Il ritorno di Sakota dopo il dramma di Pesaro: torna in campo con il Telenet Basket Ostenda

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Quello che accadde quel 25 aprile 2010 gli resterà negli occhi per tutta la vita. Dusan Sakota, oltre un anno dopo, ha vinto la sua partita vera nascendo per la seconda volta nel corso della stessa vita. A Teramo, durante uno scontro di gioco, rischiò di morire per una lesione allo stomaco di una gravità e di una casualità davvero rare. Da quel momento Sokota é finito sotto i ferri per ben tre volte, é stato in coma, ha subito l’asportazione di parte dell’intestino per poi avviare una riabilitazione che lo ha portato ad una ripresa lenta e graduale, durissima. L’ala venticinquenne serba di passaporto greco, figlio d’arte di un allenatore di successo – Dragan, ex Fortitudo – ora può tornare a sorridere: ce l’ha fatta con tenacia, è ritornato in campo: il 27 settembre inizierà infatti la sua prima stagione con la casacca del club Telenet Basket Ostenda, dalla Fiba Cup. “Qui mi sento il benvenuto – le parole di Sakota -, mi hanno mostrato fiducia dopo tutto quello che è successo. Questo è stato il punto chiave della mia scelta perchè mi ha dato grandi motivazioni il fatto di combattere per persone che hanno creduto in me, e dimostrare loro che avevano preso la decisione giusta. Tanti dei miei compagni sono serbi, siamo in cinque, quindi ci divertiamo un sacco! Sono felice per come è iniziata questa avventura, non solo riguardo le partite, ma anche per come stanno andando gli allenamenti. Non sapevo cosa aspettarmi da me stesso dopo 15 mesi senza giocare, ma ho lavorato veramente duro in estate e sono venuto qui motivatissimo a combattere per questa squadra”.

PILLOLE DI SAKOTA– Dušan Šakota in serbo Душан Шакота[?] (Belgrado, 22 aprile 1986) è un cestista serbo con passaporto greco. È figlio di Dragan Šakota, allenatore che si stabilì in Grecia nel 1990, quando sedette sulla panchina del PAOK Salonicco. Cresce nelle giovanili dell’AEK Atene, restandovi fino al 2003 quando il padre lascia la panchina della prima squadra. Šakota firma quindi il suo primo contratto da professionista con il Panathinaikos. Qui rimane per quattro anni senza però trovare molto spazio, e così nel 2007-08 va a farsi le ossa in prestito al Panionios per un anno: la squadra si fa strada in campionato fino ad arrivare alle semifinali scudetto, mentre l’apporto medio del giocatore è pari a 11,3 punti e 4,3 rimbalzi a partita.
Una volta ritornato alla casa madre gioca un’altra stagione con il Panathinaikos ma il suo impiego continua a essere limitato, con 11 minuti di media. Nonostante i numerosi successi ottenuti con i biancoverdi in campo nazionale e continentale, nell’estate 2009 Šakota in scadenza di contratto decide di lasciare il club ateniese per approdare in Italia alla Scavolini Spar Pesaro, dove è stabilmente nel quintetto titolare. Il 25 aprile 2010 nel corso del match esterno contro Teramo si scontra fortuitamente col playmaker avversario Giuseppe Poeta, ma durante la notte seguente si sente male e viene operato d’urgenza all’intestino. Nella giornata di martedì 27, a seguito di un’emorragia interna, viene nuovamente operato e viene indotto in stato di coma farmacologico.Dal 2011 milita nel BC Ostenda.

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