Serie A1 playoff gara5 il tabellino di Bennet Cantù-Scavolini Siviglia Pesaro 69-78

La Scavolini Pesaro vince gara 5 al Pianella e chiude la serie dei quarti sul 3-2 (era sotto 0-2 dopo le prime due partite) eliminando la super favorita Bennet. Da martedì la sfida con Milano.

Bennet Cantù-Scavolini Siviglia Pesaro 69-78 (17-17; 39-39;55-60)
CANTU’: Micov ne, Markoishvili 15, Leunen 14, Marconato 4, Mazzarino 11, Perkins 6, Diviach ne, Shermadini ne, Cinciarini 0, Bolzonella ne, Brunner 8, Basile 11. Allenatore: Trinchieri
PESARO: White 21, Cavaliero 3, Hickman 15, Alibegovic ne, Cusin 4, Tortù ne, Flamini 0, Hackett 8, Lydeka 10, Urbutis ne, Jones 17. Allenatore: Dal Monte
ARBITRI: Facchini, Taurino, Weidmann
NOTE – Tiri liberi: Cantù 9/13; Pesaro 9/15.Tiri da tre: Cantù 6/18; Pesaro 11/29. Rimbalzi: Cantù 28; Pesaro 43 Usciti per 5 falli: Perkins al 38′. Spettatori: 3191

La Scavolini Pesaro contro Casale per proseguire il momento magico

La Scavolini Siviglia, sta vivendo un momento d’oro: dopo le vittorie con Siena, Bologna e Roma e la conquista di un posto nelle Final Eight di Coppa Italia, domenica sarà impegnata nel match contro la Novipiù Casale Monferrato. Tra i pesaresi l’unica incognita é Cusin, in forte dubbio per la partita, le cui condizioni saranno valutate sino all’ultimo istante utile. «L’equilibrio del campionato è sotto gli occhi di tutti – afferma coach Luca Dalmonte – Casale è una delle vittime di questo equilibrio, avendo perso 3 o 4 partite per un solo possesso pur giocando alla pari con tutte, sia in casa che fuori. E’ una squadra dal roster profondamente cambiato rispetto ad inizio anno, che con i correttivi apportati ha acquisito molto nella qualità delle performances e del gioco. Credere alla classifica di Casale sarebbe per noi un errore mortale. Loro hanno un leader tecnico ed emotivo indiscusso (Shakur), specialisti sul perimetro in grado di vincere una partita (Janning, Malaventura, Temple), hanno profondità in tutti i ruoli e giocano complessivamente un buon basket, come tutte le squadre di Marco Crespi. I loro lunghi possono sfruttare bene i pick&roll con Shakur perchè sono veloci a rollare, noi dovremo essere bravi a trovare le giuste contromisure».

Il ritorno di Sakota dopo il dramma di Pesaro: torna in campo con il Telenet Basket Ostenda

Quello che accadde quel 25 aprile 2010 gli resterà negli occhi per tutta la vita. Dusan Sakota, oltre un anno dopo, ha vinto la sua partita vera nascendo per la seconda volta nel corso della stessa vita. A Teramo, durante uno scontro di gioco, rischiò di morire per una lesione allo stomaco di una gravità e di una casualità davvero rare. Da quel momento Sokota é finito sotto i ferri per ben tre volte, é stato in coma, ha subito l’asportazione di parte dell’intestino per poi avviare una riabilitazione che lo ha portato ad una ripresa lenta e graduale, durissima. L’ala venticinquenne serba di passaporto greco, figlio d’arte di un allenatore di successo – Dragan, ex Fortitudo – ora può tornare a sorridere: ce l’ha fatta con tenacia, è ritornato in campo: il 27 settembre inizierà infatti la sua prima stagione con la casacca del club Telenet Basket Ostenda, dalla Fiba Cup. “Qui mi sento il benvenuto – le parole di Sakota -, mi hanno mostrato fiducia dopo tutto quello che è successo. Questo è stato il punto chiave della mia scelta perchè mi ha dato grandi motivazioni il fatto di combattere per persone che hanno creduto in me, e dimostrare loro che avevano preso la decisione giusta. Tanti dei miei compagni sono serbi, siamo in cinque, quindi ci divertiamo un sacco! Sono felice per come è iniziata questa avventura, non solo riguardo le partite, ma anche per come stanno andando gli allenamenti. Non sapevo cosa aspettarmi da me stesso dopo 15 mesi senza giocare, ma ho lavorato veramente duro in estate e sono venuto qui motivatissimo a combattere per questa squadra”.

PILLOLE DI SAKOTA– Dušan Šakota in serbo Душан Шакота[?] (Belgrado, 22 aprile 1986) è un cestista serbo con passaporto greco. È figlio di Dragan Šakota, allenatore che si stabilì in Grecia nel 1990, quando sedette sulla panchina del PAOK Salonicco. Cresce nelle giovanili dell’AEK Atene, restandovi fino al 2003 quando il padre lascia la panchina della prima squadra. Šakota firma quindi il suo primo contratto da professionista con il Panathinaikos. Qui rimane per quattro anni senza però trovare molto spazio, e così nel 2007-08 va a farsi le ossa in prestito al Panionios per un anno: la squadra si fa strada in campionato fino ad arrivare alle semifinali scudetto, mentre l’apporto medio del giocatore è pari a 11,3 punti e 4,3 rimbalzi a partita.
Una volta ritornato alla casa madre gioca un’altra stagione con il Panathinaikos ma il suo impiego continua a essere limitato, con 11 minuti di media. Nonostante i numerosi successi ottenuti con i biancoverdi in campo nazionale e continentale, nell’estate 2009 Šakota in scadenza di contratto decide di lasciare il club ateniese per approdare in Italia alla Scavolini Spar Pesaro, dove è stabilmente nel quintetto titolare. Il 25 aprile 2010 nel corso del match esterno contro Teramo si scontra fortuitamente col playmaker avversario Giuseppe Poeta, ma durante la notte seguente si sente male e viene operato d’urgenza all’intestino. Nella giornata di martedì 27, a seguito di un’emorragia interna, viene nuovamente operato e viene indotto in stato di coma farmacologico.Dal 2011 milita nel BC Ostenda.

Scavolini Siviglia Pesaro, Del Moro: “Ci è mancato qualcosa in attacco”

Franco Del Moro, Presidente della Scavolini Siviglia Pesaro, ha così parlato dell’attuale momento di forma della sua squadra:

“Contro la Bennet ci è mancato qualcosa in attacco, però credo che si debba sottolineare come questa Scavolini Siviglia negli ultimi match sia cresciuta tantissimo in difesa, visto che anche Cantù è stata tenuta a 63 punti. A prescindere dalla sconfitta, ritengo che comunque sia stata una bella partita, visto che entrambe le difese delle due formazioni mi hanno entusiasmato. Vincere in Brianza ci avrebbe chiaramente dato una spinta incredibile, anche perchè per un attimo era sembrato che la Bennet non riuscisse a staccarsi e come provava ad andarsene noi eravamo nuovamente lì.

Lega A1, la Scavolini a valanga su Verona

Scavolini Pesaro-Vanoli Cremona 82-59

Nello scontro diretto per la salvezza, la Scavolini Siviglia cammina su una Vanoli Cremona che fa davvero poco per cercare di rimanere nella Lega maggiore. Con Hackett e Flamini la Scavolini ritrova ordine in difesa, e di raziocinio in attacco. L’espulsione di Mahoric, che già in precedenza aveva rimediato un tecnico (al 16′ sul 29-32), che rompe la concentrazione e gli equilibri all’interno della Vanoli. I pesaresi sfruttano il momento per chiudere il match con un parziale nel finale di 13-0 che stende la Vanoli e regala alla Scavolini i due punti della tranquillità

Lega A1, Biella convince contro Pesaro

Angelico Biella-Scavolini Pesaro 88-64

Biella ritrova fiducia, aggressività e brillantezza vincendo contro Pesaro che subisce sin dai primi minuti la grinta dell’Angelico senza riuscire a reagire. I padroni di casa partono a razzo, aggredendo in difesa e attaccando con precisione il canestro. Pesaro ancora stordita trova punti solo dalla lunetta. È Almond a mettere i primi due punti dal campo per i suoi. A Biella, brava ad allargare la difesa avversaria trovando buone penetrazioni, entrano anche le triple con Jurak e Chessa . Quando gli ospiti provano a reagire, la partita è già incanalata sui binari di Biella, che domina vince e convince.

Scavolini Siviglia Pesaro, Melli: “Abbiamo commesso troppi errori”

Nicolò Melli, arrivato in prestito dall’Armani Jeans Milano all’inizio di febbraio ha così parlato dopo la sconfitta della Scavolini Siviglia Pesaro contro Sassari:

“Contro la Dinamo siamo partiti alla grande perchè segnavamo sempre e non sbagliavamo un colpo – dice l’ala grande di 20 anni, arrivata a febbraio dall’Armani Jeans -. Però bisogna anche dire che Sassari non era affatto la squadra vista nel primo quarto. Appena Hunter e White hanno iniziato a girare, siamo andati in difficoltà nel contenerli, visto che entrambi sono giocatori esuberanti e atipici. Abbiamo avuto un buon impatto con la partita, peccato non essere riusciti a mantenere quel tipo di vantaggio. Però mi aspettavo che la Dinamo non giocasse tutto il match come nei primi dieci minuti di gioco. Purtroppo in quel frangente abbiamo commesso un paio di errori che non ci hanno più permesso di ritrovare il bandolo della matassa – rileva Melli -. Siamo andati in confusione, mentre Sassari, sospinta anche dal suo pubblico, ci ha superato ed è poi riuscito a tenere in mano l’inerzia del match”.

Serie A1, Sassari batte Pesaro e si allontana dal fondo della classifica

Dinamo Sassari-Scavolini Pesaro 80-75

La Dinamo parte malissimo, ma si aggrappa alle sue stelle White e Hunter, torna in partita dopo un primo tempo inguardabile e alla fine batte Pesaro nel finale, ipotecando una grossa fetta di salvezza. Sempre in svantaggio fino alla metà del terzo quarto, nel finale i sassaresi si trasformano e agganciano a quota 20 proprio la Scavolini Siviglia, mantenendo un vantaggio notevole sulla zona retrocessione.

Serie A1, la Scavolini travolge Teramo

Tutto facile per la Scavolini Siviglia che liquida senza troppi patemi Teramo, mettendo così in classifica due punti che valgono oro in chiave salvezza. La Banca Tercas non fa molto per contrastare una Scavolini che  viaggia durante tutto il match senza trovare particolari problemi. Teramo si spegne da sola, senza bisogno che i pesaresi svolgano gli straordinari. Eloquenti, più di ogni commento, sono i numeri: spietati nel caso della Banca Tercas, con i canestri andati progressivamente calando, 18 punti nel primo quarto, 12 nel secondo, appena 7 nel terzo, quando cioè la Scavolini chiude definitivamente il match

Armani Jeans Milano, Pascucci: “Melli è un patrimonio della pallacanestro italiana”

Il General Manager dell’Armani Jeans Milano Gianluca Pascucci ha spiegato i motivi che hanno portato il club a cedere in prestito, fino alla fine di questa stagione, il giovane talento Nicolò Melli alla Scavolini Siviglia Pesaro:

“Nicolò è un patrimonio dell’Olimpia Milano e di tutta la pallacanestro italiana e siamo convinti che quella di Pesaro possa rappresentare una tappa importante per il suo percorso di crescita e per il suo futuro, oltre che per quello dell’Olimpia”.
“Quella di Milano è stata un’esperienza importante per la mia crescita – ha detto Nicolò – e auguro all’Olimpia ogni fortuna per il prosieguo della stagione”.

Final Eight, Montepaschi-Scavolini Siviglia 81-68

Siena batte e distrugge tutto quello che trova davanti. La vittima predestinata di ieri sera era la Scavolini Siviglia nelle Final Eight di Coppa Italia. Nonostante i primi minuti targati Scavolini con un parziale di 9-5, 5 rimbalzi e 3 falli dopo 180 secondi, Siena chiude già avanti nel primo quarto con un risultato di 23-19.

Nel secondo tempo è la difesa di Siena a fare la differenza mettendo in crisi ogni azioni di Pesaro, i marchigiani vanno all’intervallo sotto di 4 punti (34-38). Terza frazione vede la Scavolini protagonista, con Almond allo scadere si va all’ultimo periodo con un risultato di parità, 53-53. Ultima frazione con Siena devastante grazie anche alla prestazione di Moss, autore di 21 punti.

Final Eight, Barbalich: “Dobbiamo essere concentrati”

Alessandro Barbalich, Direttore Sportivo della Scavolini Siviglia Pesaro che oggi pomeriggio alle ore 18 sfiderà Montepaschi Siena con diretta su Skysport 2 HD, ha esortato i suoi cestisti ad essere concentrati e determinati:

“A bocce ferme sembrerebbe davvero impossibile fermare una corazzata come la MPS, loro hanno tutto per vincere, profondità, talento e mentalità. Noi possiamo solo cercare di restare in partita facendo tutto il possibile, riuscissimo ad arrivare agli ultimi 5-6 minuti in una situazione di equilibrio forse la pressione per una volta potrebbe spostarsi almeno un po’ sulle loro spalle e potremmo provare a giocarcela fino in fondo. Serve bravura, concentrazione, ed anche un pizzico di buona sorte, sperando che, almeno per una volta non siano in giornata”.

Victoria Liberas Pesaro, Almond: “La cosa più importante sono i tifosi”

Morris Almond che ha partecipato a Grandara all’incontro con l’Associazione Ristoratori ha così spiegato la sua carriera nel mondo del basket:

Anche se la timidezza rimane una componente fondamentale del suo carattere, Morris ha voglia di spiegarsi.

“Quella con Varese era un’occasione particolare: molti di noi stavano male per via dell’influenza, altri erano infortunati. Eravamo consapevoli che chi era in buone condizioni avrebbe dovuto prendersi delle responsabilità, non c’erano alternative. Io prediligo questo tipo di situazioni — afferma convinto —, dove serve fare qualcosa di importante e non essere uno dei tanti”.

Ma questa crisi come è nata?

“Nessuna stagione è perfetta, ci possono essere alti e bassi, poi la squadra è cambiata tante volte e non è facile adattarsi specie per chi, come me, deve essenzialmente tirare”.

Avvertiva la pressione?

“Non così forte. So che ci sono delle aspettative su di me, ma la mia mentalità è di vivere partita per partita, archiviando subito quella appena giocata. Voglio dire che ogni gara è nuova per me”.

Ha sofferto altre difficoltà, magari di tipo ambientale?

“Nostalgia di casa uno ce l’ha sempre ma non influisce sulle prestazioni, almeno non sulle mie. Non è nemmeno la mia prima volta fuori dagli Stati Uniti”.

Ha trovato molte differenze con il campionato spagnolo?

“Diciamo che ho trovato soprattutto differenze fra i campionati europei e l’Nba. In America si gioca di continuo: fra pre-season, stagione regolare e playoff si arrivano a giocare quasi cento partite e non tutte possono essere così importanti, quindi una sconfitta non provoca tutto ciò che avviene da voi. Qui ogni partita è un playoff, intensità e pressione sono diverse”.

Nonostante tutto, il pubblico ha cercato di incitarla e sostenerla: l’ha sentito?

“Eccome. Anzi, dopo lo scorso match la cosa più speciale sono stati i tifosi che volevano festeggiarmi ed io ero contento soprattutto per loro, era da tempo che non segnavo tanti punti. Devo anche dire che in queste settimane in cui le cose non andavano, ho ricevuto molti più incoraggiamenti dalla gente più di quanti ne abbia avuti quando giocavo bene. Questo l’ho apprezzato”.

Cosa si aspetta ora?

“Mi aspetto un girone di ritorno di livello superiore, mio e della squadra. Perché adesso conosco gli avversari che dobbiamo affrontare e noi siamo finalmente la squadra definitiva. Credo che possiamo alzare il livello delle nostre prestazioni”.


Di sicuro a Roma vorrà cercare di farsi un bel regalo di compleanno visto che il 2 febbraio compirà 26 anni. Non ci sarebbe niente di meglio che un’altra partita convincente per cancellare il giocatore triste e insicuro che sembrava diventato. E per rivedere il sorriso che gli abbiamo visto l’altra sera al Vuelle party.

Scavolini Siviglia Pesaro, Scavolini: “Bisogna meritare gli applausi”

Valter Scavolini, presidente onorario di Pesaro settimo in classifica con sedici punti, in vista della prossima partita di serie A1 contro la Lottomatica Roma si è così espresso: La sparata di Barbalich ha fatto furore: qual ’è la vostra posizione in merito?


“L’intervento di Alessandro è stato un pò forte, ma non si può negare che gli insulti arrivino, li sento anche io. Purtroppo è sempre successo nel corso degli anni — ammette Valter —. Dà fastidio, ma chi fa questo lavoro dev’essere preparato anche a questo, sarebbe bello ricevere sempre applausi ma bisogna anche meritarli”.

Prorogata la fiducia ad Almond, la squadra rimane così com’è: Cinciarini compreso, viste le voci ricorrenti?

“Mi spiacerebbe se Cinciarini andasse via, è un ragazzo dei nostri, ma dev’essere contento di rimanere, non teniamo nessuno a tutti i costi. Poi, a fine stagione, ragioneremo sulle riconferme o meno”.