A Chicago Bargnani sbaglia due rigori, vittoria n.40 per i Bulls

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La soffertissima vittoria n.40 l’ha firmata Luol Deng, anglo-sudanese che alle  Olimpiadi  guiderà la Gran Bretagna, artigliando un air ball di Watson trasformato in canestro nell’ultima azione.

Mai sconfitta fu più ingiusta di quella  ai supplementari dei Raptors a Chicago, all’indomani dello stop inflitto ai Knicks “nuova gestione”.  I media parlano infatti di “immoral loss”, da parte sua Tom Thibodeau non riesce nemmeno lontanamente a festeggiare il risultato che gli assicura 5 vittorie in più di Miami. Si tratta infatti di una solidissima poteca sul 1° posto all’Est a 16 giornate dal termine della regular season, ma anche quanto mai gradita essendo  la sua superstar, Derrick Rose, MVP dell’ultima stagione,  assente da 6 partite per un’infiammazione inguinale.

Queste infiammazioni sono un effetto secondario di altri guai, e del calendario-pazzo, 66 gare in 4 mesi,  dal 25 dicembre al 16 aprile. Vedi il problema al gomito e alla schiena che hanno perseguitato Rocket-Rose nella prima parte della stagione, anche se la squadra ha supplito in maniera formidabile  con John Lucas III e Korver (il quale ultimo ha recuperato 3 palloni d’oro contro i Raptors).

“Siamo stati fortunati,  ci hanno dominato per tutta la gara”,

confessa TT,  il coach che ha battuto il record di maggior vittorie in minor spazio di tempo (113 in 3 stagioni).

Fortuna a parte nel finale (incentivata dai regali di Bargnani e c.), i Bulls hanno perso anche dopo 1’28” del secondo quarto Joaquin Noah, agonisticamente sempre carico, per una doppia espulsione. Lanciato con rabbia un pallone contro gli arbitri per un fallo su Bargnani, ha preso un doppio tecnico e continuando a discutere è scattata l’esplusione.  Senza il centro titolare Thibodeau ha preferito rischiare  con 3 piccoli, ma Brewer (2/8) non l’ha ripagato in egual moneta e alla fine ha puntato sul turco Omar Asik,.

Il prototipo del gigante semovente si è guadagnato un imprevista serata di popolarità con 10 punti e 7 rimbalzi mettendo almeno una pezza nel duello sotto canestro dove i Bulls, miglior squadra ai rimbalzi della Lega, sono stati sorprendentemente sballottati dai Raptors (55 contro 48!) nonostante Aaron Grey, il  loro centro bianco, non sia certo somigliante a Dwight Howard anche se il suo mattocino l’ha messo ( 6 rimbalzi e 8 punti).

Toronto che aveva già perso coi Bulls con molto onore le prime 2 gare (64-77 in casa e 94-82 fuori) è sempre stata avanti,  a una manciata di secondi hanno firmato il sorpasso (93-92) con uno dei soli  3 tiri pesanti ( su 23, 13%)  I Raptors hanno… collaborato alla loro sconfitta in senso tavazziano  sbagliando ben 4 tiri negli ultimi 32” (2 volte Bargnani), la gara si è dunque risolta nel  supplementare dove i Bulls hanno sfruttato l’opportunità, stavolta arrivata anche con  3 liberi sbagliati dai canadesi nell’ultimo minuto dell’overtime, di cui – ultimo atto – 2 li ha falliti  Forbes a 6” dal termine sul punteggio di 101-100.

“Abbiamo perso una grossa occasione perché dovevamo tirare meglio i liberi decisivi e 9 volte su 10 Andrea non sbaglia mai un tiro come quello”,

ha ammesso un Dwayne Casey pietrificato riferendosi a Bargnani.

Si è trattato di due veri…rigori.  Il primo sul 94 pari a 9” dalla fine, un jump a 3 metri, senza avversario addosso, i Raptors hanno avuto la palla per la rimessa dal fondo a 3”6,   il Mago  si è trovato nuovamente in mano il tiro della vittoria con un tiro sospensione da 3 che ha preso il ferri, sempre sul 94 pari. Chiaramente  per ora il romano non gode di grande fama in queste giocate decisive, e lo si è visto anche agli europei in Lituania.

Il suo scout  però non è male, 17 punti,  10/12 dalla lunetta, ha migliorato la finta entrata e tiro da sotto reverse, complessivamente è stato sotto alle sue percentuali  (4/18, 1/6 da 3), ma è cresciuto ai rimbalzi (7), non ancora in difesa. Nell’air ball sfruttato da  Deng , ad esempio, era lontano dal canestro invece si scivolare rapidamente sotto e  chiudere il taglia fuori.

Scontata assenza di Bayless e a sorpresa invece  DeRozan (l’eroe del successo coi Knicks con 30 punti, problema alla caviglia), gran partita di Calderon (20 punti, 10 assist) e delle due ali James Johnson (20 e 8 rimbalzi) e doppia-doppia di Forbes (12 punti, 13 rimbalzi), Bargnani non è riuscito a essere il match winner, colpa anche del doppio stop per il problema al polpaccio che gli ha tolto ritmo e fiducia.

Dopo lo scivolone  di Toronto i Knicks sono 5/6 nel post- D’Antoni, ottavi nella East Conference, manca ancora una vittoria per rialzare il capo e migliorare ancora la classifica.  Indiana sta facendo molto bene  grazie alle operazioni di  mercato di Larry Bird e ha vinto nettamente a Milwaukee, una delle squadra più in forma, per cui  si allontana da  New York che ritrovata  la  linea di galleggiamento grazie  a coach Mike Woodson ha un piede nei playoff. A meno di una terza crisi,  perché – siamo chiari –  la squadra del trio Anthony-Stoudemire-Chandler senza  l’apparizione  provvidenziale del “gettonaro” Jeremy Lin  avrebbe fatto peggio di com’è oggi.

Indiana occupa il 5° posto, ma Atlanta è alle calcagna dei Pacers e  vinto a Washington che per ora non ha cambiato passo con l’arrivo del brasiliano Nenè da Denver. All’Ovest il ritorno al successo dopo 3 sconfitte consecutive dei Clippers  ha solo leggermente placato la fronda nei confronti di coach Del Negro reo di aver perso il controllo della squadra e  di essere troppo di manica larga solo con  Paul e Griffin. I Clippers sono quarti (27/212), ma Dallas (28/22, 5° posto)  fa sentire il suo fiato sul collo dei losangelini   vincendo a Houston (26/23) grazie a Nowitky (31 punti, high della giornata) e Terry (24). I Rockets non hanno sfruttato le 5 bombe dello sloveno Goran Dragic che sta reggendo benissimo la parte di Lowry, infortunato, e perdono  l’8° posto in classifica  riguadagnato  senza giocare da Denver.

Per l’infortunio di Tiago Splitter Boris Diaw è riuscito a svincolarsi da Charlotte e grazie ai buoni uffici del grande amico Tony Parker, rientrato dopo un turno per un risentimento al ginocchio, ha trovato posto negli Spurs  vincitori di 3 punti a New Orleans con 10 punti di Marco Belinelli in 37’, 5 su 12 (0/1 da 3), 2 rimbalzi, 2 assist, 3 perse. San Antonio senza  Ginobili non molla il 2° posto, esattamente come i Bulls vince anche con la squadra sempre rimaneggiata.

Risultati sabato 24 marzo: LA Clippers-Memphis 101-85, Washington-Atlanta 92-95, New Jersey-Charlotte 102-89, New York-Detroit 101-79, Chicago-Toronto 102-101 ts, New Orleans-San Antonio 86-89, Houston-Dallas 99-101 ts, Milwaukee-Indiana 104-105, Golden State-Sacramento 111-108.

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