Nba Gallinari e Denver sbancano anche Sacramento

Sei vittorie consecutive per Denver, che conferma lo stato di forma eccellente e una coralità a tratti entusiasmante, anche a Sacramento, dove i Kings cedono 113-120 e si trovano a fare i conto con il Gallo versione 3points. Cinque bombe su sei in 36’29” di gioco per l’italiano che condisce la prova con 7/11 al tiro, 4 assist e 4 rimbalzi. I Nuggets si portano a 40 vittorie e 22 sconfitte e incassano le congratulazioni di Gallinari che a fine gara dice

“I miei compagni hanno creato per me tiri aperti, io non ho fatto altro che infilare il pallone”.

Capacità finalizzatrice che non è mancata, peraltro, nemmeno a Ty Lawson, che piazza 24 punti, e Kenneth Faried con 19 punti e 12 rimbalzi. A Kings non bastano i 32 punti di Marcus Thornton, top scorer della serata.

Nba Miami da record, quindicesima vittoria di fila!

Record in Nba con tanto di sensazione fortissima che a Miami non basti più soltanto vincere, soprattutto dopo essersi scoperta tanto efficace e incisiva con il passare delle giornate. Gli Heat, a conti fatti, vogliono scrivere pagine di storia: vanno a vincere anche a Minneapolis sul campo dei Minnesota Timberwolves (97-81) e piazzano la striscia più vincente della Nba. Nota di merito a Wade con 32 punti e 10 assist.

Di contro, nella serata della rinascita di Andrea Bargnani, Toronto non ne approfitta e subisce la sconfitta casalinga (125-118) contro Golden State. Il tabellino del Mago alla fine segna 26 punti e 7 rimbalzi ma non sono sufficienti a contenere gli ospiti trascinato da un ispiratissimo Lee (29 punti).

Nba Belinelli sfiora l’impresa a Indianapolis

Grazie al suo totem, il King James del basket, Miami è riuscita a vincere a New York in una partita nella quale si è trovata sotto di 16 punti (59-53)  contro i Knicks fin quando ai padroni del Madison   riusciva tutto facile.  Melo Anthony in stato di grazia, 24 punti, 13 liberi su 14, assist a cucchiaio per Chandler, con la reazione incredibile, da grande campione, di Jason Kidd  con 4 bombe su 4 14$ punti nella sera in cui coach Woodson ha  avuto l’infelice idea  di mettere in quintetto White, ex di Sassari e Pesaro, disastroso – poveretto –  al pari della figuraccia nella gara delle schiacciate di Houston. Da parte sua  Jr Smith ha padellato dall’arco salvandosi però con 12 rimbalzi per la seconda gara consecutiva.

Sul taccuino, alla fine del primo tempo avevo annotato tre domande: 1) riuscirà New York a tenere per tutta la gara questa intensità in difesa e nella circolazione di palla, anche per via dell’età  e in particolare di Kidd?, 2) Anthony non si farà prendere la mano dal suo talento, e dal narcisismo di aver dominato LeBron?, 3) LeBron accetterà di uscire con le ossa rotte, e Miami difenderà meglio?

Nba ritorno in quintetto di Bargnani, Raptors addio playoff

Termina a Milwaukee la corsa ai playoff dei Raptors per l’assenza (dolori alla schiena, sarà vero?) di Rudy Gay che riapre le porta nel quintetto iniziale a Bargnani che non sfrutta completamente l’occasione, sta in campo 33 minuti, prende 7 rimbalzi ma continua a litigare col tiro anche se mette a segno il suo primo tiro da 3 in 10 gare. Aveva fatto di peggio recentemente, con tre partite a zero punti, ma la sua collocazione non è facile, schierato come centro gioca prevalentemente fuori in attacco e quindi la squadra è esposta al contropiede.

Milwaukee ha vinto grazie al turco Ersan Ilyasova, anche quest’anno il migliore mentre si è fatto notare il più giovane Eneas Kanter che lanciato in quintetto da Utah ha stupito con una doppia-doppia pesantissima (22 punti e 22 rimbalzi). I Raptors potevano vincere grazie ai tiri pazzi di John Lucas III e alla determinazione di Alan Anderson che nel 2009 la Virtus Bologna scaricò durante la stagione per scarsa reattività, ma sono stati salvati da Ilyasova coin un tap in determinante e dalla freddezza di Monta Ellis mentre nell’overtime hanno ritrovato anche  Jenning al tiro, ma sinfonico nel passaggio col record di 19 assist. Tripla doppia inutile, compresi 2 tiri da 3 nell’overtime, di Kyle Lowry classico esempio di giocatore di talento ma con carenze di personalità  quando è il momento di chiudere. I Raptors non hanno un vero play, ma due guardie.

Nba Coach Casey fischiato, i tifosi non vogliono Bargnani!

Fossi il presidente di un club, non avrei  dubbi nella scelta dell’allenatore, in Italia lasciamo stare i nomi che vanno di moda, firmerei Umberto Vezzosi per la vista lunga e la scuola tecnica-morale che infonde nei giovani. Nella NBA firmerei un contratto a vita con Dwane Casey, uno che ha fatto la gavetta, impeccabile nell’eleganza, la “pochette” bianca nel taschino, la silhouette d’atleta mica come certi ciccioni o la giacca larga che toccano terra dell’ingrugnito Thobodeau. E’ perfetto, interessante e profondo il moro coach dei Raptors  nei ragionamenti, tiene la schiena ritta,è  un self made man di stile, non un arrampicatore.

Può darsi, come scritto nei giorni scorsi, che i Raptors gli abbiano chiesto di fare del tutto per aiutare Bargnani a riprendersi per cercare di  limitare i danni della svalutazione al momento di un trade scontato la prossima estate, E siccome sa  prendersi le proprie responsabilità,  piuttosto di infierire su Bargnani  regalandogli ben 32 minuti profumatamente  ripagato con …uno zero nella casella rimbalzi (record da Guiness per un gigante di 212 centimetri e 6 anni di NBA) e assist, 8 punti, 3 canestri  su 7 e 2 liberi, -14  nell’indice di valutazione rispetto all’avversario. Perché, se rovesciamo il discorso, era facile prendersela col Mago.

Nba Belinelli torna in quintetto, i Bulls riprendono quota col Noah-show

Programma ristretto con 3 gare il giovedì con la diretta TNT di Lakers-Minnesota e le due squadra di Los Angeles in campo. I Clippers hanno approfittato dell’assenza di Roy Hibbert sospeso per un turno per la discussione con David Lee nella gara contro iu Warriors e vinto a Indiana con il ritorno al ruollo di match winner di Chris Paul.

Il MVP dell’All Star Game ha segnato 29 punti,suoi tutti gli 8 finali che hanno gelato  la rimonta di Indiana che ha avuto problemi sotto canestro col centro francese Mainhmi (5 punti, 5 rimbalzi) e  non ha tirato bene coi suoi bigs (5/14 D.West e 4/11 Paul George), La sconfitta costa il 2° posto, 36/22 col 62,1% contro il 34/20 dei nuovayorkesi. I Clippers hanno raggiunto i  Thunder come vittorie (42) ma con 18 sconfitte contro 15.

Nba Calderon 18 assist, record per lo spagnolo

Nella serata in cui al Madison Stephen Curry ha stabilito il record stagionale con 54 punti con 11 triple su 13 ma hanno perso dai Knicks anche perla squalifica di un turno di David Lee per la scaramuccia con Hibbert nel match di Indiana,  c’è stato anche un record di 18 assist dello spagnolo Josè Calderon  che ha permesso a Detroit di tornare a vincere  (95-96) a Washington.

I Wizard  erano reduci da 3 vittorie consecutive, hanno pagato una brutta botta di Nenè a Toronto e le 7 palle perse di   John  Wall il quale però ha ribaltato le accuse. “Si trattava di ottimi passaggi, sono i  miei compagni e non averli capiti”, si è difeso il play genio e sregolatezza. Bene Beal, 16 punti, 8/16 ma 0/6 da 3, 6 rimbalzi, 3 recuperi , Okafor (15) e Ariza , 4/7 da 3, 6 rimbalzi, 3e assist e 3 recuperi che ha fallito il tiro della vittoria con un air-ball finale.   

Nba per Casey (Raptors) attacco dalla stampa: “Che ci faceva in campo Bargnani?

Andrea Bargnani è al centro di  un caso in cui è vittima e colpevole e gestito nel peggiore dei modi per tutti.

Per la terza volta il giocatore che all’inizio della stagione scorsa era arrivato fra i primi 7 marcatori della NBA, con 24 unti di media, è andato in bianco: 0 punti, 2 tiri sbagliati da 2 e da 3, 1 rimbalzo, 1 assist in 15’46”.

E’ noioso e inutile  ripetere come scriviamo da mesi che non c’è più sintonia fra il Mago, la squadra e l’ambiente, che ormai  è considerato  un corpo estraneo, e che lo stesso  coach Casey, poveretto, appare  condizionato  nelle sue scelte dai Raptors  svenatisi  per raddrizzare la stagione  Rudy Gay e non si rassegnano però  a perdere un investimento che prevede altre due rate per un totale di 22 milioni da qui al 2015.

Nba Stephen Curry nuova star, 54 punti al Madison

Prima di inchinarci davanti a un giocatore alato  di nome Stephen Curry che ha fatto tremare imn Madison segnando  54 punti e un’età in cui anche star del calibro Michael Jordan e Koby Bryant erano arrivati a tanto, dobbiamo raccontare del  lento  e triste scivolamento di Andrea Bargnani (ne parliamo qui a fianco)

Mai visti in circolazione nella NBA  tanti vecchioni, ma anche moltissimi giovanotti interessanti nelle ultime due stagioni. E se dall’album della figurine, per fermare la corsa degli Spurs resuscita persino “JO” o “Six”, al secolo Jarmaine O’neal, gloria dei Pacers con 15 di stagione sulle spalle, il primo predicatore che usa il tatuaggio (e sulla pella ecco due mani giunte e  la scritta“For the love of God”) giocando la partita dell’anno a San Antonio, dove avevano vinto solo due squadre, i kids terribili  prendono decisamente la scena.

Nba Miami vittoria n.12 con rischio, Belinelli tradito dal tiro

Ci vogliono ben 2 supplementari  e 79 punti della Premiata Ditta LeBron&Wade che raggiunge il season-high personale (40 per King James e 16 assis, 39 per la sua formidabile spalla) e senza dimenticare il bombardamento di Ray Allen  per dare a Miami la vittoria n.12 contro la sorprendente (nel meglio e nel peggio) Sacramento. Il mestiere in queste circostanze è a favore dei campioni che hanno vinto 4 overtime su 5,mentre al tie.break i californiani hanno sempre perso (0/4).

Il costo del biglietto è stato ripagato da 270 punti, i 141 punti degli Heat fa capire il suo potenziale d’attacco di questa stagione grazie all’innesto di Ray Allen , rimane quello del centro e difatti sotto canestro ha avuto problemi a contenere l’imprevedibile Cousins.

Nba stop per il Gallo, niente sfida con Kobe e Bargnani è un mistero

Marca visita il Gallo per lo stiramento alla coscia nella partita più attesa fra le quattro del “Monday Night”, ma Denver stoppa con autorità i bellicosi Lakers arrivati in Colorado con l’intenzione di raggiungere  per la prima volta  il  50%  di vittorie e  gettare le basi per l’ultimo posto dei playoff , a spese di  Houston e Utah fermata da Boston in casa dopo 3 vittorie.

L’assenza del Gallo stavolta non si è notata perché il suo sostituto, Wilson Chandler, due anni fa di questi tempi arrivato assieme all’azzurro col  famoso trade che portò Melo Anthony ai Knicks, è stato il più incisivo per tutta la gara , E si è intravisto anche un altro buon affare del gm Masai Urji,  discendente dei famosi cacciatori di leoni africani, quel Anthony Randolp, 23 anni, ala di 2,11, un grande potenziale inespresso in maglia Warriors, Knicks di D’Antoni e Minnesota e firmato questa stagione.

Un mese di fuoco per Denver, il suo calendario e i suoi segreti

Con Denver-Lakers di questo lunedì notte (diretta Sky in Italia martedì 26 dalle ore 3 di mattina su 2HD, differita ore 14 e 21.30 2 HD) comincia il mese terribile della squadra di Gallinari che al termine delle ben 17 gare, una ogni due giorni, potrà forgiarsi per lottare per il titolo, o capire se dovrà accontentarsi di un atto di presenza comunque prestigioso.

I playoff non sono in discussione, ma l’ambizione è arrivare al 4° posto che assicura il fattore-campo suo punto di forza c in questa stagione avendo perso solo 3 volte su 26 e  con squadre di secondo piano, come Washington e Minnesota.

Nba il samaritano Belinelli non salva i Bulls dal castigo di Durant e Westbrook

Il volto della delusione l’ha offerto ESPN, ed era quello del Buon Samaritano felsineo Marco  Belinelli in panchina a gara scontata, la mano appoggiata sul mento, lo salvietta sul capo, lo sguardo assente. Mancava solo il fumetto: Morti di fatica, potevamo starcene a casa…

Molto brutalmente i  due confronti ravvicinati con Miami e Oklahoma, principali pretendenti al titolo, hanno chiarito che forse  questa non è stagione per i Bulls, premiata officina dei canestri , anche  se  il rientro di Derrick Rose potrebbe  ridurre le distanze dalle bigs. Distanze  al momento abissali avendo archiviato le due sconfitte di Chicago e Oklahoma City  con oltre 50 punti di passivo. Il  brusco ridimensionamento dei Bulls trova una giustificazione nel nuovo stop di Hinrich, play dal rendimento sicuro quanto inaspettato, e ha raggiunto la punta più preoccupante contro la squadra di Scott Brooks  e  dal naufragio si è salvato parzialmente  il soldatino azzurro, unico positivo al tiro.

Nba Miami 10 e lode, il Gallo risparmiato per la sfida con Kobe

Nella caccia all’8° posto dei playoff Houston forse è troppo avventata, perciò deve stare attenta perché Kobe ha fatto sapere toccherà ai Lakers. I Rockets  volevano dimostrare a Washington  di poter vincere da 3 punti  con un quintetto di bombaroli puntando su Carlo Delfino. Strana riconversione di coach McHale, uscito dalla scuola spartana dei Celtics, aver scelto l’edonismo. Fatto sta che nonostante ben 46 tiri, più della metà (84 totali), record  stagionale della NBA  e  l’aver imbucato  19 volte col   41% ,  una  percentuale sopra lo standard e 57 punti su 103,  alla fine ha vinto Washington puntando invece a scelte opposte, e  ad arrivare al cuore dell’area (54 punti col 63% nella ripresa) rimontando 7 punti  per chiudere a 5” dal termine con Okafor.