La NBA 2012 parla italiano

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La prima giornata di Nba del 2012 parla italiano anche se l’unico a vincere è Danilo Gallinari che, con i suoi Denver Nuggets, dimentica il tiro sbagliato di San Silvestro e in gara2 coi Lakers segna 20 punti con 5 recuperi. Andrea Bargnani top scorer (28 punti) a Orlando ma non basta a Toronto, Marco Belinelli starter negli Hornets  porta rimbalzi e assist. Anche Miami a 5 vittorie, attenti a Chicago.

  • Il primo giorno del nuovo anno anche Miami taglia il traguardo delle 5 vittorie consecutive senza la firma di LeBron, Chicago spazza via Memphis (+40) mentre Gallinari scaccia gli incubi di Capodanno e 24 ore dopo aver mancato il facile canestro del  91-91 della Steaples Arena contribuisce a ribaltare la situazione fermando con 20 punti (7/16 e 5 recuperi)  la corsa dei Lakers che venivano da  3 vittorie consecutive. C’è gloria  anche per Andrea Bargnani a Orlando, anche se è  stoppato da Dwight Howard nell’ultimo tiro di una gara che sembrava foriera del primo successo esterno dei Raptors. Semaforo rosso invece per gli Hornets di Belinelli a Sacramento.

  • Josè Calderon con una superdoppia (18 punti, 3/3 dall’arco e 13 assist) innesca in Florida Andrea Bargnani al quale Dwight Howard stoppa il tiro del 30° punto alla fine al termine di 40 minuti da vero  protagonista, vedi anche un’entrata e schiacciata con Orlando a difesa schierata.
  • Toronto dimostra di poter vincere, parte fortissimo (27-18 nel 1° quarto), è a più 16 (69-53) con un assist di Calderon per Bargnani , poi 71-61, 89-83, ma trova sulla propria strada un “Rhino” Anderson in serata eccezionale (24 punti) che martella da 3 (5 bombe su 8) mentre Howard spazza i tabelloni.  In dirittura di arrivo Bargnani paga i 40 minuti, la svolta è la bomba di Turkoglu (14 punti per il tuttofare turco, il veterano della squadra) mentre nel finale la fisicità di Howard (19 punti e 15 rimbalzi) consente ai Magic di scrollarsi di dosso i Raptors che incassano la terza sconfitta ma nel segno di una crescita. Serata di gloria per Anderson che viaggia a 19,9 punti e 6,6 rimbalzi, cifre che marcano la sua progressione. Non ha mai giocato tanto bene e con continuità, si spalancano le porte per l’ex ragazzino  bianco che andava in Messico ad aiutare le famiglie bisognose ed entrato dalla porta di servizio nella NBA.
  • Se i Raptors perdono terreno, i Nuggets a 24 ore dalla sconfitta di Los Angeles portano a casa il 3° successo e vanno 3/3 (e stanotte 3.a partita consecutiva in 3 giorni contro Milwaukee del turco Ilyasova)   in una gara molto equilibrata (15 alternanze di punteggio) con  Gallinari e Gasol migliori marcatori (20 punti)  su sponde opposte e percentuali di tiro da 3 raccapriccianti, 2/18 (11%) per Denver e 4/23 (17%) per  i Lakers.
  • Il Gallo al quale ha fatto bene giocare con l’Armani durante il lock out perché è arrivato tirato al massimo e molto motivato  si fa perdonare l’1 su 7 dalla campana con una partita di grande intensità, 7/16 al tiro, 4 rimbalzi e soprattutto 5 recuperi mentre in contropiede finisce con la schiacciata a due mani,  per evitare beffe come il lay-up fallito in trasferta.
  • Denver di George Karl potrebbe essere una delle sorprese della stagione e andare ai playoff. Danilo Gallinari è certo il migliore del trio europeo (fra l’altro nessun fallo, mentre ne ha collezionati 5 il russo Mozgov che in attacco non è pericoloso per niente)  mentre Fernandez per ora è un cambio. Lo specialista del tiro da fuori  è infatti  l’esperto Harrington che anche in questa occasione ha portato punti importanti. I  Lakers  col ritorno al top di Bynum (18 punti e 16 rimbalzi) sono un mostro a tre teste, come dichiara Pau Gasol protagonista di una doppia doppia (20 punti e 11 rimbalzi) anche se a Denver  stecca  il giocatore-icona della NBA,  Kobe Bryant, che non è di primo pelo: 6/28 al tiro, 1/8 da 3, la brutta copia della sofferta  gara precedente.
  • New Orleans è alla seconda sconfitta, ha sciupato a Sacramento  l’enorme vantaggio ai rimbalzi (60 a 41!), senza bisogno di mandare in campo il gigante messicano Ayon arrivato in extremis dalla Spagna (per il quale l’Estudiantesha avuto 1,2 milioni di euro) e  il buon inizio con 22-21 e 18-7 all’intervallo. Nella seconda parte Sacramento ha rotto l’equilibrio coi bassotti:  20 punti di scarto (58-38) grazie al buon investimento fatto con due giovani negli ultimi anni, Marcus Thornton (27 punti) e Tyreke Evans (25). Marco Belinelli non ha invece avuto una buona serata di tiro (in 35’, 3/12 e 0/7 da 3) ma  per ora difende la posizione di starter con 6 rimbalzi, 3 assist, una buona difesa che dimostrano miglioramenti tecnici per i quali ha lavorato duro in estate. Marcus Thornton (24 anni, 1,93, guardia, Memphis) sta segnando 20 punti di media, nel suo ruolo è uno dei migliori, mentre cresce Tyreke Avans (1,98, ala, 21 anni, Luoisiana) con una media di 16 punti.
  • I Clippers con 20 punti e 10 rimbalzi di Blake Griffin risalgono la china fermando il volo leggero di Portland che veniva da 3 successi, vittoria netta, 20 punti, mentre Chicago addirittura tocca i 40 punti di vantaggio contro Memphis che segna solo 64 punti, un punteggio da Spaghetti League.
  • Nuovo naufragio (-19)  dei campioni di Dallas a Minnesota. I  Lupi dopo 3 sconfitte rompono il ghiaccio  con la scontata superdoppia di Kevin Love (25 punti e 17 rimbalzi), Nikola Pekovic è sempre nella injured list e Ricky Rubio liberatosi dal gioco controllato dal Barcellona è ormai il beniamino del pubblico ripagato con 14 punti (4/8, 2 su 3 dall’arco, 7 assist, 3 rimbalzi) dal play spagnolo messo al centro di un sondaggio per sapere dalla gente se potrà essere selezionato per l’All Star Game.
  • E’ Chris Bosh (24 punti e 10 rimbalzi) la prima star del facile successo (+29) contro Charlotte, anche Wade supera i 20 punti, mentre LeBron si ferma a 16 giusto senza pensare alla classifica dei marcatori. Miami segna col 60%, irresistibile, e sotto il suo canestro non perde un rimbalzo (42 totali, 9 di Bosh e LeBron) dimostrando anche di saper difendere. Nella Division Southeast non reggono il ritmo di Miami e Orlando  la franchigia di Michael Jordan, Charlotte, e Washington ha perso la quinta gara su 5 sul proprio campo, ringrazia Boston che si rialza dopo una partenza difficile. Se all’Est per ora il duello a distanza è fra Miami (5/0) e Chicago e Orlando (4/1), all’Ovest Oklahoma ha già 2 successi di vantaggio su Portland, Indiana e Atlanta (3/1), mentre sono arrivate a 3 successi anche San Antonio, Denver e Lakers.

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