5 tiri falliti, segno che non era sera..)  per una forte gomitata involontaria  ricevuta sul capo da parte di McGee in chiusura di tiro, è stato tanto più prezioso per la sconfitta casalinga di Houston di Goran Dragic (19 punti, 13/14 liberi, 7 assist ma 0/5 da 3 e 3/13 nel tiro), anche se adesso si è fatta sotto Utah che ha vinto sul campo dei lanciatissimi Rockets con una favolosa partita di Hayward, il suo airone, 29 punti e 21 di Millsap.

Dallas, Denver e Houston con 32/26 si giocano gli ultimi 3 posti all’Ovest, Utah è una minaccia reale, vince anche con la squadra dimezzata,  Phoenix ha finito la sua corsa a Memphis, Portland sta accusando il calo della sua star LaMarcus Aldridge, oggetto di controlli medici, e ha rispolverato Jamal Crawford (34 punti). Invece dall’infortunio di Rubio, Minnesota non si è più ripresa.

In attesa del big match  Chicago-Miami di questa notte che non  inciderà sul primo posto di Chicago ma serve agli Heat per un rilancio dopo gli ultimi scivoloni, hanno steccatole due migliori squadre dell’Ovest contro le  losangeline  in rialzo nella borsa per il titolo.

Se Oklahoma ha perso di soli 2 punti contro i Clippers  con un canestro a 8” in sottomano di Chris Paul più 31 punti, 6 rimbalzi, vincitore alla grande nel duello con Westbrook (3/14, 4  perse), per la grande felicità di Blake Griffin (16 punti, 12 rimbalzi, 7 assist) vincitore per la prima volta nella sua città natale, i Lakers hanno dominato a San Antonio. Erano privi per la terza volta consecutiva di Kobe Bryant, ma devono ringraziare i 30 rimbalzi di Andrew  Bynum, i 26 punti di World Peace, i 21 punti di Pau Gasol, il  gioco controllato e  la serata-no di Parker (2/12, 4 punti),  Kawi Leonard (2 punti, 1/4)  e l’infortunio di Blair (0 punti).

La bella partita dell’emergente Danny Green (22 punti, 5 su 6 da 3 punti) non ha addolcito la pillola,  coach Popovic era fuori dai gangheri per la brutta sconfitta che può costare il 1° posto all’Ovest. “Non ci hanno battuto, ci hanno ammazzato, abbiamo offerto la peggior dimostrazione di arrendevolezza”. Parole sante confermate da un dato da Guinness, i 60 rimbalzi dei Lakers (ci cui la metà di Bynum!) contro i 33 degli Spurs che potevano mettere in campo una miglior panchina.

I 35 punti di Monta Ellis, un acquisto azzeccatissimo, più i 22 di Brandon Jennigs, l’ex gioiello della Lottomatica, non sono stati sufficienti  a Milwaukeen per ottenere il successo e agganciare i Knicks all’8° posto.

Nel quarto tempo i Bucks non hanno saputo gestire un vantaggio di 8 punti (96-84),i Knicks hanno vinto coi canestri decisivi nel finale di JR Smith, i 32 punti di Anthony tornato al livello della sua fama anche se molto nervoso (104 punti nelle ultime 3 gare), 6 giocatori in doppia cifra e tolto il vantaggio ai rivali nel confronto diretto  avendoci perso 2 volte su 3.

New York sempre senza Lin e Stoudemire e non può dirsi contenta della regia anonima di Baron Davis (5 punti, 1 rimbalzo, 3 assist), ma ringrazia sentitamente Milwaukee  che ha pagato le prestazioni negative dell’argentino Delfino (2 punti), del turco Yliasova (3 punti, 2 rimbalzi) e di Gooden (zero punti). L’attacco della squadra di Skyles  è squilibrato ma può ancora sperare nella volata finale di acciuffare l’8° posto mentre Filadelfia ha ripreso a vincere e ce l’ha fatta anche con 1 su 10 da 3 punti a Toronto approfittando dei 75 punti dei Raptors, minimo stagionale, frutto della serataccia dei due Johnson, dell’infortunio al ginocchio del lituano Kleiza e di un taglio sotto l’occhio di Jose Calderon, il suo ottimo regista.

In questo turno di mercoledì che ha detto cose importanti nelle 11 gare, Boston si è salvata contro Atlanta, una squadra tosta, e Rajon Rondo festeggiato con 20 assist la conquista del primato (con 11,3) strappandolo a una leggenda come Steve Nash (11,1).

Risultati 11 aprile: Toronto-Filadelfia 75-93, Cleveland-Indiana 98-104, Boston-Atlanta 88-86, Milwaukee-New York 107-111, Memphis-Phoenix 104-93, New Orleans-Sacramento 105-96, Houston-Utah 91-103, Oklahoma-LA Clippers 98-100, San Antonio-LA Lakers 84-98, Denver-Minnesota 113-107, Portland-Golden State 118-110.

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