NBA, salgono le quotazioni di Belinelli

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New Orleans stende i Boston Celtics grazie al contributo di Marco Belinelli: il bolognese ha portato 6 rimbalzi agli Hornets che hanno fatto il bis, come i Nuggets di Danilo Gallinari. Primo stop di Toronto nonostante i 21 punti di Andrea Bargnani. Volano Miami e Oklahoma.

Denver e gli Hornets fanno il bis e sono fra le 5 squadre a punteggio pieno dell’Ovest dove è in fuga Oklahoma (3/0)  di Kevin Durant che ha vinto a Memphis, mentre a Est  Toronto di Bargnani  non è riuscito a ripetersi e dopo aver battuto Cleveland ha perso nella propria arena contro la sorprendente Indiana.

Vola anche Miami  che  ha vinto a Charlotte per un solo punto ma facendo spettacolo con una delle più belle partite di LeBron James, 35 punti (e nel suo show un assist di 25 metri in volo su una palla vagante che raggiunge un compagno smarcato, una stoppata sopra l’anello e un’entrata con schiacciata  in rovesciata) e un partitone  (25 punti) anche di Chris Bosh (terrificante entrata con dunk mancino!) in piena crescita, mentre una parte minore ha avuto Wade.

I 22 punti di DeMar DeRozan, prima scelta 2009 di Toronto, e 21 punti di Andrea Bargnani in 31 minuti con 9/17 al tiro, 1/3 dall’arco, 2/5 ai liberi più 4 rimbalzi e la sorpresa di 5 assist non sono stati sufficienti ai Raptors  per vincere la seconda gara casalinga alla squadra di Dwayne Case incocciato nella tosta squadra di  Indiana, fra le possibili sorprese.

Denver ha spazzato via Utah  (17 punti di differenza)  stavolta  partita senza il 20enne gigante turco Kanter (5 rimbalzi in 14’), debordante il  brasilianone Nenè (25 punti), mentre Danilo Gallinari ha fatto ancora  la sua parte, 11 punti, 4/7 al tiro, 1 su 3 dai 3 punti, 2/2 nei liberi e 5 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi).

Sorprendente nella  vittoria di  19 punti contro la titolata Boston che torna da New Orleans con la terza sconfitta: decisivo anche il contributo di Marco Belinelli che con la fiducia di coach Monty Williams ha aumentato il minutaggio (34’48”, con 13 punti, 3/4 dall’arco)  e messo nella sua casella ben 6 rimbalzi, segno di progressi difensivi.
I San Antonio Spurs grazie al francese Tony Parker (14 punti e 9 assist) e all’italoargentino Manu Ginobili (MVP con 24 punti) hanno ridimensionato i Clippers con Griffin implacabile ma un Chris Paul dimezzato. Oklahoma ha avuto ben 20 punti dalla giovane guardia losangelina James Harden (1,96, 22 anni) uscito da Arizona State, un cambio di lusso.

Importante exploit dei Philadelphia 76ers che hanno espugnato alla grande Phoenix, sepolta da 20 punti di passivo,  mandando in campo con successo la matricola Nikola Vucevic, torre di 2,13,  figlio dell’ex giocatore del grande Cibona di Drazen Pertrovic nato mentre il padre giocava fra la Svizzera e il Belgio, e approdato a Southern California.  Ha solo 21 anni, sotto la guida di Doug Collins che gli ha dato  a Phoenix 20 minuti, ha chiuso con 6 punti e 6 rimbalzi. Quel che si dice un debutto riuscito, sicuramente il montenegrino diventerà un giocatore importante, specie quando avrà messo quella massa muscolare per giocare sotto canestro.

La NBA ha fretta di riguadagnare il tempo perduto, i campioni di Dallas e Boston hanno cominciato malissimo, raggelante stop in California dei New York di Mike D’Antoni, solo78 punti, e Melo Anthony sotto tono contro i Warrior. Boston nei guai con 0/3,  Utah e Detroit da ricostruire,  11 squadre a punteggio pieno, la stagione post-lock out è iniziata nel modo migliore  per i Miami di LeBron e Oklahoma di Durant.

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