Howard ferma Chicago, Dallas non vince in trasferta

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Niente vittoria n. 34 per i Bulls nel turno più corto della stagione, due sole gare. Reduce dalla sconfitta di Charlotte, col suo allenatore Van Gundy colto da malore  Orlando getta la basi per vincere allo United Center, dove i Bulls hanno perso 2 sole volte, con un 37-22 nel 1° quarto grazie al 75% di tiro, conquista anche 18 punti di vantaggio, riesce ad andare sotto a 55” dal termine e approfitta dei 6 tiri sbagliati  nell’ultimo minuto e mezzo  dei rivali che venivano da 8 vittorie consecutive e tornano sotto l’80%  (33/9) passando   lo scettro del comando a Oklahoma (31/8).

Rose non ha tirato bene (6/22) ma costruito caparbiamente la rimonta, segnando anche un canestro impossibile sulla sirena a metà tempo. Incisivo Carlos Boozer, male invece nel tiro per problemi al polso  Luol Deng (1 su 9), il sempre encomiabile francese Noah ha portato 10 rimbalzi, niente da fare però  contro il vero match winner è stato Dwight Howard che continua ad essere il centro del mercato.

D-12 ha segnato 29 punti con 18 rimbalzi contro la squadra migliore della NBA per i rimbalzi (ma battuta 40/49 in questa voce statistica), oltre a 4 stoppate. Decisivo a 1’27” dal termine il tiro da 3 di Ray Anderson, quello del 91-94 che taglia le gambe a Chicago provocando attacchi dissennati. Il tiratore della terza squadra della Eastern Conference è soddisfatto:

“Avevano preso molto male il ko di Charlotte, adesso abbiamo dimostrato quanto forti siamo”.

Dallas da parte sua ha perso la sesta gara consecutiva in trasferta, la prima in 9 gare contro Phoenix in una gara decisamente poco attraente, se non nell’equilibrio. Phoenix ha vinto nonostante il 3/14 da 3, grazie ai rimbalzi del polacco  Gortat, gli assist di Steve Nash e i 18 punti di Jared Dudley. Fra i campioni, Nowitkzy non  è stato eccezionale però ha segnato 18 punti come Vince Carter, Beaubois ha sbagliato il lay-up del pareggio e c’è stato un altro tiro forzato, non era proprio serata.

Intanto dopo aver ritrovato il pubblico grazie al primato nella Pacific Division, i Clippers hanno annunciato l’aumento del 15% dei biglietti per la prossima stagione, Minnesota recupera dopo 2 turni il montenegrino Nikola Pekovic ma perde JJ Barea, in attesa del grande colpo di mercato New Jersey ha rinnovato il decadale a Geraldo Green.

La stagione post-lock-out e no-stop corre follemente verso la terza boa, quella delle 44 partite, con 3 squadre decisamente superiori alle altre, il dominio delle guardie sui big-man e la novità delle troppe sconfitte esterne dei Lakers e di Dallas che non è un segnale di usura di Bryant e Nowitzky ma di problemi strutturali, vedi ad esempio per i Mavericks le deludenti prove di Lamar Odom, ex Lakers, il quale ha rischiato di finire in D-League e peraltro ha fatto il suo (15 punti) a Phoenix.

Risultati giovedì 8 febbraio: Chicago-Orlando 94-99, Phoenix-Dallas  96-94.

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