La nave dalla Marina Americana USS Carl Vinson è diventata famosa per aver seppellito il corpo di Osama Bin Laden in mare: ma da oggi, la gigantesca portaerei é divenuta protagonista anche nello sport. La partita inaugurale della stagione NCAA si é infatti svolta sul suo ponte, così grande da poter ospitare un campo da basket regolamentare con la presenza di tribune da 7.000 posti per onorare al meglio il Veterans Day, il giorno dedicato alla memoria delle grandi imprese dei militari statunitensi. Ospite d’eccezione il presidente Barack Obama, amante del basket, in prima fila per assistere al rematch della finalissima di due stagioni fa tra Michigan State e North Carolina. Grande l’emozione di giocatori e allenatori sia alle stelle. “Siamo tutti eccitati quasi a morte per poter partecipare a un evento mai visto prima d’ora – ha rimarcato Tom Izzo, leggendario coach di Michigan State -. Se aveste potuto vedere gli occhi dei miei ragazzi quando sono saliti sulla nave avreste capito tutto in un attimo. È molto più che una semplice partita fra Michigan State e North Carolina. È un sogno che si avvera e che va oltre il semplice significato dello sport. Siamo qui anche per onorare la memoria dei nostri soldati“. “Sono emozionato al massimo – ha aggiunto Roy Williams, coach dei Tar Heels -. Ho dei brividi che mi scuotono in continuazione. È una delle cose più belle cui abbia mai partecipato“.
NBA
Scarpe basket, Nike Zoom Kobe 7
Nonostante il lockout ancora in corso, le aziende continuano a rilasciare nuove sneakers per le stelle del basket americano. La prossima settimana usciranno nei negozi (americani, da noi se ne riparla a gennaio) le Nike Zoom Kobe 7, nuova versione delle scarpe dedicate al campionissimo dei Lakers.
Il primo modello sarà disponibile in bianco/grigio e nero, successivamente arriveranno altre colorazioni, come la bianca e azzurra, gia annunciata ufficialmente.
NBA, ancora un stop alla trattativa: ora la stagione é a serio rischio
Dopo oltre dodici ore di discussione, fino a notte inoltrata, non si é arrivati a nessun un accordo tra proprietari dei club e il sindacato dei giocatori della NBA, ma le parti si ritroveranno ancora una volta nella giornata di domani, per cercare di arrivare ad un accordo e far ripartire finalmente il campionato gia’ rinviato a fine novembre. Il commissioner della Nba, David Stern, aveva dato un ultimatum ai giocatori che scadeva ieri per accettare l’ultima offerta delle societa’, ma alla fine di un’altra giornata di trattative ha concesso un ulteriore rinvio.
Lockout Nba, ultimatum respinto: i giocatori dicono no. E i proprietari gongolano
Si era arrivati all’ultimo atto del braccio di ferro che tiene in scacco il campionato di basket Nba: dai proprietari ai giocatori, una proposta – l’ultima – da prendere o lasciare. E il sindacato dei cestisti ha fatto conoscere ala risposta: secco no, il lockout va avanti.
La Players Association, quindi, ha respinto l’offerta avanzata a nome delle franchigie dal commissioner David Stern che metteva sul piatto un ammontare tra il 49% e il 51% delle risorse totali (il precedente contratto, scaduto, fissava il valore sul 57%). La replica è giunta per bocca di Derek Fisher, massima figura sindacale:
“Non possiamo accettare l’attuale offerta della Nba sul tavolo”.
La decisione ha fatto seguito alla riunione svolta a New York alla presenza di 43 membri in rappresentanza di 29 squadre. A questo punto, sembra paradossale ma chi gongola sono i proprietari perché, sebbene i vertici del sindacato (notizie freschissime riportate da Espn) abbiano ricevuto mandato di concludere un accordo che preveda una ripartizione 50-50 e si concentri sulll’apporto di benefici maggiori rispetto al salary cap e alla durata dei contratti, i referenti delle franchigie sono (almeno una buona parte di essi) contrari non solo alla ripartizione del 50-50 (per cui si intenderebbe da ora in avanti presentare solo offerte al ribasso).
A rendere ancora più debole la posizione sindacale, anche il tentativo di spaccare la rappresentanza messo in atto da alcuni degli agenti più potenti.
Dwight Howard nel trailer di Modern Warfare 3
Dwight Howard, stella degli Orlando Magic, ha fatto una piccola apparizione nell’ultimo trailer di Modern Warfare 3. Nel trailer del nuovo gioco Activision Howard interpreta un soldato che esulta alla fine di una estenuante battaglia.
Il cameo di Howard dura solamente pochi secondi, in ogni caso per gli appassionati di basket è veramente un must. Lo scorso anno Kobe Bryant era in prima linea per sponsorizzare Call Of Duty Black Ops, segno che anche le stelle NBA sono appassionate di videogiochi.
Ultimatum della NBA, giocatori spaccati!
La decisione mercoledì: una cinquantina di giocatori sostenuta dai superagenti pronta a sciogliere il sindacato mentre i bigs sono sulla linea dura di Derek Fisher
- E’ scattato l’ultimatum della NBA e i giocatori hanno tempo fino a mercoledì per rispondere e sembra che per l’ennesima volta diranno no. Il presidente del sindacato giocatori Derek Fisher ha detto che non voterà l’offerta dei proprietari, anche se molti media statunitensi sostengono che si prevede un ribaltone con la riunione dei 30 leader sindacali dei club prevista per oggi. Anche se i giocatori hanno ancora 24 ore di tempo,, hanno già cominciato a muoversi per il grande golpe.
- Secondo ESPN gli ‘indignati’ hanno cominciato la raccolta di firme per raggiungere quel 30% tenuto a presentare la proposta di scioglimento al Comitato Nazionale di Lavoro degli Stati Uniti. In totale 130 giocatori necessari per formalizzare questo atto per iscritto, cosa che Paul Pierce pensa di poter ottenere in due giorni anche se per ora i dissidenti sarebbero una cinquantina.
NBA, arriva l’ultimatum di Stern al sindacato dei giocatori
David Stern, commisioner della NBA, ha negato che si tratti di un vero e proprio ultimatum, ma in realtà poco ci manca. Del resto come definire altrimenti quella che a tutti gli effetti suona come un’ultima proposta presentata ai giocatori? Entro e non oltre mercoledì o il sindacato giocatori accetterà la proposta del 51% del BRI (gli introiti della Nba) oppure la nuova offerta che sarà loro presentato sarà ancora più bassa: ovvero non più del 47%. Una presa di posizione netta, che non lascia spazio a fraintendimenti di sorta, come mai era avvenuto in precedenza in questa lunghissima ed estenuante trattativa, che vuole mettere a nudo tutte le certezze del sindacato che, per la verità, ha già mostrato qualche crepa negli ultimi giorni: se il sindacato dovesse rifiutare anche questa proposta, si potrebbe anche arrivare a ciò che tutti temono ma che non vogliono vedere realizzato: ovvero alla cancellazione totale della stagione 2011-2012. Il nuovo no è arrivato al termine di un’altra inifinita giornata di trattative durata ben otto ore e che ha portato come risultato zero passi in avanti. “Speriamo che il rinvio porti il sindacato a definire la propria posizione e ad accettare l’accordo – ha detto Stern all’uscita dall’incontro – Non farò percentuali o previsioni, niente del genere. Vogliamo che i nostri giocatori scendano in campo perché vogliamo avere un campionato“. Ma a giudicare dalle parole del legale dei giocatori Jeffrey Kessler però è difficile ipotizzare un ammorbidimento delle posizioni dei giocatori. “Non si lasceranno intimidire. Vogliono giocare, vogliono un campionato, ma non sacrificheranno il futuro di tutti i giocatori Nba davanti a questo tipo di minacce. Derek Fisher non la vede così, Billy Hunter non la vede così, il comitato esecutivo non la vede così”. “È un’altra giornata triste – ha chiosato Fisher – per i nostri tifosi e per tutti i lavoratori del settore. Noi abbiamo fatto uno sforzo per provare a concludere l’accordo”.
Milano rischia, Nba verso l’accordo
Tengono banco questa settimana l’ Euroleague con l’Armani in Belgio e Barcellona-Siena e la trattativa fra Giocatori e Proprietari
- Per il 4° turno di Euroleague, si ridurranno le squadre imbattute (attualmente sono 5, Caja Laboral, Cska, Panathinaikos, Barcellona e Siena) con due big-match di questa settimana che prevede giovedì gli scontri diretti di Atene e Barcellona.
- Per quanto riguarda le italiane, gara delicatissima per l’Armani con la necessità di recuperare a Charleroi i 2 punti persi in casa contro l’Efes nel girone di ferro dove non c’è una sola squadra a punteggio pieno ma anche senza vittorie. I belgi, allenati da Giovanni Bozzi, arrivano dalle qualificazioni ma hanno vinto l’unica gara proprio con l’Efes, e questo complica le cose per la squadra di Sergio Scariolo che nel ranking delle 24 formazioni è solo al 17° posto (e al 18° come percentuale), buona ultima per quanto riguarda le palle recuperate (2 di media!) e penultima negli assist (11). Come dire: il problema è negli esterni, per ora l’asse Cook-Nicholas è stato insufficiente, la squadra si è salvata coi rimbalzi nei quali è al 1° posto (29 di media in difesa).
Scarpe basket: Adidas adiPower Howard
Adidas ha messo in vendita la nuova versione delle adiPower Howard, le scarpe ufficiali di Dwight Howard, stella degli Orlando Magic. Le scarpe si distinguono per il colore del team della florida.
Studiate appositamente per il piede di Howard, le nuove Adidas adiPower Howard sono in vendita per ora solamente su Shop Adidas al prezzo di 100 dollari, circa 82 euro al cambio attuale.
NBA, esce l’autobiografia choc di Shaq O’Neal. Fulmini e saette contro Kobe Bryant e LeBron James
E’ proprio vero: negli States non ci si annoia mai. Nonostante la prima notte Nba della stagione sia passata senza partite, non sono di certo mancate le polemiche. Questa volta però, non si tratta delle solite schermaglie sul perdurante: Shaquille O’Neal (nella foto ai tempi del Los Angeles Lakers nella stagione 2003-04 con Kobe Bryant, n.d.r.) ha infatti reso nota la sua autobiografia in cui ovviamente non risparmia accuse a due delle superstar più amate della Nba, Kobe Bryant e LeBron James. In “Shaq Uncut: My Story“, questo il titolo del volume molto atteso nelle librerie statunitense a partire dal prossimo 15 novembre, ma di cui sono già stati pubblicati alcuni estratti, il 39enne attacca il suo nemico numero 1, Kobe, ma anche uno degli ultimissimi compagni di squadra, LeBron, con cui ha condiviso la stagione 2009-10 a Cleveland.
“Kobe, io ti uccido” — Shaq riporta i lettori nella squadra del Los Angeles Lakers nella stagione 2003-04, l’ultima vissuta a Los Angeles del centro che ha chiuso la sua avventura Nba con 28.596 punti.
NBA, Fischer smentisce rotture nell’assogiocatori
Tira brutta aria negli States: e non solo per la tempesta di neve che afflitto tutto l’Est negli scorsi giorni. Il nuovo stop inflitto alla trattativa tra franchigie e sindacato dei giocatori quando sembrava che le parti potessero riuscire a trovare finalmente un accordo per salvare le 82 partite della stagione, ha portato alla diffusione di nuove voci su una presunta rottura: questa volta però all’interno del fronte dell’assogiocatori. Per evitare un nuovo cataclisma dunque, Derek Fisher, il presidente dell’associazione, è tornato a rendere pubbliche dichiarazioni per sottolineare il proprio impegno nel lavoro che mira alla sottoscrizione del nuovo contratto collettivo. “Di solito non do mai retta a queste voci assurde – ha commentato il playmaker dei Los Angeles Lakers -, ma per evitare che le cose peggiorino voglio ricordare che la mia lealtà è sempre stata riposta nell’associazione dei giocatori. Il tentativo di rompere il fronte è fallito: continueremo a lavorare tutti i giorni per i nostri tifosi“. Anche Billy Hunter, direttore esecutivo dell’associazione, si è espresso sulla stessa linea: “Il mio rapporto con Fisher è molto buono. Non c’è mai stato nessun dissidio”.
Nell’ultima riunione, i giocatori hanno rivisto al ribasso le loro pretese, ritoccando la suddivisione degli introiti al 52.5%: lo 0.5% concesso ai proprietari è traducibile in 20 milioni di dollari all’anno, ma la controparte non è disposta a trattare se non su una ripartizione equa sulla base del 50-50. “In settimana vi darò qualche dettaglio in più sullo sviluppo della trattativa – ha proseguito Fisher -. La situazione ora si fa complessa: abbiamo perso tante partite, i nostri posti di lavoro sono in gioco, così come quelli di tante persone che lavorano nell’orbita della NBA. Il mio obiettivo e quello del Comitato esecutivo è quello di riuscire a trovare l’accordo più giusto possibile, un accordo che sia coerente sia sulla strutturazione del salary-cap che sulla suddivisione degli introiti. Entrambi i punti sono estremamente importanti per i nostri affari, lo sport e la nostra vita quotidiana nella NBA“.
Scarpe Basket: Nike LeBron 9 Christmas
Ormai è una vera tradizione, durante il periodo natalizio e nella partita di Natale le stelle NBA indossano ai piedi scarpe personalizzate gentilmente fornite dai propri sponsor.
Non sappiamo se questa tradizione si ripeterà anche nel 2011, visto che la stagione sembra fortemente a rischio, tuttavia in rete è apparsa la prima immagine delle LeBron 9 Christmas, versione natalizia delle nuove scarpe di LeBron James.
Una NBA con 82 partite non serve a nessuno!
Lo dice il Commissioner David Stern dopo una nuova rottura nella trattativa accusando il legale del Sindacato dei Giocatori.
“Non è ormai più possibile offrire una stagione completa. Non ci può essere ormai una stagione degna di una vera NBA, mancano i presupposti. Ci scusiamo con i lavoratori, i tifosi e gli imprenditori colpiti “.
Il giorno di Halloween, la tradizionale vigilia dell’inizio del campionato professionistico che cade il 1° novembre, David Stern non poteva essere più esplicito dopo il fallimento dell’ultimo incontro tra i proprietari e il sindacato giocatori per cercare di chiudere la vertenza per il rinnovo del contratto che va avanti dal 1° luglio. Quattro mesi di lotta sindacale aspra e che nemmeno l’intervento di Barack Obama, grande appassionato di questo sport, è riuscito a sbloccare anche se la cima sarebbe vicina perché l’accordo balla su un 2% cento che sembra più, a questo punto, una questione di principio più che di sostanza.
Preoccupatissimo, il Commissioner della NBA ha accusato Billy Hunter, il legale del sindacato giocatori, per la nuova rottura:
“Billy è uscito dalla stanza e se n’è andato dicendo che non scenderà di un centesimo sotto il 52%. Abbiamo provato a fare un’ultima offerta ma ci ha risposto che ormai era finita“.
Lockout Nba, non si gioca fino al 30 novembre
Nba ancora in alto mare: il lockout non si ferma e la Lega americana cancella iulteriori due settimane di regular season, visto che – è ufficiale – non si giocherà almeno fino al 30 novembre. Il che equivale a dire addio ad almeno un altro dato: le 82 partite che normalmente danno vita alla fase regolare nonle si potrà giocare tutte.
Altro niet dopo tre giorni consecutivi di trattative: lo scoglio insormontabile, tra giocatori e proprietari, è sempre quello, la ripartizione delle risorse, altrimenti noto come Basketball Related Income (BRI). I primi non scendono oltre il 52% (dal 57% precedente) degli introiti, i secondi puntano al 50-50.
Il passaggio eventuale dal 57% al 52% comporterebbe per i cestisti oltre 1,5 miliardi di dollari di perdite in 6 anni; dall’altro lato, i proprietari affermano che la divisione a metà porterebbe alle franchigie di recuperare una parte consistente (280 dei 300 milioni) delle perdite accumulate nell’annata passata. David Stern, commissioner Nba, ha affermato: